SEQUEL DI "DEONTOLOGICAMENTE SCORRETTO"
Al mondo esistono due categorie di persone: i sognatori a tempo perso e i sognatori che ambiscono alla realtà.
Alessandra non voleva vivere di sogni, ma voleva vivere per realizzarli.
Aveva sottoscritto un patto con sé stessa per cui non li avrebbe solo difesi; lei avrebbe lottato con le unghie e con i denti per poter diventare un giorno un magistrato.
Ma se tra lei e la magistratura si mettessero di traverso il cuore ed un fato beffardo, la strada per diventare un pubblico ministero non sarà più una via dritta, ma una pianta complessa. E quando la vita ti chiama a scegliere, non c'è soluzione: o si fa un passo avanti, o lo si fa indietro. Un passo indietro ti condanna al rimorso, ma un passo avanti ha un prezzo ancora più caro: sai quello che perdi, ma non sai quello che trovi.
E Alessandra lo sapeva. O almeno così credeva.

Alcune strade portano più ad un destino che a una destinazione; ed Eleonora lo capì nel momento esatto in cui i suoi occhi incrociarono in mezzo alla folla, quelli dell'uomo che molti anni prima le aveva stravolto l'esistenza.
Seguito di "Dall'altra parte della paura".

Mi chiamo Alessandra, ho 22 anni e frequento la facoltà di giurisprudenza.
Ritardataria di professione ed aspirante giurista per hobby, il mio sogno è quello di fare il magistrato.
Tutto filava liscio, fino a quando non incontrai lui: Marco Ferraro, l'assistente più stronzo che avessi mai conosciuto, quello che speri di non avere mai, quello con cui non vorresti mai capitare all'esame, quello per cui preghi affinché non accada; quello che da un po' di tempo a questa parte, mi sta rendendo la vita impossibile.
La mia aspirazione nel breve periodo è laurearmi nei tempi, quella nel lungo periodo, fare il pubblico ministero.
Ah, dimenticavo.
Ho una laurea ad honorem in figure di merda.
Sì, proprio così, perché è proprio da una figura di merda, che ha avuto inizio il mio inferno personale.
***
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Cosa succede quando due ragazze e due ragazzi, si trasferiscono da città diverse, per fuggire agli stessi ricordi del passato, ma il destino si mette fra i loro piani obbligandoli a trovarsi di nuovo?

CONTINUAZIONE GIVE ME LOVE: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1519553&i=1
Alexandra Hamilton frequenta il dipartimento di Medicina, a Londra.
Sono passati tanti anni dall'ultima volta che ha incontrato il suo professore di Psicologia, Mr. Tompson, che l'ha abbandonata in una notte di Marzo.
Heath l'ha supportata.
Heath l'ha amata.
Heath l'ha salvata.
Dicembre 2016: Alex e i suoi amici stanno addobbando casa Hamilton, tutti insieme.
Quando, ad un certo punto, due occhi azzurro grigi entrano in scena, devastando totalmente la realtà.
AVVISO: LA STORIA ORIGINALE E' STATA PRECEDENTEMENTE ELIMINATA PER PURO ERRORE.
MI SCUSO CON TUTTI VOI CHE L'AVETE MESSA FRA LE PREFERITE, SEGUITE O RICORDATE E MI SCUSO SOPRATTUTTO CON VOI CHE AVETE RECENSITO.
Liz

-Lei è terribile signorina Paci.- sorrise coinvolgendo gli occhi color caffè. -E' così determinata,così forte,ma anche così ingenua.-
Aspettava che gli rispondessi,ma le parole continuavano a morirmi in gola. Mi passai una mano tra i capelli esasperata e poi presi finalmente fiato: -Cosa vuole da me? Perchè non mi sta lontano? Perchè non mi lascia in pace?-
-Lo vuole anche lei.- si avvicinò lentamente. -Glielo ripeto,tutto sta dall'altra parte della paura.- E mi travolse.

[Sequel Amore Proibito]
E dopo anni di lontananza, Elena e Damon Salvatore si rincontrano in un altro contesto e con altri sentimenti.
Elena è in bilico tra due mondi diversi: un mondo di sorrisi finti o un mondo di apatia. Lei non fa parte né di uno né dell’altro.
Damon ha trasformato il ‘proibito’ che provava per Elena in altro: in odio e sarcasmo mal celato.
Elena non ha rinunciato alla vita. Lei vuole salvarsi. Non vuole sentirsi un reietto della società.
Damon non ha più fiducia in nessuno. Lui non vuole salvarsi. Vuole trovare un metodo per chiudere tutto.
I due una volta che si rincontreranno cosa faranno? E soprattutto, i due lasceranno alle spalle il loro legame di sangue?
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Dalla storia:
«Se ora sei così sicura di te e combatti questa merda che hai intorno, è merito mio. Ti ho reso io forte, bimba.» Commentò stanco.
-
«Un fiammifero.»
«Un fiammifero?» Chiesi.
«Un fiammifero che prova a battere le tenebre. Ecco cosa sei.» Disse Damon.
-
«Lei era un’oppressa. Lui era un sopravissuto.»
-
E i due come si comporteranno? Lasceranno che il loro ‘proibito’ vinca su quello che pensa la gente?
Non ti scordar di me.

Cosa sarà successo dopo che Ian ha ricevuto il Visionaries award?
Come sarà stato il suo rientro ad Atlanta.
Con un tweet ringrazia Nina per avergli scattato una foto.
Ecco, cosa può essere successo.
Da quella notte in poi.
Seguendo, per quanto ci è possibile, le vicende della vita reale di Ian e Nina.
[dal capitolo 9]
"Ian... portami a ballare. Voglio ballare"
"Neens.." - mi alzo dai gradini e mi avvicino a lui, passando le mie mani sul suo petto.
"Fammi ridere come ridevamo una volta. Non voglio più aspettare il venerdì per volare a Los Angeles, fammi amare di nuovo casa nostra, sono stanca di scappare"
"Non è più casa nostra, è casa tua adesso"
"Così mi fai male Ian"
"Non posso proteggerti per sempre"
"È così difficile per te amarmi ancora?"
"È difficile perdonarti Nina" - e a quelle parole mi allontano da lui, lentamente, cerco il modo più dignitoso per scappare lontano, ancora una volta.
Ma Ian mi trattiene, mi prende una mano e intreccia le sue dita alle mie, avvicinandomi di nuovo a sé.

“Allora? Fatemi vedere questa enorme botta.” esordì con sana causticità mentre Tom la superava dirigendosi probabilmente verso la sua macchina. Bill fece una smorfia e seguì suo fratello.
“Riesci a non fare la scontrosa per un secondo?” mormorò Neal al suo orecchio mentre la affiancava.
“Viene piuttosto facile quando hai a che fare con degli idioti.” ribatté lei senza preoccuparsi di abbassare il tono.
Neal scosse la testa e gettò lo sguardo al cielo forse per invocare qualche santo che riuscisse a tapparle la bocca. Ma tutti sapevano che Liesel era fornita di una lingua piuttosto tagliente e che nulla sarebbe stato in grado di metterla a tacere.
Vide Tom piegarsi di fronte alla sua auto e sfiorare con le dita ciò che secondo lui poteva esserle recriminabile.
“Questo come lo chiami?” domandò il ragazzo con sfida lanciandole un'occhiata sardonica.
Liesel inarcò un sopracciglio e si avvicinò per scrutare la zona incriminata.
Oh.

Bill gli sorrise tirato chiedendosi perché per lui non ci fosse la fortuna di amare sincerante qualcuno ed essere amati a sua volta nello stesso modo. Era una domanda che si faceva fin da quando Leni era nata e suo fratello aveva capito cosa volesse dire amare veramente una donna, e non aveva mai trovato risposta.
Abbassò appena il capo e Tom se ne accorse subito. Era innamorato –si era fottuto letteralmente in cervello a chiamare la verità per nome- ma rimaneva pur sempre il suo gemello e percepiva, sentiva, quando in Bill qualcosa non andava.
Si avvicinò a lui e gli posò una mano sulla spalla per dargli conforto «Arriverà anche per te, Bill, esiste l’anima gemella per tutti».
Lui, la rockstar. Lei, la prostituta. Riusciranno a salvare le loro anime rotte?
Sequel di Invisible.

- Salve!- disse questa, alzandosi – Io sono Vera Cooper- si presentò, porgendo la mano ai due ragazzi – Voi dovete essere Bill e... Madison?- disse guardando confusa Tom.
Il viso del chitarrista s'imporporò, mentre il fratello tentava di soffocare una risata.
- No, io sono Tom- spiegò il moro.
- Oh...- disse semplicemente Vera – Lawrence deve essersi sbagliato... Non mi aveva detto che eravate... sì, insomma...-
Bill e Tom sgranarono gli occhi, inorriditi: quella ragazza stava forse pensando che loro due erano...?
- Tom è mio fratello!- si affrettò a dire Bill, cercando di risolvere qualsiasi fraintendimento– La mia ragazza, Madison, non è potuta venire, e quindi mi ha accompagnato lui.
- Sì, è come dice lui- aggiunse Tom.
Vera guardò prima Bill e poi Tom, per poi scoppiare in una risata fragorosa.
- Scusate, non volevo offendervi. È che... sembrava tutto molto equivoco!- disse, andando a sedersi dietro la scrivania – Prego sedetevi- disse, indicando ai due delle poltroncine di pelle nera.
I gemelli si sedettero, e Vera prese un taccuino su cui prendere appunti.
- Allora, Bill. Quando e dove si terrà il matrimonio?
Trailer: http://www.youtube.com/watch?v=Uny-NTReVRg&feature=youtu.be

[IMPORTANTE: Non leggere senza prima aver letto "LET'S BLAME ON SEPTEMBER"]
[Sequel di "Let's blame it on September"]
Andrea e Gaia si sono lasciati, in tutti i sensi, al matrimonio dell'amica di lei, Serena.
Sono passati quattro anni da quando Andrea e Gaia hanno vissuto la loro breve ma intensa, a modo loro, storia d'amore; tre da quando nessuno dei due ha più provato a cercare l'altro.
Ognuno ha la sua vita e le vecchie ferite sembrano essere state rimarginate. Sembrano....
[Dal capitolo 11]
"«Non conosco il suo indirizzo»
«Ti accompagno, se vuoi»
«Si, andiamo» dico annuendo e, prendendo chiavi e cellulare, esco di casa.
Mi rendo conto che il tragitto è breve e non posso davvero credere che, per tutto questo tempo, sono stato a pochi metri da casa sua.
Davanti al suo portone, mi fermo, incerto se salire o no.
«Cosa fai?»
«E’ sicura che io sia la scelta giusta? Soprattutto vorrà vedermi?»
«Sei la persona che ama e che crede di aver perso. Sei quello che può starle vicino»
Non dovrei perché mi ha preso in giro quella sera, ma posso davvero abbandonarla?
Ovviamente no.

Una ragazza e il suo sogno. Una fine, o forse un inizio? Non è facile combattere con la morte, non ci è concesso, ma forse lei avrà una possibilità per cambiare la sua vita, e non solo.
Un nuovo paese, nuove emozioni, nuove scelte. Quale sarà la sua?

Passato, delusioni, illusioni e scoperte vanno sempre a braccetto nella vita di tutti i giorni. E basta un solo sguardo per ricordare ed immergersi di nuovo in quello che è stato. Basta un solo passo...per saltare da una situazione all'altra.

Salve a tutti. Sono Lisa e un giorno mi è venuta voglia di scrivere a proposito di un rapporto che ha eccitato un po' tutti, si sa. La storia si sofferma su più personaggi, ma i principali sono due: un'alunna dell' Hills Road Sixth Form School, Alex, e il docente di Psicologia, Mr. Tompson.
Questo non vuol dire che sarà la solita solfa, assolutamente.
Dal settimo capitolo:
Il tipo dell'esteta è per Kierkegaard il seduttore, rappresentato dal personaggio di Don Giovanni, il leggendario cavaliere spagnolo prototipo del libertino. Don Giovanni non si lega a nessuna donna particolare perché vuole poter non scegliere: il seduttore è sciolto da ogni impegno o legame e vive nell'attimo, cercando unicamente la novità del piacere. Egli seduce migliaia di donne senza riuscire ad amarne davvero nemmeno una. E' la figura che incarna la sensualità, l’erotico.- Tutti quei termini, quegli aggettivi, non facevano altro che ricordarmi quanto fossi stata stupida, ingenua e irrazionale.
Il mio Don Giovanni era Mr. Tompson. Non l'avevo mai visto sotto quel punto di vista e ancora continuavo a farlo. Il problema sorgeva ogni volta che chiudevo gli occhi e sentivo il suo odore pervadermi. Miseriaccia!