Perchè ce l'hanno tutti con gli zombie? Un ragazzo imparerà a sua spese a non dargli più fastidio

Lascio che sia la vita a cercare me e non io a cercare in lei qualcosa che tanto non troverò mai.
Ho avuto alcune donne per modo di dire "serie", ma le altre son state tutte avventure.
Una notte e via. Un motel e via.
Una cameriera, una puttana, una barista, una modella, una cantante, una donna sposata e triste.
Donne.

-Ciao, mi chiamo Jack, devo trasferirmi da mio cugino Charles Bartowski- cerco di usare un tono di voce perfettamente normale, come se trasfersi in un altro continente dopo la morte del proprio fratello-tutore fosse una cosa quotidiana.

La gente gli sputava in faccia la loro collera. Era colpa di Jack se lui era morto. Era colpa di Jack se lui aveva percorso quella strada. Era colpa di Jack se si era fatto amare da lui. Era solo colpa di Jack. Jack e basta. Jack non aveva un cognome. Se pronunciavi la parola “Jack” con disprezzo, la gente sapeva chiaramente a chi era dedicato quel nome.

Sai, io non la amavo davvero. Una volta sì, quando eravamo giovani, quando era semplice, quando non avevamo legami perenni e promesse infinite che sapevamo non poter mantenere

Il confronto tra due amici di vecchia data, culmina in un addio.

Due Polaroid, un sorriso.

Se Jack e Nessie fossero umani

I fatti e i personaggi contenuti in questa storia sono tutti inventati, tranne quelli che non lo sono.

Jack si sente incompleto perché ha sia le braccia che le gambe.

Un fastidioso rumore come di una scarica elettrica la distrae dalla sua lettura: rivolge lo sguardo nella direzione dalla quale proviene il suono molesto e rimane stupita nel realizzare di non essere più sola in quella piscina. A poca distanza da lei, infatti, è comparso come per magia un uomo sulla quarantina, capelli neri, occhi color ghiaccio ed un sorriso simile a quello del Ken col quale giocava da piccola insieme ad Amy.
Jack Harkness incontra per la prima volta l'Undicesimo Dottore ed il suo seguito.
[Partecipante alla seconda sfida della Staffetta in Piscina della LJ community "Piscina Di Prompt" per la squadra delle Calzelunghe]

Salve a tutti.. Beh, effettivamente è la prima storia che pubblico su EFP, e non so come mai ho deciso proprio oggi. Era lì fra le ragnatele dei miei file (e soprattutto nascosta dal mio ragazzo) e mi sono detta "ma sì, proviamoci." Spero davvero che vi piaccia!

Henry è uno scrittore fallito, un bevitore, un amante delle donne e del sesso. Un poeta dell’estetico e dei sentimenti. Morire è l’unica scelta possibile di fronte al vuoto della vita quotidiana, e il Jack Daniel’s è un compagno dallo sguardo duro e dal sapore che sa di rimpianto. Ma le notti al bancone dell’Old Sailor’s sono lunghe e piene di incontri. E più l’alcool annebbia la mente, più la scrittura si fa folle e creativa.
Notti di jazz.
Notti di donne sensuali
Notti di fumo e malinconia.
Una notte d’amore.
Una notte di Jack Daniel’s.
“-E cosa ci fai in questo locale?-
Henry si limitò a non rispondere ma Donald decise di rubargli la versione dei fatti.
-Ha deciso di ammazzarsi bevendo Jack Daniel’s- disse, e lanciò un’occhiata al vicino perché non se la prendesse, ma era più divertente così.
-Perché?-
-Perché dicono che è il migliore, fatto di cereali e tutto il resto- rispose lui sarcastico, e lei ci mise un po’ a capire la battuta.
-Volevo sapere perché cerchi di morire –
-Ah bé sai, le solite cose. Troppi ricordi e troppi pochi proiettili-"