Ombreggiatura.
Più scura.
Più calcata.
Contorni.
Lacrima.
Una lacrima cade sul disegno.
[Prima Classificata all' "Alpha Leonis Contest" indetto da Lellas92 e malandrina4ever sul Forum di EFP]

[Sesta classificata all'Alpha Leonis Contest indetto da Lellas92 e malandrina4ever sul forum di EFP)
Sai che ogni cosa sembra se stessa e il suo contrario, sai che dipende da te scoprire la verità e spogliarla delle opinioni fumose che annebbiano la vista.
Ora hai scoperto, Regulus, che le facce paiono due, ma sono parti di una sola realtà.

Tre drabble, di cui ognuna ha come tema un colore, e ambientate in tre momenti della vita di Regulus: dopo la fuga di Sirius da Grimmauld Place, durante un attacco dei Mangiamorte ai danni dei Babbani, e nella caverna dell’Horcrux.

"Quando ero bambino i miei genitori mi regalarono un album fotografico.
Era veramente piccolo, con la copertina di cuoio e poteva contenere otto foto al massimo, una per ogni pagina.
Mi dissero che in quel raccoglitore avrei dovuto inserire ciò a cui tenevo di più, quello che per me era realmente importante.
Avevo sette anni."
-Seconda classificata al "Prongs&Padfoot" Contes indetto da malandrina4ever e Lellas92.

Regulus Black è un figlio cadetto, contemplativo e solitario. L'amore silenzioso per la cugina Narcissa, il rimpianto per una scelta d'orgoglio e di viltà, l'affetto indimenticato per il fratello Sirius, sono solo alcune delle emozioni che lo guidano negli ultimi passi incontro al niente.
Per chi della misura ha il nome, in fondo, la morte è l'unica speranza di sfuggire a uno spietato metro.
Come le stelle. Come la polvere.

Ennesima drabble su uno dei Malandrini. Questa volta il prescelto è Remus - povero cucciolino!
Ero solo un mostro, un mostro assetato di distruzione e morte, nient’altro.
Non meritavo di esistere, di sopravvivere.

Alla fine giunse in camera da letto e appena varcata la soglia si bloccò con un urlo di terrore: George e Ginny erano lì, entrambi morti, gli occhi spalancati verso il soffitto e una culla vuota e abbandonata invece che il letto in fondo alla stanza. Accanto alla culla vi era Fred, che si reggeva contro di essa e fissava i due corpi senza vita con orrore. «George...» soffiò lei, incapace di muoversi. «Cosa farò ora?» domandò Fred, e Molly fu straziata all'idea di cosa sarebbe stato di tutti loro senza George e Ginny nelle loro vite, ma soprattutto cosa ne sarebbe stato di Fred, che era bloccato in quella stanza con loro, che li aveva persi per sempre, che già sembrava così morto... «Mamma!» strillarono diverse voci e Molly spalancò gli occhi, trovandosi di nuovo accanto al camino di Grimmauld Place, con i gemelli, Ginny ed Hermione attorno a lei che la chiamavano e scuotevano.

Dopo un periodo di latitanza, vi presento una nuova FanFiction, nuovamente su Sirius.
Ambientata durante il suo primo periodo ad Azkaban, Sirius, con l'aiuto del vento, ricorda com'era ridere insieme ai Malandrini.
Dal testo: Il vento ulula. Ulula e ti ricorda Remus. Ulula e ti ricorda le vostre scorribande nella Foresta Proibita nelle notti di Luna piena. Dalla tua cella non si vede, la Luna. Dalla tua cella si vede solo buio. Il vento continua ad ululare, e, tuo malgrado, ti lasci trasportare dai ricordi.
Ed ecco che, poco a poco, ti torna in mente com'è sorridere.
Buona lettura, spero vi piaccia! Fatemi sapere!
Un bacio, Minnie.

Storia partecipante al 'Proud or Ashamed of being a Black' indetto da vogue91, classificatasi 12 nella classifica generale, 3 nella classifica del singolo personaggio.
Fammi rimanere qui, Kreacher. Le gocce di pioggia racconteranno la mia storia. Il vento sussurrerà del mio coraggio. Non rinnego le mie colpe. Sono pronto a pagarle. E mi rendo conto di essermi costruito un mondo di carta attorno per respingere quello esterno, nella vana speranza infantile di poter gestire una vita come si gestisce una partita a carte.
Ma questo non è un gioco.
Ti rincontrerò nel mio campo di fiori di carta, Sirius. Dove il cielo color porpora volerà sopra le nostre teste. Non ho paura. Non ne ho più.

Dimmi perché viviamo in questo mondo di sofferenza. Il mio cuore di bambino piange, straziato, versando lacrime di sangue scarlatto su un’anima nera come la pece.
Verrai perdonato?
Verrò perdonato?
Ti tengo al sicuro.
Tienimi al sicuro, Sirius.

In quei momenti Luna era - cosa che le accadeva spesso, d'altronde - assorta. Persa. Un po' come se la sua anima fosse stata lontana, in qualche punto irraggiungibile dell'universo. Su una stella. Ma neanche questo sarebbe stato vero, perché una stella, anche se lontana, è pur sempre nella realtà, nel tempo e nello spazio. Lontana, ma raggiungibile. Luna invece si trovava in un luogo molto più sperduto e inaccessibile di una stella: era nel passato. E poi, quando meno l'osservatore se lo aspettava, quella ragazzina scioglieva l'incanto, muovendosi. Spariva per dei minuti e ritornava - per colmo di stranezza - con un cavalletto e una scatola di legno. [Settima classificata al contest I miss you di malandrina4ever]

[Storia Prima Classificata al contest "I miss you" indetto da malandrina4ever] Avrebbe dato la vita per percepire ancora quell’illusione.

È luglio, sta per nevicare e Monica e Wendell Wilkins aspettano qualcuno, ma ancora non lo sanno.
Prima classificata al contest "We want... missing moments" di TittiGranger.