Jonghyun è un ragazzo normale, ma Kibum chi e?
Jongkey.
Attenzione! Deathfic!

“Non ho ancora capito perché sei vestito da Babbo Natale sexy” commentò, lo sguardo involontariamente scivolato tra i lembi della giacca dell’altro, il suo fisico scolpito un invito a cui non poteva resistere.

Le si mozzò il fiato: proprio dietro Taemin si stavano dispiegando due enormi ali bianche, era una vista bellissima.

Kim Kibum vorrebbe distruggere i propri sogni, ma sa di non poterlo fare.
Sente la propria anima perdersi, e Choi Minho sembra non farlo nemmeno di proposito, quando lo fa inciampare in tutto quello che di meno negativo trova per darsi un po’ di conforto.

Minho si sentiva annoiato, detestava quella routine quasi ossessiva di cui era vittima lui stesso (perché alla fine usciva di casa tutti i giorni e andava diretto in biblioteca per poter scovare qualche libro interessante) ed era sicuro che, prima o poi, sarebbe impazzito a causa di tutto ciò.
A volte sperava che al fornaio cadesse il pane, che una capretta sparisse, oppure che qualche straniero arrivasse in quel paese e lo portasse via, magari un pirata. Sì, un pirata sarebbe stato perfetto, in fondo chi meglio di un pirata poteva permettergli di vivere un’avventura?
Si sentiva così stufo che sarebbe persino andato con suo padre alla fiera di un paese vicino se solo glielo avesse chiesto. [OnHo]

-"Mi manchi Taemin"-
sussurrava Kibum.
Peccato che però,lui non lo avrebbe mai più sentito.
[TaeKey centric]

Lo vide portarsi la sigaretta verso la bocca, racchiudendola tra le labbra e inspirando come se stesse respirando l’aria pura di montagna. Trattenne il fumo per qualche istante, poi lo soffiò contro il viso dell’altro.

Era tutto rosso, col fiatone, i capelli biondi spettinati sparsi sul cuscino e il ciuffo della frangia che gli ricadeva sugli occhi: era una visione paradisiaca. Mi stavo per stendere al suo fianco per fargli qualche altra coccola, quando mi afferrò per un braccio. "Voglio fare qualcosa anche io per te!”

“Davvero non ti ricordi cos’è successo ieri sera?”

Solo un ragazzo, era seduto e li guardava divertito. Quando l’ennesima pallina di carta colpì il mio viso, decisi che era l’ora di rispedirla al mittente.
''2min. JongKey.On...?''

Gli SHINee sono rinchiusi in un orfanotrofio.. Riusciranno ad uscire sani e salvi... O no...?

-Perché tu credi che a me piaccia, vero? Non è forse così?!- Taemin si stava leggermente scaldando, per la prima volta da quando aveva iniziato quel mestiere, se può essere chiamato così. Aveva sempre pensato che rimuginarci sopra non sarebbe servito a nulla, e stava per convincersene, ma questa volta era diverso. Forse ne aveva fin troppo di vedere le proprie mani bagnate di sangue, sangue di altri; o forse era semplicemente giunto al limite. Sin dall’inizio aveva obbedito ai suoi compagni: «Uccidi», dicevano, e questo aveva imparato.
Ma il peggio deve ancora venire.

Minho fece sedere il ragazzo e sospirò. Sapeva che non sarebbe stato facile, ma sperava di avere ancora un po' di tempo.
"Perché sei andato a letto con quella noona?"
"Non ti amo più."
Si poteva quasi sentire il cuore del biondo spezzarsi.
"Ma... e noi..."
"Non c'è nessun noi, Taemin. È finita."
~~*~~
Minho si svegliò di scatto, i suoi occhi cercavano disperatamente di adattarsi alla sua stanza. Non aveva avuto un incubo, ma il suo cuore batteva come se l'avesse avuto.
Diede un'occhiata all'orologio e sospirò, poi si passò una mano tra i capelli.
Che strano... È successo tre anni fa. Perché lo sto sognando adesso?
[2min]

[FANFICTION CONGELATA = in coma profondo, o meglio, momentaneamente sospesa. Troppo vecchia per esserne ancora coinvolta.]
Kim Jonghyun, 21 anni, studente universitario, decide di passare un anno in Italia presso una famiglia ospitante. La "sfortunata" Giulia vedrà un perfetto sconosciuto piombarle in casa. Riuscirà la nostra protagonista a superare la convivenza? L'incontro tra due personalità completamente differenti porterà ad un lieto fine?