Louis Tomlinson è un Angelo. La sua vita è apparentemente perfetta: vive in Paradiso, ha le ali, beve Ambrosia e ha due colleghi che adora. Il problema, però, è che il suo compito è vegliare su Harry Styles, diciannove anni di riccioli e scoordinazione.
A volte il cielo può essere più vicino di quanto sembri.
(Harry/Louis) (Angel!Louis)

"« Mi hai detto che non sai amare. Be', forse non so farlo neanche io. Però possiamo imparare » spiegò Harry, riacquistando un po' della sua sicurezza.
« Ma tu... nemmeno mi conosci! »
« Posso imparare anche quello »."
[Larry • fetus • 7.6k]

Harry e Louis vengono da due categorie diverse, ma Harry vuole chiedere a Louis di andare al ballo con lui.
Questa storia è una traduzione della fanfiction di starseas, per cui la storia non mi appartiene, ma con il permesso dell'autrice l'ho tradotta in italiano.

«Louis» lo chiama il riccio, il liscio lo guarda inclinando la testa «Esci con me».
La risposta è ovvia.
---
Mute!Louis.
Larry Stylinson, little love.

Ma Louis lo aveva sfidato: “trovami un nome in francese”, aveva riso piano contro le sue labbra, “io ti dirò se è quello giusto”.

“Anche io ti amo” rispose, in ritardo. Soffiò quelle parole sulle labbra di Louis, prima che lui lo baciasse di nuovo e ancora e ancora, più dolcemente, accarezzando, cullando, facendo l'amore senza spogliarsi, senza guardarsi, senza toccarsi.
Harry sospirò, sentendosi così felice da poter morire; lì, fra le braccia di Louis, sussurrandosi attraverso quei baci silenziose e taciute parole d'amore, colme di tenerezza, non dette eppure comunicate, leggere come fiocchi di neve, luminose come raggi di sole.
E continuarono a fare l'amore, vestiti, ad occhi chiusi, immobili.
AU!Larry || Asshole!Louis || Cute!Harry
It's Larry con accenni Ziam

I My Chemical Romance sono finiti. Frank odia Gerard e Gerard si sente sempre peggio, credeva di aver risolto i suoi problemi con la decisione di distruggere la band ma niente era andato secondo ai suoi piani. L'unico suo obbiettivo è riuscire a farsi perdonare dai ragazzi, ma soprattutto da un ragazzo in particolare; colui che scoprirà essere il vero amore della sua vita.
Una Frerard basata su fatti reali (ma non troppo).
Non fatevi ingannare dal titolo, sotto quel velo - hem, parponta - di tristezza si può scorgere un lieto fine.

Lo guardai e dopo cinque minuti gli dissi: - Adesso levati che devo andare su Tumblr a vedere le gif spaventose di Kim Kardashian.- mentre mi beai al suono della sua risata cristallina.

In cui Louis è uno studente particolarmente dotato in matematica, che nel tempo libero fa il fattorino delle pizze e prova a determinare il proprio sentimento per Harry Styles dentro dominio e codominio ben definiti.
Harry/Louis

“–Tutti i migliori o sono gay o sono già presi. È una legge fisica! –
-Creata da? –
-Me! Poi c’è chi è sposato e gay. Quello lo chiamo bingo. –
-Conosci qualcuno che lo è? –
Gerard si girò a guardarlo, mimando con la mano una pistola e sparando un proiettile immaginario verso Frank: - Bingo. –”

// -“Sei il mio fuoco d’artificio.”
Mormora, ancora, e si baciano di nuovo in una serie infinita d’amore e d’incontri di labbra.
Come farebbe Harry senza Louis? E come farebbe Louis senza Harry?
A questa domanda, entrambi, non sapranno mai cosa rispondere.
Forse non sarebbero nulla, forse non esisterebbero neanche.
Loro lo sanno, e lo sa chiunque li conosca e conosca il loro amore.
Loro sono nati per camminare in punta di piedi sul filo spinato della vita, mano nella mano.
// I loro visi ormai sono vicini insieme ai loro cuori.
Zayn lo sente quasi il proprio cuore infiltrarsi tra le costole dell’altro ed il cuore di Liam infilarsi e nascondersi tra le sue.
Zayn sente i loro respiri mischiarsi e le loro anime scambiarsi.
Tutto di Zayn sembra diventare di Liam e tutto di Liam sembra diventare di Zayn.
Larry/Ziam

"E se poteste tornare indietro nel tempo, cosa direste a voi stessi?" fu l'ennesima delle sue questioni.
Louis aveva sempre pensato che, porre certe domande, fosse incredibilmente stupido. Anche se ci fosse stata una risposta, anche se avessero voluto sul serio dire qualcosa a loro stessi, come avrebbero potuto? Mica si può tornare indietro ad anni prima.
Harry, invece, sembrava sempre felice di domande di questo genere. Abbassava gli occhi, rispondeva in modo evasivo, ma pensava tante cose mentre sulle sue labbra si dipingeva un sorriso triste e nostalgico.
Perché, dopotutto, se Harry ne avesse avuto la possibilità, sarebbe tornato indietro nel tempo e avrebbe detto a sé stesso tantissime cose.
Ma questo era impossibile, giusto?
Almeno fino a qualche mese dopo.
{Larry Stylinson}

Harry era un diciassettenne con la testa sempre tra le nuvole, un diciassettenne che tutti reputavano un uragano, un terremoto, uno sbadato.
Louis era un gran sognatore, e Louis di quel terremoto ne fece poesia, una poesia bellissima, talmente bella che non viverla era uno spreco.

E poi arrivò quel momento, quello che avevo pregato tutto il tempo che non fosse stato ripreso.
Sentii Zayn irrigidirsi di fianco a me, trattenere il respiro...
La mia mano si abbatté sullo schermo, e lo chiuse con uno scatto.
Mi resi conto che stavo ansimando, che tremavo.
"Louis, puoi spiegarmi.."
La voce roca di Zayn non lasciava trasparire nessuna emozione.
Io chiusi gli occhi, cercando di riprendere il controllo, di pensare.
Ma la mia mente urlava con rabbia un unico nome.
Harry Styles
_
*in fase di correzione*
_
ATTENZIONE
- Louis/Harry, accenni Louis/Zayn + altre bromace. Se non vi piace il genere state alla larga.
- Il carattere dei personaggi e le vicende nella storia sono inventati e non si riferiscono in alcun modo a fatti reali.
- Senza il mio permesso e l'attribuzione dei relativi crediti NON potete pubblicare la storia su altri siti. Se lo fate, prima o poi vi scoprirò e verrò a smerdarvi di fronte al mondo intero.

"Pronto?" "Sto guardando due stelle" gli dice Harry, serio ma sorridendo, perchè gli basta sentire la sua voce per sorridere.
Il ragazzo dall'altra parte del telefono si mette seduto sul letto e accende la lampada che ha sul comodino accanto a lui; prende l'orologio da polso che lui gli ha regalato un paio di anni fa e vede l'ora. Annuisce dopo aver fatto il conto con il fuso, perchè ha capito, e sospira. "Ti ho detto che ce l'avresti fatta" gli dice sorridendo malinconico. "Com'è la notte lì stasera?" gli domanda passandosi una mano piccola sul volto stanco e sugli occhi azzurri. "Mi manchi Lou".