Quando un paio d'occhi ciechi vedono - scrutano - oltre ogni orizzonte.

Tu. Piccolo e fragile e venerato.
Near che non vuole alzarsi in piedi? Prendiamolo in braccio.
Near che vuole giocare? Diamogli i giocattoli.
Near che non ha fame? Lasciamo che scelga lui quando mangiare.
Memoria tinta di pennellate vivaci. Puzzle contaminati. Un'esistenza leggera, che non sa ancora di nulla.
Ora niente è più bianco. Ti fa tutto schifo.

-Tu vuoi essere meglio di me. Credi di esserlo, Mihael?-
Bisbiglia il tuo nome in modo impossibile, assaporandone le sillabe, gustandone ogni lettera. Una vittoria sottile e infima, ad aggiungersi a tutte le altre che ha conquistato.
La pistola scivola fuori dalla tua tasca troppo in fretta, inevitabilmente contro la sua tempia. Ti conosce troppo bene. Irritante Near, e i suoi giudizi onnisapienti.
-Non lo credo. Io lo sono.- sbotti, uno spettro del tuo ghigno arrogante in volto.
-Sbagliato.- mormora, quasi apatico. -Come puoi pretendere un puzzle perfetto senza unirne i tasselli?-
(Mello/Near. Sì, ancora.)

Si trovava nella sua stanza, era buio, non si vedeva niente, ma sapeva che stava per accadere qualcosa. i suoi pensieri vennero interrotti da una luce che diventava sempre più forte tanto che fu costretto a portarsi le braccia davanti al volto e chiudere gli occhi.

Prima della comparsa del caso Kira. La Wammy’s House in un momento quotidiano, apparentemente insignificante. Solo apparentemente. La consapevolezza di Elle e la sua decisione.
All’improvviso, quel chiasso si interruppe, seguito da un silenzio abbastanza singolare, se non teso…
Tutti i bambini adesso guardavano verso un angolo della stanza…
In basso, accovacciato a terra, Near osservava i pezzi del puzzle latteo che aveva dinanzi, i pezzi che adesso erano sparsi un po’ ovunque sul legno scuro del pavimento…
E ad un passo da lui, in piedi, con la braccia conserte ed il mento rivolto verso il basso, Mello scrutava spavaldamente il suo “rivale”, con un sorrisetto provocatorio e prepotente… «E adesso?» gli disse sogghignando «…Immagino che dovrai ricominciare da capo…» insinuò con un po’ di malignità infantile. [...]
Elle rimase immobile, ruotò solo appena lo sguardo e le sue pupille scure e adesso serie si fissarono su “quei due”.
Near non batté ciglio.
Lentamente e con pazienza riprese a raccogliere i pezzettini sparsi del suo puzzle, mantenendo il mento basso e lo sguardo rivolto al pavimento.
Non reagì all’ingiustizia. Passivo. E non rese il colpo…
Avevo un’ora di tempo al lavoro e ho scritto questo, di getto, senza pensarci troppo ^^,

Piccola storia su la fine del nostro light, non so se saranno ic o occ i personaggi ma spero che un pò possa piacere anche se non e proprio il mio genere buona lettura^-^

Una scena, tre punti di vista.
-Andiamo, Matt.-
-Dove vuoi, Mello.-

“Sento i nostri cuori che battono, pulsano in ogni lembo di carne. Si mescolano, si uniscono come gli arti s’incrociano e i respiri si sovrappongono.”
[PWP] [Pairing Sorpresa ♥]

Ogni tanto il mio mp3 mi fa dei regali inaspettati: sta sera m'ha donato, in riproduzione shuffle, una stupenda canzone di Moby, da cui il titolo della storia che ha inspirato. Mello e Matt, dopo la fuga del primo dalla Wammy's, si ritrovano per discutere della loro prossima collaborazione per il caso Kira.
***
dedicato a chi m'ha fatto amare le MxM.

Londra, 1879. L viene contattato per risolvere un misterioso caso riguardante la morte di un personaggio illustre.
Con l'aiuto del fidato Webster, riuscirà a trovare il colpevole. Forse.
Il primo capitolo della mia prima storia su Death Note. Buona lettura!

Momenti croccanti e friabili, aspri e dolciastri, simili e differenti come spicchi di mele diverse.
1 # Rinascita: Stringe le dita sporche di crema sul proprio nome. È breve, veloce, unico.
4 # Inseguimento: Mello balzava qua e là nel giardino della Wammy’s House.
9 # Contatto: L preferiva mantenere le distanze da chiunque.
12 # Amore: Sayu aveva imparato che le fiabe mentivano sempre.
15 # Scommessa: «Scommetto che saresti felice, se io sparissi dalla circolazione».
18 # Compagni: Linda deve ammettere di conoscere poco i due ragazzini in cima alla classifica.
20 # Espediente: Matt ne aveva piene le scatole di Mello e dei suoi piagnistei.
23 # Frenesia: Si immergeva a capofitto nei caratteri stampati, cercando di assimilare il più possibile.
25 # Silenzio: A Near piaceva il silenzio.
27 # Rapimento: «Ryuzaki verrà arrestato per questo!» «Ne dubito fortemente, Amane».
29 # Padre: L si era addormentato sulla poltrona, un braccio a cingere le gambe, una guancia schiacciata contro un ginocchio.
31 # Trasferimento: Matt passò in rassegna gli orari dei voli. “Cazzo, cazzo, cazzo!”
34 # Sorveglianza: Matt spianava un nuovo videogioco, quand’ecco che quel biondino – Mello, si chiamava – gli si piazzò davanti.
37 # Nuovo mondo: Mello osservava il mondo.

Di notte, d’estate siamo tutti giovani.
Ci sono tante cose che però non si vedono. La luna le conosce, e non piange.
“Le voci dei due ragazzi scorrevano in quelle strade vuote anche del pallore della luna, quasi imperiose per la loro bellezza, anche se raccontavano un po’ di quel niente che è il tutto per i ragazzi con i sogni.”
[M♥M]
{Dedicata a quella mia conoscente e a chi, come lei, ha gli occhi e non riesce a vedere}