[102 parole]
Minato, Naruto e un orsacchiotto di peluche.

[Dedicata a SoraRoxas, per il suo diciottesimo compleanno]
E' stato da poco il compleanno del piccolo Sasuke, senza dubbio uno dei compleanni più tristi della sua vita, perchè il suo nii-san è stato poco presente. Inutile dire, che il piccolo prova ancora dei risentimenti. Cosa farà Itachi per farsi perdonare?

[Dedicata a zeroschiuma (che spero non mi ammazzi dopo averla letta)]
Dovrebbe essere un misto di "fratelli Uchiha" e "fluff" in 103 parole, ma non assicuro nulla. A voi il giudizio.

[108 parole]
Naruto e Minato, il tutto circondato da una "terribile" quantità di zucchero.

-La prassi vorrebbe che mi invitassi a cena e che, soprattutto, comprassi un gioiello da donarmi dopo esserti inginocchiato davanti a tutti e avermi chiesto di sposarmi.- Sakura, ormai, era partita verso un mondo in cui la comprensione di ciò che accadeva era destinata soltanto a tipe come lei ed Ino. Per esempio, Hinata non avrebbe capito molto.
Sasuke ascoltava, inorridito.

Credo che quasi tutti noi ce lo siamo sempre domandati.
E questo non vale solo per Naruto ma anche per tutti gli altri manga e anime della storia.
Perchè i buoni sono i primi a schiattare?

Osservò la struttura davanti a sé e ne fu intimorito. Era alta, imponente, ma soprattutto sconosciuta. Che sarebbe successo lì dentro? Itachi non ci sarebbe stato.

Essere svegliati dal pianto di un bambino non era la cosa migliore che potesse capitare, e questo Itachi lo sapeva fin troppo bene. Da alcuni mesi a quella parte, infatti, la situazione era quasi sempre la stessa. Ogni volta che apriva gli occhi, a causa delle urla disumane che gli arrivavano alle orecchie, poteva scorgere i raggi nascenti del Sole cominciare appena ad illuminare le strade. Non arrivavano ancora nemmeno alla finestra di camera sua.

Non potevo non scrivere qualcosa in vista del compleanno di Itachi! Stupidamente semplice e - forse - banale, ma va bene così! ^__^
-Itachi, vai via!-
Sasuke spinse con forza – quella che le sue manine da bambino non avevano – il fratello verso la porta della cucina, affinché uscisse. No. Itachi non poteva stare lì, perché c’era qualcosa di troppo importante che il più piccolo doveva fare.

Dato che ormai adoro scrivere di Minato e Naruto (anche perchè non se ne trovano troppe su loro due), eccomi qui con un'altra (spero) dolce shot su loro due. E' una notte buia, una notte speciale, quella delle stelle cadenti. Cosa desidererà il piccolo Naruto? E' una shot riflessiva, più che altro.
Mi farebbe piacere se la leggesse e, magari, commentasse ^///^
Grazie in anticipo!

Naruto Uzumaki si sentiva incredibilmente stanco.
Si sforzava oltre ogni limite di continuare ad osservare la cucina di casa sua - pulita ed ordinata - ma le iridi azzurre volevano a tutti i costi nascondersi dietro le palpebre.
[Naruto/Minato/Kushina]

Naruto osserva l’adulto davanti a sé.
Assume l’espressione convinta di chi ha deciso di non darla vinta all’altro, sebbene non sia più di un mocciosetto per nulla indipendente. Un piccoletto di soli tre anni, in pratica, ma dalle idee decisamente troppo chiare.

E fu un lampo.
Un attimo in cui si sentì stupida e infantile...

Minato è l'Hokage ed è padre di un Naruto di poco più di un anno. Se tutto fosse andato così, come avrebbero potuto passare, i due, le giornate insieme? Con questa fic, ho provato ad immaginarlo.

«Tu e Bulma... siete sposati?» chiese l'amico, fissandolo con occhi sgranati, e l'altro, guardandolo infastidito, gli rispose scrollando le spalle:
«Ovvio che siamo sposati. Che razza di domanda idiota!»
«Ma come, e non ci avete invitati? Non l'avete detto a nessuno?»
«Perché avremmo dovuto? Non è certo affar vostro!»
«Oh, beh... siete liberi di fare ciò che preferite, ma Chichi si offenderà di sicuro quando lo saprà. E quand'è stato il matrimonio?»
Stavolta fu Vegeta a guardare Goku con aria interrogativa.
«Eh?»