Non ho idea di quale persona o spirito fosse la mano che mi ha dato queste bacche, forse un corvo, impossibile, eppure non riesco a ricordare altro se non quelle lucenti e cupe piume nere, ma non importa, ora ho ben altro a cui pensare, la sua voce è stata chiara nel darmi le indicazioni necessarie: devo scegliere, non ho via di scampo.
Scegliere se accettare ciò che ormai cerco da più di due anni, o se invece diventare io stesso ciò che alcuni bramano, molti temono e chiunque considera l'unica cosa inevitabile della vita.
Devo scegliere o sceglierà lui per me.
Devo scegliere se morire o diventare io stesso...la morte.

[5^ classificata al contest "TrailerdiCarta" indetto da Silvar Tales sul forum di Forumfree]
È notte fonda al villaggio di Rigultsim. La Luna illumina le case costruite sui possenti alberi, collegate da ponti, carrucole e funi. I vigilanti della prima divisione, marciano lungo il loro percorso prestabilito, facendo attenzione al minimo rumore o ombra. Sulle torrette, poste ai quattro lati del villaggio, le sentinelle osservano il bosco. Sembra che i nemici siano ancora lontani.
Nella piccola casa di Menel, l’elfo più giovane del villaggio, Leah sta trascrivendo capitoli interi dal libro che suo zio le ha lasciato come unica eredità. Il libro delle Tenebre. La trascrizione in elfico le riesce semplice, dopo anni di allenamento. Si scosta una ciocca di capelli castani dalla fronte, sospirando rumorosamente mentre gira la pagina. Intinge la piuma nel calamaio e lascia ricadere un po’ d’inchiostro prima di riprendere la trascrizione.
[...]
“Hai trovato qualcosa di nuovo?” domanda alla fine l’elfo, alzandosi dalla branda e poggiando le mani sul tavolo per osservare la pagina trascritta.
“Serve ancora qualche giorno, spero” risponde Leah mordendosi il labbro inferiore.