A distanza di anni ho deciso di terminare questa storia pubblicata sul sito, probabilmente la maggior parte dei lettori non saranno neanche più iscritti, intanto enjoy :
Un'oscura presenza aleggia in casa di Nicklas...ragazzo giovane e spaccone che si trova a combattere contro qualcosa molto più grande di lui...
Tratto dal primo capitolo :
" La figura si alzò e si avvicinò lentamente al letto dove dormiva il ragazzo. Lo spicchio di luna che entrava nella stanza non era sufficiente ad illuminare quel volto incastonato di due rubini che ora andavano dritti verso il ventunenne."

Si era alzata da quel letto, guardandolo appena, con odio, con astio, con dolore. Lei non aveva mai capito il concetto di dolore, finché lui non le disse quelle parole. Lui aveva abbassato lo sguardo e non le aveva detto niente, nemmeno una misera spiegazione del perché le avesse sempre mentito. Misaki trattenne le lacrime, trattenne i singhiozzi, trattenne le sue emozioni e cercò di non far vedere quanto fosse vulnerabile in quel momento. L’aveva distrutta nel giro di pochi secondi. Se prima l’aveva fatta sentire la ragazza più fortunata del mondo, adesso si sentiva come una puttana, si sentiva sporca dentro e fuori. Si vestì il più velocemente possibile ed uscì dalla sua casa e dalla sua vita…
[MOMENTANEAMENTE SOSPESA - WORK IN PROGRESS]

Storia scritta a quattro mani con __Pandora__
La storia di un amore messo a dura prova dallo scorrere del tempo. Maka e Soul capiranno cosa significa la lontananza.
Tratto dal prologo: "Spero quindi che tu possa perdonarmi se ti lascio in questo modo. Sai che odio gli addii, quindi farò in modo di rivederti e mi auguro di ritornare..."

~ Tutto ciò che volevate sapere sui nostri beniamini, ma che non avete mai osato chiedere. Ci pensa Cana!
1. Pervert ~ « Natsu, Gray...quali sono le vostre fantasie erotiche?»
2. Morning ~ «Né Lucy» ripeté con tono brillo « Com’è messo Natsu là sotto?»
3. Special "Why?" ~ Sorpresa! :D
4. Cake ~ Gerard coperto di torta di fragole nel suo letto.

'Syn è brillo, fissa le tette di Rae e io sono indeciso se prendermi la triste responsabilità di fargli presente che è abbastanza lesbica, da quel che ho capito.
Decido che sì, per il bene di tutti è meglio che glielo ricordi.
"Vuol dire che le farò cambiare idea" fa spallucce.
Scuoto la testa e mi attacco alla mia bottiglia di Desperados.
Rae mi da l'impressione di essere estremamente fragile, sotto quell'atteggiamento da figa menefreghista. Credo anche di averle visto delle cicatrici sulle cosce, quando si è seduta. Quel tipo di cicatrici. Quindi di sicuro non sarebbe un bene se Brian facesse una stronzata delle sue. Perché alla fine, lo so io, lo sa lui e lo sanno i ragazzi, che quando si mette qualcosa in testa la ottiene, ad ogni costo e senza farsi scrupoli.'
Fa un po' schifo, sorry

Salve a tutti :) questa è la mia prima storia in assoluto quindi con le critiche siate clementi please T.T
Tratto dal capitolo 1
“Helena! Dai svegliati se no fai tardi! È il tuo primo giorno nella nuova scuola e vuoi farti riconoscere subito arrivando in ritardo?!”
Ero arrotolata per benino nelle coperte quando Gloria iniziò ad urlare come una sclerata.
Io sono Helena, ho 16 anni e la mia vita fa cagare il cazzo (come sono fine…).
Fine presentazione, questo è quello che dovete sapere su di me per ora.

“Accomodati pure, come ti chiami?”
“Juls, ho vent’anni e sono di Phoneix” mi sedetti davanti al tavolo dove si trovavano quei cinque ragazzi, tutti sulla trentina.

L'analisi della psicologia di una ragazza pressata dal sistema mondiale odierno e la scoperta dell'animo di una persona pressata dai problemi. Spero possiate entrare a dare un'occhiata

Lei è Natalie, una ragazza di 16 anni che si ritrova ad affrontare le ingiustizie che il mondo le pone ma, in una abituale sera d'estate, le arriva un messaggio inaspettato che le marchierà in modo indelebile per sempre la vita.

[Tratto dal capitolo 1.]
“Brian ha chiesto se stasera andiamo alla sua festa” Hayley mi guarda in modo supplichevole e non capisco perché. “Oh, okay” faccio finta di niente e sfilo un’altra sigaretta dal mio adorato pacchetto di Marlboro. “Aspetta.. tu Juliette Moss hai appena accettato un mio invito? Ohoho, è da segnare.” Dice Haner ridendo, sinceramente fa ridere i polli. “Se lo faccio è solo per lei” dico indicando Hayley. “Non montarti troppo la testa.”

Stavo suonando con tutta me stessa per scaricarmi e non pensare a per quale cazzo di motivo non mi parlava se era stato lui a cominciare, quando la mano bianca e ossuta di Jimmy si posò sul mio polso che si muoveva freneticamente.
Alzai di scatto la testa, nervosa e lo trovai a mostrarmi un sorriso tranquillo che contagiava anche quelle iridi così azzurre nascoste dietro gli occhiali.
“Faccio troppo rumore?” “Non abbastanza da coprire quello del tuo cuore che si spezza e sanguina”

- Non lo so Bro, secondo me le donne hanno molto a cui pensare. - Disse Zacky sedendosi al tavolo della cucina di Jimmy stappandosi la sua birra. Poco dopo iniziò a bere piccoli sorsi godendosene il sapore.
- Ah, certo. Cucinare, pulire, truccarsi... - Rispose prontamente Brian a Zacky appoggiandosi con entrambe le braccia sulle sue spalle, stando in piedi dietro di lui con un sorriso beffardo stampato in volto.
- Come se tu non ti truccassi mai. - Gli disse Matt ridendo intanto che beveva la birra appena passatagli da Jimmy che le tirava fuori dal suo frigo.

Karen Williams. Huntington Beach. Tredici anni fa.
Pensavo di essermi dimenticato di lei e invece ci ero appena finito a letto insieme. Dalla contemplazione di quel volto, mi risvegliarono solo l’abatjour in frantumi e la sua voce.
-Buongiorno a te, Brian.-

Nuova vita, nuove amicizie, nuova casa, sempre la solita e vecchia Gee e una nuova notifica di facebook!

Zacky aveva deciso che era meglio lasciarmi dormire al freddo e al gelo, piuttosto che invitarmi ad andare nella stanza degli ospiti. Le ossa mi dolevano e la testa minacciava di esplodere da un momento all'altro. Dovevo ammettere che io e quello strano ragazzo non eravamo proprio amici da quando gli avevo soffiato il posto da chitarrista solista all'interno del gruppo, ma pensavo che ormai, dopo tutto quel tempo, le acque si fossero un pochino calmate. Mi ritrovavo spesso in conflitto durante le prove, infatti mi era parso strano che mi avesse tenuto li a dormire, ma non volli farci caso in modo particolare. Rientrò nel piccolo salotto dopo qualche minuto tenendo in mano una tazza di caffè. Ripeto, UNA tazza di caffè.
[Synaky]