Ciao :)
Inizio dicendoti che il capitolo è stato molto bello, sono successe tante cose, e il fatto che c'erano molti dialoghi Delena l'ha reso ancora più bello.
Allora questo era il capitolo.
Dopo che hai interrotto quello precedente sul più bello, questo è stato il capitolo dei confronti.
E, sarà che alla fine non sono stata del tutto d'accordo di vedere una Elena trasformata ora, ma come già detto qualche recensione fa, sei stata molto brava a trattare la sua trasformazione ora, poichè hai reso la storia ancora più bella e complicata.
I due si sono incontrati. Damon pensa di avere Katherine, Elena cerca di interpretare la sua sosia alla perfezione, anche se dentro muore : insomma non deve essere facile avere la persona che ami davanti a te e non poterlo aiutare, ma oltretutto dei anche fingere di non essere preoccupata per lui.
Ma si sa, l'amore vero non può resistere. ecco perchè Elena cede, e dopo che lo stregone va via, corre subito da lui.
Bellissima scena inoltre, descritta molto bene, che mi ha fatto venire la pelle d'oca :
“..Smettila!..” grido, mettendomi in ginocchio sul pavimento e tirandomi dietro le catene che mi tengono bloccata alla parete. Le strattono talmente forte che l’anello inchiodato al muro, fuoriesce leggermente dalla pietra, senza che io abbia modo di accorgermene.
Damon cerca di resistere, ma un nuovo urlo gli violenta le labbra e fa tremare ogni singola cellula del suo corpo; i suoi muscoli si tendono in preda a uno spasmo violento.
Quando lo vedo vomitare sangue sul pavimento, una disperazione incontrollabile mi esplode dentro, e la mia nuova natura affiora di conseguenza, incendiandomi lo sguardo. Il fuoco mi scorre sottopelle, annebbiandomi la vista, disegnando sul mio viso linee rosse come la rabbia che mi acceca.
“..Basta ti prego!..” grido senza controllo accartocciandomi su me stessa, portando entrambe le mani a coprirmi il volto, per nascondere ciò che sono e per soffocare i singhiozzi che mi scuotono.
Le mie dita scivolano sul capo, tra i capelli, e li stringono in modo spasmodico nel tentativo di trovare un appiglio adatto a frenare l’istinto che mi porterebbe a scagliarmi sull’uomo che ancora mi da le spalle.
“..Per favore..” sussurro, completamente svuotata.
Lui si sposta, capisco che si è voltato verso di me, ma io non ho il coraggio di alzare la testa, perché sono certa che se lo facessi lui capirebbe tutto e saremmo perduti.
“..Ora sai cosa vi aspetta domani..” mi dice, avvicinandosi di un passo “..Solo che Hockley non sarà così tenero..” il suo tono è basso, strafottente.
Le mani mi tremano, così come le labbra.
Non mi importa più cosa succederà da adesso in avanti. Sono stanca, completamente devastata; ho il cuore a pezzi e l’anima a brandelli. Sono consapevole di essere in bilico sull’orlo di un precipizio. Se lui si avvicina ancora, se oserà pronunciare un’altra parola sprezzante, spezzerò la catena che mi impedisce di trasformare in un’azione concreta il desiderio che ho di staccargli la testa.
Passa un secondo, poi un altro.
Rimango immobile, e sono quasi portata a pensare che voglia accanirsi anche su di me; per un istante voglio persino che lo faccia.
Invece si volta, probabilmente senza più guardarmi e sparisce oltre la porta, chiudendola con un colpo così forte che me lo sento risuonare dentro come se fossi un involucro vuoto.
Attimi che diventano minuti, avvolti da un silenzio che mai è stato così assordante.
Sollevo la testa lentamente, ritrovo la giusta percezione della realtà, ma non la calma, quella l’ho persa per sempre.
Chiudo per un attimo gli occhi.
Quando li riapro è trascorso un secondo, ma potrebbe essere un secolo e non mi accorgerei della differenza. Non vedo niente, a parte lui, ancora disteso a terra, immobile, a non più di tre metri da me. Un rivolo di sangue gli cola dalle labbra e dal naso, la sua pelle è bianca, talmente tirata da lasciar intravedere le vene scure ormai prive di linfa vitale.
Sembra morto, ma io so che non è così, perché il suo sguardo azzurro è puntato su di me, nonostante tutto. Temo che mi abbia guardato per tutto il tempo, mentre lo stregone si divertiva a dissanguarlo.
Lui ha capito.
Io non posso più fingere.
“..Damon..” sussurro.
Non può rispondermi, non ne ha la forza.
Ma io la vedo quella scintilla chiamata lacrima prendere fuoco nei suoi occhi e poi colare giù, sulla pelle, a definire una consapevolezza improvvisa e un dolore immenso. "
Devo dire che in questa parte mi hai spiazzato. Ho sofferto con Elena, sentivo le sue paure e la sua disperazione.. sei riuscita a farmi entrare nel personaggio e nella storia come solo pochi altri ci sono riusciti.
E poi la reazione di Damon.. cioè parliamone :
"Che cosa hai fatto?
Elena.
Adesso, nell’istante in cui riconosco davvero il tuo viso, vorrei con tutto me stesso che non fossi tu.
Vorrei guardarti negli occhi e non trovarvi quell’ombra straziata che Katherine non potrebbe mai possedere. Non per me.
Elena.
Ero pronto a morire in questa cella, ma non sono sicuro di poter accettare che tu sia morta a causa mia. Dovevi restare al sicuro lontano da qui, e invece.. dio non riesco a pensarci senza impazzire.
Vorrei urlare, ma il mio corpo non risponde più ed è una condanna atroce restare qui, a guardarti mentre mi chiedi, in silenzio, di capire la tua scelta.
Potrei anche riuscirci se solo non fosse così devastante pensarti mentre ti togli la vita, o peggio, mentre chiedi a qualcuno di farlo al posto tuo.
E allora la domanda diventa inevitabilmente un’altra.
Cosa ti hanno fatto?
Chi ti ha dato il suo sangue?
Elena.
Non era così che doveva andare, ma non riesco a dirtelo, e tu non vuoi sentirlo. Lo vedo scritto nei tuoi occhi, adesso che lasci andare un’altra lacrima e tiri con tutta la forza che possiedi la catena che ti tiene lontana da me.
Il metallo si spezza, sotto il peso del tuo potere che non è più umano.
E io ti amo così tanto che potrei scegliere di morire adesso se ciò significasse ridartela quell’umanità perduta.
Ma tu non torneresti indietro.
Vuoi salvarmi ancora una volta, e non ti importa di averlo già fatto in ogni singolo istante che abbiamo trascorso insieme. Forse non lo sai. Forse non te l’ho mai detto abbastanza.
Ti avvicini.
Ti inginocchi di fianco a me.
So cosa stai per fare."
(...)
Perché?
Perché fa così male adesso?
La risposta arriva da sola.
Non sono io a bruciare. Non solo.
Lui mi ha guardata dentro; attraverso il mio sangue ha aperto una breccia nella mia anima e nel farlo, inevitabilmente, ha visto tutto. La disperazione, la sofferenza, la speranza, la morte, l’oscura rinascita.
Quello che ho provato durante tutti questi giorni passa da me a lui, e poi, come un riverbero potente si infrange nuovamente su di me. Ed è un’onda piena, carica di desiderio e dolore, di amore e colpa, per ciò che ho fatto io, per quello che non è riuscito a fare lui.
Vacillo contro il suo corpo. Io sono morta, lui non è riuscito a salvarmi.
E’ come se me lo stesse urlando attraverso la pelle, ma io non voglio sentire.
I miei occhi mutano di nuovo in una sfumatura che ha il colore del sangue, mentre una lacrima scivola via e muore sulle mie labbra.
“..Smettila..” sussurro.
Lui non pare sentirmi e allora mi muovo all’interno della sua stretta.
“..Damon!..”
La mia voce risuona più forte tra le pareti della cella, e senza quasi accorgermene mi ritrovo libera dal suo abbraccio. Non è neppure più vicino a me, che sono ancora in ginocchio a guardare lo spazio vuoto che lo conteneva.
Poi sposto lo sguardo, e lo vedo, in piedi, immobile dall’altra parte di questa angusta prigione; un rivolo rosso gli scende dall’attaccatura delle labbra fino al mento e un’ombra troppo gelida danza nei suoi occhi.
Mi sollevo e faccio un passo verso di lui.
“..Dam..”
“.No..” mi interrompe.
Mi blocco a un paio di metri da lui, con le ultime lettere del suo nome ancora incastrate in gola.
“..Non dire una sola parola. Non voglio sentire niente..”
Stringo le labbra e abbasso gli occhi a cogliere i contorni del mio polso ormai guarito, poi sposto l’attenzione sul pavimento poco oltre i miei piedi. E’ come se improvvisamente tra me e lui ci fosse un baratro immenso, impossibile da colmare.
Tutto ciò che vorrei dire, Damon non vuole sentirlo.
Forse ci vorrà del tempo, forse più di quello che avevo messo in conto.
“..Elena?..”
Ci pensa Marcel a spezzare la tensione creata dai nostri umori neri, e a ricordarmi che c’è anche lui con noi. Annuisco semplicemente, senza guardarlo.
Sta per aggiungere qualcos’altro, ma poi si ferma, probabilmente perché ha capito che non posso certo spiegare a lui ciò che Damon si rifiuta di ascoltare.
Non so quanti minuti passano, prima di riuscire a risollevare il capo.
Quello che vedo apre una voragine anche nel mio cuore.
Damon mi sta osservando come se improvvisamente avesse davanti agli occhi un’estranea, come se fino a poco fa avesse stretto tra le braccia una ragazza diversa.
E’un’espressione troppo cattiva, troppo fredda, quella che ha dipinta sul volto, che stride inevitabilmente con ciò che abbiamo appena condiviso. Ma lui è anche questo.
Lui è fin troppo abile ad alzare muri invalicabili, a disegnare distanze incolmabili quando il dolore è troppo forte da sopportare, quando diventa così intenso da offuscare tutto il resto. Anche l’amore.
Quando è così, inevitabilmente finisce per essere solo crudele.
Non mi rendo conto che mentre il mio corpo trema, sotto il peso di sentimenti e sensazioni quasi impossibili da gestire, lui invece sta definendo il suo personale attimo di oblio in cui annegare la disperazione e il senso di colpa.
L’ho già visto così. Una volta.
Sento le lacrime diventare opprimenti dietro le palpebre, bruciano come il fuoco, e io non riesco a contenerle così come sento di non riuscire a trattenere l’angoscia e lo sconforto.
La verità mi arriva diretta come un pugno nello stomaco.
Non posso farcela senza di lui. Non più.
°..Non lasciarmi andare..°
Il mio unico pensiero."
Io davanti questa parte posso solo dirti brava. Sono senza parole.
Damon ha avuto una reazione normale : lui era pronto a morire per lei, pur di tenerla al sicura.. ma è Damon, e forse è per questo che non gli è venuto in mente che anche Elena sarebbe stata disposta a rinunciare alla sua di vita.
Perchè quando ami una persona la vuoi con te, al sicuro.
Damon si sente in colpa, non è riuscita a proteggerla, e ora dovrà per un pò mettere da parte il suo orgoglio ferito, visto che devono trovare il modo di uscire da li.
Ma immagino che le cose non andranno per il meglio.
Insomma parliamo del Delena, ci vorrà molta strada prima che i due tornino come prima.
Stupendo capitolo, davvero, bravissima :)
Un bacio e alla prossima :P
Non vedo l'ora di leggere il seguito :)
ciao ciao :) (Recensione modificata il 05/03/2014 - 04:38 pm) |