Il sogno era così vivido, così dettagliato, il remake perfetto di un momento sospeso nel tempo che non avrebbe mai dimenticato, nonostante cercasse di farlo.
Era ridicolo.
Con tutto quello che era successo negli ultimi anni, la cosa migliore che potesse essere accaduta era proprio che nessuno dei due avesse più parlato di quel bacio appena accennato.

Post quarta stagione. Questa storia è nata come terapia personale all' amaro in bocca che mi ha lasciato l' ultima puntata della serie, è successiva ai fatti di Sherriford ma non tiene conto dell' ultimo messaggio di Mary, della ricostruzione di Baker Street e degli ultimi fotogrammi di The Final Problem. Spero possa essere una cura per i sentimenti di tutti coloro che avrebbero voluto che Sherlock e John parlassero, si spiegassero e, alla fine, si scegliessero reciprocamente. Buona lettura.

Storia vincitrice a pari merito nel contest: True Colours (of Your Soul) di Laodamia94
[Johnlock/John!centric] Age!Gap ; Pre-slash; UST; lieve accenno di threesome; uso di droghe leggere; Tematiche delicate
Avrebbe potuto dare la colpa alla sfida a chi beveva più birra, ma la verità era che malgrado l’aspetto non proprio impeccabile ― la cravatta regimental legata a mo’ di bandana e i pantaloni rimasti parzialmente sbottonati, non ricordava bene come, che mostravano gli slip rossi ― non era completamente ubriaco.
Certo le difese inibitorie si erano abbassate un bel po’ se non aveva trovato da ridire che Charlie l’avesse praticamente trascinato nella toilette, chiedendogli di avere un rapporto sessuale lì, in piedi, contro le piastrelle non proprio immacolate.
Dopo una risata iniziale, stabilito che quello che gli si domandava era di essere la parte attiva, John aveva smesso di porsi tanti problemi. Era un rito di passaggio della sua formazione, tutti volevano un ricordo del genere del periodo degli studi. Non che fosse davvero bisessuale; era soltanto per una volta, non significava nulla…
La one shot più chilometrica della mai vita! Vogliatemi bene lo stesso,
vostra, Setsy

Sfida del week-end , scritta in 48 ore su prompt di Daniela: JOHNLOCK AU. Sherlock lavora come barman nel locale in cui John si reca spesso a rimorchiare. Ma una sera non trova nessuno di interessante, a parte il nostro barman riccioluto.

DAL TESTO:
Lo sento frugarsi nelle tasche – odo nitidamente il tintinnio delle chiavi e poi il rumore sordo delle sue dita a contatto col cellulare – e mi chiedo cosa mai stia cercando. Ne estrae qualcosa che, alla pallida luce della luna, brilla appena, e me lo porge.
“Che cos’è?” chiedo con voce roca.
“La tua mancia.” risponde semplicemente afferrandomi la mano e depositandoci alcune monete fredde.
(Post-Reichenbach) Sherlock, John e una manciata di monetine che possono portare finalmente al coronamento di tutti i loro desideri dopo anni di incomprensioni e sofferenze.

Sorridi nell’incavo del suo collo e per una volta, la prima, ti senti così fiero di ciò che stai facendo. “Tra le tue mani ho messo già tutta la mia vita”.

Un excursus che segue le stagioni canoniche, ma con uno sguardo al lato sentimentale.
E' passato un po', ma in questi giorni continuavo a ripensare a Sherlock e mi è uscito questo...

La porta viene sbattuta con tutta la violenza possibile e ti senti gelare al tonfo di qualcosa di pesante sbattuto contro il muro. Preghi che non si sia fatto nulla ma poi un unico rumore ti fa stringere il cuore tra sofferenza e sollievo.

Ho scritto questa melodia per te. Ballo e non sono più io. Sarà difficile, quasi impossibile. Finalmente per me la guerra è finita.

Tre misteriose sparizioni e ora un corpo e un biglietto.
Cosa c'entrano gli autori di fanfiction e perchè qualcuno li sta facendo sparire? E soprattutto, di cosa parlano le storie johnlock di cui Sherlock e John hanno appena scoperto l'esistenza?
(Johnlock) (post S4)

Victor Trevor, prete e mascalzone a servizio del celebre Pirata Bianco Sherlock Holmes, ha un enorme problema. Nessuno a bordo sembra però volerlo aiutare.
Dal testo: "La comune concezione che la sacralità dell’animo andasse di pari passo con i voti presi in convento, veniva puntualmente distrutta nel momento in cui si faceva la conoscenza di padre Trevor. Ciò che un cristiano ligio alle regole del buon Dio e dell’Inghilterra non si sarebbe mai azzardato a pensare, era di definire un pirata come un angelo del Signore. Soprattutto non un qual certo sacrilego monaco con la tendenza a sollevare un po’ troppo spesso le sottane altrui."
[Sequel de: "Sherlock Holmes e l'isola del tesoro"]

Sherlock dopo anni dalla sua presunta morte torna a casa.Lui e John soli contro il mondo...o no?
Uno Sherlock disperato in cerca del suo migliore amico.
Un amico che non si trova,dove sarà John?
"La pioggia cade mi bagna non la sento. Fa male, troppo male...Ti prego, sono tornato!...Un giorno …forse ma non è questo il giorno”.

Era da tempo che volevo unire Sherlock con Outlander e quindi eccomi qua:
"Dopo la guerra e tutti gli orrori che avevamo visto, Frank ed io abbiamo deciso di fare un viaggio, per capire entrambi a che punto eravamo delle nostre vite dopo cinque anni di lontananza. Nelle highlands scozzesi, ci fermammo ad Inverness per scoprire di più sulle origini della famiglia di Frank."

Apro leggermente le tende giusto per scoprire un filo di luce che illumina il tuo volto ancora addormentato mentre ti raggomitoli ancora più forte nelle coperte. Potrei restare a guardarti ore ed ore, assorto nelle tue espressioni così innocenti e limpide.

Speri di non aver capito bene. Che cosa vorrà mai poter dire? No, non hai sbagliato a capire. Eppure è lì che aspetta una tua risposta. Ti fissa, ti studia perché sa che non potrà mai avere un’altra reazione del genere da te. Tu che non hai mai fatto nulla, hai cercato solo di sfruttare la tua intelligenza tenendo i segreti solo ed unicamente per te.
Un’idea ti balza in testa, la più perfida e crudele tre tutte.