Mia cara Maiko!
Finalmente riesco a passare non nel weekend (non ci sto credendo nemmeno io), sebbene a un orario sempre folle. Marta osserva questo nuovo mondo in cui è stata catapultata e scopre di essere nel passato, un passato di cui conosce molto bene gli esiti. La prima domanda che mi sorge spontanea è cosa farà. Cambiare il passato potrebbe portare a sviluppi imprevisti nel futuro, anche se è previsto che lei vada nel passato e quindi qualsiasi sua azione è già successa nel futuro da dove proviene. Mi sono incartata coi viaggi nel tempo peggio che Endgame. Mi piace vedere i cavalieri in queste vesti inedite e quasi mitiche, così somiglianti ai loro predecessori, così inconsapevoli della guerra che verrà. C’è un legame, tra passato e presente, che ritorna: Eleonora che riconosce in Marta un’amica, la stessa Marta che sembra essere la sosia di una certa Marika. Cardia, devo dire, ha il mio cuore, perché è irriverente e gioca il ruolo che fu di Death Mask di cavallo pazzo della situazione. La storia prende sfaccettature profonde e, con lei, la protagonista.
È bello veder crescere i personaggi tra le dita di un autore. Marta non è più la ragazzina impulsiva dei primi capitoli della precedente storia. Si muove con cautela, con i piedi di piombo, centellinando le informazioni finché non avrà un’idea chiara di cosa fa lì. Non è nemmeno disperata, perché, con una razionalità cui si deve aggrappare riflette che la via che l’ha condotta nel passato può, in un modo o nell’altro, essere ripercorsa. E assieme alle tematiche sempre più profonde (il destino, il tempo, l’anima che si reincarna, forse) ritrovo le cose che mi piacciono del tuo modo di raccontare. La scelta di puntare molto sui dialoghi, il punto di vista di Marta che filtra la realtà, le considerazioni di questa ragazza che pensa al fratello perduto e ne vede la copia tragicamente destinata a morire. Impaziente di andare avanti, ti abbraccio e mi complimento,
Shilyss |