Fu la sua ostinazione a colpirlo la prima volta che la vide, insieme al rosso dei suoi capelli, unico tratto distintivo in quel drappello di donne dal volto di ferro.
Dieci storie, dieci momenti della vita di una coppia.
[Questa raccolta è stata scritta per la challenge 10 PASSI DALLA TUA OTP indetta da BuckyBear sul forum di EFP]

Quel pensiero si era fatto sempre più grande, sempre più enorme. Aveva cominciato prima a sussurrare, poi a urlare con forza e cattiveria inaudita, fino a diventare talmente grosso e potente da sfondare la piccola stanza.
E allora Sonic sentiva il bisogno di correre, correre più veloce del suono e solo allora, solo a quel punto, quando andava talmente veloce da poter scatenare un uragano, da poter quasi smaterializzarsi e diventare vento, allora quell'urlo si fermava.
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Corri, corri.
Diceva lei.
"Zitta, zitta"
Diceva lui.
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| Tematiche esistenziali | Ruolo dell'eroe | Angst | Romantico | circa 44k parole |
{Perfect Blue AU | human!AU} {Sonadow} {Sonamy}

Quando litigavano, Saga e Aiolos, a turno, a seconda di chi era più vicino, cercavano di dividerli, ma quando non c'erano e toccava a Shura fare da pacere, Angelo poteva dare il meglio di sé; l'amico, infatti, aveva saggiamente deciso che non erano affari suoi e che non si sarebbe impicciato più del necessario.
"Ma Aiolos non ti ha detto di...com'era? Tenerci a bada?" lo prese in giro un giorno, guardandolo con la coda dell'occhio, le braccia incrociate dietro il capo e tre scarlatte scie rosse in bella mostra sulla guancia.
"Ti dispiace che non mi sia messo in mezzo solo perché stavolta è stato lui a fartela," lo redarguì il più grande, puntandogli addosso i profondi occhi neri e chiudendo il libro di grammatica su cui stavano pian piano imparando anche a leggere e a scrivere, durante le ore di lezione.
"E' stata solo fortuna, mi sono distratto!"
"Che cosa gli hai detto stavolta per meritarteli?"
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[Baby!Gold]

Ti slanci in avanti e lo abbracci, fin dove arrivi. Lo stringi forte, quasi a non volerlo lasciare andare.
E Mu si rilassa, lo senti. I muscoli si distendono, ma non ricambia l'abbraccio, e nemmeno te l'aspetti, dopotutto. Ti poggia solo una mano sulla spalle, e poi fra i capelli, e ti lasci inebriare da quel calore.
E' casa, Mu, è famiglia. E tu ne hai bisogno, tantissimo.
Ti stacchi quel tanto sufficiente ad alzare gli occhi e lo guardi. Mu ti sorride, con tenerezza, fraterno. Mu sorride sempre gentilmente, quando sorride, ma così lo fa poche volte, e sono quasi sempre per te, quei sorrisi. E tu ne vai fiero. Fierissimo.
Per questo lo guardi. Lo fissi. Come se dovessi imprimertelo bene in mente, a fuoco. Un marchio che non può essere cancellato da nessuno, per nessun motivo.
Perché lo sai, nel tuo piccolo, lo sai che forse quella sarà l'ultima volta che potrai vedere quegli occhi verdi e profondi, lo senti all'altezza dello stomaco. E fa male.

Li senti piangere, sotto una pioggia di petali color lilla pallido, ma non puoi farci niente. I prosperi inevitabilmente decadono, ripeteva tuo nonno, osservando le fronde dei ciliegi d’un aprile ormai lontano. La campana del tempio di Gion suona anche per gli dei.
[Questa storia partecipa al challenge Per Amica indetto da Writer's Wing]

Se viene toccata la sua 'Pioggia', l'ira di Xanxus non ha limiti. Il mondo tremerà dinnanzi alla vera forza del Boss dei Varia.
Fa parte della serie ‘Le note della vita’.
Ispirata alla canzone dei vocaloid: https://www.youtube.com/watch?v=gSyQUj7GH0Q.
Scritta con il prompt del 11° p0rnfest:
KATEKYO HITMAN REBORN! Superbi Squalo/Xanxus Nessuno ha mai visto Xanxus fare
sul serio tranne Squalo.
Seguito di Inseguendo un bambino.

"Ma è molto tardi, Aiolia, ti serve forse qualcosa?"
Il giovane Leo si grattò il capo "Veramente non è per me. Ma le ancelle di Shaka vengono sempre da me perché sono il più vicino e io proprio non lo so prendere quel tipo! Tu hai un buon rapporto con Shaka, no? Riesci sempre a farlo uscire e sei l'unico con cui parla per più di cinque minuti!"
Mu inclinò il capo di lato, con fare confuso "Non credo di aver capito. Cosa c'entra Shaka? Guarda che non ti mangia mica se interrompi la sua meditazione, sai? Giuro! A meno che non sia per una cosa davvero sciocca..."
"Temo che la considererebbe così, questa. E' che le ancelle sono venute a dirmi che è in meditazione da ieri sera, o qualcosa di simile, che non ha mangiato e non sembra voglia smuoversi da dov'è neanche oggi!"
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[Mini Goldini anche qui, ma non solo!]

Piccoli gold ... perché non sono fissata, no?

Scese la scalinata con passo lento, sentiva diversi dei suoi compagni guardarlo con apprensione e sapeva che doveva avere una pessima cera, o qualcosa di simile, perché quando passò per la casa di Scorpio e per quella di Sagitter, entrambi gli regalarono una pacca di conforto sulla spalla e Dohko un gran sorriso.
Shaka, invece, lo aspettava. Era lì, fermo sulla soglia della sesta casa, e si scostò solo per farlo passare, ma appena gli camminò vicino gli prese con delicatezza il polso, fermandolo.
"Resta," sussurrò, così piano che solo il primo custode, così vicino, avrebbe potuto sentirlo. Mu ebbe un brivido e fermò immediatamente il passo, ma annuì. Sarebbe rimasto.

[Lieve Saga/Aiolos, 360 parole, Au]
‘’Non ci posso credere! – sbottò infuriato Aiolos, camminando su e giù per il tempio del Sagittario – Come abbiamo potuto permettere che accadesse una cosa simile? Anzi, io come ho potuto permetterlo?! Saga me lo rinfaccerà a vita!”
Aiolia annuì d'accordo. Era successa una cosa imperdonabile. Inaccettabile! Se qualcuno fosse venuto a saperlo, sarebbero tutti finiti nei guai. Un futuro Bronze Saint ha osato combattere contro la sua dea! Una simile blasfemia andava punita severamente!
“Non hai niente da dire, fratello?”

"Come ti chiami, piccolo?" gli aveva chiesto, ma Kiki non aveva risposto. Aveva inclinato il capo e aveva preso un'altra ciocca di capelli con l'altra mano. Non li stava tirando, si limitava a carezzarli, e Mu lo lasciò fare

La voce del Signore degli Inferi

Sasuke e Naruto non dovrebbero nemmeno potersi parlare... eppure s'incontrano e, nonostante il disprezzo, Sasuke scoprirà che senza di lui non può salvare il Giappone dal colpo di Stato che qualcuno sta organizzando alle spalle della Polizia. Gli serve che quel criminale di Naruto collabori... Sasuke non lo può accettare, ma quando incontra Naruto di nascosto qualcosa dentro di lui va per il verso giusto... Non sa più di chi fidarsi e deve agire in fretta! E se li scoprono sono fregati.
Naruto sopravvive di piccoli crimini, ma ha anche un lavoro molto particolare e se Sasuke lo scoprisse? Quello che fa per lui è troppo pericoloso, però Uchiha paga bene e poi... non può abbandonare lo scoiattolino al suo destino...
[Note: SasuNaruSasu, accenni di Itachi/Shisui. Distopia.]

Un dialogo a casaccio in un momento di pace

[AU Fantasy!Dark]
“Dov'è quel fottuto Dhamer?!”
L'uomo ringhiò sovrastando il rumore delle voci che popolavano la taverna, che si abbassarono a lievi mormorii non appena spalancò la porta in legno, sbattendola violentemente contro il muro di pietra.
Fuori ancora nevicava, continuava incessantemente da giorni ormai e quel luogo sperduto sulle montagne sembrava ancor più dimenticato dal mondo: era un villaggio isolato, quello di Munkald, anche nelle stagioni più calde. Qualche casa di mura, paglia e legno, popolata da qualche umano e infestata da spettri e mercenari che cercavano fortuna.
La foresta intorno si diceva che potesse essere stregata e non erano pochi i viaggiatori o gli avventurieri che si addentravano fino a quei monti remoti per qualche missione o qualche taglia da riscuotere: non era raro infatti che i fuggiaschi, di qualsiasi razza, spesso eretici o disertori di ranghi imperiali, ma anche maghi corrotti, missionari o fanatici religiosi, percorressero quelle strade per oltrepassare i confini o per ottenere prestigio e denaro.
La taverna, l'unica del villaggio, era dunque sempre colma di viandanti e di loschi figuri, gremita da un misto di razze che rendevano Munkald un universo in miniatura.
E nessuno si fidava di nessuno, lì dentro.