Vorrei soffermarmi su Harry Styles. Probabilmente egli presentandosi direbbe di essere una foto incorniciata nella cucina sporca di mammina.
Un errore dai capelli ricci, un alunno quasi modello. All'età di sette anni infilò una matita nell'occhio di un bambino. Il resto dell'infanzia lo passò in una scuola religiosa. A quindici anni sua madre divorziò per la terza volta, aveva trovato uno più ricco.
Papà aveva un buffo accento italiano, veniva dalla terra del sole. Fumava sigari e portava a cena mammina. Aveva investito in un'azienda che aveva riscosso un grande successo, faceva affari con la mafia. Portò a vivere Harry nella lurida terra delle banconote, a Las Vegas. Mammina lo convinse ad entrare in una confraternita di ricchi adolescenti americani, fu il peggior errore della sua vita.
Se Dio è fatto a nostra immagine e somiglianza, forse ha un debole per i gangster.

Ziam partecipante alla Scalata, il prompt è Cera, è AU e ambientata nel passato. Scritta, signore e signori, da Bee e Nene insieme! ;)
"«Non potresti mai fare il prete» mormora Zayn chiudendo gli occhi, sdraiandosi placidamente e scostandosi i capelli da sopra la fronte. «Ma potresti fare l'amante.»
Liam soppesa quell'ultima parola nella sua mente, notando come la sua voce si sia abbassata nel pronunciarla.
«A-amante?» balbetta, arrossendo più di prima."
beeEnene

Louis era un attore giovane, di 21 anni, che era riuscito a diventare famoso in pochissimo tempo. Credeva, o almeno sperava, che il motivo della sua fama fosse grazie al suo modo di recitare, ma la verità era che aveva tutte quelle fan principalmente per il suo aspetto. Era strafottente, menefreghista, arrogante, sicuro di sé, era bellissimo, impossibile da non notare.
La cosa che però lasciava piacevolmente perplesso Louis, era che Harry si comportava in modo assolutamente normale con lui. Ormai anche gli amici di vecchia data lo trattavano con una particolare riverenza, invece Harry parlava con lui, scherzava, lo prendeva in giro, nel modo più naturale possibile.

Harry non è molto sorpreso, quando il suo respiro si mozza alla vista di Louis assopito sul divano. È sempre così, quando torna a casa e trova Louis nei suoi vestiti.
Raccolta mista, tre prompt a capitolo, flash verdi, slice of life, AU.

"«Si chiama Hayn» gli dice lui, senza smettere di digitare.
«Cosa?»
«Tu e Harry».
«No – Liam lo corregge: - Si chiama Zarry»."
Il tourbus attraversa l'Italia e i ragazzi si annoiano.
I ragazzi si annoiano e Niall naviga in internet.
Naviga in internet e incappa in fanfiction, iniziando dunque a parlare di pairing.
"I fischi di Louis e la risata sguaiata di Niall quasi non si sentono, così come i borbottii sconcertati di Liam, che sta già decidendo come spiegare questa situazione a Paul, quando sicuramente ci beccherà a pomiciare sul tourbus."

La neve cade fitta alle tue spalle, ma riuscire a capire come arrancare nel gelo e rimanere indenne, al momento non è una tua priorità: tutto ciò che ti interessa è incontrare gli occhi acquamarina, verdi? dell’altro, che guizzano da una parte all’altra imbarazzati. E poi, ad un tratto, parla. Ti parla.
«Mi chiamo Harry, Harry Styles, ed in un’altra vita sono stato un gatto.»
«Io sono Louis, Louis Tomlinson, e in questa vita sono stato una schiappa in matematica.»
[song fic! Halleluja][Larry][Primo tentativo, argh.]

Sistemò meglio lo zaino sulla spalla sinistra, combattendo il venticello che gli arrossava il naso.
I passanti spintonavano, correvano, «Ragazzo, stai attento a dove metti i piedi, per l’amor del cielo!»
Si limitava a stringere un po’ di più quei fogli ingialliti, delle scuse forse sussurrate, i nuvoloni grigi del cielo che pesavano sulle spalle, un macigno. Lui, miracolo vivente, andava avanti, il giubbotto di jeans consumato sui gomiti, il guanto grigio a mezze dita sfilacciato, il buco nero alle spalle che risucchiava tutto, magari anche lui.

-Hai un mese- trillò un uomo dal volto coperto dal buio [...]
-Un mese?- chiese spaesato il ragazzo facendo comparire sul suo volto una smorfia interrogativa. 
Non sapeva dove fosse e perlopiù quello sconosciuto pretendeva chissà cosa da lui.
-Hai trenta giorni per far innamorare questa ragazza di te, se non vuoi che muoia.. chiaramente- rispose trattenendo un risolino e porgendo al ragazzo una foto. 
Quella foto ritraeva una persona che Harry, il povero ragazzo, conosceva fin troppo bene: Jessie Sam Kogan, sua nemica giurata da ormai due anni dal momento che l'aveva rifiutato facendolo imbarazzare dinanzi tutta la scuola o quasi. 
[...]
-Ma lei odia me ed io odio lei- rispose esitando il ragazzo cercando di stare a quello che doveva essere un gioco.
Alla fine si era ritrovato in una stanza buia all'improvviso e soprattutto nel bel mezzo della notte, doveva pur esserci un valido motivo per tutto quello, giusto?
-E' questo il punto- aggiunse infine l'uomo per poi alzarsi faticosamente dalla sedia e allontanarsi verso una luce bianca accecante.

Ma oggi, sotto quella colonna, con quella bambina e quella signora, tra quegli sconosciuti, oggi sono soltanto due persone.

{Raccolta quattro one-shot auto-conclusive su: Larry Stylinson.
Il titolo della raccolta viene dal latino e significa: l'amore vince tutto.}