Recensioni per
Bond of Love
di gratia

Questa storia ha ottenuto 332 recensioni.
Positive : 332
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
21/05/16, ore 21:57

Abbiamo un capitolo declinato al maschile, a parte l'apparizione di Gabriela all'aeroporto.
Gli uomini soffrono per amore, anche se spesso noi donne questo lo vogliamo dimenticare, ritenendo che emotività e sentimenti siano di nostro esclusivo appannaggio. Mai errore più grossolano viene spesso commesso dal nostro sesso...
Semplicemente, i maschi si tengono tutto dentro, non sanno esternare il loro dolore. Non sanno chiedere conforto.
E quando si soffre per amore ne risente quasi sempre il campo professionale/lavorativo. Vediamo infatti Kojiro che in questo delicato momento con la sua Lisa non riesce a giocare a calcio in modo incisivo. I suoi amici di squadra Ken e Takeshi non sono in grado di aiutarlo a superare l'impasse. Ci riuscirà però la nemesi di Kojiro: alias Genzo, che riesce a tirare le giuste corde, quelle della competizione.
Le rampogne di Genzo scuotono Kojiro, lo fanno reagire: e finalmente nella partita di calcio - tra l'altro da te rappresentata in modo assai godibile pure per la sottoscritta che non impazzisce per tale sport - ecco ritornare la Tigre della Toho.
Abbiamo poi Tsubasa, che non sa come gestire il rapporto con Sanae, tanto faticosamente inseguito. Ora che scopre di non averla mai dimenticata, di averla custodita, silente, nel suo cuore per anni, nonostante il Brasile e Madalena, deve per forza di cose partire di nuovo. La Spagna lo aspetta: Rivault si è infortunato ed ora tocca a lui fare da regista... il sogno di tutta una vita, giocare da protagonista nel Barça!
Questo però vuol dire lasciare Sanae. Di nuovo. Sarà per sempre?
Infine, abbiamo pure Diego.
Si risolve a partire alla volta della Germania. Madalena è un sogno: un sogno bellissimo e doloroso. Ma deve fare i conti con la realtà e passare oltre. 
Gabriela cerca di trattenerlo, ma di fronte ad uno spirito sofferente credo che per le non sarà possibile ottenere più di un abbraccio affettuoso.
Le donne sono creature soffuse, in questo capitolo. Sono fate, sono sirene. Amate, agognate. Sono croce e delizia. Ma sono distaccate, lontane. Pure Gabriela lo è, seppur abbracciata a Diego: e questo è dovuto al fatto che il giovane non la ama.
A me piace molto dar voce ai sentimenti degli uomini, proprio perché parlano poco di quello che provano. Non parlano per ore ed ore del loro dolore, dei loro desideri più segreti. Soffrono in silenzio. Questo io amo scriverlo e questo, di riflesso, mi piace pure molto leggerlo, come nel caso di questo tuo ultimo bel capitolo.
Amore e Psiche?
Di sicuro.
Ma io sento pure tantissimo la musica della cetra di Orfeo...

Recensore Junior
18/05/16, ore 18:48

Ciao Gratia! Che dire come sempre mi hai spiazzata! Anche in questo capitolo Genzo si dimostra una persona molto altruista! Tocca le corde giuste per smuovere Kojiro e farlo ritornare in sé. Il ragazzo giustamente è destabilizzato e non riesce a godere appieno dell'ultima partita con la sua squadra, perché in mente ha solo Lisa. La ragazza che ama e che è scomparsa senza dargli una spiegazione. È chiaro che lui sia molto confuso. Ma determinato comunque a capire cosa sia accaduto e parlare con la ragazza. Questo è un capitolo dove ci mostri solo i protagonisti maschili. Gli altri due invece fuggono dai propri sentimenti. Diego ha deciso di fuggire dal suo amore, profondamente scosso dagli ultimi avvenimenti e ormai convinto che il suo sia un sentimento non corrisposto! Credo che il suo comportamento sia plausibile, chiunque nella sua situazione si sarebbe comportato nello stesso modo così come anche il cedere a Gabriela, nella speranza di star meglio. Anche Sanae ha sperato di poter dimenticare con Pierre ma... Tsubasa invece.... È vero che gli si è presentata l'occasione della vita, ma dopo aver capito e direi finalmente, di amare Sanae non lotta minimamente per questo amore, va via, in questo caso fugge senza alcuna giustificazione, non tenta neanche di parlarle e spera di dimenticare... Improvvisamente scopre di essere innamorato di Sanae, la ragazza per cui già a 14 anni sentiva qualcosa e che nonostante un rapporto "maturo" con Madalena una donna bellissima ma anche profondamente vera, nonostante questo si è reso conto di amarla, spera che partendo tutto si risolva? E non pensa a Sanae, a cosa possa provare e pensare lei? Una ragazza che lo ha aspettato per anni e si è invece sentita dire da lui che aveva un'altra e che poi dopo senza averlo più rivisto e sentito, viene baciata da lui? Ma Tsubasa parte, non ha coraggio in questo caso. Starà alle donne fare qualcosa per riportare sulla retta via questi due ragazzi.? Se Diego lo merita davvero, Tsubasa... Bravissima come sempre, ma ansiosissima di conoscere il seguito. Ciao un abbraccio

Recensore Master
18/05/16, ore 14:42

Che dire ... un capitolo davvero molto bello come sempre del resto, è come sempre devo rileggerlo più di una volta ... perché voglio capire e voglio sentire ed una lettura sola non mi basta.
I personaggi hanno così tante sfaccettature ed hanno una sera emozionale così varia e ricca che leggerlo una sola volta è troppo riduttivo, parlo per me ovviamente.
Genzo e Kojiro non sono cambiati per nulla, Diego mi piace ogni giorno di più e Tsubasa è sempre perennemente diviso a metà tra i suoi 2 sogni... il calcio ed il su amore per Sanae facendosi sempre mille problemi, quando invece dovrebbe semplicemente lasciarsi andare.
Aggiorna presto sono davvero curiosa di vedere cosa accadrà
a presto
Krys

Recensore Master
17/05/16, ore 23:41

Ciao, carissima Gratia. Finalmente ritroviamo Diego e Madalena. La dolce ragazza si risveglia, guarita, e ritrova al suo capezzale la madre adottiva, e fra le due avviene qualcosa di spettacolare: la manifestazione di quell'amore che entrambe sentivano l'una per l'altra. Finalmente Madalena capisce che la zia di Diego non l'ha adottata solo per riconoscenza, ma perche' per lei e' davvero la figlia che avrebbe voluto, e piange fra le sue braccia. Poi si addormenta vicino al suo salvatore e al suo vero amore: Diego. Anche altre due persone dormono vicine: Lisa e Genzo. Ma non e' un sonno tranquillo quello della ragazza, che sogna il fratello scomparso e che non tornera' piu', e di cui avrebbe bisogno in questo momento. In entrambi i casi, comunque, fa capolino la mancanza di dialogo. Diego, risvegliatosi e constatando che la sua amata ora sta bene, decide di allontanarsene, andando a giocare in Germania, volendo evitare di procurarle ancora dolore con il suo amore, che ancora crede non corrisposto, e in questo molto simile a Kojiro che ha voluto proteggere Lisa, ma Madalena non e' Lisa, Madalena non vuole piu' fuggire dall'amore, purtroppo non riesce a trattenerlo a causa della debolezza fisica, residuo della malattia. E Lisa torna a chiudersi anche con Genzo stavolta, e nemmeno intende dire a Kojiro del bambino. Concordo con Maria: questa ragazza e' tanto fragile, tende a scappare sempre, e non la vedo matura per essere madre, per accudire e proteggere un bambino, in quanto e' lei stessa ad aver bisogno di essere accudita e protetta. Forse, in un certo senso, il fratello tendeva a coccolarla un po' troppo, per quello la sua tragica scomparsa e' stata per questa ragazza una tragedia piu' del dovuto, ma cosi' facendo non l'ha preparata alle difficolta' che la vita mette sul cammino di una persona, e Sanae, Genzo, Pierre e i ragazzi della nazionale giapponese con il loro atteggiamento protettivo, coccolandola di continuo, anche se in buona fede, non hanno certo contribuito a corazzarla. Forse... la signora Nerumi l'aveva intuito? Al contrario, Kojiro lo vedo portato per fare il padre, in quanto lo ha fatto con i suoi fratelli ed e' dovuto crescere in fretta. Molto bello il momento che condividono lui e Richard, che sono molto simili e si capiscono anche senza comunicare. Sanae ha bisogno di Yukari piu' di quanto lei stessa possa credere, ma ors ha solo due possibilita': mettere da parte, definitivamente, l'amore per Tsubasa e andare avanti come si era prefissa, oppure accettare l'amore del capitano, che si e' dichiarato, consapevole della lontananza da lui che dovra' affrontare, e dovra' decidere prima che lui, che crede di averla persa per sempre, parta per la Spagna. Come Madalena, che dovra' raggiungere Diego in Germania, dove gioca anche Genzo. Ha intenzione, il SGGK, di diventare anche l'angelo custode di Madalena? Ma... il capitano tedesco, il bel Karl Heinz comparira'? Nelle fanfiction e' destinato ad avere sempre un debole per l'OC femminile, soprattutto se costei ha a che fare con Genzo. Mi chiedo chi fra Lisa o Madalena riuscirebbe ad incantarlo. Purtroppo per loro, nessuna delle due e' bionda, ha due zaffiri al posto delle iridi, gioca divinamente a calcio e ha dei tifosi che ne decantano la bellezza di continuo. Ogni riferimento a OC femminili di fanfiction recenti e' da ritenersi puramente casuale (non e' vero. Susieprice=Pinocchio). Ma menomale che ne' Lisa ne' Madalena somigliano a Mary sue! Io le Mary sue non le reggo. Evviva Madalena e Lisa, con le loro fragilita', le loro contraddizioni e i loro silenzi, perche' sono piu' vere. Un bacio, carissima.

Recensore Junior
15/05/16, ore 19:23

In questo capitolo emergono in maniera meravigliosa due personaggi: Madalena e Diego. La ragazza finalmente si riprende dopo giorni di delirio per la febbre. La descrizione della stanza, della tenda che danza col vento e i suoni che percepisce del suo mare, creano un'atmosfera da sogno tanto che, Madalena, ancora non si rende conto che si tratta della realtà. Ma poi vede la madre adottiva e capisce. E il dialogo tra la madre e la figlia è dolcissimo, mi sono commossa percependo come reali gesti e parole e questo amore lo percepisce anche Madalena , iniziando a scalfire il muro che si era creata per proteggersi. E, il bisogno di recarsi immediatamente da Diego dice molto più di ogni parola. I due ragazzi hanno bisogno l'uno dell'altro, ma ora è Diego a voler fuggire, per proteggere Madalena, e per proteggersi lui stesso. Un amore così profondo non può affievolirsi con la lontananza, ma se non può essere vissuto come crede Diego, spera che il non vederla possa aiutarlo a soffrire meno. Lisa invece è in un momento di fragilità incredibile e non vede nessuna possibilità di uscirne. Genzo percepisce le difficoltà della ragazza e fa la sola cosa possibile, starle accanto. Il tuo Genzo è veramente un bel personaggio, forte, nonostante sia cresciuto senza l'affetto di una "vera" famiglia ma soprattutto altruista. Mi piace moltissimo!! Kojiro è sempre più confuso. Non capisce assolutamente cosa sia accaduto, ma trova un aiuto nel padre di Lisa, altro personaggio di spessore, così simile al ragazzo della figlia. Infine Sanae, anch'essa in balia di sé stessa e dei suoi sentimenti. Conscia oramai di non aver dimenticato minimamente Tsubasa e che non sarà possibile farlo, ma con tante domande senza risposte dovute al comportamento "irrazionale" del ragazzo e per un amore che vede "senza futuro" e intanto, aspetto la mossa del Capitano. Bravissima come sempre. Un abbraccio!

Recensore Junior
08/05/16, ore 08:18

Il viaggio al termine della notte è davvero terminato per Madalena, riemersa dal tunnel oscuro e profondo nel quale era sprofondata da tempo. E mai risveglio potrebbe essere più delicato: la tenda lieve che danza mossa dalla brezza leggera, i raggi del sole che filtrano mandando un chiarore diffuso, il volto stanco ma rassicurante di sua madre ad accoglierla nel ritorno in questo mondo. E’ molto bello il modo in cui descrivi il momento in cui Madalena passa dal sogno alla realtà, confondendo e sovrapponendo inizialmente l’ambiente onirico con quello che la circonda davvero. Richiamando alla mente le immagini di chi la ha affiancata nel suo viaggio notturno – la sua vera madre – e di chi le è stata accanto per tutta la malattia, Diego in primis. Toccante l’abbraccio tra lei e la madre adottiva: il rapporto tra le due donne è sempre stato di muta comprensione reciproca e di profondo affetto, e credo che la malattia abbia ulteriormente rafforzato questi sentimenti. Il pianto di Madalena è liberatorio e consolatore: anche chi è abituato a tenere sempre tutto dentro e a non riversare sugli altri i propri fardelli ha bisogno qualche volta di sfogarsi e di condividere paura, sollievo, gioia. Questa apertura di Madalena potrebbe essere una svolta per il suo modo di essere: aver visto la morte da vicino sicuramente le farà rivalutare la vita e spero che la spinga a ricercare e apprezzare le piccole gioie quotidiane e gli affetti sinceri che la circondano, che permetteranno di cancellare quell’ombra di malinconia che porta sempre dentro di sé.
Anche per Diego finalmente un po’ di riposo dopo aver cercato e vegliato la sua amata notte e giorno. Alla fine aveva ragione lui: la pelle di Madalena era troppo chiara e solo il suo mare poteva curarla. Ancora una volta le ha salvato la vita, così come lei la ha salvata a lui in passato. Il destino di questi due ragazzi è concatenato e forse Madalena sta iniziando a rendersi conto che non può davvero fare a meno di Diego, a costo di perdere una parte di sé. Il contatto che cerca subito con il ragazzo ha un che di fraterno, come quando lei ricorda che si rifugiava da lui durante i violenti temporali di Praia Bianca, ma anche di sensuale come l’abbraccio lieve ma deciso intorno al suo petto. Malgrado il sentimento che li unisce sempre più intensamente, Diego e Madalena sono destinati almeno apparentemente a non trovarsi. Ora che lei ha bisogno di lui più di ogni altra cosa, Diego decide di partire per la Germania, di staccarsi definitivamente da lei. Sceglie di sacrificarsi per la donna che ama per evitarle altre sofferenze, quando proprio un nuovo distacco ora sarebbe la massima sofferenza per Madalena. Ma Diego questo non lo sa. Lui è ancora tormentato nei suoi sogni dall’immagine di lei insieme a Tsubasa. Non ha idea che i due ragazzi abbiano intrapreso percorsi diversi ormai. L’unica che può chiarire tutto è Madalena, che però non ha la forza per trattenerlo, ancora minata fisicamente per la malattia e troppo debole e provata per affrontare questo tipo di discorso con Diego. Di nuovo lacrime: questa volta è lui a piangere ma per disperazione, per questo amore a cui sembra non sia concesso un futuro.
Un altro risveglio insolito è quello di Lisa nella villa di Genzo, con il ragazzo sdraiato accanto a lei a vegliare sul suo sonno. Lisa ha ora bisogno più che mai che qualcuno le stia vicino per lo stato di estrema fragilità fisica e mentale in cui versa. Una ragazza così giovane, con un trauma terribile mai superato, una gravidanza non voluta, un futuro più complicato all’orizzonte, un ragazzo con cui non riesce a comunicare e una famiglia da cui teme di non avere supporto. In un momento di tale smarrimento capisco che l’unico da cui possa trovare appoggio sia Genzo, con il quale ci sono delle affinità e una profonda empatia, e che non faccia parte dei problemi che attanagliano la ragazza. A volte una persona con cui non siamo direttamente coinvolti è l’unica in grado di ascoltarci e comprenderci con serenità senza temere di dover essere giudicati. Lisa, seppur a fatica, riesce finalmente a parlare anche se poco dei suoi problemi con qualcuno. Temo che almeno per ora difficilmente potrà aprirsi di nuovo con altre persone a lei vicine. Ora Genzo è l’unico che può aiutarla a riconciliarsi con i suoi familiari e con Kojiro e a sostenerla quando si troverà ad annunciare loro la sua condizione. Tutto sommato Lisa almeno in questo è stata fortunata: ha trovato un amico valido pronto a sostenerla e a tenerla per mano in questo suo percorso difficile.
Dall’altra parte uno Kojiro in preda allo sconforto e, temo, nella confusione più totale che cerca di capire cosa sia successo alla sua donna. Il povero ragazzo in fondo non ha molti elementi per comprendere il motivo per il quale lei sia fuggita così d’improvviso. Lisa deve assolutamente aprirsi con lui e parlargli di tutto: di suo fratello, della gravidanza, di sua madre. Kojiro è come tutti sappiamo: ombroso, ostinato, taciturno, ma non per questo manca di sensibilità o non è capace di provare un affetto profondo. Se a volte è carente nella forma, ha già dimostrato più volte di avere sostanza, e di essere grado di fare il tutto per tutto per chi ama. Il fatto che si precipiti a casa di lei e che non esiti a fronteggiare suo padre lo dimostra ancora una volta. Mi è piaciuto molto il confronto tra lui e il Sig. Spencer che ha rivisto nel ragazzo se stesso giovane e innamorato, cocciutamente determinato a raggiungere il suo obiettivo.
Niente Tsubasa in questo capitolo, ma una piccola finestra su Sanae che cerca di fare chiarezza dentro di sé su quanto successo la sera prima al Bon Odori. Riesco a capire lo stato di confusione e tormento in cui lei si possa trovare in questo momento. Per certi versi è in una condizione inversa ma allo stesso tempo simile a quella di Kojiro: quest’ultimo ha visto la sua ragazza cambiare atteggiamento e sparire di colpo mentre Sanae si è ritrovata inaspettatamente di fronte uno Tsubasa molto diverso da quello che ormai pensava, ed entrambi senza saperne il motivo. Tutti i dubbi di Sanae sono dovuti al fatto che lui non ha avuto ancora modo di spiegarle cosa è cambiato dentro di sé. Tsubasa stesso, avendo appena realizzato questo sentimento, dovrà metabolizzare quello che prova prima di poterle parlare chiaramente in quanto il tutto è successo in poche ore. Certo la nuova imminente partenza di Tsubasa non aiuta, ma dubito che lui riesca ora a mettere da parte e ignorare dei sentimenti così profondi senza fare nulla.
E lo stesso vale per Sanae. Come hai scritto benissimo tu, rinunciare a questo amore sarebbe stato come negare se stessi e i propri sogni. Mi rendo conto che gli eventi di Parigi siano stati traumatici per lei, ma non è neanche possibile cancellare con un colpo di spugna dei sentimenti radicati da così lungo tempo. Sanae è partita svantaggiata nella tua storia perché contrariamente al manga lei qui non è mai stata insieme a Tsubasa finora e il loro rapporto non è mai andato aldilà di una semplice amicizia, sebbene questa potesse celare più o meno consapevolmente altri sentimenti più forti l’uno per l’altra. Come hai già detto anche tu non è quindi neanche strano, ma è anzi quasi fisiologico, che in questa condizione di lontananza Tsubasa si vedesse con un’altra. Io credo che in questo stato di grande incertezza riuscire a rimanere così a lungo coerente e ferma nel proprio amore sia stata una grande dimostrazione di forza e di carattere da parte di Sanae. Parigi in fondo è dietro l’angolo, Sanae è ancora provata per quanto ha scoperto e non può aver estirpato questo sentimento di colpo, come è stato chiaro quando era con Pierre. Posso capire quindi quanto sia stato ancora più scioccante per lei il bacio di Tsubasa e sono rimasta stupita di come, malgrado fosse ciò che desiderasse più di ogni altra cosa, sia riuscita a staccarsi da lui e ad allontanarsi, facendosi venire dei più che leciti dubbi e ponendosi le domande a cui solo Tsubasa potrà e dovrà rispondere.
Chiudo ammettendo che non conosco il libro che funge da leit motiv di questo capitolo, ma il richiamo all’acqua e alla cenere è davvero significativo e calzante. Acqua come le lacrime di Madalena e Diego, come la pioggia che cade impetuosa su Kojiro e sulla casa di Lisa. Cenere come ciò che resta del fratello di Lisa, della vera madre di Madalena, del cuore di Diego.
A presto.
Mari

Recensore Veterano
03/05/16, ore 01:48

Ciao Gratia.
Questi tuoi personaggi sembrano davvero destinati all' infelicità ed alla solitudine: ogni volta che si stanno avvicinando, finiscono per riallontanarsi, per volontà propria o per colpa del destino.
Ho avuto un deja-vù: Kojiro e Richard Spencer di nuovo a fronteggiarsi sull' uscio di una casa, con l' uomo che si ritrova ad essere agli occhi del ragazzo l' ultimo ostacolo da superare per ritrovare Lisa. Ma stavolta, a differenza di quanto è avvenuto in Francia, non è così. Lisa non ha trovato rifugio nell' abbraccio affettuoso del padre ma in quello di Genzo, cosa che sicuramente non gli farebbe per niente piacere. Però, non capisco l' atteggiamento di Richard: perché tirarla tanto per le lunghe, far credere al ragazzo che Lisa non voglia vederlo, quando lui non sa nulla di quello che è successo? Non sarà stato difficile immaginare che i due abbiano di nuovo litigato e che ora Kojiro la stia cercando, forse per farsi perdonare ancora una volta, ed allora che significa, voleva punirlo per questo? Piuttosto, io mi sarei preoccupata di capire cosa fosse successo ancora e dove fosse finita mia figlia, perché non è mica normale che una ragazza ogni volta che litiga col fidanzato, scappi via! Per lui, che non sa della gravidanza, questa dovrebbe essere la conferma che sua figlia non è capace di affrontare le situazioni, di fronte alle difficoltà scappa. Come potrebbe andarsene in Italia con Kojiro, lontano dalla sua famiglia? È davvero troppo fragile Lisa; sinceramente, non riesco ad immaginarla nel ruolo di madre. Lei è ancora una figlia con un rapporto irrisolto con la sua di madre. È davvero una fortuna che non possa ancora prendere decisioni da sola, perché temo che non sia abbastanza lucida in questo momento e potrebbe poi pentirsene. Ora non vuole dir niente a Kojiro, ma non è giusto. Capisco la perplessità di Genzo, quando si domanda come abbiano potuto innamorarsi due persone così diverse. Tutto l' amore di questo mondo non può bastare, quando non si riesce ad aprirsi completamente con l' altro.
Diego ha riportato a casa Madalena, che solo ora sembra capire che quella è veramente la sua casa e che la padrona di quella casa non la ospita per pietà o gratitudine, ma l' ha accolta subito come sua figlia e come tale la ama. Le dice chiaramente che deve credere in se stessa e soprattutto nell' amore che loro le danno senza condizioni, senza riserve, amore che non deve conquistare ogni giorno o fare anche l' inverosimile per non perdere. Finalmente si sente libera di mostrare le sue debolezze e quelle lacrime, che finora non aveva mai versato, non dinanzi ad altri almeno. Ma ora che lei si avvicina a Diego, dopo settimane che ha cercato di allontanarlo, è lui che le volta le spalle. Credo che Diego si senta in colpa per averla messa alle strette con l' intenzione di parlare alla zia dei suoi sentimenti, al punto da spingerla in una situazione rischiosa e non voglia più causarle altro dolore. In fondo, non si può costringere nessuno ad accettare il tuo amore, se non vuole, anche se pensi che ti ricambi. Forse, lui pensa di non poter fare di più per convincerla ed allora preferisce allontanarsi da lei o semplicemente spera che sia lei questa volta a fare la sua mossa. Di andare a giocare in Germania, sicuramente non gliene importa, l' aveva già fatto e poi è tornato in patria, spinto probabilmente dalla famosa saudade brasiliana o soprattutto dalla nostalgia di lei. Non vive certo per il calcio, non è Tsubasa. Lo ha dimostrato, quando, non preoccupandosi di perdere il posto in squadra, ha preferito seguire Madalena in Francia ed ora che era disposto ad andare a cercarla ovunque.
Ecco appunto: Tsubasa non è Diego e finora il calcio per lui è sempre stato al primo posto.
Il suo ritorno in patria è stato ancora più breve di quanto avrebbe voluto e forse, a saperlo, sarebbe stato meglio evitare questo viaggio. In due giorni ha avuto a malapena il tempo per riabbracciare la famiglia e deve tornare subito indietro. Capisco che non può fare altrimenti, perché come già ho scritto in passato, il calcio non è più per tutti loro solo un gioco, ma è un lavoro e lui deve rispettare i suoi obblighi verso la squadra. Ma il ritorno non sarà forse spensierato (anche se definire Tsubasa spensierato è veramente un azzardo :-)), come lo è stata l' andata, almeno così dovrebbe essere dopo la sua "epifania". Però, sarei curiosa di sapere se è stata maggiore la soddisfazione per l' occasione d' oro che gli si è presentata o il disappunto per il momento in cui è arrivata. Una cosa è certa per me: se salirà sull' aereo senza aver almeno tentato di chiarirsi con Sanae prima, allora per loro non ci sarà più alcuna possibilità! Se è credibile che lui in un paese lontano, solo e soprattutto in piena tempesta ormonale, abbia perso la bussola, al punto da non ricordare più neanche chi fosse, perché è fatto di carne come tutti, non è credibile che una diciottenne, soprattutto di questi tempi, non riesca a togliersi dal cuore un amore nato sui banchi di scuola e che le ha dato solo tristezza e delusioni. Uomini e donne, ben più adulti, dimenticano in un batter d' occhio i compagni che magari hanno giurato di amare per sempre davanti a Dio, con cui hanno messo al mondo dei figli, e lei non riesce a liberarsi da quest' amore che sembra assomigliare di più ad un' ossessione?
Mi è piaciuto il dialogo con Yukari. Sembrava che stessi parlando io :-)!
In fondo, le ha detto ciò che tutti diremmo, se avessimo un' amica nella sua situazione, ma sono cose che lei sa già. E alla fine non può che arrivare alla conclusione a cui tutti prima o poi giungiamo: non sarebbe meglio non amare, se l' amore è solo sofferenza? Non credo, è sempre meglio aver amato anche se la persona sbagliata. Come dice il famoso detto, sbagliare è umano, il vero errore è perseverare!
Ti abbraccio, Maria.
(Recensione modificata il 03/05/2016 - 01:54 am)

Recensore Master
28/04/16, ore 17:49

Il capitolo parla del ritorno a casa. Per alcuni personaggi è effettivo, per altri è paventato, agognato. Respinto.
Madalena ritorna a casa sua, tra le braccia amorevoli della zia, che la aiuta a guarire da ogni malattia, sia fisica che spirituale. Questo quadro mi ha commosso profondamente: è un quadro che tengo fisso nel cuore da molti anni, con immagini che riaffiorano davanti ai miei occhi poco alla volta. Mi rivedo in Madalena, una volta di più: è senz'altro il personaggio in cui mi immedesimo più facilmente.
Per Lisa il ritorno a casa è da respingere. In Genzo ritrova una figura fraterna, che forse può dare sollievo alla cicatrice interiore che porta da alcuni anni per la morte del fratello e che non si è ancora rimarginata. Una ferita che sa ancora pulsare con dolore. Prova ne è l'incubo che ha vissuto quella notte in casa di Genzo... un incubo che conosco molto bene. Aspettiamo il ritorno, irrazionale e folle, di chi non può tornare. Per me chi se n'è andato è dietro una porta. Per Lisa è un muro, trasparente ma tangibile. 
Vuole davvero tornare a casa, Lisa? Vuole tornare da una madre che ritiene - anch'essa - perduta, insieme al fratello?
Poi abbiamo Sanae. Confida all'amica l'incontro avuto con Tsubasa e le emozioni che l'hanno travolta, ancora una volta.
Sanae credeva di essere ritornata a casa: "Tutto a posto - va tutto bene - sono libera", recitava a se stessa, come un mantra. Credeva, con il suo ritorno a Nankatsu, di poter dare una nuova svolta alla sua vita, libera dal suo desiderio per Tsubasa.
Il castello di carta delle sue certezze è franato, con molto rumore.
Poi abbiamo Kojiro.
Per lui il ritorno a casa è costituito dal suo ricongiungimento con Lisa... il suo essere donna, il suo ventre caldo è il rifugio che brama.
Ma per il momento non può ritrovare il calore della sua donna. E se ne resta da solo, al freddo, sotto una pioggia battente, nonostante i gentili moniti di Mr. Spencer.
Non conosco ancora l'autore che hai consigliato: le citazioni stralciate dal suo romanzo sono molto belle e pertinenti al contesto.
Solo che io interiorizzo a mio modo: per questo il tuo ultimo capitolo lo intitolerei "Ritorno a casa."
E' il lavoro che faccio quando leggo qualcosa che mi arriva dritto nel profondo.
Un bacio,
Lou


 

Recensore Veterano
17/04/16, ore 00:10

Ciao Gratia.
Mi sembra che tutti i protagonisti della storia si trovino più che mai a brancolare nel buio in questo momento e che la notte non sia per nulla finita, anzi solo ricominciata soprattutto per tre di loro.
Lisa e Koijro per pochi giorni al ritorno del ragazzo in Giappone sono stati sereni, spensierati e pieni di attese per il futuro: Lisa aveva deciso di raggiungerlo in Italia il prima possibile e lui aveva accolto la notizia con gioia. Ma tra questi due ragazzi nascono spesso incomprensioni, indipendentemente dalla loro volontà, e così è stato anche stavolta e di nuovo la conclusione è stata che Lisa si è allontanata da Kojiro ed a lui non resta altro che cercarla, sempre in una città che non conosce e senza l' appoggio di nessuno. Non posso neanche rimproverarlo, conoscendo le sue ragioni, perché le capisco, anzi mi ha fatto un po' pena immaginarlo vagare senza trovare nessuno che potesse aiutarlo e soprattutto senza capire in cosa avesse sbagliato. La reazione di Lisa, scappata via prima che potesse darle un minimo di spiegazione, risulta spropositata se non si conosce tutta la verità. In un primo momento, pensavo che sarebbe andato a cercarla a casa sua e la madre preoccupata per la sua scomparsa forse avrebbe fatto un po' d'autocritica, ma poi ho letto che Genzo l' aveva avvisata e quindi non sarà così, l' unico ad angosciarsi sarà sempre lui. Stavolta a Genzo non è toccato il ruolo di complice di Kojiro, ma quello di spalla su cui piangere per Lisa. Io sono convinta che non approfitterebbe mai della situazione, soprattutto ora che sa che la ragazza è incinta. Genzo è la prima persona a cui Lisa dice a voce alta di aspettare un bambino e non solo perché si è trovato al posto e nel momento giusto, ma perché tra loro c' è sempre stato un feeling speciale, dal primo momento in cui si sono conosciuti, anche se non è amore, di sicuro non per lei. Lui le ricorda il fratello scomparso, che con la sua presenza riempiva la casa e la sua vita, che si preoccupava per lei e faceva da tramite con quella madre con cui, forse, il rapporto è sempre stato conflittuale.
Anche per Sanae questa giornata di festa, iniziata tanto allegramente, ha avuto un finale amaro che l' ha fatta ripiombare nel buio della notte da cui cominciava lentamente ad emergere.
Ha visto crollare le sue poche certezze ed infrangersi la serenità fittizia che aveva pian piano raggiunto. In fondo, è una ragazza semplice a cui basta poco per stare bene: il calore della sua famiglia, degli amici, la routine della sua vita di tutti i giorni, che l' hanno accompagnata anche negli anni in cui aspettava il ritorno di Tsubasa ed ora la stavano accompagnando verso una nuova fase della sua vita, in cui il suo amore mal riposto sarebbe diventato solo un triste ricordo.
L' unico che sembra essere uscito dal buio è proprio Tsubasa, peccato che la sua tardiva presa di coscienza di sentimenti troppo a lungo negati e soffocati sia causa per la ragazza di altra sofferenza. Tsubasa per la prima volta agisce e non si fa trasportare, segno che, se si è spinti da un vero sentimento, le azioni vengono da sé, senza bisogno di parole, senza imbarazzi. Solo ora capisce tutto ciò che lei avrebbe voluto dirgli a Parigi, dove lui ha fatto in modo che non accadesse, perché non avrebbe potuto o voluto ricambiare in quel momento e la porta sarebbe stata chiusa definitivamente. Da una parte era convinto di amare Madalena e dall' altra non voleva recidere il legame con lei. A essere cattivi, si potrebbe pensare che, anche se inconsciamente, volesse tenere il piede in due scarpe :-).
Lo ha aspettato ma lui non l' ha raggiunta in tempo: ora per lei è solo il passato da cancellare. Tsubasa ha ancora molti passi da fare. Con Madalena ha imparato a conoscere le donne fisicamente, ma non sa comunicare con loro. Si trova in una situazione nuova: per la prima volta è lui che cerca una donna, lui che rincorre, si propone, ma viene respinto. Non bastano uno sguardo bramoso o un bacio appassionato. Sarebbero bastati mesi prima, ora no. Ed è davvero triste pensare, come già detto da chi mi ha preceduta, che dopo averli desiderati per anni, ora che li ha ricevuti Sanae non se li sia potuti godere. I mesi di sparizione ed un' altra donna non si possono ignorare. Non per Madalena, a cui in fondo lei non deve alcun riguardo, ma per rispetto verso se stessa. Sanae non riesce più a credere in lui, a fidarsi ciecamente, come avrebbe fatto in passato. Anche lei è cresciuta ed ha capito che un amore non si può tenere in vita unilateralmente o quando si è tanto giovani e si vive in due mondi lontani. Non basterebbero cento telefonate al giorno, altro che 2 al mese! E questo novello Ulisse, non solo non è tornato per rimanere, ma le ha anche dimostrato di non avere la sua stessa perseveranza, di non essere insensibile al canto delle sirene ( in fondo, da un uomo che ti puoi aspettare :-)?). Naturalmente, la ragazza ha reagito ancora d' istinto, non ha avuto il tempo di analizzare ciò che è accaduto perché è stato veramente inaspettato, di capire se davvero è troppo tardi. Allora, ci penso io per lei :-)! Dopo tutto questo soffrire, Sanae si troverebbe nelle stessa situazione vissuta già per anni e nelle stesse condizioni di Lisa, che pure per questo voleva seguire il suo uomo in Italia. Magari penserà che non ne valga la pena, che di pene ne ha vissute già troppe :-)!
A differenza dell' amica, però, ora che tornerà a casa sconvolta, potrà forse sfogarsi con la madre, a cui magari in passato aveva confidato le sue speranze, anche se poi non è riuscita a confidarle la sua disillusione, e trovare in lei il calore e la comprensione su cui Lisa non può contare. Si è già capito che è un altro tipo di donna, che non si aspetta che la figlia raggiunga importanti successi professionali, ma sia solo felice.
Complimenti a Kaori per le fanart.
Un abbraccio, Maria.

Recensore Master
11/04/16, ore 15:22

Ma se anche Sanae fosse scappata al Belvedere, Genzo avrebbe portato a casa sua anche lei? Io comprendo l'atteggiamento protettivo che ha il portiere verso Lisa, ma ancora una volta sono in due le ragazze in difficolta', pure Sanae si ritrova sconvolta come Lisa, sta male anche lei. Questa volta non si sono incontrati lei e Genzo, ma a Parigi lui, quando l'ha vista con Pierre, l'ha subito apostrofata invece che darle la solidarieta' che meritava, e il suo amico Tsubasa gli aveva confessato di avere un'altra in Brasile, mentre quando aveva visto il sangue di Kojiro sulle mani di Lisa, senza sapere come erano andate le cose, aveva tratto la conclusione che Kojiro le avesse fatto del male. Qual e' la differenza fra le due ragazze? Lisa proviene da una famiglia facoltosa come la sua e Sanae no? Tsubasa ha raggiunto Sanae e in qualche modo le ha confessato che la ama, ma lei, dopo aver ricambiato il bacio e preso coscienza del fatto che i suoi sentimenti nei confronti del capitano sono tornati prepotentemente, scappa di nuovo. Dove andra'? A casa sua? Si fara' vedere in quello stato dalla madre? O andra' dall'amica Yukari? O addirittura incontrera' Kojiro (e guarda se alla fine non spettera' alla Tigre confortare la prima manager. Sarebbe un bell'intreccio)? Lisa ha confidato a Genzo di essere incinta, e ora attendo con impazienza la reazione del SGGK. Nella prima versione la ragazza aveva preso una decisione in proposito, chissa' se anche in questa rimarra' della stessa idea o ci sara' un colpo di scena che addirittura potrebbe far contenta la signora Nerumi. L'avevo detto io che Kojiro facendo il gioco di quella donna si sarebbe scavato la fossa da solo, forse. Capisco l'amore per la famiglia e per la sorellina, ma caderci con tutte le scarpe... E tanto sono sicura che quando la signora sapra' che la figlia e' incinta, perche' lo sapra' visto che Lisa e' minorenne e non puo' prendere da sola la decisione di abortire, di certo la persuadera' a nascondere il segreto a Kojiro e se Genzo si proponesse come padre del nascituro nemmeno la convincerebbe ad abortire: la giovane eta', Harward, i progetti per il futuro... potrebbero tranquillamente andare al vento di fronte a un matrimonio ricco e sfarzoso. Tuttavia il destino, per quanto si possa cercare di manovrarlo, presenta sempre il conto da pagare, e se Madalena sopravvive (come io mi auguro di cuore perche' la adoro) potrebbe essere quel conto. Mi sono fatta una teoria a riguardo che potrei dirti solo in privato. Giusto: in questo capitolo sono mancati i miei pupilli, Madalena e Diego. Spero di rivederli nel prossimo. La tua storia mi piace sempre, non vorrei dare un'impressione sbagliata, ma per me anche Kojiro e' una vittima del destino al pari di Lisa, e mi dispiace che a volte ne esca fuori come uno s*****o agli occhi degli altri, mentre lei sempre impeccabile anche davanti a Sanae e a Madalena. Un bacio.

Recensore Junior
10/04/16, ore 09:32

Un viaggio al termine di una notte che sembra non avere mai fine e che avvolge con la sua oscurità protettiva i personaggi che si muovono dentro di essa.
Lisa e Genzo. Due anime che continuano a sfiorarsi e a ritrovarsi per un gioco del destino. Sto amando sempre di più la figura del taciturno portiere, burbero ma con un cuore generoso e sempre pronto ad aiutare le persone a lui vicine. Ancora una volta si trova a tendere una mano, e ancora una volta è verso Lisa, troppo fragile per le sofferenze passate, per aver provato il dolore perfetto che ti taglia dentro e che hai già descritto così bene in passato. Genzo il dolore perfetto, quello che esplode improvviso con un evento tragico non l’ha mai avvertito, ma ha provato una sofferenza più sottile, meno vistosa, che riesce ad insinuarsi dentro l’animo a poco a poco: la solitudine. Confinato fin da piccolo in una villa troppo maestosa, troppo vuota per un ragazzino che aldilà di certi lussi preferirebbe piuttosto un abbraccio da parte dei genitori e parole spontanee di amore. Hai descritto in modo sublime e toccante la solitudine che ha segnato la sua vita, e che ha influito a mio avviso nel renderlo quel ragazzo a tratti ombroso ma così sensibile e generoso che conosciamo. “La sua, era la solitudine delle mani… Attraverso le quali aveva chiesto amore, carezze, un abbraccio forte e pieno.”. In poche parole sei riuscita a raccontare una vita intera. Le lunghe giornate fatte di assenza: assenza di persone, assenza di amici, assenza di slanci affettivi e di contatti fisici che sono così importanti per un bambino. Quella mancanza è stata poi colmata a poco a poco dal gioco, dal talento. Le sue mani, così poco abituate a sfiorare qualcuno, si sono riempite grazie ad un pallone. E dopo la solitudine iniziale degli allenamenti nel giardino della grande villa dove c’erano solo lui, il suo allenatore e il pallone (quella solitudine che uccideva con le mani e che adorava con le mani, come hai descritto splendidamente) a poco a poco sono arrivati i compagni di squadra, si è aperto un nuovo mondo fatto di amicizie e di condivisione, di duri allenamenti e di soddisfazioni. Genzo, incapace di comunicare perché è sempre stato troppo solo nella sua infanzia, è rimasto anche con i suoi compagni il tipo dal cipiglio severo e di poche parole ma con un cuore grande, appena nascosto dietro una maschera di orgoglio. E quella solitudine ancora lo accompagna: “l’ampio vuoto che regnava solitamente in casa era divenuto meno invadente”. La presenza di Lisa nella grande villa è delicata ma palpabile e lo fa sentire meno solo. Se è vero che Genzo sta aiutando Lisa ad affrontare i problemi che le si parano davanti di volta in volta, io penso che accada pure il contrario. Lisa con la sua fragilità per la situazione in cui si trova – e non parlo solo della gravidanza – fa venire voglia di essere protetta, coccolata. Genzo riesce a sciogliere con lei il suo riserbo naturale e a comunicare. Proprio lui le dice “Parla con me” ed è capace di far aprire la ragazza e farle confidare quel segreto pesante come il piombo che si porta addosso e che non è riuscita a svelare neanche a chi ama di più. Non nego che non ci sia una certa attrazione tra di loro: sono naturalmente affascinati l’uno dall’altra, si percepisce da come descrivi i loro contatti, i loro abbracci. Ma è qualcosa che va aldilà di una mera fisicità, è qualcosa di più sublime che supera l’amicizia e sfiora l’amore fraterno. Lisa ritrova in lui per certi versi quella figura che è mancata d’improvviso, colmando in parte l’enorme vuoto che si è creato in lei. Credo che non avresti potuto creare un rapporto più bello tra due personaggi così diversi.
Dall’altra parte vi sono Sanae e Tsubasa, che si cercano senza essere ancora riusciti a trovarsi veramente. La meravigliosa descrizione che hai fatto nello scorso capitolo dell’attimo in cui avviene il vero innamoramento per Tsubasa, il momento in cui si aprono gli occhi e si vede l’altra persona in maniera totalmente diversa, mi ha fatto sperare che sarebbe successo presto qualcosa di importante. In realtà immaginavo che il nuovo incontro tra lui e Sanae sarebbe stato pieno di parole, di spiegazioni di quest’ultimo per cercare di far capire a Sanae quali cambiamenti sono avvenuti in lui. E invece Tsubasa ha lasciato parlare il suo corpo per sé, con uno slancio amoroso spontaneo e appassionato che ha saputo raccontare più di mille discorsi, con un bacio sentito e profondo durante il quale Sanae ha avvertito chiaramente i nuovi sentimenti del Capitano. Ti dirò che sono sempre più innamorata di questo Tsubasa, alla fine non poi così lontano dall’originale: appassionato e deciso a perseguire ciò in cui crede senza alcuna esitazione, solo un po’ più umano e destinato come tutti a provare e sbagliare, cercare e non trovare, prima di capire cosa vuole veramente. I gesti delicati ma decisi con cui Tsubasa sfiora Sanae durante il bacio trasmettono tutta la forza dell’amore e della passione che si sono svegliati dentro di lui: Sanae, che ha tentato in tutti i modi di autoconvincersi di aver sepolto sotto tonnellate di sicurezze e di autoprotezioni dei sentimenti che sono radicati troppo profondamente per essere cancellati in poche settimane con un colpo di spugna, è stupita e confusa per questo gesto di Tsubasa così inaspettato per lei. Teme di illudersi e di ripercorrere i vari gradi di sofferenza che ha passato prima per la lontananza da lui e poi per la scoperta che si vedeva con un’altra. E giustamente non può far altro che scappare via spaventata dall’ondata di sensazioni che l’ha travolta, quelle sensazioni che avrebbe voluto così tanto provare in un passato non tanto lontano. Cerca rifugio nel buio della notte, nella protezione avvolgente dell’oscurità, ma il fuoco che Tsubasa ha fatto divampare dentro di lei sarà difficile da spegnere. Non sono troppo convinta di quell’”iniziavo a vivere” che ha gridato a Tsubasa in un pallido e vano tentativo di allontanarlo da sé. Circondarsi di persone e ambienti famigliari la ha aiutata a richiudere un poco la ferita e a farla sentire meno esposta al rischio che si riaprisse e sanguinasse di nuovo. Ma questo quieto “sopravvivere” che lei cerca non è minimamente paragonabile ai tremiti incontrollabili da te meravigliosamente descritti e che sente nascere e diffondersi dentro di sé durante un semplice abbraccio, o al calore sconosciuto ma già così familiare che avverte contro il petto di Tsubasa.
Entrambi questi scenari notturni così differenti tra loro sono riportati con la stessa poesia e con pari slancio evocativo in due immagini che definire disegni è riduttivo. L’espressione spaurita di Lisa, la muta comprensione negli occhi di Genzo, gocce di acqua e lacrime che si mescolano in un abbraccio tra due anime che si incontrano e che sono molto più vicine di quanto pensino. La passionalità di un bacio atteso e insperato, bocche che si fondono in una carezza sensuale, un kimono rosa che seppur tenue e delicato emerge dal chiaroscuro della notte. Tutti i singoli dettagli contribuiscono a creare due quadri che sono dei regali immensi per chi ama questa storia.
Il viaggio al termine della notte è quasi concluso ma manca ancora una coppia all’appello. Spero che il nuovo giorno sarà più luminoso per tutti, anche per Madalena che lotta contro la morte e Diego che è pronto a dare la vita per lei.
A presto.
Mari

Recensore Master
09/04/16, ore 18:36

Questo capitolo è di una bellezza inenarrabile.
Già solo le fanart sono un regalo per gli occhi  e per lo spirito, per la delicatezza dei contorni  e per la dolcezza degli abbracci. Se poi passo al contesto letterario, rimango commossa dal giro di vite di cui ci stai raccontando. 
Non si è mai sazi abbastanza della bellezza: io, perlomeno, non me ne sazio mai.
Il messaggio da te trasmesso in questo aggiornamento conforta, dato che esisterà sempre un abbraccio caldo e solido che saprà farci andare avanti pure nei momenti più difficili.
Genzo sa comunicare a Lisa amicizia e comprensione: quest'ultima nella sua accezione più profonda. Genzo accetta i silenzi e le lacrime di Lisa, le dà il tempo e lo spazio necessari per permetterle di aprirsi con lui, senza forzarla e senza metterle fretta. Del resto, il ragazzo conosce eccome il potere del silenzio. E' l'arma più efficace che ha usato per anni, come strumento di difesa di fronte all'indifferenza dei suoi stessi familiari, troppo presi dai loro affari che dal loro figliolo. Il ragazzo ricco e solo ha poi trovato la sua dimensione nel calcio, ove i fatti contano più delle parole e dove il silenzio è accompagnato dalla presa secca e forte di un pallone tra le dita. Per questo Lisa si può fidare di Genzo, già d'istinto (in fondo, non è che si fossero mai frequentati molto, prima di allora) e gli affida il suo segreto più importante. Genzo accoglie lei stessa ed il suo segreto, tra le sue braccia. Questo gesto così semplice sa essere a dir poco sublime.
Gli altri personaggi di cui ci parli, invece, non riescono a trovarlo, il calore della comprensione.
Kojiro si ritrova da solo, in cerca della sua donna, finalmente conscio (un'altra volta... ma quando imparerà che le parole hanno un peso, specialmente con una ragazza fragile ed interrotta come Lisa?) dei suoi errori.
Sanae e Tsubasa non riescono ancora a ritrovarsi.
La ragazza credeva di aver ritrovato la sua personale dimensione a Nankatsu, a casa sua, con i suoi affetti, i suoi ricordi, i visi conosciuti. Ma tutto si sgretola in presenza di Tsubasa, quasi come se lui fosse una sorta di nemesi. Non riesce a perdonarlo di averla lasciata sola per anni e di essersi legato ad un'altra. Non riesce soprattutto a perdonare se stessa per ritrovarsi, ancora una volta e suo malgrado, prigioniera di un sentimento più forte di ogni cosa, anche del suo orgoglio ferito...
Non sei tu a dover ringraziare me, cara amica, ma sono io a ringraziare te per questo splendido capitolo.
Un bacio,
Lou

Recensore Junior
08/04/16, ore 18:29

Ogni pagina che pubblichi è più bella della precedente. In questo capitolo i quadri che ci presenti sono così reali che il lettore, non immagina le scene, ma le vive come se fosse presente. Ci presenti le due protagoniste femminili in un momento difficilissimo per entrambe , si trovano in pieno buio. Lisa però nonostante tutto vede una luce, il calore che il volto, il corpo e le parole di Genzo, le sanno trasmettere. Un rapporto particolare che li lega, sin dal loro primo incontro. In Genzo,Lisa ritova qualcosa che gli ricorda il fratello. Bellissima la scena dell'abbraccio, rappresentata magnificamente dalla tavola di kaori (anche se la mia preferita è l'altra!!), e il ricordare tutti gli affetti e il calore familiare che una tragica notte d'estate le ha negato. E tutto cio' le permette di aprire un po' il suo cuore e confidare a Genzo il suo segreto. Anche Kojiro avverte l'oscurità della notte, ma questo dipende dalla mancanza di Lisa. Avverte come sia cambiata la sua vita da quando c'è lei, così come comprende che ha sbagliato a parlarle non spiegando le cose sino in fondo, così come ha compreso che c'è qualcosa che la turba. L'intera scena è bellissima, un uomo alla ricerca della suo sole. Ed infine Sanae, ripiombata nella più profonda oscurità. Tutte le sue speranze di dimenticare, il falso mondo di sicurezze che si era creata, si sono sbriciolate con un solo sguardo. Colui che vuole dimenticare è lì, sente i suoi occhi su di sé, ma il suo sguardo questa volta è diverso, lo immagino pieno di stupore, ma anche di tenerezza e lei non può accettarlo. Fugge, da lui ma anche da lei, non può ancora ammettere che nulla è cambiato e lo ama nonostante i tre anni di lontananza, nonostante un'altra donna, nonostante, soprattutto le parole dure per qualunque donna innamorata dette a Parigi. Tsubasa la raggiunge e finalmente tutto per lui è chiaro e non può che abbracciarla, non lasciarla fuggire e cercare di farle comprendere con la fisicità del contatto, ciò che aveva provato ad esprimere a parole, formulando una frase sconnessa, ma che, con le sue ultime parole:"Sei tu" svela tutto. Sanae è travolta da tutto questo e si arrende ad un bacio carico d'amore da parte di entrambi, ma lei ancora non può capirlo, comprenderlo e soprattutto accettarlo. Le parole "stai lontano da me sei il mio passato" sono un grido disperato del suo cuore ferito. Credo che Tsubasa dovrà giocare una partita molto dura per sconfiggere le paure e raggiungere nuovamente il cuore di Sanae! (Ma diciamo che se un po' se lo merita!!). Sanae vuole dimenticare immediatamente le sensazioni provate. E' davvero tristissimo vederla soffrire e voler cancellare cio' che ha appena vissuto e che, immagino, prima di Parigi avesse sognato infinite volte, potesse accadere al suo rientro, magari nella sua stanza guardando vecchie foto o leggendo su internet gli articoli sulle partite di Tsubasa in Brasile. Un abbraccio grande.

Recensore Master
08/04/16, ore 16:23

I personaggi vagano dal crepuscolo alla notte, alla ricerca disperata di un qualcosa che sembra sfuggire, sempre.
Kojiro cerca Lisa, passato evidentemente il suo iniziale torpore, capendo solo con un repentino senno di poi di aver sbagliato, ancora una volta mi viene da dire, tempi e modi con la sua ragazza.
L’assenza di quest’ultima pesa ora sulla sua coscienza e sul suo cuore, di un peso maggiore rispetto a ogni evento precedente (Kojiro sembra non imparare mai dai propri errori, ahimè), come se inconsciamente qualcosa gli suggerisse che c’è molto di più dietro la sua fuga, oltre la logica delusione causata dalle parole usate, forse con poca accortezza.
Lisa ormai dovrebbe conoscere i limiti del suo ragazzo ma non è nelle condizioni di provare ancora a comprendere.
Come immaginavo, è lei la misteriosa ragazza al belvedere che incontra casualmente Genzo, per un certo verso non poteva essere altrimenti, quest’ultimo infatti sembra inevitabilmente votato a trovarsi immischiato nelle faccende di cuore del “selvaggio” compagno di squadra.
È fortunata Lisa ad imbattersi nel portiere, come ci mostra l’intera parte a lei dedicata.
Genzo ha un debole per Lisa, tra loro c’è un’affinità innegabile che però va ben oltre una qualsiasi superficiale definizione.
Il ragazzo infatti sembra essere primordialmente capace di aiutare Lisa quando è in difficoltà, cosa che quest’ultima avverte in maniera istintiva, tanto da confidarsi senza remore.
Lisa apre il suo cuore a Genzo (non a Sanae per esempio, anche se ancora forse non erano maturi i tempi per parlare ad alta voce di qualcosa di così importate appena appreso), rivelando la causa del malessere non solo fisico che la pervade.
Rivelargli della sua gravidanza mostra la sua completa fragilità, come il vetro in frantumi intorno ai suoi piedi.
Ci tengo a precisare però, che il rapporto che lega questi due personaggi è per me completamente estraneo a qualsiasi ipotetico coinvolgimento amoroso.
Genzo ha visto con i suoi occhi l’entità del sentimento che lega Lisa e Kojiro, pur forse non condividendo, o meglio non capendo, come sia stata possibile la nascita di un legame tra i due.
Forse e ripeto forse, Lisa avrebbe potuto essere per lui qualcosa di più in condizioni molto diverse (e non mi riferisco strettamente allo stato interessante della ragazza), perché è indubbio che ci sia una sorta di filo invisibile tra i due, ma questo non deve essere per forza di cose riconducibile all’attrazione o a sentimenti romantici.
Non nel contesto di questa storia, in cui due anime sono semplicemente vicine, riuscendo a comunicare e a trasmettere in maniera quasi epidermica, naturale.
Lisa si lascia andare con Genzo, perché ha bisogno con tutto il cuore di appoggiarsi a qualcuno, specialmente in questa fase della sua vita, visto che questo non è possibile con Kojiro, perché con lui l’amore “complica tutto”.
Sempre a Nankatsu altri personaggi si muovono in questa lunga notte senza fine.
Sanae è scappata dopo aver incrociato lo sguardo di Tsubasa, rifugiandosi in un posto che è l’emblema di tutto ciò che però lo riguarda.
Il primo incontro con lui, nell’innocenza della fanciullezza.
Incontro che però ha avuto ripercussioni enormi nella vita di Sanae, anche ora che ha ormai diciotto anni.
Questo a ribadire quanto l’amore per Tsubasa abbia avuto un ruolo predominante nella sua giovane esistenza, come se una volta giunto a Nankatsu, lui sia stato capace di cambiare paesaggi, cose e persone, pur mantenendo tutto immutato all’apparenza.
In un primo momento ci porti nella testa di Sanae, nel suo cuore.
È lei a descrivere il suo mondo dopo Parigi, dopo decisioni prese e messe in atto per andare avanti, oltre un amore doloroso a senso unico.
Tutto sembra procedere bene, gli intenti sembrano dare buoni frutti, come ripete lei stessa ribadendo quel “sto meglio” per tutto il monologo in prima persona.
Ma come dicevo nella precedente recensione, la sua condizione è fittizia, una calma apparente che esiste e resiste solo perché non è previsto nulla in grado di mutare lo stato delle cose, d’interrompere quella routine famigliare, capace di scandire le ore in un ciclo perpetuo senza scosse.
Tsubasa è l’unico capace di mandare all’aria tutto.
La sua presenza in città è un pericolo, come se il ragazzo avesse in sé la forza di un tornado.
Sanae non sa cosa lo spinge a cercarla, non può sapere che per lui è diventato necessario farlo, inevitabile.
I sentimenti in tumulto di Sanae sono così palpabili mentre Tsubasa si avvicina a lei, tra tutto quel sentire contrastante prevale senza dubbio il timore.
Sanae non si aspetta che Tsubasa possa cercarla, nemmeno che possa volerla toccare, arrivando a stringerla a sé in un abbraccio.
La sua resistenza iniziale dovuta all’incredulità è così reale, comprensibile.
E non si nasconde più Sanae nel tentativo di sfuggire, perché ha bisogno di capire e di spiegarsi, per non cedere oltre ai suoi sentimenti.
La perdita della tranquillità raggiunta con ogni mezzo possibile, fa troppa paura.
Ma Tsubasa non le permette di allontanarsi, come mai aveva fatto prima d’ora, cosa che per Sanae è ha ragione incomprensibile.
Ciò che muove il ragazzo però non ha nulla a che fare con la razionalità ma con un sentimento probabilmente mai del tutto sopito, che è riemerso prima in Francia, in maniera sommessa e defilata e poi con prepotenza poche ore prima in Giappone.
Tsubasa ora non può lasciarla andare, non vuole.
Le parole della ragazza in quel di Parigi risuonano limpide nella sua mente, come se fosse capace di comprenderle davvero solo in quel momento, nella volontà di starle accanto.
Sanae è una donna, come dimostrano i suoi lineamenti, il suo corpo, che Tsubasa osserva con un ardore, celato nel suo cuore.
Il bacio è la conseguenza naturale e diretta di tutto il suo sentire a partire dallo scorso capitolo, così come lo è stato l’abbraccio che l’ha preceduto.
Abbraccio questa volta voluto, intenzionale, non solo un gesto mosso da qualcosa d’inconscio ancora non compreso.
Il bacio è la conferma delle parole che riaffiorano nella mente, metafora dell’amore che viene allo scoperto, come un tesoro custodito involontariamente.
Un bacio a cui Sanae non può resistere, perché agognato da tempo, perché emblema di tutto ciò che ha sempre desiderato negli anni, noncurante di ricevere ben poco in cambio, a causa della lontananza di Tsubasa e di quelle parole mai dette tra loro.
Sanae bacia Tsubasa semplicemente perché è innamorata, nonostante i tentativi di negarlo, di allontanare dal suo cuore il suo amore per lui.
Un bacio a cui però non può credere, anche se sembra anch’esso fatto di amore.
“Gli aveva creduto… Aveva creduto al suo corpo, pur non credendo al suo spirito.”
Un bacio che sembra essere collegato a filo diretto con il passato, come diretta conseguenza appunto, come se non ci fosse stato un mentre a divedere le loro strade.
Un “mentre” doloroso fatto di assenza, di solitudine, di speranze vane e di tutti quei “nonostante” legati a Tsubasa, che Sanae ripete dentro di sé posando gli occhi su di lui.
Quando il suo amore sembra rompere gli argini del cuore, prima che trabocchi, Sanae non può far altro che allontanarsi da ciò che più ama, come se per lei non ci fossero mai alternative a questo, quando si tratta di Tsubasa.
Sanae scappa ancora, temendo di cadere in un abisso ancora più profondo, “solo” a causa di un bacio.
Sanae che non può credere che ci sia qualcosa, oltre alla fisicità di quel contatto.
Sanae scappa perché vorrebbe scomparire, solo così i suoi sentimenti potrebbero tornare nell’oblio, visto che ha ormai capito che sono totalmente e inevitabilmente parte di lei.
Vorrebbe perdersi Sanae, nel buio della notte ma questo non sarà mai possibile visto che il suo kimono sarà per sempre rosa…

Recensore Veterano
08/04/16, ore 14:16

La piccola Lisa ha la febbre! Certo anche le altre due però obbligarla a restare, soprattutto quella spocchiosa del terzo anno. Può sbavare quanto crede tanto Ken non se la filera mai a sta cretina. Un capitolo intenso e ricco di emozioni. Kojiro sta mostrando sempre di più il suo essere un uomo gentile, una persona di buon cuore. Tutta la sua aggressività in fondo è dovuta solo ai dispiaceri che la vita gli ha donato, ai dolori che ha dovuto affrontare e soprattutto alla perdita prematura del suo adorato papà. Forse se fosse ancora vivo lui sarebbe come Jun, Taro o altri. Ognuno di loro ha una storia alle spalle forte e problematica. Chi per l'abbandono della madre, chi per la salute personale, chi per la perdita del padre o per l'assenza di un padre. Tutti hanno in comune il dolore, la malinconia, la tristezza e per colmare il vuoto spesso si isolano, divengono aggressivi o affrontano con tenacia tutto ciò che li attanaglia. Anche per Lisa il destino non si è risparmiato, anche lei come altri ha i suoi momenti di smarrimento. La solitudine purtroppo è qualcosa che non tutti possono evitare, a volte bisogna fare i conti con se stessi e con i propri vuoti. Ed anche la nostra bella protagonista percepisce la solitudine per la mancanza dei suoi genitori sempre in giro per lavoro, degli amici internazionali e delle usanze a cui era abituata. Tutto è difficile in questo luogo così spigoloso per una giovane donna abituata a regole comportamentali diametralmente opposte. Vedremo che con il supporto di Kora, di Sawada e Kojiro come il suo animo muterà in positivo. E finalmente un caldo abbraccio, ha accorciato qualsiasi distanza tra lei e il capitano della Toho. Complimenti tesoro!