Dedicata a Zoraya e a Moony96
- Forse…Felpato? – chiese Remus, esitando.
- Niente parola d’ordine,niente accesso. – cinguettò la Signora Grassa.
- Allora Malandrini! – provò James.
- Niente parola d’ordine,niente accesso – Ripeté quella allegramente.
- Ha ragione, James, non è da Sirius –
- Uff,già…- sbuffò il ragazzo - Regulusèunciuccio? –
- Niente parola d’ordine,niente acces …–
- ABBIAMO CAPITO! –

James ha amato, durante la sua vita, particolarmente due cose.
La prima: i Malandrini.
Drabble abbastanza banale sulla morte di James Potter.
A Giò per il suo compleanno.
Buona lettura.

VI anno.
Aula di Pozioni.
Un pugnale in argento che scintilla. Due mani che si sfiorano.
[101 parole]

Ginny Weasley. Una ragazza forte, una vera Grifondoro.
Ma anche una ragazza normale, innamorata da sempre di un ragazzo.
I suoi pensieri dopo la partenza di Harry alla ricerca degli Horcrux.

E' difficile spiegare quello che questa fanfic ha dentro.
E' una Lily/James, non amo molto gli altri pairing, o comunque non so scriverli XD Lily decide di fare un regalo a James, che non è il suo ragazzo, ma è un suo amico, al settimo anno.
(Dal testo):
-C'è scritto: “Si.”...-fece presente lui.
-Si, Potter. Quello è il si, alla prima domanda che ti viene in mente di farmi.
James, si illuminò, ma solo per un secondo.
-Ma, cosa posso chiederti!?
Sirius, con fare logico disse -Beh, magari la cosa che le chiedi da...quanto tempo??-disse guardando tutti e nessuno.
-4 anni- rispose con voce atona tutta la tavolata di Grifondoro, senza sapere veramente di cosa stessero parlando.

Una piccola raccolta su James Potter: gli anni migliori della sua vita a casa e a scuola; da solo, con Lily e infine con il piccolo Harry.

Hello! Ecco qui una piccola serie di pensieri, tutti sfornati dai cervelli dei Weasley!
Infatti ad ogni capitolo ci saranno le preoccupazioni, le inquietudini, i bei ricordi di uno dei rossi;
Ogni storia è ambientata nei 16 anni di ogni protagonista, quindi alcuni saranno ad Hogwarts, altri in altri posti!
L'ordine è dal più grande al più piccolo, quindi si comincia dal principio: Arthur e Molly!
Spero piaccia! :)

Dalla shot: Adam era uno dei pochi ragazzi che non avevano ceduto al primo no della giovane, certo non aveva la vita di un monaco, ma non aveva mai smesso di chiederle di uscire. Rita ne aveva sempre ammirato la creatività con cui le inviava sempre la stessa domanda: “Dai, esci con me?”.
Spin off della storia "Quando i libri non bastano"

Ricordare è difficile.
Dimenticare è più semplice.
I ricordi,spesso, fanno male.
Tre giorni dopo la battaglia finale, Ginny e Harry stanno camminando per i corridoi di una Hogwarts distrutta, sia fisicamente che moralmente. A u certo punto, Ginny chiede qualcosa ad Harry...
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Ok, non so cosa mi ha spinta a pubblicarla, forse la voglia di pomodori tirati in faccia, è la mia prima fic su Harry Potter, siate clementi!

Cinque momenti della vita di Vernon Dursley
Quarta classificata al contest "Happy drabble to you - the return" di Erica Weasley

“[…]Anche il simbolo dei Mangiamorte alla fine si è arreso al tempo tramutandosi in una lunga e fredda cicatrice, ma non i pensieri, né l’acqua o il suo profumo.[…]”
Questa storia ha partecipato al contest "Les enfants qui s'aiment" di Gigettina classificandosi prima.

molti altri prima di me hanno scritto qualcosa di simile, ma volevo comunque "dire la mia"!=)=)
Sono brevi racconti della fine di alcuni personaggi.

Ciao a tutti !
Allora, quaesta è la mia prima Drabble, 103 parole precise precise, su una persona che vede,.....on faccio anticipzioni...=)
Buona Lettura!

...che a volte capita, no? Che te ne rendi conto. Hai paura.
Vivi da sempre in una bolla d'aria compressa in cui tutto ciò che vedi è un riverbero schematico di quello che pensi.
Forse Draco, brillante com'è, dovrebbe imparare a sentire più che pensare.
E a rischiare, ogni tanto.
Perché, poi, lo ha sempre saputo.
Che Potter è piacere e dolore.
Capitolo I
"Sorride.
E io ricordo.
Ricordo quanto fosse bello spiare di sottecchi, fingendo indifferenza, il suo volto con quel bel monile che era quel sorriso.
Potter felice. Potter che sorride.
“A domani, allora,” dice e fa due passi indietro, senza voltarsi.
Io annuisco e lui si blocca.
Mi guarda con una incredulità vaga che gli macchia quelle labbra d'incanto e poi riprende presa ferrea sul suo sorriso e Pop.
Non c'è più.
Mi porto il polso destro davanti agli occhi, per leggere l'orario.
E solo quando mi rendo conto di essere in ritardo per il turno all'ospedale capisco.
Era questo ad avere impressionato Potter.
Sorridevo.
Sorridevo come un idiota.
Un idiota felice."