EFP Fanfiction, storie preferite di Levi McCartney

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Levi McCartney

Membro dal: 14/12/10
Recensore Junior (51 recensioni)

Ciao a tutti, sono Levi- ma dai??- frequento il liceo scientifico - come se potesse interessare a qualcuno-.- e credo che avrei dovuto fare un liceo musicale.
Ovviamente perchè mi piace molto la musica, soprattutto suonare. Suono il pianoforte da circa, mmm,... un'eternità credo sia il termine giusto. Adesso mio papà mi insegna un pochino a suonare la chitarra, ma faccio molto di più da autodidatta, quindi posso dirmi di essere un'abile strimpellatrice di chitarra.
E poi come dimenticare il mitico strumento che tutti sanno suonare, il flauto! Sinceramente non mi piace molto, però lo so suonare.
Ah, so suonare anche le maracas!

Credo fermamente di essere nata in un'epoca completamente sbagliata. Mi vesto come mi vesto solo perchè non vendono più vestiti anni 60, altrimenti sarebbe quello il mio abbigliamento quotidiano.
Gli anni 60 sono la mia passione e sono pazzamente innamorata di tutta la musica di quel periodo:Led Zeppelin, Rolling Stones, Who, Bob Dylan, Eric Clapton, ma soprattutto BEATLES!!
Sono il mio gruppo preferito e li amo con tutto il mio piccolo cuoricino.
Mi piacciono tutti tantissimo, ma il mio preferito è Paul -chissà perchè,...-
Vivo per loro e le storie che invento mi fanno vivere i miei sogni, quindi credo che sia per questo che le scrivo.

Ah, sono completamente pazza! Pazza per la musica, soprattutto. Tipo compro strumenti ogni volta che esco ( non vi preoccupate! Cose tipo armoniche, flauti etnici, o simili ) e poi non lo faccio sapere a mia mamma, se no mi ammazza! E poi parlo troppo, decisamente. Ma credo che ve siate già accorti,...

Va beh, ho scritto troppo! Penso che farei fatica a leggere tutto anche io, quindi se non ce l'avete fatta ad arrivare fino alla fine siete delle persone normali, altrimenti avete dei supermegapoteri.

Ok, adesso basta, definitivamente.

Ciao ciao!!!!
Bacioni
Levi

Foxy Lady

- Ultimo capitolo

I wanna take you home..
I won't do you no harm, no..
You've got to be all mine, all mine..
Ooh, Foxy Lady!!
La sua avventura negli Stati Uniti era appena cominciata.. L’avventura di Ruben Allister, un tempo conosciuta come la ragazza dei Rolling Stones, e adesso intenzionata a diventare la più grande giornalista musicale degli anni del Rock and Roll.

~ Cicatrici di vetro. ( Lo inciderò sui nostri corpi. )

Andava a finire sempre così.
Sempre. Non c’era stata una volta che fosse una dove le cose fossero finite bene per Frank.
Lui era sempre stato la ruota di scorta, la seconda scelta, o peggio ancora, quello invisibile al resto del mondo.
(…)
Una bella persona non può rimanere tale per sempre.
~
[frerard, slash, tratta temi non proprio delicati, raiting rosso!]

The Sharpest Lives

- Ultimo capitolo

Nella sua tragedia aveva trovato uno spiraglio di luce, una misera spiegazione a tutto il suo dolore. Forse tutta quella sofferenza lo aveva portato a questo, a quel gruppo, a quella canzone. Forse un giorno sarebbe davvero stato meglio, in pace con sé stesso e tutte le altre parole vuote che per lui non avevano ancora un minimo di significato. Forse un giorno avrebbe ripensato alla sua giovinezza e avrebbe sorriso. Forse non sarebbe mai arrivato a quel giorno e si sarebbe consumato prima come una candela, una delle tante su quell'enorme candelabro che era il mondo.

The final cut

Gerard e Lindsey sembrano felici assieme, quando improvvisamente qualcosa irrompe nella loro vita, distruggendo la fragile quiete che si erano conquistati a fatica. Esiste qualcuno in grado di riportare indietro Gerard dal baratro della sua mente?
"Non erano più ragazzini impauriti, erano adulti ormai, avevano affrontato assieme la depressione di Gerard dopo il tour della Black Parade, avevano affrontato il vuoto di Gerard quando la band si era allontanata, avevano affrontato il peso di decisioni prese troppo alla leggera e tuttavia mai rimpiante. Avevano affrontato troppo per poter dire di non sapere come reagire, come risollevarsi. Tuttavia questo era diverso e lo sapeva bene. Questo minacciava di portare via tutto quello che per Gerard contava, questo minacciava di distruggere suo marito in un modo molto più profondo e minuzioso."

Esiste una cura?

C'è una malattia che devasta il mondo con più forza di qualsiasi altra patologia. Le persone che ne soffrono sono sempre più numerose e le cure sempre più rare da trovare.
Sapete di cosa parlo, vero?
« Dottor Carucci… C’è un altro caso ».
« Ne è sicura? »
« Temo proprio di sì. I sintomi sono inconfondibili: accelerazione del battito cardiaco, rossore, dolori alla pancia, alternanza di momenti euforici ad altri di depressione, una leggera febbre, attacchi di nervosismo, crisi di nervi, pianti incontrollati, attimi di apatia, mancanza di appetito… Si possono addirittura scorgere dei lividi a livello cutaneo, sembra che non ci siano proprio dubbi ».
Mi tolsi gli occhiali, li appoggiai lentamente sulla scrivania e mi sfregai gli occhi con le dita molto lentamente, quasi dolorante. « Non è possibile, sono troppi. Sono troppi i malati e troppo poche le cure, non riusciremo mai a far guarire tutti i pazienti ».

Ode al tempo che fugge

Ode a quel giorno d'estate
al caldo infernale
al campanile severo che osservava tutto senza fiatare.
Ode alle note stonate
alle chitarre rubate
ai pomeriggi passati tra la casa e il giardino
tra il letto e la finestra
e il cielo azzurro senza nuvole.

Di ricordi, di attese e di silenzio.

Si sveglia con il cuore che le preme forte nel petto. Ultimamente ogni volta che apre gli occhi sente sempre il rimbombo dei battiti più forte del normale, ma non sa spiegarsi il perché; è come se durante l’intera notte avesse corso fino a sfinire tutte le sue energie – una parte di lei è convinta che sia così. Dopotutto, ogni notte, lei corre veramente: si ritrova a correre verso il passato, nella speranza di ritrovare qualche paesaggio perduto e qualche emozione che ora non ha più – chi l’avrebbe mai detto che riportare in vita i ricordi le sarebbe costata tanta fatica?

Skyscraper

- «Mamma crede che io stia impazzendo, Niall» bisbiglia Elizabeth, sedendosi a gambe incrociate e fissando la lapide di marmo bianco. Si tende e sfiora con le dita la scritta che ci hanno inciso sopra.
“Niall Horan. 13-09-1993 / 26-04-2012” recita. Sotto, non hanno scritto nient’altro, anche se io avrei voluto una bella frase ad effetto. Voglio dire, mi avrebbe fatto sembrare un tipo intelligente.

I'll be your detonator

- Ultimo capitolo

Frank temeva i discorsi con Gerard. Erano sempre un po’ strani, e ora era troppo assonnato per difendersi brillantemente da ogni possibile attacco che Gerard avrebbe potuto sferrare alla sua autostima.
Quindi decise di chiudere gli occhi, rannicchiarsi di più in modo che il suo piede non sfiorasse minimamente Gerard e impedirgli di ricordargli di essere al suo fianco.
Ma si sentiva tremendamente osservato, quindi aprì di nuovo gli occhi e incrociò inevitabilmente quelli di Gerard.
Bene, si era dato una pedata sui coglioni da solo. Ora erano cazzi suoi.
- Che c’è? – sospirò, guardando Gerard con gli occhi gonfi di sonno e non del tutto aperti.
- Sono sotto stress. – confessò Gerard, esageratamente cupo. Problemi da diva. - Ho bisogno di un modo per scaricare la tensione. – mormorò. A Frank passarono davanti agli occhi l’ultima decina di concerti, spesi a flirtare con Gerard sul palco come se fossero decisamente poco etero. Non se l’era mai domandato, ma forse a Gerard non bastavano gli strusciamenti.

Come John mi ha salvato la vita.

Grazie, John.

The black parade is dead

"Non lasciarmi Frank" ho paura . Penso rivedendo nella mia mente la parata persuasiva e invitante. "Non lasciarmi andare"

Paul McCartney On The Run - Milano 2011

La mia testimonianza, la conferma della magia presente quella sera in quel teatro.
Il secondo concerto di Macca in Italia, dopo ben otto anni !
Raccontato alle persone che mi stanno vicine, che hanno le mie stesse passioni e i miei stessi interessi, che avrebbero voluto venire con me, al posto di mia cugina !
Persone che avrebbero voluto assistere alle mie emozioni, al mio insieme di sentimenti espresso in lacrine che, sotto le note di quel grandissimo musicista, mi rigavano il viso la sera del ventisette novembre proprio lì, a Milano ! :)

Killjoys never die

Fanculo. Fanculo tutto.
Fanculo il 2019,Poison,il caldo e fanculo tutta la resistenza.
Da quando me n'ero andato da battery city mi stavo riducendo a un patetico ammasso di rabbia e frustrazione.Caddi pesantemente sulle ginocchia,contemplando il nulla che mi si stagliava davanti.
Comunque,qualunque cosa sarebbe stato meglio di PP avvinghiato a quella troia.
"Frank??"
AU!Killjoys

Trentuno volte grazie, John Lennon.

[...]29.Grazie perché questo –senza te, è un mondo vuoto.
30.Grazie perché ci manchi.
31.Ma soprattutto grazie, perché sei stato, sei e sarai, sempre e solo unicamente John Lennon.[...]

Look at me, after me

«Non è importante, davvero. Puoi fartela con chi vuoi. Scopare con chi vuoi.» Guardami, guardami adesso, capisci cosa c'è dentro i miei occhi. Ma la verità era semplicemente troppo grande e pesante per un paio di iridi così chiare, che ora stavano diventando così lucide.
Keith rise. «In fondo, non so neppure perché te l'ho chiesto. Ci sei uscito neanche mezza volta.»
Le labbra di Mick tremarono, forse per assecondare la risata ironica dell'altro. Guarda, guarda oltre me, vedi cosa vuoi davvero. Ma ancora una volta i suoi pugni si strinsero, così come il suo cuore ed i suoi denti, a intrappolare la verità. «Sei un coglione. Fa' ciò che vuoi.»
Voltò la testa verso il vetro rigato di pioggia, mentre la sigaretta abbandonata nel posacenere si consumava; una spirale di fumo, bianca come la piuma di un angelo, si sollevava nell'aria.

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