Credo che porterà tanto casino e danni a non finire, però passando al capitolo mi piace come Jake si stia riavvicinando a Bella, forse se lei si lasciasse andare, lui potrebbe aiutarla ad uscire dal suo "guscio di protezione", intanto però Eddy non perde tempo e si mette a curare Bella per la sua influenza, da questi piccoli gesti ho capito che sia lui che lei ancora provano dei sentimenti molto forti, chissà quando il nostro dottorino "mollerà" Rose???? questo è stato il pezzo che più mi è piaciuto:Cosa c’è che non va, allora? », il suo tono di voce cambiò, si alzò dalla sedia e facendo il giro della scrivania venne difronte a me.
« Niente », rispsoi cacciandomi nei guai, Jacob era bravo con le persone.
« Ahi »
« Cosa? »
« È quando una donna risponde con “niente” che cominciano i guai »
« Sono piena di lavoro, ho bisogno di una vacanza », il mio mal di testa non accennava a diminuire.
« E di un uomo »
« Non c’è spazio per un uomo nella mia vita adesso », io non lo volevo. Volevo solo me e il mio lavoro, nient’altro. Quello che era successo con Edward era solo uno stupido errore, da non ripetere. Il tutto era dettato dalla forte attrazione fisica che c’era tra di noi. Tutto qui. Nessun sentimento.
« Perché Isabella? »
« Non è stato facile, ho annullato me stessa per arrivare dove sono ora », ero la numero uno nel mio campo, non volevo rinunciare a quello che ero diventata. Mi piaceva la nuova Isabella, cinica e spietata.
« Hai sacrificato anche Anthony o meglio dire Edward? », non mi sorpresi, ero sicura che Jacob l’avesse ormai capito che per me Edward non era stato semplicemnte il medico che mi aveva operto.
« Sì », dissi senza nessuna paura. Lo sguardo di Jacob non mi guardava più con astio, era cambiato, sembrava tornare quello di una volta, quando eravamo i cugini Swan, che avevano rovesciato le tempere durante il loro primo giorno d’asilo.
« Te ne penti? », non riuscivo a pentrimi di nulla, perché era così che doveva andare, avevo sacrificato il nostro amore perché era l’unica possibile via d’uscita. Io non ne potevo più, passavo più ore in ufficio, facevo i straordinari non pagati pur di non dover tornare a casa e vederlo. Più pensavo al lavoro e ai problmi dei altri meno pensavo alla vita.
« No »
« Bene, vieni a pranzo con me? », Jacob aveva capito che per me il discorso finiva lì.
« Jacob sono sola oggi. Jasper ed Emmett sono ad un convegno », rifiutai mal volentieri, era divertente pranzare con Jacob, mi faceva scoprire ogni giorno un ristorante nuovo.
« Ogni studio qui a New York chiude nella pausa pranzo. Kate? », disse chiamado la mia segretaria, lo gurdai sadica.
« Non risponde se non la chiamo io! », il che non era vero, ma mi piaceva l’idea che mi vedesse come una di cui in ufficio avevano paura tutti. A dire il vero era così.
« Che cosa le hai fatto? », chiese, io semplicemente scrollai le spalle.
« Kate? », la chiamai semplicemente alzando un po’ il tono della mia voce e in meno di un secondo la bionda segretaria, che usciva con Riley, si presentò nel mio ufficio.
« Sì signorina Swan? », sorrisi vittoriosa a mio cugino, poi tornando seria mi rivolsi a Kate,
« Io esco fuori a pranzo. Tu finisci quello che stavi facendo poi chiudi lo studio e va in pausa pranzo ».
« Perfetto » Questo è l'altro pezzo :Capita », rispose lasciandomi una dolce carezza sul volto per poi posare le sue labbra sulla mia fronte, provando in me mille brividi, che non assocerei alla mia influenza. Decisamente no. Quando c’era lui tutti i mie buoni propositi facevano i bagagli per Forks.
« 38! È ancora alta.. a che ora hai preso i medicinali? », disse con tono da medico, era sexy. Molto.
« Al.. alle 12 », risposi balbettando. Da quando balbettavo? Era colpa della febbre.
« Ora ceniamo prendiamo le medicine e poi ci facciamo una lunga dormita », era tenero nelle sue parole.
« Va bene papino, ma tu che ci fai qui? », non ricordavo di aver chiamato qualcuno.
« Mi ha chiamato Rose, quando è tornata dal lavoro ha visto che dormivi sul divano e ha trovato la cosa un poco strana. Da brava infermiera ha notato i medicinali sul tavolo, ti ha misurato la febbre e ha notato che non voleva scendere, perciò ti ha messo un panno umido sulla fronte », pensai alla dolcezza di mia sorella e al mio egoismo. Come potevo farle quello che stavo facendo? Stavo tradendo la sua fiducia. Anche lei era strana, da una parte mi sbatteva in faccia la sua felicità e dall’altra tornava ad essere la mia dolce e perfetta sorellina. Chi era, però, la vera Rose?
« Dov’è Rose? »
« L’hanno chimata al lavoro.. c’è stata un’emergenza », mi rispose, « e mi ha chiamato per stare qui con te ».
« Non serve torna pure a casa », ero totalmente in grado di prendermi cura di me stessa, non volevo la balia.
« Le ho promesso che sarei rimasto con te », era dolce, tremendamente dolce.
« Edward », cercai di essere convincente, ma lui era irremovibile, « Bella ».
« Ho fame », mi arresi era inutile cercare di convincerlo.
« Così ti voglio.. ti ho preparato una bella e buona minstra », io odiavo la minestra.
« Noo.. mamma? », mi misi seduta cercando mamma con lo sguardo per tutta casa, ma di lei nemmeno l’ombra.
« Tua madre non c’è! », era mai possibile che quella donna non ci fosse mai quando stavo male?
« Dove è andata?
« A cena con Phill è il loro anniversario oggi », rispose lui con una tranquillità snervante. Giusto era il ventisette di ottobre, ricordavo bene quel giorno. Ben accompagnò mamma all’altare, io e Rose eravamo le damigelle in dei orrendi abiti color lilla. Era stato un giorno felice, uno dei ultimi con la mia famiglia.
« Me ne ero dimenticata », probabilmente non avevo mai detto veramente grazie a Phill per essere entrato nelle nostre vite ed essere diventato un punto di riferimento per tutti noi.
« Ma io non mi dimentico della tua minestra, vado a prendertela », Edward andò in cucina, il mio cuore perse un colpo. Tornai con la testa sul cuscino e con un sorriso da ebete stampato in faccia, pensando a qualcosa che già era destinato al fallimento. Poi c' anche questo:Ditemi che non siete ancora partiti », dissi entrando e nascondendo con il cappotto la busta di Gucci.
« Siamo qui », urlò Phill dalla cucina. Li raggiunsi, mi guardarono tutti preoccupati, andiamo avevo avuto solo un po’ di febbre e nessuna delle due cicatrici non mi aveva fatto male. Stavo bene.
« Come stai? », domandò mamma controllando che non vessi più la febbre. Saremmo mai tornate ad essere come una volta? L’avrei mai perdonata?
« Un fiore mamma », Phill sorrise, un po’ meno il ragazzo vicino a lui. Quest’ultimo sembrava leggermente arrabbiato, « Swan spiegami perché non mi rispondevi al telefono oggi ».
« Perché probabilmente ho deviato le tue telefonate alla segreteria telefonica? Sono sicura di non averlo fatto apposta », risposi divertita, sapevo quanto insistente fosse, ma con lui mi ero decisa a manenre le distanze e così avrei fatto.
« Credici. Il medico ti ha dato tre giorni di riposo. Sei stata a casa un solo giorno », disse serio, non c’era un minimo di divertimento nel suo tono. Non volevo che si arrabbiasse, ma io veramente stavo bene.
« Tenendo conto del fatto che una persona deve riposare otto ore al giorno e che il medico mi ha dato tre giorni di riposo, avrei dovuto riposare per ventiquattro ore, cosa che ho fatto visto che ieri ho dormito tutto il giorno! », risposi alterata. Come facevo a staccarmi da lui se era così presente nella mia vita? Perché non stava al suo posto.
« Sei impossibile! La febbre l’hai misurata? », il suo tono di voce cambiò, di nuovo. Ora era dolce e divertito.
« Si.. è andata via, completamente sparita »
« Quindi sorellina hai fatto le tue ventiquattro ore di riposo.. », le mie uscite erano geniali, seguii Rose nella sua risata. Era bello così.
« Geniale, vero? »
« Altrochè! »
« Voi due. Insieme. Mi terrorrizzate », Edward ci fissava combattutto tra il rimanere severo, da bravo medico o cominciar e a ridere.
« Sono completamente d’accordo con te Edward. Pensa quando a loro si aggiunge anche la madre », disse Phill beccandosi un’occhiataccia da parte di mamma.
« E con questo? », ecco che ricomincivano.
« Amore mio, luce dei miei occhi. Lo sai quanto io ti.. uh è arrivato il taxi! », il clacson salvò Phill dalle grinfie di mamma. Un po’ gli invidiavo a dire il vero.
« Ti sei salvato »
« Vi aiuto a portare le valigie fuori », si propose Edward.
« Grazie ragazzo »
« Buona vacanza mamma e non mi mandare foto, altrimenti prendo il primo volo disponibile per Miami e vi raggiungo », l’avrei fatto sul serio, io e il mio corpo avevamo bisogno di una vacanza.
« Saresti la benvenuta »
« Non credo che Phill la penserebbe allo stesso modo »
« Farebbe piacere anche a lui, ti vuole molto bene », tonerai mai ad essere la mia mamma? Quella mamma che quando mi vede non pensa solo a quel giorno e a quell’incidente? Perché mamma mi manchi. Davvero.
In casa rimanemmo solo noi tre e questo non mi piaceva, visto che appena i miei occhi si posavano sulla figura di Edward, la mia testa mi ricordava i suoi baci.
« Ragazzi è venerdì sera, uscite. Non rimanete in casa solo perché il dottorino sguastafeste qui presente, mi ha ordinato di rimanere a casa », mi aveva fatto mettere sul divano con la orrenda copertina della Milka.
« Il dottorino sente »
« Non ti preoccupare, non abbiamo voglia di uscire. Guardiamoci un film. Amore guarda cosa fanno in TV? », domandò Rose al suo ragazzo sedendosi accanto a me.
« C’è “Tre all’improvviso” su NBC », rispose edwsrd dopo sver consulato la guida Tv sul suo iPhone.
« Amo quel flm! A che ora inizia? », poteva esserci qualcosa di meno, meno.. meno. Ci siamo capite vero? Ero troppo dolce e romantico per me.
« Tra dieci minuti »
« Vado a fare i pop corn », Rose si alzò dal divano, nessuno cercò di farle cambiare ideaa sul film, ma evitai di dire qualcosa anche perché mi stavo addormentando. Forse avevo leggermente esagerato con il lavoro.
Edward si sedette accanto a me ed accese la televisone, mi voltai verso di lui. Mi imposi di nnbacarlo, ma lui si avvicinò e osò le sue labbra sulla mia fonte.
« Cosa diavolo stai facendo? », mi scostai di scatto.
« Non mi fido Swan, controllavo se avessi ancora la febbre », mi disse guardandomi intensamente negli occhi.
« E il responso è? », domandai con una punta di divertimento.
« No sei pulita »
« Ah si? Quindi avevo ragione io? », com’era bello quando si avea ragione. Non c’era sensazione più bella e gratificnte.
« Mai detto il contrario », quello non era il mio Edward, quello che conoscevo avrebbe sicuramente risposto a tono.
« Ohh.. sei odioso », mi allontanai mettendomi sul lato opposto del divano. Distanza.
Poco dopo Rose entrò in sala con una ciotola piena di pop corn, il profumo del burro fuso invase tutta la sala ed anche tutti i miei sensi. Gli amavo troppo.
« Pronti per il film? », doamdò sedendosi tra noi due. Rose era la numero uno quando si trattava di popo corn, i suoi non li superva nessuno.
« Non sono troppi? », Edward li guardava preoccupato, povero cucciolo, era inglese.
« Scusa se non abbiamo the e biscotti! », dissi con fare antipatico prenendo la prima manciata di pop corn.
« Zitto Cullen, stai zitto e guardati il film », si disse da solo. Soffocai una piccola risata e mi focalizzai sul film.
Un commedia divertente ed anche romantica. Mi sarei ben prsto addormenta. Non potevano trasmettere gli Avengers? Un po’ di azione almeno. Un bacione grandissimo ciao *____* |