Recensioni per
Bond of Love
di gratia

Questa storia ha ottenuto 332 recensioni.
Positive : 332
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
14/01/16, ore 21:28

Ciao gratia, ho cominciato recentemente a leggere questa fan fiction e mi sono subito appassionata alla storia tra kojiro e Lisa che trovo dolce e passionale allo stesso tempo, mi è piaciuto molto l' evolversi del loro rapporto. Però c'è una cosa che proprio non riesco a digerire, Maddalena!!!! Scusa ma non riesco ad immaginare tsubasa con una che non sia sanae, e' quasi contro natura! E con questa qui (a mio avviso pure un po' troppo svegliotta) che ci incastra poi?!?! Vabbe' dai, speriamo che le cose prendano un' altra piega...tipo Diego!!! Un abbraccio

Recensore Veterano
14/01/16, ore 18:09
Cap. 11:

Inizio che non preannuncia niente di buono per Hyuga dal momento che Napoleon sembra intenzionato a metterlo fuori gioco per un presunto senso dell'onore e ansia di vittoria. E' comprensibile che giocando in casa si senta ancora di più la pressione e l'ansia di vincere, ma, a parte lo scarso rispetto che questo personaggio dimostra per gli avversari, il suo atteggiamento è totalmente antitetico a quello di Pierra che vuole sì vincere, ma correttamente.
Dopo il meeting tattico della nazionale francese ci spostiamo alla Brasserie dove Lisa e Sanae stanno cenando, o meglio, Lisa sta cenando e Sanae sta spiluccando di malavoglia il cibo. Anche Lisa che non la conosce bene sa che è strano che proprio lei non si sia presentata agli allenamenti e percepisce il suo dispiacere. Questo suo atteggiamento affettuoso riesce a sciogliere quel gelo che Sanae si porta dietro dalla sera prima, da quando il ragazzo che ha aspettato per ben tre anni le ha sbattuto in faccia la realtà, cioè che lui non ha atteso di rivederla, ma ha trovato un'altra persona.Finalmente riesce a versare quelle lacrime che erano rimaste bloccate, libere ora di scendere grazie alla presenza confortante dell'amica. In questa scea è il freddo a fare da protagonista e le immagini che ci proponi sono molto chiare: il gelo che Sanae sente intorno e la sua vita, congelata per tre anni. E' naturale che lei ora si senta come se non ci fosse più la luna in cielo (molto bella l'immagine dell'eclissi). La chiusa di questa parte è molto forte, perché è sconvolgente che una persona forte e determinata come lei getti la spugna.
L'arrivo dei francesi sembra alleggerire l'atmosfera, anche se Napoleon e Rosemarie sono di una "simpatia"... Molto cortese, invece, l'atteggiamento di Pierre che ancora una volta dimostra di essere un uomo galante e rispettoso. Di tutt'altra pasta sono i suoi due compagni che, non contenti di essere una compagnia sgradevole, si abbassano a combinare piani meschini. Rosemarie che attira Lisa fuori fa proprio una brutta impressione, ma trovo assolutamente negativo il personaggio di Napoleon che, prima, prova con l'inganno a farsi dire dalla ragazza il punto debole di Hyuga, poi, complice l'alcool arriva a commettere un'azione troppo bassa anche per lui. Per fortuna che Sanae riesce a recuperare quel poco di lucidità che le serve per andare in soccorso della sua amica e prendersi cura di lei.
Il momento di loro due nella stanza di lei è molto bello, Sanae la assiste come può e si rende conto di cosa voglia dire amare veramente qualcuno, quasi che questa nuova consapevolezza la stia aiutando a reagire. Soprattutto, amo che lei recuperi quella forza interiore che ha sempre fatto parte del suo carattere e riesca a superare il suo momento di crisi per soccorrere la sua amica.
La parte finale tra Diego e Madalena mi ha molto colpita, tra loro c'è un rapporto profondo, molto di più di quello tra due normali cugini. Sembra quasi che lui la ami profondamente come se fosse la persona più importante della sua vita e avverto una punta di amarezza quando accenna alla presenza di Tsubasa nella vita di lei. Comprensibile la sua preoccupazione per l'abitudine di lei a frequentare le favelas e capisco anche la zia che minaccia di non pagarle più gli studi. In effetti è una cosa molto pericolosa.
Ti rinnovo i complimenti per questo tuo lavoro.

Recensore Master
14/01/16, ore 15:16

“Lei invece era come un porto. L’acqua la lambiva, ma non riusciva a circondarla, né a sommergerla come poteva accadere ad una nave.”
Questa volta voglio iniziare la recensione citando questa frase, che hai usato per descrivere Sanae nei suoi stessi pensieri, in una sorta di silenzioso autoritratto.
Prima di pronunciarla nella sua mente, la ragazza passa in rassegna tutti quegli amici che hanno intrapreso un viaggio o che lo stanno per intraprendere, pronti come navi ad affrontare orgogliosamente l’ignoto, che può essere sia mare calmo ma anche tempesta, capace di affondare.
All’apparenza questa frase può erroneamente far sembrare la vita di Sanae posta in tono minore rispetto agli altri, in realtà le dona un altro tipo di orgoglio, tipico di chi è fedele a se stesso.
Io trovo la Sanae di questa tua storia molto orgogliosa, nell’accezione positiva, nonostante la sua vita sembri poco azzardata e ferma al suo fedele aspettare.
La sua è una vita comune, radicata al proprio territorio, in cui nemmeno il dolore più grande l’ha portata mai a piangersi troppo addosso.
Trovo infatti significativo che non abbia mai versato una lacrima, almeno difronte a Tsubasa, che le ha spezzato il cuore.
Il suo è un orgoglio privo di pregiudizio, come sottolinea lei nel brano che la vede protagonista, verso il “diverso”, verso ciò che non sia Giappone, ma in fin dei conti Sanae, a differenza di Lisa, Kokiro, Genzo e Tsubasa, non ha mai avuto modo di desiderare qualcosa che la portasse a confrontarsi con l’esterno e quello che lei chiama “timore” credo dipenda proprio da questo.
Il timore sarebbe stato nullo, se anche lei, come Lisa per esempio, avesse avuto l’opportunità di vedere al suo orizzonte la possibilità di lasciare tutto e anche nel suo caso, per amore.
Io credo che Sanae lo avrebbe fatto ad occhi chiusi, tuffarsi in mare aperto, se avesse avuto la sua occasione, qualcosa per cui ne valesse la pena.
Quel qualcosa, o meglio qualcuno, poteva e forse, nel suo animo, doveva essere Tsubasa, ma i suoi sogni si sono infranti sul molo, ancor prima di salpare, relegandola al ruolo di faro ma dalla luce spenta, come una miccia bagnata che, nonostante gli sforzi, non si può accendere.
Sanae lo ripeto, non si piange mai addosso, seppur ne abbia i motivi, in lei prevale la dignità giapponese che le permette di essere propositiva e desiderosa di ricominciare da capo, da dove si era fermata.
Cercando nel firmamento delle proprie stelle, la strada giusta da percorrere questa volta.
Nonostante quell’abbraccio caldo si faccia ancora costantemente sentire…

Nel brano successivo troviamo Madalena, succube invece, più di quanto in realtà desideri, del pregiudizio.
A sorpresa scopriamo chi sia la Gabriele citata capitoli fa, in quello precedente il suo viaggio verso Parigi.
Devo ammettere che quella battuta non mi lasciò indifferente, perché non poteva essere stata messa a caso o come riempitivo, tanto meno con il solo scopo di sottolineare lo stato d’animo di Diego, che si stupiva proprio dell’uscita su Gabriela di Madalena.
Gabriela che è lo stereotipo perfetto, che incarna totalmente, quasi fosse una sua personificazione, il concetto di pregiudizio.
Questa ragazza infatti si pone nei confronti della rivale ma anche di Diego, non considerando affatto i loro sentimenti ma limitandosi a trarre le sue considerazioni, mosse appunto da principi cardine, creati da chi ha sempre vissuto nell’agio e in un élite, che difficilmente vuole concedere a qualcun altro esterno, il lusso di farne parte, tanto meno se questo è di umilissime origini.
Origini che sembrano un marchio a fuoco indelebile, noncuranti della natura di chi, ahimè, ne è marchiato dal ferro arroventato del pregiudizio.
Le persone agiate non sono però necessariamente aride e così maldisposte verso il “diverso”, Diego e la sua famiglia sembrano essere la prova che non bisogna nemmeno essere vittime di un pregiudizio al contrario.
L’atteggiamento di Gabriela lascia trasparire infatti anche una sua naturale bruttezza di carattere e quindi di anima.
Vero è che si muove contro Madalena per amore e che non ci si può aspettare da lei un atteggiamento amichevole e propositivo, ma il suo calcare su certi punti con lei, come se fossero un dato di fatto negativo, vedi le umili origini, dimostrano che la ragazza è dotata di un animo veramente superficiale e meschino.
Madalena dal canto suo, nonostante si sia nel tempo emancipata dalla sua condizione di origine, come ho già espresso nelle precedenti recensioni, viene colpita in pieno dalle parole della donna di fronte a lei.
Segno che i suoi sentimenti per la propria famiglia di adozione sono forti e riconoscenti e che forse quelli rivolti al “cugino” siano molto più intensi di quanto lei si aspetti o immagini, ma il suo rimanere toccata dalle parole di Gabriela e poi scappare lontano, richiedendo un favore al professore anche mettendo la sua salute a rischio, è sintomatico anche di quanto anche dentro di sé alberghi del pregiudizio e paradossalmente proprio contro se stessa.
Se non fosse così, Madalena avrebbe avuto reazioni diverse e la paura di mettere in repentaglio la reputazione di Diego e della sua famiglia, non sarebbe montata forte dentro di lei, come uno spettro dal quale scappare, nascondendo se stessa per proteggere gli altri.
E questo suo sentire mi fa ripensare alle mie considerazioni sul capitolo del Petit Trianon, perché si riallacciano a una Madalena timorosa di essere troppo felice, succube di quel desiderare troppo non adatto a lei, ragazza nata nel bordel.
Dall’altra parte del mondo, in Europa, Kojiro è vittima invece di un altro tipo di pregiudizio, in ambito sportivo, che vede la propria nazionalità vista con poco prestigio, dall’altro in basso, proprio come lo sguardo dei nuovi compagni di squadra a Torino.
Per lui si ripropone il motivo ricorrente per tutti i ragazzi della generazione d’oro del Giappone, usciti non solo dalla propria nazione ma anche dal continente asiatico.
Genzo e Tsubasa, ancora prima di lui e in giovane età, avranno sicuramente affrontato le sue stesse difficoltà, nel dimostrare che erano all’altezza.
In Kojiro però lo smacco, forse perché più adulto, sempre pesare ancora più fortemente, proprio perché diciottenne, osannato in patria e fresco campione del mondo.
Scoprire che la propria prestanza fisica, su cui ha sempre fatto leva negli anni, è invece sbilanciata tanto dall’essere definita inadeguata per il campionato di seria A, deve essere stato un brutto colpo, ma da questo pretesto hai evidenziato quanto il ragazzo non si faccia influenzare, trovando nel suo animo la combattività di sempre e l’orgoglio di essere giapponese.
In tutto questo, il pensiero di Lisa si fortifica come il sentimento per lei, facendogli forse scoprire veramente quanto la ragazza sia entrata sotto la sua pelle e quanto lui abbia bisogno di lei.

Lisa in Giappone si trova invece ad affrontare una madre orgogliosamente chiusa nel suo credere che ogni decisione presa in virtù della figlia, sia sacrosanta e giusta per lei.
Il decidere arbitrariamente il suo trasferimento a Boston è sintomatico di quanto poco dialogo ci sia tra lei e la figlia, ma anche capace di evidenziare la scarsa attenzione posta nei suoi confronti, in una vita completamente priva di comunicazione e quindi comprensione, in cui ci si basa solo su luoghi comuni.
Anche Lisa non parla con la madre, si oppone e basta alla sua decisione, rimanendo ferita, forse per l’ennesima volta, proprio dalla scarsa sensibilità della donna nei suoi confronti.
Il paragone tra lei e il roseto è tagliente, doloroso forse per entrambe, ma anche per il lettore, che vede una madre concentrarsi più sull’apparenza, sul superfluo, piuttosto che sul suo fiore più bello, rimasto ormai anche l’unico a cui dedicarsi.
In Brasile, un’altra madre invece, ama il suo roseto e se ne prende cura, proprio perché rappresenta la sua amata figlia, lontana chissà dove.
Questa madre, seppur non naturale, si concentra sulle rose avendo l’illusione di poter arginare la sofferenza, vista nello sguardo di quella ragazza divenuta figlia amorevole, che manca proprio come l’aria.
Ho trovato quest’ultimo brano davvero bello e toccante ma anche esplicativo delle dinamiche della famiglia Radunga, che è tutt’altro dalla visione arida e elitaria di Gabriela.
L’amore della zia di Diego nei confronti di Madalena è puro come quello di ogni madre e non ha nulla a che vedere con la sterile riconoscenza, per quella giovane ragazza che si è immolata salvando il nipote da morte certa
I sentimenti di questa signora e le sue lacrime la dicono lunga anche sul sentire di Madalena che, riallacciandomi a sopra, ha degli spettri nel suo cuore, nati più dall’insicurezza che dalla realtà delle cose.
Nonostante sia una ragazza all’apparenza molto sicura di sé per modi e natura, Madalena racchiude dentro il suo cuore ancora l’animo di quella ragazzina, che si bagna le gambe nell’oceano, alzando le gonne del suo vestito bianco, pensando che di lì a qualche ora dovrà giacere per la prima volta con un uomo, perché glielo hanno imposto.
Leggendo questo capitolo sono convinta che Madalena sia vittima del suo stesso pregiudizio, che in fondo al suo cuore, nonostante siano passati anni ed esperienze, la spinga a giudicare per prima se stessa come inadeguata.
Un altro “bellissimo” si aggiunge alla lista, ti faccio i miei più sinceri complimenti, nell’attesa di leggere come si evolveranno le cose, anche perché in questo capitolo non abbiamo letto nulla su Tsubasa, che è stato nominato solo da Sanae… che sembra l’unica a portarlo sempre nel cuore. ;)
(Recensione modificata il 14/01/2016 - 03:30 pm)

Nuovo recensore
14/01/16, ore 02:06
Cap. 11:

eccomi di ritorno a leggere questa emozionante storia. le tavole di kaori sono bellissime. mi piace molto come scrivi. qui sei riuscita anche a far entrare il lettore nella testa del quasi violentatore. dai spazio per esprimersi a tutti i personaggi, anche a quelli negativi. questo va molto bene. 
proprio il giusto titolo, le ali spezzate delle due amiche. capitolo intenso e tragico. poi si chiude con una bella immagine di maddalena, mi piace molto questo personaggio, e anche radunga. brava. 

Recensore Master
13/01/16, ore 21:07

L'orgoglio (se eccessivo) ed il pregiudizio sanno avvelenare la vita delle persone. Credo che in un certo senso la "cristallizzino", rendendola fissa e non consentendo di conoscere la verità sino in fondo del nostro prossimo.
Citi a proposito uno dei romanzi più famosi della Austen, che ho sempre molto apprezzato, anche se ho amato di più altri lavori della famosa scrittrice, come "Persuasione", "Emma" e, soprattutto, "Ragione e sentimento".
La vita dei personaggi apparsi in questo tuo splendido capitolo ruota tutta intorno a questi gabbi.
Il pregiudizio di essere giapponese in Occidente.
Il pregiudizio di essere gaijin in Giappone.
Il pregiudizio dimostrato dalla donna ricca e bella nei confronti della fanciulla di origini modeste.
Il pregiudizio del professore accademico nei confronti di una semplice studentessa.
E poi scocca l'orgoglio, che io intendo qui come il coraggio di essere quello che si è, a prescindere da tutto e da tutti. La figlia trascurata, che ha cercato altrove l'affetto ed il calore, trovando la madre sin troppo relegata nel suo bel roseto. Il calciatore osannato in patria e criticato in un paese straniero, ancora non pienamente apprezzato dal preparatore atletico e dai compagni di squadra (ma si ricrederanno!). La fanciulla povera e fiera delle sue cicatrici di fronte alla superficialità ed alla spocchia della dama dei quartieri alti.
Eppure c'è amore, lo si respira ovunque.
In Sanae, che resta solida ed ancorata alla sua terra, forte e tenace come una radice, in attesa di Tsubasa.
In Lisa, pronta a partire incontro al suo Kojiro, per non più concedere mercede ad una madre troppo bella e troppo indifferente.
In una madre adottiva, che sospira nel ritorno di Madalena, figlia amatissima.
Anche i fiori parlano d'amore, in questo capitolo: le rose di una madre che non dimentica un figlio morto, un giglio dorato, dei fiori esotici dai caldi colori. Amore, o forse anche solo una promessa: intanto, i fiori sprigionano i loro profumi.
Ed aspettano.
Complimenti per questo bellissimo capitolo, che considero un album di fotografie capace di immortalare dei momenti preziosi nella vita dei vari personaggi.
Un abbraccio,
Lou
 
(Recensione modificata il 13/01/2016 - 09:28 pm)

Recensore Master
13/01/16, ore 16:14

Ciao :) La tua storia è giunta alla mia attenzione grazie al suo essere iscritta a un mio evento dal titolo 'regala una recensione... a chi vuoi tu' e così grazie a questa storia - e a un'altra dello stesso fandom - mi faccio un bel tuffo nel passato :)
Hai un buono stile e anche una buona grammata, ma ciò che mi piace di più sono i dialoghi, dritti al punto e sopratutto espressione di ciò che pensa veramente il personaggio che parla :)

-Han

Recensore Veterano
12/01/16, ore 17:43

Come nell'incastro di un puzzle l'ultima parte del precedente capitolo vede Tsubasa che pensa a Sanae e ora vediamo la ragazza che pensa a lui, triste ed amareggiata per quanto ha scoperto, ma attraverso gli occhi di Pierre che si trova nei pressi del loro albergo e attirato dalla sua presenza si avvicina. Sul momento lei pensa di confidarsi con quella che sembra solo una visione, ma poi la realtà la riporta indietro e capisce che non è il momento di parlarne, forse perché non ha ancora avuto il tempo di metabolizzare la notizia lei stessa. Trovo molto bello il pensiero di Pierre che la accosta all'immagine di una margherita prima e di una rosa poi, bianca, come la luce tenue che emana. Il suo atteggiamento è molto cavalleresco e non mi stupisce affatto che si renda disponibile con Sanae, capendo quanto stia male.
La scena poi si sposta sulla coppia che appena vissuto una notte che rimarrà indelebile nella loro memoria. Kojiro è una persona diversa con Lisa, così come con la sua famiglia, come già spiegato da Wakashimazu. Lisa è a tutti gli effetti come la sua famiglia, da lei si sente compreso ("quegli occhi...comunicavano a lui). Noto che in questa parte gli occhi sono il fulcro della scena, come gli occhi di lei sanno comunicare con lui, anche quelli di Kojiro comunicano con lei trasmettendole protezione, sicurezza e dolcezza. Stupisce percepire i modi delicati in cui lui si pone con lei, la cura con cui la porta sotto la doccia e le porge l'asciugamano, oltre a questo è tenero il suo consolarla senza domandare nulla. Ciò che è successo le ha ricordato l'episodio più triste della sua vita, quella canzone che non vuole più ascoltare, ma lui non le chiede nulla, sta semplicemente con lei portandole conforto.
Subito dopo ci viene chiarito il motivo per cui Pierre si è recato al loro albergo e qui è rilevante il netto contrasto tra i tre francesi: mentre Pierre è per la correttezza e il rispetto dell'avversario in campo, Louis non si fa scrupoli ad approfittare delle situazioni per spianarsi la strada verso la vittora, infine Rosemarie così superficiale ed egocentrica fa pendere l'ago della bilancia verso un'immagine negativa di questo gruppo. Il capitano, comunque, dimostra tutta la sua correttezza cercando di avvisare l'avversario, peccato che lo scontro con Hyuga gli faccia rivedere le sue posizioni.
Kojiro perde velocemente le staffe, ma è lui per primo a riconoscerlo come un atteggiamento che non riesce a controllare.
Infine, di nuovo Tsubasa e la sua confusione, come se rivedere Sanae lo avesse destabilizzato. Forse che il sentimento che lo lega a Madalena non è costruito su basi solide, lo percepisco dai suoi pensieri, sui ricordi che lui ha di lei. Diciamo che il loro rapporto è molto fisico e il fatto che l'ultimo ricordo che lui abbia di lei è un rapporto orale sulla spiaggia di notte rinforza questa immagine che ho percepito.

Recensore Master
11/01/16, ore 20:25

Titolo azzeccatissimo per questo capitolo: orgoglio (Lisa, Sanae, Madalena e Kojiro) e pregiudizio (la signora Spencer, Gabriela e i nuovi compagni della Juventus di Kojiro). A parte il fatto che, sara' perche' le prime mitiche puntate dell'anime erano ambientate li', ma mi e' sempre piaciuta la cittadina di Nankatsu con i suoi luoghi caratteristici come lo stadio in cui si e' svolta la prima sfida fra Tsubasa e Genzo, il belvedere, la scalinata..., ma Sanae in ogni caso non e' sola: ha la sua famiglia, e i suoi amici storici, Yukari, Manabu, Ryo, Kumiko, Tappei... E secondo me con Tsubasa non e' ancora detta l'ultima parola; quei due devono solo imparare a parlarsi. E comunque e' chiaro che Lisa vuole trasferirsi in Italia per stare vicino al suo fidanzato. Trovo la signora Spencer molto superficiale e materialista. Come fa una donna che si cura piu' dei suoi fiori che di sua figlia a sapere cosa e' piu' giusto per lei? Non c'e' stata nemmeno quando era ammalata. Ha perso un figlio, e' vero, ma ne aveva pur sempre un'altra, adolescente per giunta, che aveva perso un fratello e che si era da poco trasferita e aveva dovuto lasciare gli amici. Non me la sento di giustificarla, mi dispiace; anche se non sono ancora mamma penso che una madre non smette mai di essere tale, nemmeno se e' colpita da un grande dolore, e direi che la signora Hyuga e' un grande esempio, e soprattutto mi fa storcere il naso leggere le critiche che vengono rivolte alla signora Misugi perche' vorrebbe impedire al figlio, malato di cuore, che ha rischiato piu' volte di rimanerci sul campo da gioco, di giocare, quasi come se questa donna provasse piacere a far soffrire Jun. Kojiro e' forte, ce la fara' anche questa volta; del resto cos'e' l'ostilita' dei compagni e il duro allenamento che dovra' affrontare per equilibrare la sua muscolatura di fronte alle avversita' ben piu' dure che ha dovuto affrontare poco piu' che bambino? Ora ha una persona speciale che lo sosterra'. Anzi! Si sosterranno a vicenda, sempre se la madre di Lisa non ci mettera' del suo, magari non ritenendo l'attaccante degno della loro posizione sociale. Ebbene, ora ho un'altra donna da mettere nella mia lista nera: Gabriela. Praticamente la Saeko brasiliana. Ma se Saeko riesco quasi a comprenderla perche' si tratta pur sempre di un'adolescente, insicura perche' si e' ritrovata una "compagna" bellissima, che ha attirato le attenzioni di tutti, Gabriela no, perche' e' una donna. Una donna superba, che guarda quelli che non appartengono al suo mondo dall'alto in basso, come con Madalena, alla quale ricorda, con disprezzo, le sue origini, cercando di farla sentire in colpa verso la donna che l'ha salvata dalla miseria, e facendole intendere che non sara' mai alla sua altezza agli occhi di quelli della sua cerchia sociale. Quello di Gabriela non e' l'atteggiamento di una donna innamorata, come puo' esserlo quello di Saeko, bensi' quello di una donna viziata, abituata ad avere tutto cio' che vuole, convinta che con i soldi si possa ottenere tutto; lei non ama Diego, ma pensa che Diego le appartenga di diritto perche' fanno parte dello stesso mondo e perche' i loro genitori avevano stabilito il loro fidanzamento fin da piccoli. Ma l'amore non lo puoi comprare, cara Gabriela, e anche se Madalena si e' imposta di amare Tsubasa prima e fugge adesso, con la raccomandazione al suo professore che Diego non abbia la possibilita' di trovarla, tu non hai vinto. Il cuore di Diego sara' sempre di Madalena e viceversa. Sei tu che non sei all'altezza di Madalena, pure con la tua classe, la tua bellezza e i tuoi soldi, perche' lei ha qualcosa che a te manca: il sentimento, che mette in tutto cio' che fa, dall'aiutare i meno fortunati, al ballare un tango. Che tenerezza il momento fra Diego e sua zia, a cui Madalena ha portato gioia e che non vuole perdere. C'e' poco da fare: Madalena e' la perla di questa fantastica storia. Un bacio a te e uno a Kaory.

Recensore Veterano
11/01/16, ore 15:07

In attesa di recensire per bene il resto dell'opera, mi soffermo su questo ultimo capitolo che ci sorprende e non poco.
Lisa ha già deciso cosa farà per accorciare la distanza con Kojiro e Sanae può solo ammirare il suo coraggio nell'affrontare un cambiamento che lei, per prima, non ha mai avuto nemmeno la forza di pensare. E' sempre stata una persona all'apparenza forte, ma che ha dimostrato tutta la sua fragilità come se sapere che Tsubasa ha un'altra l'abbia svuotata di ogni energia, ma forse il fatto che ammetta con se stessa che nonostante tutto non riesce a fare a meno di lui segnerà un nuovo passo nella loro storia, anche perché, ci spieghi, Madalena "fugge".
Sono rimasta sorpresa nel leggere la parte che la riguarda, Tsubasa sembra sparire da ogni pensiero e Diego diventa la persona più importante, quella a cui non vuole assolutamente fare del male. Ancora una volta ci proponi il tema delle distanze sociali che in Brasile sono più accentuate: sappiamo che in quel paese c'è un divario tra benestanti e poveri. Molto antipatico l'intervento di Gabriela, anche se posso capire che sia il tentativo di una donna innamorata di eliminare una rivale molto scomoda.
In questo capitolo percepisco che la mancanza di comprensione sia l'argomento principale: prima tra persone di estrazione sociale diversa, poi, nella parte che riguarda Kojiro, tra persone di culture diverse e infine, nella parte riguardante Lisa, l'incomprensione tra madre e figlia.
Kojiro dovrebbe essere abituato non sentirsi accettato, ma è la prima volta che gli capita nell'ambito del calcio e non vive bene l'esperienza ed è normale che cerchi il conforto di Lisa che è stata capace di comprenderlo e accettarlo. Dal canto suo, la ragazza deve affrontare le decisioni arbitrarie di una madre che sembra sia stata molto assente dalla sua vita.
La chiusa del capitolo è molto triste, l'immagine di questa signora anziana che cura quel giardino di cui prima si occupava la figlia adottiva, colei che ha colmato il vuoto più grande della sua vita, in completa solitudine. Il gesto di Diego mi ha commosso molto, sono riuscita ad immedesimarmi perfettamente, perché è una situazione che ho già vissuto e so quanto può essere duro per una persona sola vedere un figlio che si allontana, peggio ancora se questo lo fa con la tristezza nel cuore. Complimenti per la sensibilità con cui presenti le situazioni e per le citazioni di un romanzo che mi è sempre piaciuto moltissimo.

Recensore Master
11/01/16, ore 14:04

Ma ciao!
Bene bene pare che Lisa voglia andare in Italia, ma sua madre non sembra della stessa opinione. mi ha stupito la frase di Lisa "Ti sei occupata più di loro che di me" non pensavo dicesse alla madre una cosa del genere, non so non avevo mai inquadrato il loro rapporto e forse ora ho capito perché: non esiste un rapporto da inquadrare.
Madalena invece vuole andarsene per lasciare libero Diego, per non arrecargli danno, mmm devo dire che comincio a non capire più chi starò con chi alla fine di questa storia, quindi attendo il seguito per cercare di districare l'intreccio di vite che hai creato.
Sanae? Cosa fa? Parte anche lei? uuuu va da Genzomio!!!!??? donna fortunata se lo fa!
Beh detto questo attendo il seguito!
Un bacio.
Guiky80

Recensore Veterano
05/01/16, ore 15:57

Con questo capitolo ci presenti Madalena e ci spieghi come si sia conosciuta con Tsubasa. All'inizio lui era estraneo a quel mondo così diverso dal Giappone e il suo modo di giocare ne risentiva, ma grazie alle esperienza che Madalena gli fa vivere riesce ad averne accesso. Ora che il Brasile è entrato in lui, casa diventa più distante e di conseguenza meno presente nei suoi pensieri. Non mi sorprendo che lui abbia proprio detto a Sanae che si è dimenticato di chiamarla.
Trovo, però, scorretto che lui cerchi di baciarla, anche se all'ultimo pose le labbra sulla sua fronte, l'ha comunque illusa e immagino quanta delusione possa aver provato Sanae per questa amara scoperta.
Per una parte amara, ce ne regali una molto dolce: la prima volta di Kojiro e Lisa. L'esperienza è sconvolgente per lei, una scoperta nuova che non fa che approfondire il legame tra loro. Nell'ultima frase ci fai capire che anche per lui quella notte rimarrà indelebile nella memoria.
Il finale del capitolo è particolare, Tsubasa sembra sognare Madalena, ma esce fuori il nome di Sanae, come se rivederla lo avesse gettato in confusione. A questo punto mi domando se i suoi sentimenti per la ragazza brasiliana siano così profondi come pensa.

Recensore Veterano
05/01/16, ore 01:10

Ciao Gratia,
questi mondiali sembravano infiniti e invece tutti a casa, più o meno.
Il capitolo si apre con l' unica coppia che si è ritrovata veramente, Ken e Saeko. In questa scena, Saeko appare diversa dalla ragazza presuntuosa e meschina che ricordavo. La lontananza dal ragazzo che di sicuro ama ed il timore di trovarlo cambiato, forse hanno influito su di lei. Penso che il suo carattere non proprio dolce, fosse peggiorato dal timore di non essere ricambiata da lui, timore che l' aveva spinta anche a vedere Lisa come una rivale. Ora mi sembra solo una ragazza innamorata ed insicura: si avverte la sua ansia nel prospettare a Ken la possibilità di continuare a stare insieme, anche quando non frequenteranno più la stessa scuola. Forse, l' amore di Ken la renderà meno spigolosa, anche se in mezzo a tutte le altre tue protagoniste, così piene di virtù, una un po' "cattivella" ci vuole.
Su una bellissima spiaggia, invece, Lisa e Sanae trascorrono insieme i primi giorni delle loro nuove vite. Chi meglio di Sanae può capire cosa significa aspettare e chi meglio di lei può consolare l' amica che è appena all' inizio di un' attesa che neanche lei sa quanto sarà lunga. È appena all'inizio ed è già dura, ma almeno ha una certezza a cui aggrapparsi. Sanae aveva solo una semplice speranza, che l' ha bloccata a quella fermata d'autobus, impedendole, di fatto, di cercare la sua strada. Ma è così giovane, che ha tutto il tempo di farlo, purché la smetta di nutrirsi di false speranze. Fa bene a non considerare che Tsubasa non è tornato in Brasile, perché non l' ha fatto certamente per lei. Non le è rimasto niente, che salvi almeno la dignità, sono d' accordissimo!
Anche Diego e Madalena si ritrovano su una spiaggia del loro Brasile. Ancora insieme e da soli. Non sappiamo cosa è successo nella loro ultima notte parigina, sei tremenda! Sai quanto io sia curiosa...Chi ha accontentato Madalena, Tsubasa o Diego ( nel senso che ha dormito da sola, ovviamente)? Spero in qualche flashback, anche se il fatto che Tsubasa si stesse recando all' aeroporto, dove lei lo attendeva, mi fa immaginare che non si siano visti o che non ci siano stati chiarimenti (con lui, figurati!). Se non è Madalena ad indirizzare la sua vita, ci si mette il destino e così Tsubasa, che sembrava preso tra due fuochi, alla fine trova rifugio nell' unico amore che non gli ha mai creato problemi, l' amore per il calcio ed offre così a Diego un assist d'oro, di cui il brasiliano è pronto ad approfittare. Sembra sempre più convinto che l' unico ostacolo tra lui e Madalena sia la paura che la ragazza ha della reazione della loro famiglia e deciso a superarlo. Lei, al contrario è sempre meno convinta, quando gli chiede di non farlo, forse comincia a credere che potrà avere tutto, l' amore di Diego e l' abbraccio della sua mamma affidataria, l' unica che può riempire il vuoto lasciato dalla sua mamma vera. E Tsubasa? Credimi, il sospiro di sollievo di Madalena, alla notizia del trasferimento in Spagna, è arrivato fino a casa mia...Non si è tolta un peso dal cuore, piuttosto dalle spalle. La loro storia è praticamente già finita. Neanche Tsubasa, in verità, sembra particolarmente angosciato, forse ha capito più di quanto io creda o forse questa è la dimostrazione che è vero che il sesso da solo non lascia niente, neanche l'ombra di un tiepido affetto. Pochi giorni di lontananza e Tsubasa non è più il ragazzo che l' aveva quasi implorata di raggiungerlo a Parigi, anche se più perché preoccupato che altri pensieri lo distogliessero dal suo obiettivo, anzi, alle immagini delle loro mirabolanti acrobazie, si sostituisce nella sua mente quella del flebile (ed immeritato) sorriso dell' altra, quella che c' è sempre stata, prima di Madalena, durante, anche se ben relegata in un angolino del suo cuore e forse c' è ancora. Naturalmente, la sua indifferenza è ampiamente ripagata: se mio marito mi avesse lasciata da sola su un aereo senza avvisarmi, a quest' ora sarei vedova! No, non è vero, perché io da quell' aereo sarei scesa, come credo tanti altri, e l' avrei fatto anche per mio fratello, per un' amica...Insomma,soprattutto nel momento storico in cui viviamo, a Tsubasa sarebbe potuto capitare qualunque cosa e lei che fa, parte? Certo il suo Brasile l' aspetta, il suo beneamato è con lei...Magari il suo "uomo" si è attardato a visitare il Louvre, pazienza! Che tristezza, nonostante non sia un mistero che su loro non avrei scommesso un centesimo. Sarò antiquata, ma, penso che in un vero rapporto ci debba essere di più: oltre l'amore, la voglia di conoscersi veramente e non solo fisicamente. Mi sa che Tsubasa non tornerà più a San Paolo e così si risparmierà anche lo scorno di essere mollato per un altro! :-)
È incredibile che alla prima versione io ti abbia fatto una partaccia per come lo avevi ignorato ed ora quasi ti rimprovero perché l' hai trattato con i guanti. Sì,è vero che ha sofferto lontano dalla sua patria in un paese diverso etc, ma l' ha voluto lui, spinto dalla sua ambizione. Quasi sempre bisogna pagare un prezzo per raggiungere i propri obiettivi e questo era il suo. Avrebbe potuto raggiungere gli stessi traguardi anche rimanendo in Giappone, come è successo a Kojiro. Forse, ci sarebbe voluto più tempo ma si sarebbe risparmiato tanta sofferenza e comunque, ora, i risultati lo stanno ampiamente ripagando. Ma gli altri? Tutti coloro che hanno sofferto a causa delle sue scelte, senza avere nulla in cambio? Primo, sua madre, a cui questo Tsubasa non dedica mai un pensiero. Da madre, immagino quanto sia doloroso veder andar via un figlio adolescente, non incontrarlo per anni e poi ritrovarselo adulto, praticamente un estraneo, un giorno, forse. Già, perché anche dopo aver vinto un mondiale, Tsubasa non torna a casa, ma, neanche fosse un operaio alla catena di montaggio, sta ritornando in Brasile. Che adesso abbia deviato per la Spagna, per lei non fa alcuna differenza. E poi Sanae, alla quale non aveva chiesto di aspettarlo, ma tra loro era tutto implicito che chiunque li conoscesse dava per scontato che sarebbero stati insieme. E, probabilmente anche lui, salvo cancellarla completamente dalla propria vita appena ha iniziato la storia con l' altra: questo, lo riconosco è proprio un comportamento da "uomo". Se fosse innamorata di lui, Madalena sarebbe la sua terza vittima, perché una storia a distanza tra loro sarebbe impossibile e di rifiutare non gli passa neanche per la testa. Perché dovrebbe se il suo cuore fa le capriole a vedere il Camp Nou e non si dispera al pensiero che non la rivedrà più? Dopo tre anni si è ritrovato nella stessa situazione e ha fatto la stessa scelta. Certo, ora, potrebbe avere tutto, ma forse, quando avrà connesso il cuore al cervello, sarà troppo tardi.
Di fronte al terzo mare della sua vita, l'antico Mediterraneo, più che un calciatore mi sembra un vecchio lupo di mare, che ha lasciato una donna in ogni porto: Sanae, calma e dolce come il Pacifico, e Madalena, imprevedibile ed impetuosa come l' Atlantico. Questa sarà la volta di un nuovo amore o di uno antico? Chissà!
Ti ringrazio anch'io, sia per la cura che metti nella tua opera, arricchendola con tanti particolari che non conoscevo (magari ricordassi tutto ciò che leggo!), sia per quella con cui rispondi alle recensioni, anche se le mie spesso sembrano più sermoni, per la lunghezza e per il tono un po' critico. Ma con te non si corre il rischio di incorrere nel reato di lesa maestà, sei sempre stata la prima a mettersi in discussione!:-)
Un abbraccio, Maria.

Recensore Junior
04/01/16, ore 20:17

Ciao!
Sei riuscita a stupirmi questa volta con la prima parte del capitolo: mai avrei immaginato di ritrovare Ken. Forse perché era stato un po’ messo in disparte nella storia a causa delle altre coppie. Mi colpisce come tu non abbia mai menzionato la sua partner, che credo non sia poi altri che Saeko, lasciando l’effetto sorpresa alla fine e facendo scoprire solo in ultimo che uno dei due protagonisti dell’amplesso sia il portiere della Toho. In realtà non ho mai amato alla follia né lui né Saeko: lei ha sempre avuto un lato piuttosto oscuro, a tratti infido, mentre lui mi è sembrato non così coinvolto emotivamente nella loro storia. D’altronde tutte le coppie qua hanno non pochi problemi e posso capire che per Saeko non sia stato facile gestire la gelosia e il desiderio di possesso in un rapporto già fisico ma ancora piuttosto carente nei sentimenti, e dove lei sicuramente vorrebbe di più. Ora si sono nuovamente incontrati e, al di là dell'atto carnale che li unisce, pare che stiano superando le difficoltà e possano vivere in modo più maturo e sereno la loro relazione.
L’apertura con Ken in Giappone fa capire che ormai sono tutti rientrati nei loro ambienti di origine. Tutti tranne Tsubasa e Kojiro che si preparano per una carriera calcistica da sogno nelle squadre europee. Mi è sembrato quasi naturale ritrovare così Lisa e Sanae a consolarsi e a tenersi compagnia in Giappone. Anche in questo caso l’ambientazione che ci proponi non è una qualsiasi ma quella raffinata e onirica della spiaggia con la “sabbia che suona”. Davvero rimango stupita di come riesci ogni volta a farmi conoscere luoghi e contesti che neanche mi sarei immaginata. Anche la presenza plurivalente del mare è affascinante, come casa, luogo di memorie, o accogliente ventre materno. Se la Nakisuna è una sabbia che canta per una sua propria caratteristica fisica, il mare con le sue onde e il suo moto perpetuo parla a chi vuole ascoltarlo.
Sanae e Tsubasa non potrebbero essere più lontani in termini di distanza geografica eppure si ritrovano entrambi a pensare l’uno all’altra mentre sono sulla spiaggia, nel momento in cui sfiorano l’acqua. Quello stesso oceano che li separa sembra attirarli, richiamarli reciprocamente alla mente come se il liquido in cui sono immersi azzerasse le distanze ed annullasse le incomprensioni. Mi è piaciuto come hai fatto evidenziare a Tsubasa che i mari possono essere molto diversi gli uni dagli altri, per conformazione, sapore, temperatura, ma alla fine l’immergersi nell’acqua richiama percezioni già impresse che rimangono sempre le stesse ovunque ci si trovi. Per come la vedo io, in questo caso si tratta di una sensazione di nostalgia, di desiderio malinconico di ritorno alle origini.
Tsubasa si trova catapultato di colpo e senza preavviso in un nuovo paese, la Spagna, per affrontare una sfida ancora più grande: il Barcellona vuole dire fama internazionale e una carriera favolosa da calciatore professionista. Quanti sacrifici però sono richiesti per raggiungere tutto ciò? La lontananza da casa, dalla famiglia, l’impossibilità di fermarsi definitivamente in un posto per avere della stabilità, per non parlare poi dello stress di un’attività agonistica praticata a questi livelli. Per quanto Tsubasa non ne parli, immagino che dentro di sé senta sempre di più il bisogno di ritrovare dei momenti di pace interiore come quando era a Nankatsu in mezzo ai suoi cari. Il contatto col mare è il richiamo per lui del Giappone, degli amici che ricorda con affetto, di Sanae. Credo che dopo aver provato quasi tutto ed aver ottenuto ancora di più dalla vita, Tsubasa malgrado la giovane età avverta sempre più fortemente la necessità di un affetto confortevole e famigliare che lo faccia sentire a casa ed è significativo che, entrando in acqua, sia il volto di Sanae quello che richiami alla mente così come il calore percepito nell’abbraccio scambiato con lei.
Anche Madalena la ritroviamo in riva al mare, intenta a bagnarsi nell’oceano in un tramonto brasiliano. E anche per lei l’acqua è richiamo alle origini, alla figura materna. Le onde che l’avvolgono con il loro moto tranquillo sono qui le carezze della madre, forse l’unica nota quasi felice in un’infanzia difficile. Il malinconico ricordo si disperde una volta uscita dal mare e il freddo che la sorprende viene mitigato dal tocco delicato di Diego che è pronto a venirle incontro e a riscaldarla. Madalena in fondo non è sola, ha sempre Diego accanto a sé che la segue come un’ombra ed è pronto a proteggerla e a fare di tutto per lei. Probabilmente anche Madalena è innamorata di Diego, come afferma lui stesso: non credo che lo dica tanto per dire o per vedere le cose in maniera più ottimistica di quello che sono in realtà. Diego la conosce profondamente e percepisce i reali sentimenti dentro di lei, frenati dal suo carattere chiuso e malinconico, retaggio del suo passato, e nascosti per timore di rovinare il rapporto con i genitori di Diego. Credo che solo lui potrà curare la sua “saudade” quando Madalena sarà pronta ad accettare senza riserve né timori l’amore che lui ha da offrirle a piene mani. Ben venga allora che lui si sia deciso a dichiarare al mondo i suoi sentimenti. Vedendo la sua determinazione nel vivere questo amore non penso ad ogni modo che un rifiuto da parte dei suoi genitori o della madre di Madalena possa ostacolare la sua ferma intenzione di portare avanti questa storia. La personalità di Diego è emersa in modo così forte in questi ultimi capitoli da diventare il motore della storia. Mi stupirei se non riuscisse ad ottenere ciò che vuole a questo punto, dopo essere stato addirittura in grado di aiutare Tsubasa e Madalena a fare chiarezza sui propri sentimenti.
Come sempre bellissima la fanart di Kaori con le due ragazze sulla spiaggia ad ascoltare il canto del mare. Splendida e raffinata la citazione iniziale del poeta della terra dei cedri che spiega in pochissime parole il fil rouge di tutto il capitolo.
Colgo l'occasione per augurarti uno splendido 2016 nell'attesa di ritrovarti con il seguito della storia.
Mari

Recensore Veterano
04/01/16, ore 18:53

Come detto in precedenza, la promessa ad un compagno di squadra è come un patto indissolubile e Hyuga ha ben riposto la sua fiducia nei suoi amici. Finalmente, anche lui può partecipare a quell'esperienza che attendeva da anni.
Mi rammarico ancora per la povera Sanae che sta facendo di tutto, anche smettere gli orribili abiti che le disegna indosso Takahashi, per attirare l'attenzione di Tsubasa. Il risultato sembra buono, ma mi unisco alla curiosità di Wakabayashi sul comportamento che terrà il numero 10, dato che lo sappiamo già impegnato con una ragazza brasiliana.
Colpo di scena che Lisa e Pierre si conoscano, così come lo è il triste episodio del passato di lei che ci riveli in questo capitolo. Anche le persone più solari hanno i loro fantasmi e lei, nonostante faccia di tutto per non mostrarli, alla fine cede.
Per un attimo ho temuto che succedesse qualcosa con Wakabayashi, ma per fortuna Hyuga è stato un fulmine a recuperare terreno. La sua presenza consolatoria è ciò di cui lei ha bisogno, ma non è solo consolazione che vuole: con le ultime battute ci fai capire che i due ragazzi stanno per fare un passo importante nella loro storia.

Recensore Veterano
04/01/16, ore 18:19

Era inevitabile che Hyuga e Wakabayashi venissero alle mani: Genzo non solo ci prova con la sua ragazza, ma lo mette anche in ridicolo di fronte a lei, cosa che è troppo difficile da tollerare (lo ammette lui per primo). Per fortuna, Lisa si intromette e tutto finisce bene.
Sanae, fedelissima al suo ruolo di prima manager, cerca subito di appianare la divergenza, perché niente deve turbare la serenità della squadra e lei lo sa bene, come lo sanno Genzo e Kojiro.
Bellissimo il momento tra quest'ultimo e Lisa, la loro intimità, l'esigenza di lui di possederla, ma nel rispetto dei suoi tempi. Sono una bella coppia e si compensano perfettamente, anche se, ci hai fatto notare, lei ha una qualche affinità con Wakabayashi, cioè quel vuoto e quella solitudine che provano i figli di persone molto prese dal lavoro.
Il momento tra Sanae e Tsubasa è durato un soffio, ma purtroppo sapendo quel che ci hai già spiegato, non posso che provare una punta di compassione per lei che si precipita a chiamarlo con la scusa della lite tra i due giocatori.
La parte finale, con la partita della Croazia è scritta molto bene sia calcisticamente, sia per quanto riguarda i rapporti tra i personaggi, soprattutto Hyuga e Wakabayashi. Ottima la scelta di rifarsi a un episodio della primissima serie, dove noi spettatori per primi abbiamo visti sbalorditi il portiere che abbandona la sua postazione per segnare.
Hyuga torna negli spogliatoi, perchè, nonostante i continui battibecchi, lui e Wakabayashi si rispettano e sanno benissimo che una promessa tra compagni di squadra sarà sempre mantenuta in un modo o nell'altro.