Le doppie porte della gilda si spalancarono di colpo, e il Drago del Fulmine fece il suo ingresso trionfale, non dissimile da quello di un dio che appare squarciando le nubi.
Gajeel si sentì mancare il respiro nel vederlo.
Non aveva perso nulla della sua fierezza, era possente e virile come sempre e la sua aura magica pulsava attorno al suo corpo con più energia che mai. Non appena Laxus mise piede all'interno della gilda, i suoi occhi grigio-azzurri lo cercarono subito, e nel trovarlo puntò verso di lui a grandi passi, con la pelliccia che gli svolazzava attorno e la giacca sottostante aperta sul petto muscoloso.
Gajeel non riuscì a trattenersi, gli corse incontro coprendo in un attimo la distanza che li separava. Era troppo tempo che non lo vedeva...

Era la notte di Beltaine, e Gajeel era di stanza a Magnolia in qualità di capitano del Consiglio. Doveva limitarsi a controllare che non succedessero casini durante i festeggiamenti, fare la ronda e vegliare sulla città... ma nell'incontrare una sua vecchia conoscenza, tutto il resto perse di significato.

Gajeel stava ascoltando il noioso del discorso del Master alla fine della battaglia, quando ad un certo punto i suoi occhi scarlatti individuarono tra la folla colui per il quale aveva duramente lottato nelle ultime ore.
Laxus era lì, in piedi tra i compagni, finalmente ridestatosi dalla lunga malattia. Portava ancora addosso i segni della convalescenza, però era indubbiamente guarito. O perlomeno, abbastanza da restare in piedi da solo e da poter ricambiare il suo sguardo con un lieve sorriso stampato sulle labbra.
Gajeel boccheggiò a vuoto, sentendosi un nodo alla gola.
Laxus... Laxus era lì, davanti a lui. Stava bene. Era vivo.
Improvvisamente si rese conto di volerlo.

“Cosa vogliono queste?” indagò Gajeel, abbassando la testa per evitare che una marionetta di Bixlow gli arrivasse addosso.
“Consegnare un messaggio di Bixlow, immagino” constatò Laxus.
Una marionetta di fermò davanti a lui, mentre tutte le altre continuarono a ruotare in cerchio.
“Gioco! Invito! Amico! Bixlow! Zio Laxus!” esclamò la bambolina di legno, ripetendo poi la frase cinque o sei volte.
“Traduzione?” chiese il Drago d'Acciaio.
Laxus sorrise.
“Lo capisci anche da solo. Bixlow sta facendo un gioco in cui deve invitare un amico, e ha scelto di invitare me. Che ne dite?”
Gajeel e Cobra si scambiarono uno sguardo complice.
"E allora giochiamo"

Quel giorno Laxus non stava affatto bene: era arrabbiato, no, peggio, furioso e frustrato come una iena a cui hanno appena rubato il cibo. Se non ci fosse stato nessuno alla gilda probabilmente l'avrebbe fatta saltare in aria con una pioggia di fulmini.
Il motivo era molto semplice, quasi banale: gelosia.
Perché Gajeel non gli rivolgeva la parola e invece passava la maggior parte del suo tempo con Gray?!

Laxus non si aspettava visite a quell'ora della sera, né tanto meno alla vigilia di Natale, di conseguenza non poté che essere sorpreso quando sentì bussare alla porta. Quando aprì, rimase piuttosto sorpreso nello scoprire che si trattava nientemeno di Gajeel. Questo era strano, il Drago d'Acciaio non era mai venuto da lui di sua iniziativa... che in fin dei conti sentisse anche lui lo spirito del Natale?

“Ti va di pranzare insieme?” domandò Laxus. “Io avrei fame...”
“Va bene” acconsentì il Drago d'Acciaio dopo averci pensato su per un po'. “Ma evitiamo i posti affollati”
“Nessun problema, possiamo anche mangiare senza necessariamente stare chiusi in un locale”
Gajeel inarcò un sopracciglio irto di piercing.
“Hai già qualche idea?”
Laxus mise su un sorrisetto enigmatico.
“Ramen”

Erza entrò nella stanza e scoccò a Gajeel e Laxus un'occhiata interrogativa.
I due imprecarono mentalmente. Dannazione, perché quella donna doveva entrare in scena proprio quando non era il momento?!
“Che vi prende?” indagò Erza, notando che entrambi ansimavano pesantemente. “Stavate litigando, per caso?”
“Certo che no” replicò secco Laxus. “Stavamo solo...”
“... litigando” concluse per lui Gajeel a denti stretti, lanciandogli un'occhiata di monito.
Erza sbuffò. “Hmpf. Stavo giusto per proporvi di fare un cambio di stanza, e a quanto vedo è davvero la soluzione migliore”
Fermi tutti. Cambio di... stanza?

Notte di Halloween.
La festa più spaventosa e oscura dell'anno, conosciuta come la terza ed ultima celebrazione del raccolto. Una festa di streghe, fantasmi, vampiri, lupi mannari... e di idioti travestiti che se ne vanno in giro per le case a rompere alla gente chiedendo dolci e minacciando di spaccare finestre.
Mentre si dirigeva alla gilda per la festa annuale in maschera, Gajeel si massaggiò le tempie immaginando gli scherzi di pessimo gusto che gli sarebbero toccati quest'anno ad opera del Dio del Tuono. Non aveva dubbi che quel maledetto lo avrebbe costretto ancora una volta a passare la notte in bianco. Se poi ci si metteva anche Cobra...

Seduto su un masso in mezzo alla radura, Gajeel attendeva l'arrivo di Laxus sbuffando e battendo stizzosamente un piede a terra.
“Tsk. Mai una volta che quell'idiota arrivi puntuale!” sbuffò sonoramente.
Un rumore di foglie calpestate e rami spezzati attirò improvvisamente la sua attenzione. Si sorprese non poco nel vedere Bisca e Alzack Connel uscire di corsa dalla boscaglia e fermarsi a qualche metro da lui, trafelati.
“Che ci fate qui? È successo qualcosa?” indagò, leggermente infastidito.
Vide Bisca alzare verso di lui gli occhi pieni di lacrime.
“Si tratta di Asuka! Non riusciamo a trovarla!”
“Deve essersi persa da qualche parte nel bosco!” aggiunse Alzack.
Gajeel sospirò stancamente e si alzò dal masso. I suoi piani di fare "certe cose" con Laxus erano appena andati a monte.
“D'accordo” acconsentì. “Vi aiuto a cercarla. Trattandosi di una piccoletta non può essere andata lontano...”

Era risaputo che a Fairy Tail le idee stupide non mancavano mai.
Anzi, sarebbe più corretto dire che Fairy Tail era la 'culla' delle idee stupide.
Dove si era mai sentito che un criminale di classe S venisse affidato a una gilda per un qualche ridicolo 'programma di recupero'?! Non stava né il cielo né il terra, anche per gli standard di Fairy Tail!
E Gajeel non poteva fare a meno di ringhiare nel vedere il suddetto criminale passare il suo tempo con nientemeno che Laxus Dreher.

Gajeel stava pensando a cosa avrebbero fatto lui e Laxus quella sera quando, tra un giro e l'altro, si ritrovò davanti a un negozio a cui non aveva mai fatto caso, e di cui per la verità non aveva mai neanche sospettato l'esistenza in quella città.
Un sexy shop.
Sulle prime non gliene importò un accidente, ma dopo un attimo si rese conto di non esser mai entrato in un negozio di quel genere, a differenza – probabilmente – degli altri uomini della gilda.
Controllò le tasche e si guardò attorno.
I soldi ce li aveva e nella via non c'erano facce conosciute...

“Esci in missione? Potevi dirmelo prima, ti avrei svegliato” esordì Laxus.
Gajeel continuò a vestirsi velocemente, scoccando occhiate irritate all'orologio da parete, quasi incolpandolo dell'ora che segnava. Era in ritardo!
“No, niente missioni” replicò raccattando la canottiera da terra. “Oggi c'è il festival della musica a Onibus. Voglio partecipare alla gara per la miglior canzone”

Gajeel rimase impietrito a bocca aperta davanti al coro di auguri che si levò in suo onore non appena mise piede nella gilda. Fu stupito di trovare il salone di Fairy Tail addobbato a festa e ridotto a un pandemonio, con i tavoli imbanditi con abbondanti libagioni, palloncini e striscioni colorati appesi ovunque per rallegrare l'ambiente e diverse risse già in corso. Nella baraonda dei festeggiamenti, non si accorse di Laxus finché questo non gli arrivò da dietro a sorpresa e si chinò a sussurrargli all'orecchio.
“Passa a casa mia, stasera” udì mormorare con quel tono caldo ed erotico che ormai conosceva bene. “Ti preparerò una festa degna di un re”

“Ssh. Dormi, Gajeel”
Il Drago d'Acciaio si irrigidì come se avesse appena ricevuto uno schiaffo.
Dormi, Gajeel? DORMI, GAJEEL?
Chi diavolo si credeva di essere quello sbruffone per dargli ordini?!
Fu tentato di svegliarlo con una testata in piena fronte, ma pensò che come minimo Laxus lo avrebbe carbonizzato con una scarica da diecimila volt, quindi optò per una tattica alternativa.
Se quel bastardo non voleva assecondarlo allora si sarebbe preso ciò che voleva da sé.

[Spoiler!] Gajeel e Laxus si guardarono negli occhi in quella semi-oscurità, specchiandosi l'uno nell'altro.
“Avrei voluto combattere al tuo fianco, oggi. Esserti vicino” sospirò Laxus. Avrebbe voluto assicurarsi che, se fosse stata la loro fine, sarebbero morti insieme.
Gajeel annuì, pensando la stessa cosa. "Anch'io"

“Il mio compare vi sta dando problemi?” chiese Laxus senza trattenere un sorriso divertito.
L'aveva saputo fin dal principio che Gajeel si sarebbe opposto con tutte le proprie forze a ciò che aveva in mente per lui, e a ragione.
Quando lo vide uscire da dietro la tenda scalciando come un cavallo impazzito, ci mancò poco che si piegasse in due dalle risate.
“Brutto infame" ruggì il Drago d'Acciaio. "Non mi avevi detto che la festa prevedeva un ballo!”
Ah già, la storia del ballo. Quando gli aveva proposto la missione, aveva omesso volutamente quel piccolo particolare, perché persino uno come Gajeel avrebbe capito al volo che ad un ballo potevano partecipare solo coppie. E quale modo migliore per entrare alla festa se non travestire Gajeel da donna?

Laxus sogghignò. “Allora? Ti sei divertito, con la piccoletta?”
Gajeel tacque un attimo prima di rispondere. Quel tono di voce, quella sottile insinuazione...
“Ghihi. Geloso?”
“Pff. Per quel che mi riguarda, di giorno Levy può anche tenerti al guinzaglio. Ma di notte...” e qui lasciò la frase in sospeso, spingendolo contro il muro di un edificio e bloccandolo col proprio corpo.
“ … di notte sei mio”

Gajeel strinse la sabbia tra le dita, seguendo quel maledetto impulso che richiamava costantemente la sua attenzione.
“Non fare cazzate, Laxus. Già così rischiamo continuamente di farci scoprire” Acciaio Nero ammonì il compagno, nonostante fosse lui il primo ad avere le viscere annodate dal desiderio.
“Beh, a questo punto ci restano solo due alternative” rispose il biondo. “Essere più cauti oppure rendere ufficiale la cosa”

Pur non essendosi dati alcun appuntamento, Gajeel aveva sospettato fin dall'inizio che una certa persona sarebbe venuta a stuzzicarlo la vigilia di Natale per festeggiare a dovere. L'aveva sospettato al punto da prepararsi in anticipo. Stavolta lo avrebbe fregato alla grande!

Gajeel non si aspettava certo di incontrare Laxus lì in aperta campagna, ma considerato che il suo elemento attirava spontaneamente i fulmini, non era neanche così strano che incrociasse Mister Scarica Elettrica in missione. Quando tuttavia mise piede nel villaggio, il suo istinto lo mise all'erta.
L'aria era pregna di elettricità, questo sì, ma l'odore non era quello di Laxus.

L'attenzione di Laxus fu catturata da due puntini avvinghiati nel bel mezzo della pista, più in alto di tutti gli altri, e dalla velocità a cui venivano giù era chiaro che stessero tentando di ammazzare qualcuno.
“Ma cosa diavolo...?”
Rimase a bocca aperta non appena li riconobbe.
Non c'erano dubbi, quei due idioti con la nausea che si tenevano aggrappati l'uno all'altro con il terrore di prendere sempre più velocità, erano Natsu e Gajeel.
C'era da chiedersi se lo facessero apposta ad essere così ottusi o se fosse una dote naturale.

Gajeel rimase a fissare perplesso Levy che veniva trascinata via da Evergreen, svanendo poco dopo nel caos della discoteca.
Perché diavolo la maga dei Raijinshu li aveva interrotti proprio mentre ballavano?
La risposta arrivò fin troppo presto e in modo fin troppo inaspettato, precisamente quando due mani forti e decisamente maschili si posarono sui suoi fianchi.
Due mani che Redfox avrebbe riconosciuto tra mille.

“Sai... è da una settimana che Laxus sta male” ammise Bixlow.
Gajeel sgranò gli occhi. “Sta male?” ripeté.
Che diavolo gli prendeva, adesso?
Credeva che quello lì fosse invulnerabile a tutto e tutti. Malattie comprese.
Bixlow fece spallucce.
“Ah, beh... ha la febbre. Un giorno è tornato a casa bagnato fradicio e senza la sua pelliccia” spiegò lanciando un'occhiata divertita all'oggetto incriminato tra le mani del Drago d'Acciaio, lasciando sottintendere che sapeva – o perlomeno immaginava – com'erano andate le cose.

“Ti stai godendo la festa?” buttò lì Laxus, affiancando il Drago d'Acciaio.
Gajeel gli rivolse a malapena un'occhiata indifferente.
“Tu la chiami festa?” ribatté acido, stappando un grosso boccone di carne da una coscia di pollo. “Senza una rissa non è divertente”
Laxus ridacchiò e spostò lo sguardo sulla sala, notando Erza che picchiava Natsu, Gray che si spogliava, Elfman che fuggiva da Evergreen e Bixlow che faceva il giocoliere con le sue bambole.
E poco più in là il gruppetto di ammiratrici che lo spiava di nascosto.
“Non hai tutti i torti. Penso che anche qualcosa di erotico non sarebbe male”
E Gajeel per poco non si strozzò con il cibo.

“Non portarmi più del cioccolato” Gajeel ammonì Laxus. “Il cacao mi manda su di giri”
“Tsk. Se è così te ne porterò ancora” fu l'ironica risposta. “'Gelato al drago e cioccolato'. Potrebbe essere un'idea per un nuovo gusto, non credi?”
L'ennesimo morso che il Drago d'Acciaio gli donò, fu una risposta più che sufficiente.

Gajeel lo guardò negli occhi con estrema diffidenza, cercando una traccia di menzogna.
"Stai scherzando o sei serio?"
"Sono stato serio fin dall'inizio" ammise Laxus, lasciando il Drago d'Acciaio sbigottito e con un vago rossore sul volto. "Forza, allora, combattiamo!" continuò con un ghigno folle stampato in faccia. "Combattiamo al massimo delle nostre forze! Sangue, sudore, elettricità, metallo. Qui, adesso! Solo tu e io!"

Natsu rimuginava con la testa posata sul tavolo. Sembrava impossibile che non riuscissero a spremersi le meningi e a trovare una sorpresa decente per il compleanno di Laxus! Ormai mancavano solo tre giorni... le ragazze avevano già cominciato i preparativi: torte, regali, musica, striscioni... e loro cosa dovevano fare? Non riuscivano a trovare nulla che potesse piacere allo scorbutico Dio del Tuono.
Natsu rimase a fissare il vuoto per altri dieci minuti, almeno finché non si accorse che la porta della gilda si era aperta per far entrare Gajeel, di ritorno dall'ultima missione.
E fu allora che al Dragon Slayer del Fuoco venne in mente la più brillante e indecente delle idee.

Laxus e Gajeel si guardarono per qualche secondo con la stessa espressione di cani in lotta per un osso. Non persero tempo tuttavia a battibeccare sul chi e il perché avesse diritto sul bagno, semplicemente scattarono come felini verso la porta e si fecero lo sgambetto a vicenda, finendo per inciampare e quasi cadere l'uno sull'altro, e di conseguenza scambiarsi una sequela di insulti coloriti.
Solo l'intervento di Erza evitò che andassero avanti a litigare fino al giorno dopo.
“Sentite, perché non vi fate la doccia insieme, così avete risolto il problema?”

Quando ebbe finito di prepararsi, Gajeel uscì nel corridoio e si diresse a passo di marcia verso l'entrata dell'arena, pronto per lo scontro con i Draghi Gemelli. A metà strada, tuttavia, rallentò.
Pochi metri davanti a lui, Laxus lo aspettava posato a braccia incrociate contro la parete.
Il biondo voltò lo sguardo nella sua direzione, trafiggendolo con i suoi occhi grigio cenere.
Gajeel ricambiò l'occhiata e sogghignò.
“Sei venuto a salutarci?”
“Ad augurarvi buona fortuna” precisò.
E Redfox ebbe già una mezza idea su come gliela avrebbe augurata.

Gajeel individuò Laxus mentre se ne stava seduto su un muretto all'ombra degli alberi della piscina, con addosso un paio di bermuda decisamente provocanti e in faccia un'espressione palesemente seccata. Probabilmente anche lui era stanco di fare da baby sitter a qualcuno...

“Sei stato bravo” disse Laxus con tono decisamente convinto. “Potevi arrenderti come quel moccioso dei Saberthooth, ma non l'hai fatto. Sei andato avanti fino all'ultimo a testa alta, e questo ti fa onore. Se i punti dovessero essere assegnati per determinazione, allora tu e Natsu sareste al primo posto”
Nel sentirsi rivolgere quelle parole di rispetto e ammirazione, Gajeel chiuse gli occhi e sorrise.

Nella biblioteca della gilda, Gajeel aveva appena finito di sistemare i libri per conto di Levy quando notò lo sguardo attento e malizioso del Dragon Slayer del Fulmine che vagava su di lui in maniera piuttosto eloquente. Aveva già una mezza-idea su cosa stesse pensando...

“Gajeel, sei sicuro di stare bene?” chiese ad un tratto Freed, scrutando dubbioso il Dragon Slayer. “Sei rosso in faccia...”
“F-fa caldo...” riuscì a mugugnare questi in risposta, con la voce roca che ad un attento ascoltatore avrebbe rivelato subito la verità. Fortuna volle che Freed lasciasse perdere la questione, cosa che non accadde con Bixlow, il quale, curioso, volle scoprire il motivo per cui Gajeel arrossiva e Laxus sogghignava.

Gajeel non riconobbe subito la voce che gli parlò semplicemente perché non avrebbe mai immaginato di incontrarne il proprietario proprio in quel luogo sperduto e in quella situazione. Ma l'odore che gli arrivò subito dopo scacciò ogni dubbio, perché di quello non poteva sbagliarsi, come non poteva sbagliarsi sull'identità dell'uomo dai capelli biondi che lo fissava con un paio di occhi grigi e freddi, uno dei quali attraversato da una cicatrice.