"È solo un gioco Mia" Sussurrò Louis, spostando il cubetto, lasciandole le labbra fredde e gli occhi incatenati ai suoi.
"Un solo round, poi basta" Acconsentì la ragazza, sedendosi sui propri talloni, poi allungò la mano verso il suo avversario.
"Avanti, dammi il cubetto"
"Sissignora" Replicò Louis trionfante, mentre già l'espressione furba riprendeva possesso del volto del ragazzo.
Assistente di Louis Tomlinson... Cosa mai potrà andare storto, con un lavoro del genere, dopo un paio di alcolici e una lotta con i cuscini?

La storia vuole essere una sorta di continuo alla fanfic precedente "Non un semplice bacio" ( se volete avere maggior chiarezza riguardo fatti e avvenimenti citati in questa fic dovete aver letto la prima) nella quale viene raccontato uno spaccato di vita quotidiana della coppia Liam, Louis e Zayn, nel quale si prendono in considerazione aspetti e avvenimenti avvenuti dopo la fine della fic.
Dalla storia " « Sono innamorato di te, è così ovvio.
Okay, tecnicamente anche di quella piccola cinica puttanella li sdraiata, ma lo sai bene che ho sempre preferito te, e anche per Louis è lo stesso.
Ma è normale no?
Stare insieme è meraviglioso, ci fa stare bene.
Sei il mio ragazzo sotto ogni punto di vista, è quello che provo per te è così forte e speciale.
Lo sai vero che ho voluto che fossi mio da quella mattina, te l’ho sempre detto. » "
Ziam, Slash, One Shot, AU, Rating Rosso, Avvertimenti: Threesome.

Liam è stanco.
Stanco di essere sempre la seconda scelta di Zayn.
Stanco di essere sempre trattato come un giocattolino usa e getta dalla persona che adora.
Stanco di calpestarsi da solo.
Decide perciò di prendere le redini della sua vita e scrivere una lettera a Zayn. Una lettera dove dice tutto ciò che prova, senza censura e senza cercar di provar rimpianti perché avrebbe dovuto provare a convivere senza Zayn.
Ma forse quella lettera era solo la fine.
E l'inizio di un "ci vediamo domani".

(n.) postumi spiacevoli in seguito all’uso di stupefacenti e alcool
(n.) qualcosa che è sopravvissuto del passato.
La differenza tra una persona equilibrata e non, è sottile. Sottile allo stesso modo della differenza tra cadere e precipitare.
Le sigarette fumate con i piedi a penzoloni fuori dalla finestra, le risate di chi ha tutta una vita davanti e la polvere bianca di chi, quella vita, la sta facendo scivolare nell'oblio. La differenza tra vivere e sopravviere è sottilissima, com'è la differenza tra ridere e piangere, bianco e nero, dormire e svenire.
Sophie non si è mai chiesta quale sia la linea sottile che separa due opposti, che cosa succede se quella linea viene attraversata, distrutta e disintegrata. Non se lo è mai chiesto fino a quando non si è trovata di fronte a quella linea sottile.
--> STORIA IN FASE DI REVISIONE (DRASTICA E RADICALE) FINO AL TERZO CAPITOLO

Sono passati 5 anni da quando me ne sono andata da casa. Ero un pericolo per i miei genitori, per i miei amici, per me stessa. Ero una dannata calamita per tutto ciò che era cattivo. Chiamatela sfortuna se volete, a me sembrava una cosa congenita e basta. Diciotto anni di sfortuna e tutto quello che potevo fare era scappare, scappare e isolarmi di volta in volta. E poi? Poi lo vidi e mi tornò la voglia di lottare e vivere.

"-Dai, sembrava una bella ragazza, potresti darle una possibilità-ammiccò l’altro.
Liam arcuò un sopracciglio e –impossibile!- disse.
Fu il suo turno di sollevare un sopracciglio.
- E perché?-chiese innocentemente.
- Altri interessi- rispose semplicemente. E si chiese cosa avesse voluto dire con “altri interessi”. "
-Ziam con accenni Nosh e Larry
- One Shot partecipante al contest "TOXIC LOVE"
-Parole : 19.127
-MelodyCassiel-

I fatti che sto per raccontare accaddero quattro anni fa. Ho rivissuto gli avvenimenti di questa storia mille volte nella mia testa, ma oggi seduto qui ho la certezza che devo raccontarli. Proverò a ricreare tutte le emozioni, nel bene e nel male. La mia vita, dal primo secondo in cui si può definire tale, è stata un totale inferno.

Piccolo sogno ad occhi aperti di una giornata che apparentemente non ha senso di esistere, ma poi la situazione prende una piega completamente diversa.
E' una favola, ma è ciò che amo scrivere, e spero di avervi fatto sognare insieme a me per un paio di minuti.

- Dammi altro tempo Malik,h-ho avuto problemi.. - disse,mi pregava con gli occhi,risi nervosamente mentre spegnevo la sigaretta e lo osservavo.
Tremava come una foglia,eppure,si era presentato a me come un ragazzo difficile da impaurire,distruggere,quasi onnipotente.
- Non sono così buono da concedere altro tempo.. - affermai deciso,lui era lì,continuava a fremere.
- Io la amo Zayn,ti prego - mi implorò.
- La terrò bene,mi piacciono anche le sue labbra,sembrano..calde - dissi,una nota di perversione nella mia voce lo mise in allerta,adesso quella ragazza era mia.

Gli aveva sorriso di rimando e poi si era girata, un po’ arrossita in volto, sistemandosi gli occhiali sul naso.
«Comunque, sono Harry» le aveva sussurrato, chinandosi in avanti, tanto che lei sentiva il suo sospiro rinfrangersi contro il suo collo.
Aveva sorriso tra sé e sé, «Amelia».

Tratto dal 1°capitolo:
"Detesto gli specchi. Non perchè adi la mia immagine riflessa, ma perchè riflettono ciò che ho dentro. Se il riflesso dello specchio rivelasse solo l'esteriorità, sarebbe perfetto."

Harry non ha niente da perdere.
Nella sua ultima notte, uno strano ragazzo si presenterà alla sua porta.
“Chi sei tu?”
“Io sono il Dottore”