Recensioni per
You write your name across my heart
di thedgeofbreakingdown

Questa storia ha ottenuto 296 recensioni.
Positive : 296
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Veterano

Che capitolo meraviglioso!!! L'amore che provano i ragazzi gli uni per gli altri è così profondo e totalizzante!! Ti giuro mi hai fatto venir voglia di innamorarmi ;).
A parte questo, il rapporto tra luke e percy mi piace moltissimo! Sempre che si conoscono da una vita e non da pochi mesi. La storia di luke è molto triste ma mi ha fatto capire quanta forza hai voluto donare al tuo personaggio.
Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo :)
ciao dandelion10

Recensore Junior

Come al solito non mi deludi.
Se ti interesse ho passato la pasquetta a festeggiare i miei quindici anni appena compiuti, però mi sono annoiata.
Dio com'è carina la Percabeth *-* l'adoro *batte la mani* sono così dsfjh che quasi fangirlo troppo, poi dopo aver finito il Marchio di Atena si ha bisogno di dolcezza, e tante.
Povero Luke, è il mio personaggio preferito, dopo Percy.
Hai detto che non mi devo preoccupare la Thaluke, e sono felice di questo ma, COSA VUOI FARE ALLA MIA PERCABETH?!?! Spero niente di malvagio, sennò ti picchio(?) con i bastoncini di pesce (Percy, bastoncini di pesce, figlio di Poseidone, che genio eh?).
A presto Finnicksahero.

Recensore Junior

premetto che mi hai fatto penare per avere questo benedetto capitolo. Ma alla fine il risultato è strepitoso davvero il capitolo è meraviglioso cwc
spero di non dover aspettare più così tanto per il seguito u.u
Alla prossima !

Alex__Logan

Recensore Junior

IO TI AMO ALLA FOLLIA!!! Amo questo capitolo dall'inizio alla fine. Percy & Annie sono dolcissimissimi <3<3
Anche io voglio un fidanzato così :-)
Thals è così dolce quando si preoccupa per Annie :-) :-)
Bellissima l'idea delle vacanze di Natale insieme :-)
Finalmente si scopre il passato di Luke...
Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo.
Continua così autrice preferita perchè sei fantastica ;-)
Ti imploro in ginocchio aggiorna al più presto :-)
Alla prossima. Un bacione megagalattico :-* FJ

Nuovo recensore

oddio che bei capitoli!!! *---*
mi è piaciuta un casino la reazione di talia quando ha visto annabeth e percy, la adoro!
poi mi è piaciuto moltissssssimo il pezzo in cui Luke si apre a Percy come annabeth lo ha fatto con talia. l'amicizia che lega quei 4 è bellissima e credo che percy e annabeth finalmente possano sentirsi in una famiglia stando in quella baita con luke e talia. mi O dispiaciuto per la storia di Luke, era un ragazzino così felice...
comunque in poche parole è stato un capitolo bellissimo!!!
adoro la tua storia, ogni giorno apro il sito pr vedere se hai pubblicato *--*
alla prossima! :D

Recensore Junior

Ciaooo
Scusa se non ho recensito il testo sulla Thaluke, ma A) ero mega impegnata, B) il computer era sempre troppo lontano dal divano.
Passando alla storia. È bellissimissimissima come sempre.

Percy passò due dita lungo la spina dorsale di Annabeth mentre lei gli stava poggiata al petto e ci tracciava linee immaginarie sopra.
Erano le tre del mattino e nessuno dei due aveva realmente voglia di dormire, forse un po' troppo eccitati da quello che era successo da davvero poco tempo.
Percy si sistemò meglio sul cuscino e Annabeth gli sorrise ignorando i brividi che il tocco delicato del moro gli stava provocando lungo la schiena, – è stato decisamente meglio di quanto mi aspettassi.
Annabeth corrugò la fronte senza che un sorriso curioso le potesse scomparire dal viso, – ti eri fatto delle aspettative?
- Forse – disse guardandola malandrino e facendola ridere.
Gli baciò il petto e pochi secondi dopo, lui cercò le sue labbra, avvicinandola a sé e sporgendosi contemporaneamente verso di lei. Le prese il labbro inferiore tra le sue e rimasero così per un paio di secondi prima di allontanarsi e tornare a sorridersi.
- Programmi per Natale? – domandò ad un tratto il moro.
Annabeth abbozzò una risata sarcastica scuotendo la testa e posando il mento sul petto di Percy per continuare a guardarlo, – a parte rimanere qui e portarmi avanti con i compiti? Nessuno.
Percy sospirò, neanche lui aveva programmi così come Talia e Luke.
Era davvero brutto non avere una famiglia e la maggior parte delle volte l'assenza di casa si sentiva più forte del solito.
Prese ad accarezzarle la schiena piano ed Annabeth si abbandonò a quel tocco così delicato, vivendolo per la prima volta in diciannove anni di vita.
- Possiamo passarlo assieme, che ne pensi? – domandò ad un tratto il moro, cogliendo di sorpresa la ragazza che sbarrò gli occhioni grigi fissandoli nei suoi.
- Scherzi?
- No. Io, tu, Luke e Talia. Il posto lo troveremo in qualche modo e domani mattina ne parliamo con quei due, che ne pensi?
Annabeth lo guardò imperscrutabilmente per qualche secondo prima di salire lungo il busto e sdraiarsi sopra di lui.
Percy le abbracciò la schiena solo dopo che le ebbe assicurato la coperta e poi Annabeth premette le labbra sulle sue in un bacio caldo che gliele fece subito schiudere, un bacio caldo e lento che riempì il corpo di entrambi di brividi.
Le mani di Percy le passarono lateralmente sul sedere, camminando poi lungo la schiena e fermandosi sulle spalle. Le accarezzò le scapole e poi Annabeth si allontanò da lui un paio di centimetri, guardandolo con un sorriso.
- Quindi pensi che sia una buona idea?
Annabeth premette nuovamente le labbra sulle sue, – trovo che sia una splendida idea – e quando si baciarono di nuovo, sentì una scarica elettrica che la scosse per intero e pensò che anche Percy l'avesse avuta a giudicare dall'impeto in cui aveva preso a baciarla e al fatto che l'aveva fatta rotolare, posizionandosi sopra di lei.
- Sicuro che Grover sia fuori? – domandò Annabeth, un'omba di dubbio e timore negli occhioni grigi, le mani posate sul petto del moro.
Percy scosse la testa e le baciò la punta del naso, – certo.

Oh, come sono teneri.

Talia scattò su dalla sua sedia e Luke la riportò seduta tirandola per un braccio, un sorriso di sollievo sul volto nel vedere Annabeth e Percy entrare in mensa assieme, il braccio del moro ad avvolgere le spalle esili della ragazza bionda, che tra l'altro, indossava una felpa bordeaux, troppo grande per essere sua.
Fin qui niente di strano, pensò Luke osservando i due amici e resistendo all'isitinto di corrergli incontro ad abbracciarli. Sapeva che avrebbe dovuto trattenere Talia dato che quella ragazza stava respirando in una maniera tale che a un toro faceva un baffo e aveva tutta l'aria di voler tirare un cazzotto a entrambi gli amici.. Luke corresse il suo pensiero appena Annabeth si voltò verso Percy e lui le sorrise sulle labbra prima di darle un leggero bacio a stampo e poi passare al naso, facendoglielo arricciare teneramente e sorridere.
- Decisamente hanno qualcosa da dirci – esordì Luke ovvio beccandosi un'occhiataccia da Talia che riuscì a sfuggire alla sua presa andando in contro alla nuova coppia.
Appena la videro, sbarrarono entrambi gli occhi, un velo di paura nello sguardo di tutti e due.
Talia gli si fermò davanti, i pugni chiusi lungo i fianchi. Chiuse gli occhi e respirò forte, osservando poi la sua amica con odio, che cercò di farsi piccola dietro alla schiena di Percy.
- Aaah, Fanculo – borbottò Talia muovendo la mano come se dovesse scacciare una mosca e saltando poi al collo di Annabeth con talmente tanto impeto che la fece sfuggire alla presa di Percy. – Hai idea di quanto mi hai fatto preoccupare, eh? – domandò continuando a tenerla stretta e godendosi le risate dell'amica e di Percy che, ne era certa, le stava osservando con un sorriso.
- Mi dispiace tanto.. – mormorò sincera Annabeth stringendola forte e poi sorrise appena si allontanarono, guardandosi negli occhi.
- Perdonata – Talia le fece l'occhiolino, – hai un sacco di cose da raccontarmi.
Annabeth arrossì e poi, cogliendola di sorpresa, Talia si voltò verso Percy dandogli un pugno alla spalla e attirando gli sguardi di altri studenti (come se l'attenzione di metà mensa non fosse già abbastanza), – ahia! Ma sei fuori? – esclamò il ragazzo portandosi una mano al punto che Talia aveva colpito.
- Tu – ruggì lei puntandogli un dito contro, – ti sei fatto la mia amica?
Percy sbarrò gli occhi cercando lo sguardo che Annabeth si costringeva a puntare sulle sue all star bianche, – forse – rispose poi torcendosi le mani sul ventre.
Talia lo guardò come se lo volesse uccidere, e poi si aprì in un sorriso, – era ora! – esclamò felice dandogli un secondo dopo un altro pugno.
Percy imprecò e gemette, guardandola con un odio del tutto nuovo, – e questo per che cos'era?
Talia ruotò gli occhi, – per tutto il tempo che ci hai impiegato prima di togliere fuori i coglioni, idiota.

Ahahahah Talia è sempre fantastica!!


- Sai accedendere un fuoco? – domandò Percy curioso.
Luke batté le mani fra loro per levarsi lo sporco e scaldarle un attimo, prima di rivolgere un'occhiata a Percy, – no, porto la legna per sport.

AHAHAHAHAH

- Ci venivo con mia madre, qui – parlò in quel momento Luke, la testa sempre buttata all'indietro e le mani vicino al fuoco, quasi avesse paura di incrociare lo sguardo indagatore di Percy, o semplicemente quegli occhi verdi che riuscivano sempre a leggerlo dentro.
Il moro gli lanciò un'occhiata di sottecchi prima di focalizzare la sua attenzione sulle fiamme che crepitavano vivaci.
Stette zitto perché, lo sapeva, se avesse detto anche solo una parola, Luke non si sarebbe aperto più facilmente.
- Ci sono venuto fino ai sette anni, ci venivamo anche con mio padre – sorrise un po' amaramente continuando a sfregarsi le mani davanti al fuoco, – stavamo qui e poi ci raggiungevano tutti i nostri parenti su al nord. Io giocavo a palle di neve con miei cugini e i genitori preparavano il miglior pranzo di Natale di sempre – sospirò forte quasi non riuscisse a continuare come avrebbe dovuto, – a volte, venivamo qui anche per il Ringraziamento, o per Pasqua e stavamo noi tre assieme.
Percy serrò le labbra e diede all'amico trenta secondi di silenzio prima di parlare, – e poi che è successo? – quasi lo mormorò, quasi avesse paura che Luke non gli parlasse più, che Luke non si aprisse più.
Si rese conto solo in quel momento che il biondo non aveva mai parlato di sé, se non qualche volta.
Si rese conto di aver sempre dato per scontato -e a quei pensieri- si diede del coglione da solo, che Luke fosse sempre felice. Era logico che Luke non fosse mai del tutto felice, era logico perché si nascondeva dietro al sarcasmo e dietro all'ironia costante e -Gesù- Teen Wolf glielo avrebbe dovuto far capire che il suo era solo uno scudo per proteggersi. Invece, come un idiota, aveva fatto l'errore più grande di tutti: si era fermato alle apparenze.
- E poi mamma ha scoperto che papà aveva perso il lavoro e rubava per mantenerci, ha scoperto che qualcosa la insegnava anche a me, nonostante non sapessi assolutamente di tutta questa storia – si tolse il berretto e lo gettò sul divano dietro di sé, – l'ha cacciato di casa ed è impazzita. Io sono fuggito e papà non si è più preso cura di me. Addio casa sulla baita e bella famiglia felice – concluse con malcelata amarezza.
Percy chiuse gli occhi verdi e serrò le labbra, stava per dire qualcosa, voleva dire qualcosa, ma la teiera iniziò a fischiare e lui corse in cucina per evitare che svegliasse le ragazze.
Fermò l'acqua bollente nelle tazze e chiuse gli occhi quando questi incontrarono il vapore, – sei forte Luke – disse a voce alta senza nemmeno accorgersene, seppur sperò di non esser stato sentito.
Qualcuno gli diede un paio di pacche sulla spalla e si voltò di scatto con il manico della teiera ancora in mano, semplicemente per incontrare lo sguardo malandrino e brillante di Luke, – uno dei due lo deve pur essere.
Percy rise scuotendo la testa e seguendo l'amico con gli occhi, che aveva preso la tazzina e stava tornando in salotto.
Sei davvero forte, stronzo.

Luke che si apre, la sua storia così triste, questo pezzo è boh, troppo bello.
Comunque ho il presentimento che accadrà qualcosa più avanti, ma potrei anche sbagliarmi. Purtroppo ho perso il mio oracolo versione tascabile e non conosco una Rachel Elizabeth Dare.
Continua sempre così!!
Kaliko
Ps: a Pasquetta ho mangiato la grigliata a casa mia e poltrito fino alla sera (con qualche pausa per i miei gatti)

Nuovo recensore

Allora sei la migliore! Il capitolo è bellissimo. Percy e Annabeth sono così uniti che mi si scalda il cuore. Talia è fantastica che prima si incazza ma poi finisce per essere la migliore amica che qualcuno possa avere. La storia di Luke è triste ma mi piace il fatto che si sia confidato con Percy e che tra loro ci sia un'amicizia così bella. L'idea delle due settimane insieme per natale è geniale, non vedo l'ora di scoprire cosa succederà nel prossimo capitolo. 
Baci
Menchets

Recensore Veterano

Appena ho visto che avevi aggiornato sono tipo impazziti perché questa ė la mia FF preferita in assoluto e non scherzo ! Amo i miei percabeth che sono troppo carini e coccolosi e poi bella l idea delle due settimane in giro solo loro quattro in quella casa che grida il natale ! Fantastico veramente chissà quante n'è combineranno ! Aggiorna presto ti prego ė peggio di una droga questa fan fiction te lo assicuro !!!

Recensore Junior
23/04/14, ore 14:59

Ciaoooo
Scusa se non ho recensito prima ma sono stata ultra impegnata (recensirò – è coniugato giusto? - sempre anche con un mese di ritardo se sarà necessario); avevo pensato di usare il telefono, ma in un capitolo del genere non avrei MAI potuto.

- Ci ho pensato tanto in questa settimana che non ci siamo visti, ci ho pensato tantissimo e alla fine, credo di essere arrivato alla conclusione giusta.
Annabeth si irrigiì di colpo scostandosi dall'abbraccio per guardarlo negli occhi verdi, timorosa che Percy avesse esattamente centrato il punto.
- Tu pensi di non meritare di essere felice – disse tranquillo, la voce quasi ridotta ad un sussurro mentre la guardava fissa negli occhi grigi e ancora lucidi, – tu sei convinta di non meritare niente. Di essere sbagliata, di far male agli altri, di provocare solo dolore nelle persone che hai attorno a te – le asciugò una lacrima appena sgorgata con il pollice e Annabeth si abbandonò al suo tocco.
Non riusciva più a fare la dura, con Percy non ci era mai riscita davvero e il suo cuore, davanti alla verità, aveva perso un paio di battiti.
- Tu sei convinta di non meritare niente di bello e sul serio, Annabeth – fece il moro, – non ho neanche idea del perché! Sei una delle ragazze più speciali che io abbia mai conosciuto e non so perché tu sia arrivata ad odiarti, non te lo chiederò. Se non me lo hai detto finora c'è un motivo, ma voglio dirti una cosa, una cosa che forse ti scandalizzerà – Annabeth lo guardò con una leggera sfumatura di panico negli occhi grigi e Percy sorrise, dolce come la sua voce appena parlò e come la carezza della sua mano sulla guancia liscia di Annabeth, – tu meriti di essere felice.
Non conosceva il passato di Annabeth se non tutti gli orfanotrofi che l'avevano ospitata. Non conosceva niente di lei quando era solo una bambina ma era quasi certo di esser in grado di aiutarla più di quanto lei credesse sul serio.
Percy aveva il bisogno di aiutarla, il bisogno di renderla felice, il bisogno di vederla sorridere per davvero perché, forse di Annabeth non sapeva tutto ma di certo, sapeva che il suo sorriso non era davvero felice.
- Tu meriti di essere felice. Meriti tutto l'amore del mondo, meriti tutto ciò che di bello ti può dare la vita ma devi permettere, devi lasciare che questo possa realizzarsi – Percy portò anche la mano sinistra alla guancia di Annabeth asciugandole le lacrime che sembravano stessero diventando inarrestabili, – devi lasciarti aiutare, devi lasciare che ti salvi perché io lo so che hai bisogno di qualcuno che ti salvi esattamente come ne ho bisogno io – le baciò la fronte dolcemente prima di continuare, – tu hai bisogno di qualcuno che ti faccia ridere, hai bisogno di qualcuno che ti tratti un po' come una bambina, una bambina che non sei mai stata realmente, hai bisogno non più di stare bene ma di stare meglio e devi lasciarti amare – le accarezzò la guancia sorridendole piano, – devi lasciarti amare e devi lasciare che le persone che ti circondano ti amino. Io lo so che lo vuoi perché altrimenti non mi avresti baciato a quella festa.
- Era l'alcool.
- Balle – rise Percy che aveva capito che quella di Annabeth era solo una battuta. Tornò serio pochi secondi dopo, – devi lasciarti amare, Annabeth, devi lasciare che le persone che ti amano ti salvino – si avvicinò a lei continuando a cingerle il viso con le mani. Le loro labbra a pochi millimetri di distanza, i respiri che si fondevano e gli sguardi fissi l'uno in quello dell'altra, – devi lasciare che io salvi il tuo cuore, stasera. Devi lasciare che io ti salvi e devi lasciare che io ti ami, esattamente come meriti.
E fu in quel momento che premette le sue labbra su quelle di Annabeth, sorridendo alla consapevolezza che lei non si sarebbe scostata.

È il pezzo che preferisco della storia, è spettacolare.

E poi, quel bacio che non sarebbe dovuto essere niente di più che un casto scontro di labbra, fece schiudere la bocca ad entrambi, perché, anche se non lo volevano ammettere, si volevano davvero troppo.
La loro lingue si accarezzarono assieme, trovandosi pronte l'uno nella bocca dell'altra, mordibe, calde e lente al punto giusto da far impizzire entrambi e senza che quel'esplorazione languida si potesse interrompere, le mani di Percy andarono lentamente sui fianchi di Annabeth spingendola dolcemente verso il materasso con un fruscio di coperte che si affrettarono a sistemare.
Non sapevano che diavolo stesse succedendo, non sapevano che cosa avrebbero fatto ma non riuscivano più a resistersi ancora, non ci riuscivano più e forse non lo sapevano, ma quella stanza, a causa di quel bacio stava iniziando a caricarsi di energia statica.
Si allontanarono l'uno dalla bocca dell'altra con uno schiocco, il petto ansante, le labbra gonfie e morbide e si guardarono negli occhi, Percy la guardò negli occhi con un'intesità che quasi la fece sciogliere e gli affondò le mani tra o capelli, sporgendosi e attirandolo a sé e tornando a premere le labbra sulle sue perché -adesso basta, sul serio- non aveva più intenzione di stargli lontano più del dovuto.
Quel bacio si fece famelico, infuocato, diventando uno scontro di lingue che -lo sapevano- non sarebbe mai state abbastanza sazie l'una dell'altra.
Le dita affusolate di Annabeth affondarono tra i capelli scuri del ragazzo e le mani calde di Percy cercarono la pelle nuda e morbida dei suoi fianchi. Quando la trovarono, dopo aver alzato il golfo che la bionda portava, iniziarono a fare dei movimenti circolari che riempirono il corpo di Annabeth di brividi e la fecero ansimare sulla bocca del ragazzo, costrigendoli solo in quel momento a fermarsi per mezzo secondo prima di tornare a baciarsi.
Percy le mordicchiò il labbro, succhiandolo e tirandolo verso di sé delicatamente con i denti e Annabeth sorrise sulla sua bocca, rabbrividendo ancora per le mani di Percy che erano stanche di rimanere ferme sui suoi fianchi e stavano lentamente salendo lungo il busto, accarezandoglielo piano quasi fosse il fiore più bello o il gioiello più pregiato, quasi dovessero presevarne la cura.
E Annabeth sorrise di nuovo, trattenendo le lacrime per ciò che stava per succedere e per come stava per succedere perché, mai in diciannove anni di vita, qualcuno l'aveva trattata con così tanta gentilezza, neanche in quell'occasione.
Le mani di Percy continuarono ad accarezzarla piano trovando il tessuto del reggiseno chiaro e sfiorandolo con le dita, quasi timorose di sapere quale sarebbe stato il prossimo passo.
Gli occhi verdi Percy sondarono il corpo della bionda con un sorriso e poi smisero, loro malgrado, di baciare quelle labbra carnose e che stavano rimpiangendo pochi secondi dopo, per passare alla guancia, alla mascella e al collo in una lenta sequenza, senza che le sue mani potessero fermare la loro lenta tortura sul reggiseno e senza che quelle di Annabeth smettessero di accarezzargli la schiena allenata e coperta da quella felpa che stava seriamente iniziando a rompere i coglioni.
Percy si dedicò al suo collo sinuoso, sorridendo su quella pelle di candida nel sentire i gemiti che la ragazza stava riservando solo a lui, gemiti di piacere che non aveva mai conosciuto se non fino a quel momento, emozioni che non aveva mai provato se non prima di incontrare Percy e questo bastò a convincerla a darsi della stupida per aver rischiato di farselo scappare.
La bocca di Percy baciò, succhiò e morse quella pelle che bramava da troppi mesi, deciso a lasciare il segno, deciso a far capire a tutti che Annabeth adesso era più sua che mai, più di quanto non lo fosse già stata in precedenza.
Lui ne era convinto che Annabeth gli era sempre appartenuta, come era sempre convinto che lui fosse suo, in tutte quelle sfaccettature che inizialmente gli facevano solo paura ma che adesso lo facevano sorridere, forse rendendosi conto di ciò che si stava perdendo a causa dei timori infondati di entrambi.
Scese lentamente lungo il collo, lasciando una scia umida di baci che fece rabbrividire e ansimare lievemente la ragazza, gli occhi grigi chiusi per il piacere e ormai, anche le sue mani sotto la felpa di Percy, ad accarezzargli la schiena allentata e a godersi i brividi che era capace di fargli provare.
Le labbra di Percy arrivarono alla sua pancia scoperta e baciarono anche quella pelle morbida prima che potesse tornare a stendersi sopra Annabeth, il fiatone, le labbra gonfie e gli occhi luminosi dentro quelli infuocati della ragazza. Cercò di ignorare lo stomaco in subbuglio, i brividi al corpo intero mentre formulava un unico pensiero che la ragazza colse al volo e che accolse con un sorriso e un bacio che aveva tutta la neccessità di essere approfondito subito.
Le loro lingue, le loro labbra continuarono a cercarsi ancora in un turbine di emozioni e di voglie che non sorpresero più entrambi ma furono abbastanza perché il golfo di Annabeth le venisse sfilato dalla testa velocemente e buttato a terra.
Percy si soffermò a guardare quella ragazza che aveva sotto di sé, si soffermò a guardare i piccoli seni imbottigliati nel reggiseno chiaro, si soffermò a guardare l'addome piatto e poi guardò il suo viso, illuminato da un sorriso imbarazzato e le gote un po' più rosee del normale.
Percy abbozzò una risata e poi cercò le sue labbra un bacio tenero, dolce, uno di quelli da godersi senza fretta e che sanno sempre, in un modo o nell'altro, toglierti il fiato, – sei bellissima – esalò sulle sue labbra e Annabeth trattenne le lacrime perché -cavolo- quelle emozioni erano davvero troppe e davvero troppo belle perché riuscisse a resistergli.
Lo attirò a sé per il collo e quando parlò, le sue labbra si scontrarono ripetutamente con quelle di Percy, vogliose di quel contatto e di quel sapore così bello e del quale non ne sarebbero mai state sazie.

Hai descritto tutta la scena con una delicatezza incredibile e non sei mai stata volgare. Brava, bravissima, megabrava, ultrabrava, superbrava, iperbrava, strabrava e chi più ne ha più ne metta!!

- Ti voglio.
Percy rise, – io di più.

Ammettilo, tu mi vuoi far venire il diabete, è questo il tuo piano.

Non osare dire che il capitolo non è granché perché ti prendo a sprangate via internet (scusa se ti rubo la battuta, ma è GENIALE).
Continua SEMPRE così!! <3<3<3
Kaliko

Recensore Junior
20/04/14, ore 19:14

non aspettavo altro,finalmente Annabeth si è schiusa con Percy,ma sono curiosa di vedere come reagiranno Talia e Luke......vabbè ciao, scusa se la recensione e corta,ma non sapevo cosa scrivere ^w^

Recensore Veterano
20/04/14, ore 12:13

Ahhhhhhhhhh io ti adoroooooo!!!! Questo capitolo è MAGNIFICO!!!! mi sono innamorata di percy e annabeth ♥♥♥♥♥. Te lo giuro i miei occhi ora hanno la forma dei cuoricini! Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo e di scoprire cosa accadrà alle due coppiette ;)
Ciao dandelion10

Recensore Veterano
19/04/14, ore 22:47

oh mamma mia. oddei
ok ok calma. mi devo ancora riprendere. mi devo ancora riprendere dalla felicità e dallo stupore di tanta perfezione.
cazzo non ho mai letto una scena così delicata scritta così meravigliosamente e dolcemente. accidenti mi fai pure dire le parolacce!!!
giuro che adesso mi inc**** sul serio. COME FAI A DIRE CHE QUESTO CAPITOLO NON TI SEMBRA GRANCHE'!?!!!?!? io...io....mah non so che ti faccio. ti prendo a sprangate sul serio. 
diobono, aspetto questo momento da una vita. e sapevo che avresti scritto un capolavoro, ma non pensavo addirittura così.
al diavolo tutti i libri del mondo, questo è MOOOOLTO meglio. ho letto tutto il capitolo con la bocca spalancata e un sorriso stile ebete imbambolata. sentivo lo stomaco sottosopra. 
i miei feels sono andati a farsi fot....ehm un giretto. accidenti, mi fai venire un infarto.
allora, se dovessi fare al mio solito, che copio tutte le parti più belle e toccanti, dovrei copiare tutto il capitolo. MA PROPRIO TUTTO TUTTO.
l'inzio è meraviglioso. per fortuna non è successo niente, stanno entrambi bene e la scena con quello sfigato ubriaco è da ridere a crepapelle, se non fosse per la gravità del fatto che era appena accaduto.
la mia parte preferita? beh, non ti puoi proprio sbagliare. ormai mi conosci fin troppo bene.

E poi, quel bacio che non sarebbe dovuto essere niente di più che un casto scontro di labbra, fece schiudere la bocca ad entrambi, perché, anche se non lo volevano ammettere, si volevano davvero troppo.
La loro lingue si accarezzarono assieme, trovandosi pronte l'uno nella bocca dell'altra, mordibe, calde e lente al punto giusto da far impizzire entrambi e senza che quel'esplorazione languida si potesse interrompere, le mani di Percy andarono lentamente sui fianchi di Annabeth spingendola dolcemente verso il materasso con un fruscio di coperte che si affrettarono a sistemare.
Non sapevano che diavolo stesse succedendo, non sapevano che cosa avrebbero fatto ma non riuscivano più a resistersi ancora, non ci riuscivano più e forse non lo sapevano, ma quella stanza, a causa di quel bacio stava iniziando a caricarsi di energia statica.
Si allontanarono l'uno dalla bocca dell'altra con uno schiocco, il petto ansante, le labbra gonfie e morbide e si guardarono negli occhi, Percy la guardò negli occhi con un'intesità che quasi la fece sciogliere e gli affondò le mani tra o capelli, sporgendosi e attirandolo a sé e tornando a premere le labbra sulle sue perché -adesso basta, sul serio- non aveva più intenzione di stargli lontano più del dovuto.
Quel bacio si fece famelico, infuocato, diventando uno scontro di lingue che -lo sapevano- non sarebbe mai state abbastanza sazie l'una dell'altra.
Le dita affusolate di Annabeth affondarono tra i capelli scuri del ragazzo e le mani calde di Percy cercarono la pelle nuda e morbida dei suoi fianchi. Quando la trovarono, dopo aver alzato il golfo che la bionda portava, iniziarono a fare dei movimenti circolari che riempirono il corpo di Annabeth di brividi e la fecero ansimare sulla bocca del ragazzo, costrigendoli solo in quel momento a fermarsi per mezzo secondo prima di tornare a baciarsi.
Percy le mordicchiò il labbro, succhiandolo e tirandolo verso di sé delicatamente con i denti e Annabeth sorrise sulla sua bocca, rabbrividendo ancora per le mani di Percy che erano stanche di rimanere ferme sui suoi fianchi e stavano lentamente salendo lungo il busto, accarezandoglielo piano quasi fosse il fiore più bello o il gioiello più pregiato, quasi dovessero presevarne la cura.
E Annabeth sorrise di nuovo, trattenendo le lacrime per ciò che stava per succedere e per come stava per succedere perché, mai in diciannove anni di vita, qualcuno l'aveva trattata con così tanta gentilezza, neanche in quell'occasione.
Le mani di Percy continuarono ad accarezzarla piano trovando il tessuto del reggiseno chiaro e sfiorandolo con le dita, quasi timorose di sapere quale sarebbe stato il prossimo passo.
Gli occhi verdi Percy sondarono il corpo della bionda con un sorriso e poi smisero, loro malgrado, di baciare quelle labbra carnose e che stavano rimpiangendo pochi secondi dopo, per passare alla guancia, alla mascella e al collo in una lenta sequenza, senza che le sue mani potessero fermare la loro lenta tortura sul reggiseno e senza che quelle di Annabeth smettessero di accarezzargli la schiena allenata e coperta da quella felpa che stava seriamente iniziando a rompere i coglioni.
Percy si dedicò al suo collo sinuoso, sorridendo su quella pelle di candida nel sentire i gemiti che la ragazza stava riservando solo a lui, gemiti di piacere che non aveva mai conosciuto se non fino a quel momento, emozioni che non aveva mai provato se non prima di incontrare Percy e questo bastò a convincerla a darsi della stupida per aver rischiato di farselo scappare.
La bocca di Percy baciò, succhiò e morse quella pelle che bramava da troppi mesi, deciso a lasciare il segno, deciso a far capire a tutti che Annabeth adesso era più sua che mai, più di quanto non lo fosse già stata in precedenza.
Lui ne era convinto che Annabeth gli era sempre appartenuta, come era sempre convinto che lui fosse suo, in tutte quelle sfaccettature che inizialmente gli facevano solo paura ma che adesso lo facevano sorridere, forse rendendosi conto di ciò che si stava perdendo a causa dei timori infondati di entrambi.
Scese lentamente lungo il collo, lasciando una scia umida di baci che fece rabbrividire e ansimare lievemente la ragazza, gli occhi grigi chiusi per il piacere e ormai, anche le sue mani sotto la felpa di Percy, ad accarezzargli la schiena allentata e a godersi i brividi che era capace di fargli provare.
Le labbra di Percy arrivarono alla sua pancia scoperta e baciarono anche quella pelle morbida prima che potesse tornare a stendersi sopra Annabeth, il fiatone, le labbra gonfie e gli occhi luminosi dentro quelli infuocati della ragazza. Cercò di ignorare lo stomaco in subbuglio, i brividi al corpo intero mentre formulava un unico pensiero che la ragazza colse al volo e che accolse con un sorriso e un bacio che aveva tutta la neccessità di essere approfondito subito.
Le loro lingue, le loro labbra continuarono a cercarsi ancora in un turbine di emozioni e di voglie che non sorpresero più entrambi ma furono abbastanza perché il golfo di Annabeth le venisse sfilato dalla testa velocemente e buttato a terra.
Percy si soffermò a guardare quella ragazza che aveva sotto di sé, si soffermò a guardare i piccoli seni imbottigliati nel reggiseno chiaro, si soffermò a guardare l'addome piatto e poi guardò il suo viso, illuminato da un sorriso imbarazzato e le gote un po' più rosee del normale.
Percy abbozzò una risata e poi cercò le sue labbra un bacio tenero, dolce, uno di quelli da godersi senza fretta e che sanno sempre, in un modo o nell'altro, toglierti il fiato, – sei bellissima – esalò sulle sue labbra e Annabeth trattenne le lacrime perché -cavolo- quelle emozioni erano davvero troppe e davvero troppo belle perché riuscisse a resistergli.
Lo attirò a sé per il collo e quando parlò, le sue labbra si scontrarono ripetutamente con quelle di Percy, vogliose di quel contatto e di quel sapore così bello e del quale non ne sarebbero mai state sazie.
- Ti voglio.
Percy rise, – io di più.

 E il bacio che ne seguì dopo, fu solo la prima prova a ciò che si erano appena confessati.
La loro labbra continuarono a cercarsi vogliose, mai sazie l'una dell'altra, senza mai averne abbastanza.
Le loro mani continuarono ad accarezzarsi, chiedendosi perché non l'avessero mai fatto prima e consapevoli che non avrebbero mai rifiutato tocchi così delicati e mozzafiato.
Le dita leggere di Annabeth corsero lentamente lungo la schiena di Percy finché la felpa non gli salì alle spalle e il ragazzo potesse aiutare la bionda a sfilargliela dalla testa. La lanciò da qualche parte nella stanza, inconsapevolmente sul golfino grigio della ragazza e poi quel baciò continuò, quello scontro di labbra così dolce, quel cercarsi lento di lingue che non avrebbero mai voluto avesse una fine anche se Percy lo interruppe per tornare a guardare quegli occhi grigi che, un po', erano stanchi di non poter ammirare il loro soggetto preferito.
Gli occhi di Percy non si staccarono mai da quelli di Annabeth mentre le sue mani correvano lente dalle spalle al gancetto del reggiseno.
Mantennero il contatto, gli stomachi in subbuglio e la mente mica tanto lucida.
Le dita di Percy slacciarono il gancetto piano, aprendo quell'indumento che gli stava dando fastidio da un bel po' e Annabeth annuì imprecettibilmente prima che lo aiutasse a sfilarglielo dalle braccia e alla fine, l'aria si caricò davvero di energia statica.
La bocca di Percy le baciò il collo proseguendo alla spalla e continuando verso il busto lasciando una scia di baci umidi lungo la pelle della ragazza e facendole chiudere gli occhi, un po' per far fronte al piacere che non si aspettava così forte e un po' per le emozioni che le turbinavano nello stomaco e che aumentarono quando la bocca di Percy si chiuse su un suo seno.
Baciò e succhiò lentamente facendola ansimare mentre le mano sinistra le torturava l'altro con una lentezza che quasi la fece morire.
Percy si fermò per un istante guardandola dal basso, guardando le sue labbra chiuse e, – voglio sentirti – ansimò piano, – voglio sentirti, Annabeth.
E quando la sua bocca si richiuse sul suo seno, Annabeth mandò affanculo tutto ciò che si era imposta di non fare.
Schiuse le labbra sentendo la lingua di Percy muoversi piano, la mano accarezzarla con delicatezza e non nasconse più i gemiti di piacere sperando inconsciamente che Percy la fecesse sua.
Il ragazzo interruppe quella bellissima tortura ma continuò a baciarle la pelle candida dello stomaco fino ad arrivare al bottone dei pantaloni. La guardò dal basso, quasi a chiederle un consenso che lei non tardò ad acconsentirgli muovendo impercettibilmente il capo.
Percy le sbottonò lentamente i jeans tirandoglieli giù delicatamente, sfiorando la pelle morbida dei suoi fianchi e osservandola con solo gli spli chiari addosso e non esattamente abbinati al reggiseno di una tonalità più scura.
Le lasciò baci nell'interno coscia e la mani di Annabeth andarono a stringere quasi istintivamente una il materasso e l'altra i capelli di Percy, senza trattenere i gemiti a quello che stava per succedere.
Un dito di Percy si infilò sotto l'orlo degli slip e ci giocò per un attimo prima di sfilarglieli piano e lasciandola splendidamente nuda davanti a sé .
Le avvolse i fianchi con le mani mentre le si avvicinava e soffiava piano sul clitoride, facendola ansimare forte prima di prendere a baciarla proprio lì e scaturendole un piacere talmente dolce che quasi la sorprese.
Gli strinse forte i capelli, ansimando a labbra schiuse mentre il ragazzo continuava a darle quel piacere così intenso che per un attimo scordò il resto ed Annabeth si lasciò sfuggire un gemito più forte degli altri.
Rabbrividì, lo stomaco in subbuglio e il corpo che ne voleva ancora e ancora, quasi fosse una droga che -ne era certa- non avrebbe mai potuto farle del male.
Gli strinse forte i capelli certa di star arrivando al culmine quando Percy si fermò, risalendo su di lei e lasciando l'ennesima scia di baci sul suo corpo, sullo stomaco, la pancia, nell'incavo tra i seni, nel collo e poi sulle labbra piene che gli erano mancate.
Annabeth armeggiò con i pantaloni e glieli tirò giù senza troppi complimenti osservando i boxer scuri che non riuscivano più a contenere l'erezione e forse, con più audacia di quanto si aspettasse, gliela avvolse con la mano, facendogli schiudere le labbra e serrare gli occhi.
Strinse la federa del cuscino accanto alla testa di Annabeth e poi non resistette più.
Scalciò via i boxer velocemente e si poggiò sui gomiti per non farle male, guardandola negli occhi mentre entrava delicatamente in lei, quasi avesse paura di farle male, quasi fosse la sua prima volta anche se era assolutamente consapevole del contrario
Annabeth era comunque la sua piccola, la sua piccola da proteggere e affondò in lei un'altra volta ancora, mentre le mani leggere della ragazza gli arpionavano la schiena e lui infilava la testa nell'incavo tra la spalla e il collo.
E poi non esistette atro.
Esistettero solo i gemiti che diventarono una cosa sola mentre Percy spingeva dentro di lei con una delicatezza che non pensava neanche di possedere.
Esistettero solo i loro corpi che erano diventati inesorabilmente una cosa sola.
Esistettero solo le loro mani che, nonostante le emozioni che scuotevano il corpo di entrambi, non smettevano di cercarsi e di intrecciarsi quasi fossero l'uno l'ancora dell'altro.
E quando alla fine vennero assieme, furono certi che niente avrebbe mai potuto eguagliare quel momento, niente avrebbe mai potuto essere alla pari delle emozioni che avevano appena vissuto e niente avrebbe più potuto dividerli perché Annabeth era ormai inesorabilmente di Percy e Percy era ormai inesorabilmente di Annabeth.
Quando il ragazzo uscì da lei, crollò sul materasso, stanco e con un sorriso sul volto che, lo sapeva, sarebbe rimasto tale per tutta la notte.
Tirò su le coperte e prese Annabeth tra le braccia baciandole le labbra stanche e arrossate, la punta del naso e la fronte, facendo cerchi immaginari con le dita sulla sua bassa schiena.

scusa, ma dovevo proprio farlo. come faccio a non menzionare questa parte così bella nella mia recensione? praticamente ho copiato tutto il capitolo. ma è di una dolcezza così infinita, che tutti dovrebbero leggerlo 30000000 volte. sì, perchè è quello che ho fatto io XD

Annabeth sorrise, poggiando la testa al suo petto, certa che Percy Jackson le avesse appena insegnato a fare l'amore. E Percy sorrise a sua volta perché se lui aveva insegnanto ad Annabeth a fare l'amore quella notte, lui invece, era appena stato salvato. Era appena stato salvato da un paio di occhi grigi, da dei capelli biondi e da un sorriso che non avrebbe mai potuto dimenticare.

mammamia, qui a momenti diventavo una fontana. stile "ho coperto la scrivania con una montagna di fazzolettini"
porca miseriaccia, tu sei un genio. ti amo alla follia. aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaawwwwwwwwww
ora sclero. non c'è ff al mondo, ma che dico storia al mondo più bella di questa. 
ecco, SFIDO CHIUNQUE A TROVARE UNA STORIA ESISTENTE ALL'ALTEZZA. nè twilight, hunger games, percy jackson, divergent QUALSIASI LIBRO supera questa ff. 
io sono di questo parere. perchè il punto è questo: NESSUNA storia mi ha fatto provare emozioni così forti, un coinvolgimento così grande. non mi ero mai innamorata così tanto di una storia.
e solo questa ff c'è riuscita.
il problema è questo: non riuscirò mai a farti capire REALMENTE cosa provo per te e questa ff. MAI.
non esistono aggettivi, avverbi, parole, gesti, azioni....niente di niente.
forse, solo se tu entrassi nel mio cervello bacato e nel mio cuore, riusciresti davvero a comprendere.
io amo te e questa ff. e non smetterò mai di dirlo. io VENERO te e questa ff.
beati tutti quelli che ti conoscono e che ti stanno vicino. e che aprissero gli occhi e si rendessero conto di che persona meravigliosamente dolce e talentuosa hanno accanto. mah, quanto li invidio.
ora ti lascio, dopo aver postato una recensione praticamente più lunga del capitolo....e io mi scuso per la lunghezza, semplicemente perchè a volte può essere noioso leggere una cosa così lunga. 
soprattutto perchè io ho l'abitudine di copiare i passi più belli e importanti. così ti faccio una domanda: a te da fastidio che ogni volta copio le parti più significative per me e quindi, la recensione risulta chilometrica? rispondi sinceramente.
aspetto con ansia il nuovo capitolo 
bacioni
la tua pazzoide 

p.s come sempre mi complimento per l'immagine a fine capitolo. bella bella bella e soprattutto azzeccata a perfetta. continua così
 

Recensore Junior
19/04/14, ore 20:12

Ho sorriso per tutto il tempo. Stile ebete.
E' il mio ultimo giorno da quattordicenne e sono molto felice che sia finito con un nuovo capitolo della tua storia.
Il capitolo come al solito è splendido. FINALMENTE QUESTI DUE HANNO FATTO L'AMORE. Diobono non aspettavo altro.
Sto avendo paura per la Thaluke, devo? Spero di no sennò a sprangate ti ci piglio io, eheh, speriamo che TU (Ora che anche il tuo consenso mi sento tranquilla a darti del 'tu) santissima donna non faccia fare una brutta fine alla Percabeth.
Sono più preoccupata per la Thaluke però, chiamalo sesto senso ma forse succederà un casino. DIMMI DI NO.
Ora me ne vado, la recensione è lunga ma ho voglia di scrivere e ne sento il bisogno, anche se sono stronzate.
Aggiorna presto.
Finnicksahero.

Nuovo recensore
19/04/14, ore 19:05

No ma io ti amo troppo!!! Sei una scrittrice fantastica e finalmente siamo arrivati alla parte più attesa e ti ringrazio, ormai non ce la facevo più ad aspettare. È stato bellissimo leggere questo capitolo, la dolcezza di Percy è ineguagliabile... Hai scritto questo capitolo in un modo a dir poco eccezionale e non vedo l'ora di leggere i successivi. Giuro appena finito di leggere mi sono messa a saltellare per tutta la stanza come una stupida ignorando sguardi interrogativi da parte dei miei e di mia sorella. Ti prego vai avanti, non sto più nella pelle. 
Baci
Menchets

Nuovo recensore
19/04/14, ore 19:03

capitolo stupendo *_____*
non solo per ciò che è successo tra percy e annabeth, ms anche perché finalmente lei ha capito che du lui può fidarsi <3
non so se spaventarmi con la frase "questa è la calma prima della tempesta" comunque aspetto con ansia il prossimo capitolo *-*
e dato che penso non posterai per i prossimi giorni ti auguro una felicissssima pasqua :) <3