«La vera amicizia non dovrebbe mai nascondere ciò che pensa.»
Questo è ciò che capirà Samantha, una sedicenne pronta ad affrontare molti ostacoli e a scoprire il vero valore dell'amicizia.

Una promessa, una scatola, dei ricordi. La lettera.
Se mischiati tutti insieme cosa creano queste semplici cose? Che cosa significa tutto ciò?

La vita di una ragazzina non è sempre rose e fiori; ci sono momenti duri, problemi da affrontare che diventano più piccoli solo parlandone con qualcuno e trovando insieme una soluzione.
Ma cosa succederebbe se i mostri fossero troppo grandi da abbattere.... e se il qualcuno giusto con cui sfogarsi non ci fosse?

Ecco, adesso lo vedeva e non era cambiato: settantanove, il suo assassino.
Settantanove, come le insuficenze prese a scuola.
Settantanove, come le volte in cui sua madre le aveva detto che non era brava a nulla.
Settantanove, come le cicatrici che le segnavano il petto.
Settantanove, come i chili che non riusciva a perdere.
Settantanove, come gli anni di suo nonno quando morì.
Settantanove, il numero che la stava uccidendo.
Settantanove, il numero assassino.

Quando lo venni a sapere, giuro, mi misi a ridere, scoppiai in una fragorosa risata isterica, tanto che un tale mi fece sedere e mi offrì uno spriz.

Non lo sapeva da quanto stava chiusa lì dentro, ma che cos’è il tempo, se non un’invenzione degli uomini che ne scandisce la vita? E come ci si può dire vivi, se si è tagliati fuori dal mondo nell’immobilità assoluta?

L'amore è fatto di brividi, di sbagli, di attente analisi della propria persona che si fanno talvolta quando è troppo tardi per ricominciare, per rimediare ai propri errori. Come incrociare per strada gli occhi di un figlio che avrebbe potuto essere tuo?

Noi tutti viviamo in un mondo commerciale, dove l'egoismo imperversa, tutto ciò che ci importa è ciò che ci riguarda strettamente, ma questa non è la mentalità con cui affrotnare la vita, e penso proprio che Janette se ne sia accorta.
Ma troppo tardi.

lei aveva bisogno di essere salvata, lui si era trovato al posto giusto nel momento giusto.
"(...)Crediamo di essere soli, senza speranza, senza salvezza.Ci rinchiudiamo in noi stessi per evitare che le persone ci facciano ammettere di non stare bene. Ma quello che non capiamo è che le cicatrici sulle nostre braccia sono meno profonde delle emozioni che una persona può farci provare."

Sette ragazzi che anche se non si conoscono, hanno una cosa in comune: frequentano tutti e sette il Mercy Hospital, un centro psichiatrico. Ognuno dei ragazzi ha un problema che li identifica, ma anche che li fortifica, li rende forti e indistruttibili, il contrario di quello che la società e le loro famiglie vogliono.
Tutti e sette si ritroveranno ad affrontare loro stessi assieme, in un posto che farà loro sparire le loro paure.

Dal testo: "Iniziò una cantilena infinita fatta di “Basta” e di “smettila” contro quella risata talmente cristallina e perfetta da diventare malsana alle orecchie di un innamorato illuso, ferito, ucciso dal suo stesso amore."

"Il corpo non è nulla senza l’anima.
È solo un contenitore vuoto, e un contenitore vuoto è inutile.
Il corpo senza l’anima si sgretola, come i castelli di sabbia colpiti dal vento.
Non rimane niente. Solo polvere.
E io, senza Joan, sono solo polvere."

E’ lei che mi ha ucciso con il suo gesto avventato, anche se il mio corpo è vivo, io dentro sono morto.
L’unico spiraglio di vita dentro me è il mio cuore, ma quello non è mai stato mio: è sempre appartenuto a lei.
E allora, sai che ti dico? Ragazza, prenditi il mio cuore, il mio corpo, anche la mia anima se vuoi perché tanto io non ne ho più bisogno.
Avevo bisogno di te.
E tu sei volata via.
Sei volata via come un usignolo.

Gale e Meredith sono legati da una profonda amicizia.Una serie di strani eventi porterà il loro rapporto a deteriorarsi. Il racconto,un incrocio fra horror,giallo e romantico offre una panoramica su i due personaggi legati da un forte rapporto. il ritorno di Ian in città causerà molti problemi a Gale che perderà completamente i contatti con Meredith...

[...]lei mi apparteneva, non aveva nessun diritto di lasciarmi. Così ho sparato, per convincerla, ma lei è caduta a terra. Devo aver sbagliato mira, ero distrutto dal dolore, ma avevo capito cosa avevo fatto, e non potevo rimanere lì. Mi avrebbero accusato del suo omicidio, e io non posso averla uccisa, non intenzionalmente, perché l’amavo.