Al di là del fatto che mi piace tantissimo quello che scrivi e il modo in cui lo scrivi, e al di là del fatto che abbiamo un’opinione del manga piuttosto simile, perciò le tue introspezioni le condivido moltissimo... non posso fare a meno di rimanere estasiata per il modo in cui riesci a usare prompt e citazioni. Non sono semplicemente un’appendice ma parte integrante della storia. Aggiungono qualcosa.
Commento qui entrambi i capitoli sulla gelosia, perché li percepisco troppo legati tra loro per riuscire a parlarne singolarmente. E non solo perché fanno entrambi parte della stessa canzone eh.
È che sei riuscita a elaborarli in modo da mettere in luce quanto, questi due testoni, siano simili. E quanto siano diversi.
Per Ranma la verità è frammentata, per Akane è confusa. Quanto è vero!
Che Ranma sia un tipino orgoglioso e possessivo direi che è innegabile.
Però, per quanto riguarda le reazioni che ha con (e per) Akane, questo è solo un pezzo del puzzle. Senz’altro la sua furia per la “questione P-chan” è provocata da svariate componenti.
Ryoga è il suo migliore rivale e, in questo frangente, lo batte in continuazione e non solo: quando diventa porcellino è ben consapevole di avere la meglio, tant’è che lo prende pure in giro, lo provoca e lo punzecchia, facendo imbestialire Ranma ancora di più. Senza contare il fatto che ci si mette pure Akane, a provocarlo e punzecchiarlo... in fondo, litigare così con un maialino, è piuttosto stupido eh... che poi lei sia così cieca da non accorgersi che quello che si strofina sulle sue tette non è un semplice animale, beh, è un altro discorso. Nonché un’altra componente dell’ira funesta di Ranma: apprezzo che tu abbia precisato il fatto che non dipende da un giuramento di mantenere il segreto o da altre cacchiate del genere. Ranma avrebbe voluto rivelare ad Akane della maledizione di Ryoga subito! Se lei non avesse baciato il maialino. Quel gesto ha fatto degenerare tutto. Ranma si è arrabbiato e si è incastrato con le sue stesse mani: come giustificare quella rabbia?
A lui non importa niente di quel maschiaccio, no? Non fa che gridarlo ad ogni occasione.
Non gli piace che Akane sia gentile e carina con Ryoga. Non gli piace che quel maiale si approfitti della sua maledizione per andare a letto con lei. Ma non può uscire allo scoperto, né per sfogarsi né per far sì che questa situazione cambi. Per farlo, sarebbe costretto a ricomporre i vari pezzi di una verità che non è ancora pronto ad affrontare.
E che non serve affrontare: la camera di Akane è di strada, per ora può limitarsi a fare qualche incursione e cercare di tenere a bada il più possibile quel suino malefico.
Diversa invece la verità di Akane. Lei ha capito di essere gelosa: non lo ammetterà mai con Ranma ma, penso, non ha problemi ad ammetterlo con sé stessa.
Anzi, no, di problemi ne ha eccome. La fa infuriare: quel fidanzato che le è stato appioppato con la forza è un ragazzo insensibile, arrogante, non fa che prenderla in giro. Si lamenta per le avance di una fidanzata (che poi diventeranno due, con l’arrivo di Ukyo) però non fa niente per cercare di allontanarle. È confusa. Ferita. Forse più arrabbiata con sé stessa, che non con Ranma...
Perché Akane era quella che odiava gli uomini: figuriamoci se avrebbe preso in considerazione la possibilità di poter essere gelosa di un uomo! O di lasciare che un maschio avesse il potere di ferirla!
Hai fatto benissimo a ricordarci la sua cotta per il dottor Tofu; in questa sua infatuazione infantile non ci aveva mai messo energia: né per tentare di conquistarlo, né per cercare di avere la meglio su Kasumi, né quando aveva capito di non avere speranze. Non c’era stato mai niente di irrefrenabile, era sempre in pieno controllo di sé. E non aveva mai provato rabbia o rancore verso Kasumi, la sua rivale in amore, anzi, provava un profondo rispetto, una profonda ammirazione, tant’è che avrebbe voluto essere come sua sorella. Non biasimava Tofu per preferire Kasumi a lei, come poteva? Lei per prima avrebbe voluto assomigliarle.
Così come non poteva biasimare Ranma se avesse scelto di andare con Shampoo. O con Ukyo, poi. Perché la vera differenza tra Akane e le altre fidanzate di Ranma è proprio questa: loro sanno di avere tutte le carte in regola per essere delle buone mogli e non hanno problemi a sfruttare questa consapevolezza a loro vantaggio.
Shampoo con i suoi modi da sexy-panterona e le sue continue frecciatine offensive verso Akane. E poi Ukyo che si autoproclama la fidanzata carina (Ranma l’ha solo definita “carina”, è stata lei a definirsi la fidanzata carina) sottintendendo così un suo senso di superiorità verso ad Akane.
Kodachi non la prendo nemmeno in considerazione, nessuno l’ha mai fatto, neanche nel manga XD
Fatto sta che, entrambe le "fidanzate carine" di Ranma, non lo avrebbero mai perdonato se avesse osato preferire Akane a loro.
Akane, invece, non riusciva a perdonare sé stessa: perché non era sexy, perché non sapeva cucinare, perché era goffa, impulsiva. Ora non aveva nemmeno più i capelli lunghi, l’unica cosa femminile che aveva!
La verità di Akane non era affatto frammentata: è proprio una matassa ingarbugliata e caotica. Confusa.
E, tentare di sbrogliarla, la ferisce. E la fa infuriare: con se stessa e con quello stupido del suo fidanzato.
Ma, “anche se è un insulto, l’ultimo pensiero che Akane formula prima di addormentarsi è per lui.”
*-*
Sei bravissima, Mana!
Io invece, come al solito, parto per la tangente e sono di una prolissità lancinante. BubissimoH. |