[Louis P.O.V.]
«Ciao, dimmi pure.» Dice lui sorridendo.
I suoi denti bianchissimi quasi mi abbagliano e non riesco a proferire parola. Così indico, come un bambino.
«Vuoi una torta?» Mi chiede avvicinandosi a quella che sto segnalando dal retro del bancone.
Guardo la torta, poi guardo lui. Poi di nuovo la torta, poi lui. Non so di chi dei due ho più fame.
***
[Harry è il proprietario di alcune pasticcerie a Londra e per fortuna il destino decide di far capitare in una di queste l'annoiato, trattenuto ed etero Louis.]
[AU] [LARRY] [Louis P.O.V.] [Harry P.O.V.] [Era una OS ma sono pessima e ne ho fatto una long]

Situato in epoca medievale dove giovani ragazzi contadini sono venduti come schiavi personali ai figli dei nobili. Il principe Louis Tomlinson d'Inghilterra, sulla venuta del suo decimo compleanno, deve scegliere il suo vero e proprio “compagno di giochi”, e rimane subito affascinato dal ragazzino pelle e ossa, riccio e con delle fossette adorabili. Dal momento in cui Louis mette gli occhi sul ragazzo, entrambe le loro vite finiscono per intrecciarsi definitivamente, tanto che nessuna minaccia o ingiustizia sociale può farli a pezzi. Tuttavia, ciò non ferma gli altri che continuano a provarci.
[Larry] [Traduzione] [Harry!Slave]

Harry Styles e Louis Tomlinson sono due padri single che portano i loro bambini a giocare a Kensington Gardens.

Storia in revisione;presenza di errori di battitura come TOMILINSON o robacce del genere, scusate. Provvederò a correggere al più presto ogni singolo errore. 
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
C'è un lato di me che cade a pezzi ed è la parte che tu non vedi.
-Fabri Fibra
Le parole gli morirono in gola, mentre cercava di rispondere a tono. Sussultò non appena sentì le mani possenti e maledettamente grandi di Harry, accarezzargli il ginocchio, per poi risalire lungo la coscia soda che Harry già adorava. Sorrise, vedendo il suo professore rimanere immobile.
“Vieni con me, Louis. Lo vedo che mi desideri, che vorresti baciarmi, torturarmi, farmi gemere, godere …”
“Taci, cazzo.” Sbottò, irritato da quelle parole che avevano un sapore amaro, troppo proibito per essere assaporate. Lui, contrariamente a ciò che lo spingeva ad accettare qualsiasi assurda richiesta di Harry, apparteneva a Zayn. A lui soltanto.

«Dovresti smetterla» ansimò Louis contro la spalla nuda del ragazzo sopra di lui, «Dovremmo smetterla tutti e due»
Harry a malapena lo sentì, mentre assaporava la nudità e la tonicità del corpo sotto il suo con le mani, stringendo e palpando, accarezzando e graffiando.
«Perché?» sibilò poi, dentro la bocca di Louis, mentre si affannava a sfilarsi i pantaloni.
«Perché i principi non si fanno fottere dagli attori erranti» ribatté l'altro col fiato corto, correndo con le sue dita ad aiutarlo.
«E immagino che i principi non dovrebbero nemmeno innamorarsi degli attori erranti, vero?»
Louis rispose soltanto con un grugnito, perché le labbra del suo principe erano già scese a torturargli le clavicole.
«Vuoi che me ne vada?» chiese Harry alzando appena la testa.
In tutta risposta, Louis inarcò il collo per cercare le sue labbra e lo baciò.
Minilong Larry, Medieval!AU, liberamente ispirata alla Scalata del Wanki!Fic

“Oh, avanti” sbuffò poi, in un modo che Louis trovò assolutamente adorabile, “dormire in un sottopassaggio pedonale con questo freddo, la notte di Natale, non piace a nessuno.” L'altro si fece un po' più vicino al riccio e “anche restare da soli la notte di Natale non piace a nessuno.” ribatté deciso, incastrando i suoi occhi in quelli troppo verdi e accesi dell'altro. Non avrebbe mai pensato che sotto quell'ammasso di coperte si potesse nascondere una tale meraviglia.

Louis voleva stare solo, Harry avrebbe voluto essere solo insieme a qualcun altro.
Louis era grigio, nero, blu notte. Harry era rosso, bianco, arancione, giallo.
Louis aspettava in silenzio che qualcuno venisse a salvarlo, sicuro che avrebbe respinto anche quella persona, Harry cercava chi salvare, convinto che non avrebbe mai mollato quella persona.
[Larry Stylinson]

"Harry, girerò tutta Liverpool a costo di trovarti se necessario."
"Ma Louis.."
"Un cazzo! Sei il mio migliore amico e non puoi fare cazzate simili. Dammi qualche ora e sono lì."
E' questo il problema. Non che stia venendo o che sia incazzato con me.
Ma solo per il fatto che mi reputi un amico, quando lui per me è tutto e non un semplice 'amico'.

[Louis P.O.V.]
Aveva il viso a pochi centimetri dal mio, sentivo il suo respiro sulla mia pelle, dolce, regolare, inebriante. Sapevo che di lì a poco sarei impazzito e avrei ceduto al suo gioco. Infondo evidentemente, gli bastava respirare per avermi.
«Tu mi vuoi.» Continuò sorridendo bastardo.
E io lo volevo, non volevo altro al mondo, in quel momento. Ma decisi che anche io valevo qualcosa.
[Larry]

Harry e Louis non si conoscono, non si sono mai incontrati, non sanno l'uno dell'esistenza dell'altro.
Almeno fino a quando Harry sbaglia destinatario di un messaggio e inizia ad affezionarsi a questo 'sconosciuto', e anche Louis sembra ricambiare, ma non sempre tutto è facile come sembra. Come andrà a finire?
Sarò l'amore a vincere? O forse la paura è più forte di tutto?

Louis è uno studente e lavora in uno strip-club per pagare l'università.
Harry è il suo professore di inglese.
«Puoi andare alle lezioni, ovviamente, ma, a parte questo, avrai bisogno del mio permesso per uscire di casa. Ti lascio uscire di tanto in tanto in modo che i tuoi amici non sospettino nulla, ma per la maggior parte del tempo, ti voglio a casa con me. Va bene, piccolo?».
Louis deglutisce. Come ha fatto ad infilarsi in questo casino? Però, annuisce. In fondo è solo un mese.
«Bravo ragazzo» gli sussurra Harry, sorridendo «E non potrai mai, mai venire senza permesso».
--------------
ATTENZIONE: questa storia non è mia, è una traduzione.

Harry dopo la morte dei suoi genitori non riesce più a sorridere e interagire con le persone come una volta.
Harry aveva 20 anni e già da ragazzino soffriva d'alcolismo e sua zia con i suoi richiami era sempre lì a peggiorare le cose.
Era ormai un abitudine associare Harry Styles a un donnaiolo, era un cuore libero, e se qualcuno gli avesse chiesto se si era mai innamorato avrebbe prontamente risposto un no secco, come se perdere la testa per una persona fosse una cosa di cui doversi vergognare.
La vita di Louis invece era completamente diversa aveva 23 anni, era vissuto in una famiglia benestante.
Louis non si sentiva mai abbastanza, si guardava allo specchio e quasi piangeva, non era mai abbastanza magro, abbastanza bello, abbastanza alto, abbastanza simpatico, vedeva tutti difetti, e ciò lo facevano stare male, ma non lo aveva mai fatto notare a nessuno, indossava un falso sorriso ogni giorno e andava avanti, ci provava ad andare avanti, lui era un tipo che si perdeva nei dettagli, nei discorsi, anzi, si può dire proprio che si stava perdendo

Louis, un ragazo sulla sedia a rotelle, costretto su quel mezzo a causa di un'incidente, abbandonato a se' stesso. Niall, il fratello, con il quale ha un rapporto morboso e ossessionante, decide di invitarlo ad una festa universitaria, per aiutarlo a riprendere in mano il suo essere vivo.
Quando Harry decide così, senza indugi o richieste inutili, di entrare a far parte della sua vita, Louis non si capacita. Ma forse avrà la forza di ricominciare e di superare il passato.
Larry, accenni Ziam.

"Ho anche un figlio in realtà" proferì poi, con naturalezza. Non so perché o per quale assurdo motivo ma sentii il cuore pompare più del dovuto a quelle parole. "Si chiama Louis" disse con un sorriso stampato in faccia.
Louis eh? Però, gran bel nome. Suonava bene, in fin dei conti.
Dio, se vado in iperventilazione solo a ripetere nella mia testa un semplice nome figuriamoci cosa faccio se me lo trovo davanti o peggio ancora in giro per casa mezzo nudo. Sentii qualcosa risvegliarsi nel mio bassoventre a quell'affermazione.
Cazzo, dovevo contenermi. Nessuno sapeva della mia omosessualità e non avrebbero dovuto certamente saperlo.
"Ah si eh?" sorrisi sornione.
"Si, e ci sta aspettando in macchina" rabbrividii.
Porca merda.

Un piccolo ragazzino di 15 anni. Harry Styles. Lavora nella profumeria dell' hotel del padre.
Cosa potrebbe cambiare se nell' hotel venisse ad alloggiare Louis Tomlinson insieme alla sua band?
Dal capitolo:
Dopo qualche minuto alzai lo sguardo e – NEVICA LOUIS! – esclamai felice. La prima neve dell’ anno. Si dice che le persone che stanno assieme, durante la prima neve dell’ anno, saranno destinate. Louis sorrise e – Grandioso! – si bloccò a guardare la neve e poi si rivolse a me. – Allora lo sai il mio nome. – disse battendomi un dito sul naso. – Beh, perché non mi chiedi come mi chiamo io allora? – dissi nel pieno imbarazzo. La neve si stava iniziando a fare sempre più fitta incastrandosi nei miei ricci.
- Oh, ma io lo so come ti chiami Harry. -