« può l'amore salvarti da un passato oscuro che non sei in grado di ricordare? »

«Iniziò tutto dal niente. Iniziò tutto solo per un mio capriccio. Mi sentivo come un bambino che voleva a tutti i costi delle stupide macchinine telecomandate. La volevo, la volevo e avrei fatto qualsiasi cosa per ottenerla. Poi è diventata mia, lei era il mio tesoro. Non avrei mai immaginato che saremmo arrivati fin qui.»

“Papà, ma cos'è un angelo custode?” - mi chiese mia figlia.
“Vedi Martha – perché la chiamammo così – un angelo custode è una persona che prima era qua sulla terra e che poi è volata in paradiso, è una persona che veglia su di te e fa in modo che non ti accadano cose brutte, ti è sempre vicina nel momento del bisogno, basta che tu la chiami e lei arriva.”
“E come si chiama il tuo angelo custode?” - mi chiese guardandomi con i suoi occhi cristallini.
“Si chiama Martha, proprio come te.”

In realtà, per riuscire a guadagnarsi quella vacanza aveva pregato i manager in inglese, francese e persino cinese – magari si era inventato qualche parola, ma questo non lo sapeva nessuno – e dopo due mesi e tredici giorni di tentativi era riuscito ad ottenere i biglietti di andata e ritorno per Firenze.
Ovviamente, non gli avevano permesso di scegliere la meta, sperando che il fatto di conoscere a malapena tre parole di italiano – di cui una era il cognome di un calciatore che aveva scambiato per parolaccia – o l’orario del volo, programmato per le tre di notte, lo facessero desistere, o perlomeno che Niall lo uccidesse.
Ma nemmeno le pentole che l’irlandese gli aveva tirato addosso avevano fatto cambiare idea ad Harry, perché aveva bisogno di staccare per un po’ – era pur sempre il piccolino del gruppo.

Harry era la mia vita, tutto ciò che avevo lo dovevo a lui.
Grazie a lui ero popolare e conoscevo tanta gente, grazie a lui incontrai la mia migliore amica,Gemma,sua sorella, senza la quale non potevo stare, e non solo. Lui riempiva le mie giornate e i miei pensieri.
Si, io, juliet Green, amavo Harry Styles e da sciocca sedicenne, quale ero, mi sono fatta convicere, dal mio ragazzo, a fare la scielta più sbagliata che potessi fare.
...
Con lentezza sbottonò i miei jeans senza darmi il tempo di ragionare, i suoi baci mi offuscavano la mente e avevo l’ eccitazione a mille. Iniziai a slacciargli la cintura e gli tolsi jeans e boxer assieme, osservando il suo membro in tutta la sua lunghezza e, nonostante fossi vergine, ebbi l’ istinto di massaggiarglielo e continuai non appena lo sentii gemere.
...
spero che questo vi abbia interessato, se è così entrate, leggete e magari lasciate un comento :)

La mia infanzia è stata terribile,gli altri bambini non facevano altro che offendermi per il mio aspetto.Ma ora qualcosa è cambiato.Io sono cambiata,ora sono perfetta.Il mio cuore è di ghiaccio,la droga è il mio pane quotidiano,o almeno il suo commercio.Il suo arrivo,però,ha cambiato la mia vita.Lui,la sua voce,i suo occhi,il suo sorriso,hanno sciolto il ghiaccio del mio cuore,cambiandomi.Niall.

Mi affacciai alla finestra,ed era tutto vuoto… tranne che per una macchina.
“Non ci sono paparazzi in giro,come mai?” domandai confuso.
Harry si avvicinò a me e notò anche lui questa stranezza.
“Liam,quella ragazza sta lì imbabolata a vederti. Sembra un film horror.” Dichiarò spaventato. Ed era vero: quella ragazza,dai capelli lunghi neri,vestita tutta in nero e con una sigaretta tra le labbra,ci stava fissando.
“Sarà una fan” sputai terrorizzato. Deglutì quando la ragazza si tolse gli occhiali,e riconobbi quel volto.
Quella ragazza,tanto bella quanto era, l’avevo già vista: era sempre in prima fila ai nostri concerti,ovunque andassimo lei c’era.
Era una fan allora. Ma questa fan metteva paura.
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Non ho altro da dire,se volete sapere come va avanti la storia... non vi basta che leggere:)

Perché mi faceva così male solamente con il suo sguardo?

'We are just a beautiful mistake'
pagina di diario di un ragazzo fragile,che ha imparato a non far rumore quando cade in mille pezzi.

"Perchè la gente vede che ho un sorriso sul volto, ma non sa delle cicatrici sul mio polso."

Uscimmo e guardai il cielo che poco prima era nero, ma che ora vedevo semplicemente blu. Tranquillo e sereno.
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«Chissà per quanto andrà avanti così» disse una voce maschile accanto a me diversi minuti dopo, mi voltai sorridendo e notai il ragazzo, guardare oltre il vetro con la testa piegata di lato e un'espressione corrucciata sul volto.
«Io odio la pioggia» sussurrai.