Recensioni per
Due Marlboro [Prima stesura]
di holls
Bene, bene... |
Ciao Simona! Per me i capitoli vanno bene così, hanno un inizio e una fine di una tale situazione. |
Ciao Simona! Oggi un orario normale per cambiare, ti ringrazio per le tue risposte alle mie recensioni che sono sempre meravigliose. |
Ciao Simona! Per la serie orari insoliti e dove trovarli, eccomi qua! Mi sta proprio prendendo questa storia, sotto tutti i punti di vista, la macchia di caffè da problema a soluzione è un grande colpo di scena e bene le intuizioni di Alan, quel ragazzo era proprio Micheal? I tasselli da aggiungere sono ancora tanti però e le sorprese non sono finite. |
Intereesante il continuo saliscendi di avvicinamento-allontanamento che hanno questi due. La scena della scala sembrava il preludio a qualcosa di molto interessante ... ma i sospetti di Alan si sono messi di mezzo. La risata in compagnia è un momento bello nella sua normalità... ma poi i sospetti di Alan si sono messi di mezzo. Il modo in cui Nathan ha raccontato della conversazione con la madre, il modo in cui Alan si è reso conto che l'altro ragazzo stava cambiando, erano un bel momento di condivisione emotiva ... ma poi i sospetti di Alan si sono messi di mezzo. Questa cosa sta iniziando a pesare davvero sulla loro relazione; ma resto dell'idea che Nathan sia vittima di un gomblottoh. Il cellulare è sotto il divano? Potrebbe benissimo avercelo messo Harvey, se non sbaglio si erano seduti lì l'ultima volta che si erano visti. |
Ciao Simona! |
Carissima, |
Ciao! ♥ Eccomi qui per la bellissima iniziativa del Giardino "Ti dedico una recensione" e ovviamente ogni occasione è buona per proseguire questa storia e cavolo. Questo capitolo è stupendo. |
Ciao Simona! Questo capitolo è stato un turbinio di emozioni, la prima parte in macchina è stata divertente, Alan era entrato nella "stazione Nathan", erano sulla stessa lunghezza d'onda e Nathan prova una sorta di fastidio misto a piacere che Alan gli risponda come farebbe lui. Nathan lo sta contagiando, basti pensare alla canzone che canticchiava in testa lo stesso Alan ad un certo punto. |
Allora, cominciamo con Nathan che, lungi dal verificare qualsivoglia sospetto, risente psicologicamente dell'aggressione sentendosi costantemente minacciato mentre cammina per strada. Almeno riesce a provare divertimento sadico nella crudele pubertà che si prospetta per Carter. |
Ciao Simona! |
Ciao! |
Credo che un po' tutti, alle volte, ci sentiamo come Nathan: dei gusci di noce. Io, perlomeno, negli ultimi tempi mi ci sento e mi ci sono sentita spesso, ma vabbé... definisco un po' tutto un casino, tra lo studio che è sempre un mezzo caos (ma sarà così anche negli anni a venire, quindi meglio abituarsi), la scrittura che va e viene senza chissà che ispirazione, e altre cose anche "peggiori" di questa... insomma, impossibile non comprendere Nathan, inevitabilmente questo capitolo ci conduce in quell'oasi di riflessioni che, molto spesso, preferiremmo evitare... |
Come sempre, ottime introspezioni! Ogni volta che leggo questa storia mi viene da pensare a "Dusk" e all'entusiasmo iniziale che avevo un annetto fa... non so se riuscirò mai a finirla, ora come ora la vedo piuttosto difficile, poi un intreccio come quello che hai creato tu non riuscirei mai a farlo! Senza contare che, ultimamente, ho ricevuto una critica ben poco lusinghiera sulla storia, che di certo non alimenta gli entusiasmi, quindi lasciamo perdere... Di sicuro, non definirò più la mia storia come "thriller" (anche perché ho sempre avuto dubbi nel definirla tale), se non come un "mezzo romantico" (anche se manco quello è, almeno non per ora), con l'aggiunta di un "mistero" di cui non sono definite le dinamiche. Forse scrivere una banale storia d'amore sarebbe stato meno problematico (anche se pure coi romanzi d'amore le idee scarseggiano, preferisco di gran lunga leggerli che scriverli). Lasciando perdere le mie elucubrazioni, ottimo capitolo, pieno di elementi investigativi accompagnate dalle trasposizioni sentimentali di Alan. Impossibile non empatizzare con il suo dolore e il suo senso di colpa. Suo malgrado, comincia a vedere Nathan sotto un'altra luce, che ormai tenga a lui è molto chiaro. Si ostina a vedere il tutto come una semplice amicizia, ma già il fatto che si senta "in colpa" per Oliver e cerchi di convincersi che nessuno è come lui soltanto perché teme di ricominciare (e perché magari per lui significherebbe, erroneamente, dimenticarsi di Oliver), la dice lunga... se non lunghissima! |
Ciao Simona! |