DAL CAPITOLO 26: Soffermiamoci sul personaggio di Massimo. Come immaginereste un gangster siciliano? Io basso, cicciotto, col crocifisso al collo, mentre fuma il sigaro. Sarà un’immagine stereotipata, non lo metto in dubbio, ma Massimo tutto sembra tranne che un gangster. Massimo è alto, moro, capelli e barba folti e curati, fisico prestante e asciutto, muscoli da paura, un viso scolpito da Michelangelo. Insomma amici, Massimo è un fregno, un manzo, uno di quelli a cui la daresti come dai l’acqua alle piante in piena estate.

[Pirate!Frerard - 1718]
[Seguito di "Give me your freedom"]
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“Non te l’ho mai detto, Gee, ma quando sei al timone a guidare la tua nave e abbassi lo sguardo sull’equipaggio… sì ecco, mi hai sempre ricordato un leone che veglia fiero e silenzioso sulla sua savana. Stessa superbia, stessa vanità e arroganza. E, quando quella ragazzina ti ha risposto per le rime, mettendo a tacere il grande e spietato Red Crow…”. Frank lasciò dissolvere la voce per un secondo pieno, mentre sul suo volto si dipingeva un’espressione a metà tra il compiacimento e la pura incredulità. “ho visto il tuo ruggito nei suoi occhi”

"Waiting for the end to come, wishing I had strength to stand, this is not what I had planned, it’s out of my control."
Quasi sedici anni erano passati dall'ultima volta che aveva visto quello sguardo, ed in tutti quegli anni non era cambiato. Quello sguardo che non era mai riuscito a decifrare. Quello sguardo che anni prima si era ripromesso di decifrare, ma che non era riuscito nell'impresa nemmeno durante quei momenti in cui erano riusciti ad avvicinarsi come raramente accadeva. Come raramente lui lasciava accadere.
Non avrebbe mai pensato di ritornare a posare i propri occhi su quello sguardo, che fin dal primo giorno di college era riuscito a rapirlo completamente.
E di certo, mai si sarebbe sognato di pensare che avrebbe rivisto Gerard in una situazione del genere.

Premetto che il mondo del rock mi ha sempre affascinato. Ho sempre trovato figure particolarmente interessanti le groupie, e ho sempre desiderato diventare una di esse. Ma documentandomi un po' sull'argomento, ho scoperto che non era affatto semplice reggere la vita della groupie. Forse qualcuno che aveva la mia stessa idea leggendo la mia ff cambierà idea.
NON è tratto da una storia vera, ma cercherò di rendere il tutto il più realistico possibile. E' la storia di una ragazza, groupie, che conoscerete andando avanti. Parla della sua vita al fianco degli Arosmith, all'inizio della loro carriera, nel periodo tra Get Your Wings e Toys In The Attic, quando la loro vita era davvero tutta "sesso, droga e rock 'n' roll", quando io avrei dato l'anima per essere lì in mezzo. Però sono qui, e non mi resta che parlare di questa ragazza, alla quale con lo scorrere del tempo mi sono affezionata, a lei e a tutti i suoi problemi, alle sue follie, alle sue passioni.

Scosse la testa e si concentrò soltanto sul silenzio pesante intorno a lui, cosa gli era preso?, andare a dormire nella cuccetta di uno dei suoi migliori amici era stata la cosa più stupida che avesse mai fatto, non che fosse la prima volta ovvio, ma dormire in quel modo con Zack non era da amici, sentire il bisogno di stringere ancora il corpo massiccio dell'altro non era da amici, niente era da amici.
Fu però un piccolo singhiozzo, scappato al controllo ferreo del moro, a fargli portare l'attenzione su di lui, che era a pochi centimetri da sé con la testa bassa, nascosta dai capelli lunghi e neri, ma le mani tremolanti, che ancora reggevano il bavero della sua camicia, erano la prova che quel ragazzo grande e grosso stava piangendo, lì, con le mani pronte a fargli male, mentre in realtà aspettava soltanto di essere raccolto come un micio dalla strada, sotto una pioggia torrenziale e col pelo tutto arruffato.
“Brian forse...”
“Tu non capisci vero Zachary?”

SEGUITO di WRECKLESS.
1979. I Guns Fottutissimi Roses sono una neonata band di sleaze metal al primo tour.
Vorrebbero spaccare il mondo ma, ahimè, la sfiga li perseguita.
Ce la faranno?
La mission impossible è arrivare vivi a Seattle e onorare almeno nell'ultima tappa del tour.
Riusciranno i nostri eroi a spaccare il mondo?
Nota dell'Autore: RISATE A NASTRO E MOMENTI INTROSPETTIVI.
COME AL SOLITO... PROMETTO FOLLIE!!!

Zacky scrollò le spalle ed entrò nella sua Audi nera metallizzata, era sempre attento alla sua piccolina, la curava e la lavava due volte al mese, accese il riscaldamento e il motore, sistemò lo specchietto e si diede una rassettata ai capelli scuri.
Curvò a destra e si fermò al semaforo rosso, in lontananza vide una figura nera crollare a terra inerme, rimase in bilico sul ciglio della fossa poco profonda al lato della strada, lo vide cercare di rimettersi in piedi ma tutto ciò che ottenne fu cadere nel fosso senza forze. Zack infranse una buona parte del codice stradale, accostò vicino al ciglio della strada in contro senso, scese dall'auto e andò a controllare se poteva essere d'aiuto in qualche modo, per fortuna quella strada era poco frequentata di notte.
Il ragazzo allungò la mano martoriata, Zack la vide piena di sangue e tremante, lo trascinò fuori dal fosso con qualche difficoltà dato che il ragazzo non collaborava, lo fece sedere sui sedili in pelle, rabbrividì alla vista del viso martoriato, aveva vari taglietti su tutto il mento, il naso sanguinava come un rubinetto lasciato aperto e la bocca era livida e sporca di sangue."

“Brian?”
“Dimmi.”
“Come si fa a capire se sei...gay?”
Brian lo squadrò da capo a piedi e poi scoppiò a ridere: “Tu mi stai dicendo che per un bacio, dato male fra l'altro, la lingua dovevi mettergliela in bocca non sulla guancia, comunque tu per un bacio e per una sveltina ti crei paranoie sulla tua eterosessualità?”
“Ma non è solo per quello.”
“Hai provato coi porno?”- il moro annuì- “Toccarti pensando ad una donna?”- annuì di nuovo- “Con un uomo?”- annuì ancora- “E con chi ha funzionato?”
Zacky si morse le labbra senza dire nulla, l'arrivo della professoressa lo salvò, si impose di seguire la lezione in modo attivo, voleva evitare di pensare a cosa aveva provato quella notte.
[Synacky]

{Forse era troppo ubriaco per capire, forse era troppo sobrio per farsi schifo. Era in un vico, desolato e scuro e non sapeva di chi fossero quelle mani, troppo piccole ed esili, e quel corpo formoso ma non come Brian desiderava ardentemente. Stava baciando labbra che non sapevano di nulla se non di Ginger ale, sottili ed umide che non gli procuravano nessun brivido, nessun formicolio lungo il basso ventre. E si faceva schifo a pensarlo in quel momento, mentre stringeva fra le braccia quella ragazza, e le sue mani scorrevano sul corpo di Brian, troppo velocemente, quasi gli stessero dando fastidio. Sospirò dalle narici del naso, pesantemente, cercando di lasciarsi andare.}

[Pirate!Frerard - Colonia inglese in Giamaica, anno 1715]
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Frank si sforzò di ignorare quelle parole, ignorare l'immagine della mano di Way - sempre più nitida nella propria testa -, ignorare quanto tutto ciò gli piacesse.
“Andiamo...”
“Sta' zitto” sibilò, ma scoprì quanto la propria voce fosse impastata di esitazione solo dopo averla sentita.
“Avanti, non sarebbe eccitante? Un pirata e un soldato della marina militare... un'attrazione immorale e irresistibile...”
Tentò di tenere ferme le gambe, improvvisamente tremanti. Era già successo: per freddo, o paura qualche volta. Ma la sensazione che ora stava scuotendo ogni fibra del suo corpo, era totalmente sconosciuta. Gli annebbiava la mente e la vista, gli dava l'impressione di essere fragile come un filo d'erba, gli accelerava il battito del cuore come fosse malato, lo accaldava di frustrazione. Odiava e amava quella sensazione allo stesso tempo, esattamente come odiava a morte quel pirata ma in quel momento desiderò poter cancellare ogni distanza tra loro.
“Sono qui, ragazzo” continuava ad ansimare lui. “Sono tuo se mi vuoi. Non c'è nessuno oltre noi, nessuno lo saprà mai...”

Ehilà!
Sono Pinkly, e tutti credono che io sia un cane. Cioè, no che non lo sia, ma non sono una cane cane, io; sono un Cane, con la C maiuscola, un Super Cane se vogliamo.
Avete presente quando si dice che "il cane è il miglior amico dell'uomo"? Beh, io sarei il "super migliore amico", la "spalla", insomma, il "compare" dell'uomo, in questo caso di cinque, folli uomini: Matt, Brian, Jimmy, Zacky e Johnny. Ebbene sì: nessuno lo sa, ma io sono il sesto Sevenfold. Quindi, folli fan che non siete altro, cominciate a prendere un po' in considerazione anche me!
Dalla storia:
Ad un certo punto, Brian mi prese in braccio, avvicinando il suo volto al mio muso e cominciando a fare versi strani con vocine altrettanto strane.
-Ma chi è il cane più bello del mondo, chi è?!-
-Wuaf!- ovvero "Ma chi è l'umano più demente del mondo, chi è?!"
-Oh, ti manca solo la parola!- sorrise, stringendomi teneramente a sé.
Sghignazzai. Oh sì, Bri, se solo avessi la parola...! Ti sputtanerei in giro, costringendoti a fuggire in Antartide tra i pinguini!

Cosa farebbe una ragazza aristocratica in un covo di criminali?
"Spaventata, provo ad indietreggiare ma lui stesso, tenendo la sua mano calda sulla mia gamba, mi incita a guardarlo.
Per un attimo, ho pensato di esser in una sottospecie di Paradiso terrestre.
Le sue labbra piccole e sottili, quasi a forma di cuore, cominciano a torturare le mie facendomi sentire una stupida.
Perchè mi sento così impotente? Perchè non riesco ad allontanarlo?
Sentendo la sua lingua, giocare improvvisamente con la mia, provo a capire quali sono le sue intenzioni.
Lui si ferma, cacciandomi la lingua per mostrarmi una sottospecie di pillola bianca che sta per sciogliersi. Riprende a baciarmi e quella pillola
comincia ad entrare nella mia bocca.
Senza rendermene conto, finisco per ingoiarla.
Quando Gates smette di baciarmi, si allontana dalle mie labbra mostrandomi la lingua completamente vuota.
Ho appena ingoiato una pillola di cui non sò neanche l'esistenza!
-Buonanotte piccola.-
Guardo il volto soddisfatto del ragazzo con stranezza, inarcando un sopracciglio non capendo cosa stia accadendo.
Sto per ribattere ma non ci riesco vedendo improvvisamente il volto del ragazzo duplicarsi, per poi triplicarsi.
Chiudo gli occhi, annusando uno strano profumo di birra e sigarette..."

Prendete gli Avenged Sevenfold e i My Chemical Romance. Aggiungeteci una scrittrice/presentatrice a dir poco fuori di testa e una giuria d'eccezione. Mescolate. Aggiungete un pizzico di guest star e sfide folli. Servite freddo. Ecco a voi Idiot's got Talent, ovvero il talento dove meno ve lo aspettate!

Nel 1989 i compagni di Slash decidono che la sua dipendenza ha sforato ogni limite. La speedball e le allucinazioni lo hanno segnato profondamente, ma hanno segnato anche i suoi amici, che non riescono più a vederlo in queste condizioni. Così, seppure contro la sua volontà, viene spedito in una delle cliniche più ricche e costose dell'Arizona.
Qui dovrà fare i conti con la sobrietà, con i suoi demoni e con quella che appare come una prigione d'oro. Troverà pochi appigli per non darsi per vinto, per continuare a pensare con la sua testa senza farsi fare il lavaggio del cervello. Uno di questi, però, si radicherà molto più a fondo di quanto lui stesso non sia disposto a concedere.
Accettare i sentimenti o… fuggire?

- Non lo ricordo, dottoressina – sospirò infine, abbandonando la reticenza. Chissà, forse sperava ingenuamente che lei tornasse a sedersi solo perché lui aveva risposto ad una sua domanda idiota - Ti è così difficile credere che fossi così ubriaco tutti i giorni da essermi reso conto di cosa ero diventato solamente dopo esserci entrato fino in fondo? –
STORIA DA REVISIONARE!

Siamo nell'ultimo periodo in cui i Guns N' Roses suonavano tutti insieme. Izzy, prima di essere travolto da una crisi da astinenza non indifferente, fa una riflessione su quello che sta accadendo e su ciò che stanno diventando. Ora che ha davvero bisogno del suo migliore amico, si ritrova da solo. Lui solo sa che cosa farebbe per avere il suo conforto in questo momento, ma il sostegno morale può essere dato soltanto da un amico vero. Axl lo è. O forse no perché sta mandando all'aria tutto quanto quello che avevano sognato? Oppure è colpa di Izzy? Ecco che cosa ne pensa il chitarrista ritmico dei Guns N' Roses.