Mi manchi

Hermione viene mandata indietro nel tempo e salvata da un giovane maestro di pozioni. Dopo aver scoperto tutti i suoi segreti, sarà difficile non innamorarsi dell'anima tormentata dietro la maschera. Non è una fanfiction ambientata all'epoca dei malandrini.

Sei ritornata dall'inferno, Bellatrix, ne eri certa, sapevi che sarebbe risorto e ti avrebbe cercata, sapevi che Lui non ti avrebbe mai delusa. Se guardi fuori dalla tua finestra puoi vedere la sua stanza, nell'altra ala, la riconosci perché è sempre illuminata e di quando in quando, distrattamente, te ne sei chiesta il motivo.
Una volta eri bella, bella davvero. Bella di nome e di fatto. Ora invece cosa sei?
La migliore, la più fedele, l'unica che davvero l'ha cercato.
Una notte il tuo Marchio aveva bruciato e tu, solerte, non avevi esitato a scivolare fuori dal tuo talamo nuziale, abbandonando tuo marito addormentato, per raggiungere Lui che era il tuo maestro, la tua guida, il tuo Dio. Lui, per il quale non eri che una serva anche se segretamente, forse, avresti voluto di più, nonostante non riuscissi ad ammetterlo neppure a te stessa.
“Il Signore Oscuro è magnanimo” aveva detto, sfiorandoti una spalla con le dita lunghe ed affusolate, provocandoti un brivido: “Il Signore Oscuro vede ogni cosa ed oggi ti libererà dalla tua ultima, grande debolezza”

7 anni.
Cerchi di strapparti via la gonna di velluto nero che tua madre ti ha costretto ad indossare.
La odi. La detesti profondamente.
14 anni.
Sei sdraiata per terra, accanto al lago.
Fai di tutto per ignorare il tuo fidanzato accanto a te.
Lo disprezzi anche più di quanto odiavi i vestiti di quando eri bambina.
21 anni.
Non vorresti fare altro che gettare via l’abito bianco che ti hanno costretta ad indossare e scappare via, il più lontano possibile.
28 anni.
Non riesci a smettere di ridere mentre il tuo braccio prende fuoco per l’ennesima volta.
Sai che il tuo Signore ti sta chiamando.
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Eccomi qui!
Cos'è, la mia ventesima OS? Forse.
Stavolta però sono arrivata con un personaggio che è fra i miei preferiti, ma di cui non ho MAI scritto prima.
Bellatrix Black in Lestrange.
Enjoy!
Manta

Raccolta di 9 drabble su vari momenti della vita di Rabastan,quelli che ho immaginato essere i più significativi e,ovviamente,accanto a lui c'è immancabilmente la figura di Rodolphus,il suo inseparabile fratello maggiore.

“- Mi sono innamorata di te. - Albus si fermò di scatto e si voltò: il volto di sua cugina Rose era semi nascosto dai capelli, ma la voce che aveva parlato era inequivocabilmente la sua.” Rose non scoprì dall’oggi al domani di essere innamorata di suo cugino, nonché migliore amico Albus Potter, ma per lungo tempo mentì anche a se stessa, finché un venerdì di aprile esplose e gli confessò i suoi sentimenti.
Ebbene sì, anche io sono caduta nelle Albus/Rose e, contrariamente al mio solito, qui abbiamo un Albus Serpeverde e tanta, tanta malinconia.
Il titolo è rubato a una canzone di Battisti "Io vivrò (senza te)" che mi sembra risponda perfettamente all'idea della coppia che mi sono fatta.

Questa storia racconterà di come si sono innamorati James e Lily,ma non solo. Verrà dato ampio spazio a Sirius Black e a... con chi starà il nostro Sirius? molto si racconterà anche degli altri Malandrini e delle loro avventure.
Tratto dal capitolo 21 Il lago nero:
"Merlino se è bella, come ho fatto a non accorgermi di lei fino ad oggi? Ha degli occhi magnifici e penso che ucciderei volentieri per quel sorriso che ha sempre dipinto in volto" pensò Sirius guardandola.
...Il profumo che quella ragazza aveva era da scandalo e lo mandava in fibrillazione, le prese il viso tra le mani dando numerosi baci su tutto il viso per poi rituffarsi su quelle labbra umide e che non vedeva l'ora di conoscere meglio...
Tratto dalla storia capitolo 35:
"Non ci credo, sei qui!" disse Lily emozionata.
"Siamo qui" rispose James sorridendo.
"Sì siamo qui" sussurrò lei appena.

È la mattina di Natale a Grimmauld Place e Lupin si ritrova a consolare una piangente Molly, mentre tutto gli riporta alla mente una vita che non ha più.

Lucius Malfoy giaceva ad Azkaban a scontare la sua pena, quando ricevette una lettera da sua moglie Narcissa, mentre leggeva il suo sguardo si incupiva sempre più.
- Draco! Come hai potuto? Aspetta solo che esca di qui...- Ruggì rabbioso.
Al manor Narcissa continuava a fissare l'arazzo di famiglia, aveva la fronte corrucciata e la testa piena di domande senza risposta. Il nome che il filo argentato aveva tessuto celava molto...
Draco era furioso, come aveva osato quella donna? L'avrebbe trovata, l'avrebbe pagata, gli avrebbe reso conto, chiunque essa fosse...

DAL CAPITOLO 1: Dietro di lei comparvero, alcuni istanti dopo, il padre e la madre: Ronald Weasley ed Hermione Granger. Quest’ultima stringeva tra le braccia un terrorizzato Hugo Weasley, che chiedeva in continuazione se era morto. La ragazzina di poco fa abbandonò il suo carrello e si mise a correre in mezzo alla folla, noncurante delle urla della madre sul fatto che “ti perderai facendo così”, oppure “ti possono rapire” o ancora “se finisci sotto le rotaie col cavolo che veniamo a trovarti al San Mungo!” Eppure la ragazzina correva, ma aveva il suo perché ... “Al!” urlò la rossa, saltando addosso al cugino scaraventandolo a terra ... James disse a zia Ginny che anche lui le aveva dato molte soddisfazioni, ma lei si arrabbiò e iniziò a elencare tutti i centinaia di motivi per cui la McGranitt l’aveva convocata nell’anno passato, descrivendoli nei minimi particolari. James rispose convinto che lo zio George l’aveva elogiato più volte per l’originalità dei suoi scherzi, specialmente quando rivolti a Gazza. Zia Ginny, la quale sembrava stesse per avere una crisi isterica verso il fratello, disse che più tardi lei e “il caro George” avrebbero fatto una bella chiacchierata.

Harry aveva sempre desiderato salire sul primo treno senza sapere dove lo avrebbe portato. Nelle sue fantasie, però, il mezzo di trasporto era semivuoto e sgangherato, mentre il "suo" sembrava di lusso e pieno di gente pronta a lasciarsi andare...

Some days I can't even dress myself.
-It's killing me to see you this way.
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Certi giorni non riesco neanche a vestirmi.
-Mi uccide vederti così.
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Sono a pezzi, fratello. Alcuni giorni non riesco neanche a vestirmi… A volte non mi alzo nemmeno dal letto, tanto il negozio va avanti anche senza di me.
-Che cosa?! George Weasley, quello che non riusciva mai a stare fermo, quello che aveva sempre nuove idee per la testa e non vedeva l’ora di metterle in atto, non riesce ad alzarsi letto?! Ma dai, fratello, così mi uccidi!
Molto divertente.
-Sì, beh, la morte non è una buona ragione per perdere il senso dell’umorismo.
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Ascoltando Little Talks di Of Monsters and Men, mi sono venuti subito in mente loro due; per le parole, ovviamente, ma anche per la canzone di per sé, sia parole che musica: all'apparenza così allegra, con la fisarmonica e la tromba, ma in realtà così malinconica...
Beh, questo è George alle prese con i suoi fantasmi.

Non le importava.
Non le importava che il Torneo Tremaghi fosse finito.
Non le importava che Harry avesse vinto.
Non le importava che Lord Voldemort fosse tornato.
Non le importava che Cho Chang avesse perso il suo fidanzato.
Lei aveva perso il suo amante, e non poteva nemmeno piangere per lui.
Storia classificata ventiduesima al contest "Un’ introspezione caduta nell’oblio – Contest per edite e inedite" di Save_me.

Albus Silente riflette su se stesso e sulla società che lo circonda. La geniale e balzana mente del preside viaggia fino ad una vasta e onirica pinacoteca. Ci sono tanti quadri e tanti visitatori... ma cos'è quel piccolo e curioso, quadro nero laggiù nell'angolo?

È stato lento e doloroso. È stato un contorcersi di viscere crescente ogni volta che lo vedevi. È stato guardare Vic e volerla abbracciare perché le vuoi bene e guardare James e volerlo baciare perché lo desideri. L’opposto di ciò che avrebbe dovuto essere.
Harry ti ucciderà, non hai torto. Per non parlare di tua nonna. E per non parlare del retrogrado Mondo Magico, che non ha ancora perdonato a Silente le rivelazioni sul suo passato avvenute dopo la sua morte. Ventisei anni fa, per l’appunto.