Si salutarono, come si salutano le persone normali. Ormai non ricordavano nemmeno più il motivo del loro devastante astio. Persero le fondamenta del loro odio lì dove dieci anni prima immaginavano la loro casa.
Ormai era passato troppo tempo per avvertire anche una flebile traccia di quello che era stato.
Probabilmente era meglio così.
Sulle grigie alture della Cornovaglia, senza un luogo preciso.

Non tutti i giorni erano festa a Sottomondo, nemmeno per i matti.
Scomposto, senza cappello, il cappellaio non aveva sempre la sua stessa venerabile figura.
Il ricordo di Alice brucia più di mille tazze di the, vero Cappellaio?

Di marmo o di pietra calcarea, se sei una statua non vivi. Cambia la forma, il soggetto, la materia.
Ma finché non vivi non sei altro che nuda pietra. Sei una statua. E non c’è motivo di lottare.
Quasimodo non era di pietra.

Vincitore di Struggle. Vincitore di tutto. Seifer era sconfitto, Sora era lontano un miglio dal suo pensieri. Eppure lo sentiva vicino, parte della sua stessa ombra.

Mani. Mani che strappano le carni. Mani che spezzano le ossa.
E' una pura costatazione.
Non si sfugge alle parole.

Anche le ombre sui muri sanno parlare. Ognuno, ha la propria storia da raccontare.
Vivere nel terrore di un Keyblade luminescente come un'ombra errante.

Non sarebbero stati insieme per sempre. Il tempo che gli restava dovevano sfruttarlo per fare qualcosa che avrebbero ricordato per sempre.
[Heyner, Pence, Olette e Roxas]

Si parla solo di Shadow. Dopotutto, come si potrebbe accostarlo a qualcun altro, dopo che ha perso Maria e ha saputo della sua immortalità? 110 parole per esprimere il suo dolore.

Le persone non hanno mai abbastanza tempo per vivere. La città e la sua essenza movimentata li allontana dagli affetti, li ruba alla felicità. Il tempo, le ore scandite da quelle campane lassù, nel vecchio e polveroso campanile di Notre Dame, li sottrae alla gioia.
Clopin, il giorno della festa dei folli.

Non capiva perchè Laverna li odiasse tanto. A lui piacevano. Erano belli. Erano forti. Volavano lontano, lontano da Notre Dame. I piccioni.

Non cambieranno mai, forse perchè in fondo non voglio che qualcosa cambi. E quelle quattro vertebre hanno preso un'altra strada, hanno cambiato rotta. Il mondo idillico, vagamente onirico, di chi si porta una pesante curva nella schiena.

Per quanto tempo credi di poterlo amare, Victoria? I viventi cadono in errore, troppe volte. I morti sono saggi e silenziosi.
La morte è la condizione perfetta per amarsi.

Adesso niente aveva più senso. Il tempo uccide la felicità. E quella non era la vita che aveva desiderato.

Misa e Usui la sera della festa. Da soli, in silenzio, davanti ad una finestra. Senza niente da dire, senza un motivo reale per cui odiarsi. Senza nemmeno un pretesto per non amarsi.

Una piccola drabble ispirata ad una frase che Dexter dice a Jak quando viene messo KO.