"Larry is the biggest load of bullshit I've ever heard"
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Ha un tuffo al cuore quando la voce lieve di Louis, attraverso il computer, gli arriva alle orecchie e alza gli occhi al cielo per asciugare quell’accenno di lacrime che proprio non vuol far scendere, e così prende in fretta il cellulare dalla tasca dei jeans e digita velocemente un messaggio a Louis, “Non lo amavi?”. Lo manda senza pentirsi e senza scrivere nient’altro: a buon intenditore poche parole, si ripete nella testa inumidendosi le labbra aspettando la vibrazione di un nuovo messaggio. Scuote la testa leggendo quel “Cosa?” che Louis gli ha risposto, Harry aveva già intuito mentre stava premendo invio che Louis non avrebbe capito, e che forse non ha mai capito niente del Larry e del suo vero significato.
[Slash, anzi no]

Mi sembra di restare sempre sullo stesso punto,quello di partenza.Quello dove io voglio lei ma non so cosa lei vuole da me.Ogni volta che il mio sguardo incrocia il suo,perdo l'equilibrio e mi sento mancare,ma fingo uno di quei miei grandi sorrisi,che fa notare il mio apparecchio e che mi illumina gli occhi,ma niente mi rende felice.

E lì fu un attimo. Una piccola distrazione. Piccola fino ad un certo punto.
Il cancello del giardino si spalancò. Una dodicina di uomini armati. Urla degli invitati. I miei genitori che mi urlavano di scappare. Lucy e Anne che intanto se ne fregavano altamente e se ne andavano cercando di salvarsi. La mano di qualcuno prendere la mia e mi trascina via.

Questa fanfiction era nata come una OS ma mi è venuta un po' lunga la prima parte così vi dovrete sorbire più capitoli... Se vi piace recensite 8anche con critiche e consigli) e se volete fate un po' di pubblicità.
Grazie a tutti
Ann_Light

TRATTO DAL CAPITOLO 9:
“E perché l’avresti lasciata, di grazia?” chiesi accigliata.
Se invece di spiegarsi con rebus irrisolvibile, avesse parlato come mangiava, a quell’ora avremmo già risolto in problema.
“Ho fatto pace con i ragazzi oggi.” Continuai a fissarlo, in attesa della risposta.
“Sono contenta, era ora! – la notizia della loro riappacificazione mi faceva un immenso piacere, Liam non avrebbe più pianto e gli altri non avrebbero più avuto le sembianze di zombie viventi. Ma volevo ancora una risposta, che lui non sembrava intenzionato a darmi. – Perché avresti lasciato Beth?” insistetti.
“Da quando la chiami Beth?” pessimo tentativo!
“Perché?”
“Come sei testarda!” disse ridendo davanti alla mia espressione.
“Lo so, perché?”
“Perché sono innamorato di te.” Rispose mentre le note di Tonight di John Legend si spargevano per l’ennesima volta nel cielo di Los Angeles.

''Mi accorsi che il motivo per cui piangeva ero io. L'avevo fatta soffrire troppo. Era arrivato il momento di amarla davvero.
Di farla essere felice, di fare vivere una vita normale.
Tutto questo dipendeva da me.''

L'amore, cosa grande e potente. Ci prende tutte le emozioni e ci fa perdere la testa.

Non è tutto oro ciò che luccica. Non è tutta rosa e fiori la vita, ne tanto meno lo è la vecchia Londra.
E c’erano più e più realtà, che correvano parallelamente senza mai scontrarsi.
E nei pochi casi che succedeva ciò, era uno scompiglio per tutti se non per la natura stessa.

Questa è una storia erotica su Niall e Lucia, perciò se non vi interessa il genere potete smammare.

Tutti dicono che l' amore fa male, ma non è vero. La solitudine fa male, il rifiuto fa male, perdere qualcuno fa male, la gelosia fa male. Tutti confondono queste cose con l' amore. Ma in realtà l' amore è l' unica cosa al mondo che maschera tutte le sofferenze e permette ad ognuno di sentirsi di nuovo speciale.
snooky :)

- Liam… Liam, rispondi cazzo! - gridai seduta sul pavimento del soggiorni di casa mia. Il mio viso era contratto in una smorfia di dolore.
Chiusi la chiamata. Decisi di lasciargli un messaggio in segreteria.
- Liam, sono venti minuti che tento di chiamarti, dove sei? La bambina… La nostra bambina sta per nascere. -

-Chiudi la bocca!- disse ridendo.
-Tanto non mi vede- dissi con gli occhi ancora puntati su di lei.
Diedi una gomitata al braccio del riccio,facendogli segno di dirmi il nome di quella ragazza. Sussultò,e poi ritornò normale.-Alexandra- rispose lui serio.-Alexandra...- disssi senza rendermene conto.

Ci sedemmo sotto a un albero.
"Come mai mi hai chiesto di uscire a quest'ora?"
"Volevo stare un po' con te" appoggiò la testa sulla mia spalla io le accarezzai i capelli
"Secondo te una grande amicizia può trasformarsi in amore?"
Si staccò dalla mia spalla e mi guardò dritto negli occhi.
"Cosa vuoi dire?"
"Quando due persone sono amiche, la loro amicizia.." mi azzittì mettendomi un dito davanti alla bocca
"Niall, fallo"
"Fare cosa?"
"So che vuoi farlo, non chiedermelo, fallo e basta"

Ci sono poi una serie di regole mute alla Acton High School - ovvero non scritte, ma che tutti sanno - ma l'unica davvero fondamentale è: non ostacolare mai il Trio.