"Conosco un ragazzo ventunenne che deve alzarsi in punta di piedi per baciare il suo fidanzato diciannovenne."

 

Dicono che scrivere è spogliarsi di fronte a qualcuno, lasciarsi guardare così, nudi e in piedi, pieni di difetti di carne, eppure io non mi sono mai sentita a mio agio nemmeno nuda davanti ad uno specchio, so solo che scrivendo non mi spoglio soltanto di fronte a gente che non conosco, lascio che mi scavino nel profondo, che vedano tutto ciò che ho dentro, non solo i difetti sulla mia pelle, ma anche quelli interiori.
E io lascio che mi guardino, che mi osservino fino a consumarmi perchè ciò che scrivo non è una richiesta d'aiuto per essere notata, non sono tante frasi messe una affianco all'altra per far passare del tempo a chi legge, no. 
Ciò che scrivo è tutto quello di cui io sono fatta, i miei pensieri, le mie idee, le mie opinioni, sono io. Tutto ciò che scrivo appartiene a me, solo e solamente a me e credo sia l'unica cosa che io possa veramente custodire senza aver paura che un giorno la gente me la distrugga, perchè nessuno può distruggere ciò che penso e nessuno può cancellare le mie passioni.
Io, Elisa, ragazza di 15 anni che non sa praticamente nulla della vita, scrivo con tutta me stessa e, se leggerete qualcosa senza starci a pensare su o solo per curiosità, sappiate che io l'ho fatto col cuore.


 

"Louis aveva paura che Harry l’avrebbe lasciato solo. Aveva paura di rimanere solo, ancora una volta.

Harry intrecciò le dita con quelle di Louis “Io… io non lo so.”

Non lo so. 

Non aveva detto sì. Non aveva detto nemmeno no.

Louis era confuso. All’amore non si davano vie di mezzo. All’amore si davano risposte certe e non era quello che Harry stava
facendo. Non era quello che Louis voleva sentirsi dire davvero."