TERZA (PARIMERITO) CLASSIFICATA: Le mie prime sette volte di mindyxx
A cura di vannagio
Grammatica e stile - 7/10 punti:
Dal punto di vista grammaticale non ci sono errori gravi, solo qualche piccola svista.
Qualche virgola mancante:
Linz ha aggiunto che avrebbe radunato gli amichetti di Guss, circa una decina di mostri urlanti e glieli avrebbe affidati, in modo che avesse un piccolo esercito ai suoi ordini pronto a triturarmi le palle
dopo “urlanti” per chiudere l’inciso;
Brian aveva notato quanto Justin si stesse divertendo e non avrebbe interferito qualunque decisione il ragazzo avesse preso per portare avanti la serata.
dopo “interferito” per separare le due proposizioni;
Non ho intenzione di... di... insomma, avete capito no?
dopo “capito”;
Ma cosa dici Sammy!
dopo “dici”, perché prima e/o dopo il complemento di vocazione ci vuole sempre la virgola.
Mentre toglierei la virgola:
Chiedere alle persone che lo amavano di trascorrere qualche ora partecipando a un gioco tanto puerile, era il suo modo per esprimere il tacito desiderio di poter vivere un’esperienza infantile e lei lo aveva capito
dopo “puerile”, perché è posta tra il soggetto (rappresentato dalla proposizione “Chiedere […] tanto puerile”) e il predicato;
Le parole di Sam e il suo abbraccio affettuoso, ebbero un effetto benefico sull’umore di Emmett che finalmente sorrise alla vecchia amica.
dopo “affettuoso”, perché è posta tra il soggetto (rappresentato da “Le parole di Sam e il suo abbraccio affettuoso”) e il predicato.
E quando cazzo la hai indossato?
Si sta parlando di un abito da sera, quindi c’è un errore di concordanza: quel “la” dovrebbe essere “lo”.
Il punteggio si è bassato un po’ per alcune scelte stilistiche a mio parere poco azzeccate, che non posso fare a meno di segnalare.
Innanzi tutto, ho notato che fai largo uso delle riformulazioni, ovvero gli epiteti che sostituiscono il nome del personaggio (il biondino, il giovane amante, il giovane inquisito, il bel professore, il padrone di casa). Solitamente il fanwriter ricorre alle riformulazioni per non ripetere continuamente il nome del personaggio. Sfortunatamente, soprattutto in una storia corale come questa in cui vi sono molti personaggi, le riformulazioni possono generare confusione. È più opportuno, quindi, riferirsi ai personaggi sempre con i loro nomi, mentre l’uso dei pronomi personali, l’ellissi e un’attenta impostazione dei dialoghi sono ottimi espedienti per evitare le ripetizioni. Faccio alcuni esempio:
«Se pensi che voglia fare un’orgia con Ted, te lo scordi, Splendore!» fu il commento lapidario di Brian.
«Bè, neppure io vorrei partecipare a un’orgia con te», obiettò Ted osservando il padrone di casa. «E poi c’è Daphne. Non ho intenzione di... di... insomma, avete capito no?»
In questo caso sarebbe bastato scrivere “obbiettò Ted osservandolo”, perché si evince dal testo e dai dialoghi che si sta rivolgendo a Brian.
Ovviamente, [Brian] aveva scelto la prima opzione e in quel momento si trovava da solo, con il suo bellissimo ragazzo, in attesa dell’arrivo degli amici, quando l’unica cosa che avrebbe voluto fare era trascinare il biondino in camera per un festino privato.
Idem come sopra. È già abbastanza chiaro chi Brian vuole trascinare in camera da letto: quel “biondino” non è necessario. Anzi, ad essere sincera, sembra quasi che Brian si trovi in casa con “il suo bellissimo ragazzo”, ma che muoia dalla voglia di darsi da fare con qualcun altro, tale “biondino”. Questo è il genere di confusione che le riformulazioni possono creare durante la lettura e di cui parlavo prima.
Ovviamente, [Brian] aveva scelto la prima opzione e in quel momento si trovava da solo, con il suo bellissimo ragazzo, in attesa dell’arrivo degli amici, quando l’unica cosa che avrebbe voluto fare era trascinarlo in camera per un festino privato.
Vedi? Il significato rimane invariato.
«Le mie prime sette volte!», rispose [Justin] con entusiasmo. «Sette perché siamo in sette», si affrettò a spiegare per illustrare le regole del gioco, ma la voce dell’amante gli impedì di continuare.
«Mi piace la tua idea», asserì Brian posandogli la mano sull’inguine. «Andiamo a letto e iniziamo a giocare “alla prima delle sette volte” in cui ti scoperò tanto forte da farti urlare pietà».
Per evitare questa riformulazione, sarebbe bastato eliminare tutto il periodo “si affrettò a spiegare per illustrare le regole del gioco, ma la voce dell’amante gli impedì di continuare”. Justin sta già spiegando le regole e la voce di Brian lo sta già interrompendo (lo stai facendo “vedere” e “sentire” attraverso i discorsi diretti) non è necessario specificarlo ulteriormente. In questo modo, non solo ti risparmi la riformulazione, ma rendi lo scambio di battute più diretto e veloce, proprio come sarebbe in una conversazione reale. Ecco il risultato:
«Le mie prime sette volte!», rispose [Justin] con entusiasmo. «Sette perché siamo in sette…».
«Mi piace la tua idea», lo interruppe Brian posandogli la mano sull’inguine. «Andiamo a letto e iniziamo a giocare “alla prima delle sette volte” in cui ti scoperò tanto forte da farti urlare pietà».
Quest’ultimo esempio ci porta all’altro aspetto del tuo stile di cui volevo parlare: ho notato che nel testo aggiungi “cose in più”, che non servono alla comprensione del testo, perché sono già abbastanza chiare. È come se raccontassi una barzelletta e dopo che la gente ha smesso di ridere (perché evidentemente ha capito la barzelletta), tu cominciassi a spiegargliela. Ti faccio alcuni esempi:
«Siccome è la prima volta che il mio coinquilino organizza una festa per me e credo sia anche l’ultima», dichiarò Justin divertito, pensando al ricatto che Debbie e Linz avevano architettato per convincere Brian. «Vorrei approfittarne per fare qualcosa di folle, qualcosa che non abbiamo mai fatto».
Hai già specificato il come e il perché della festicciola organizzata da Brian, perciò l’allusione di Justin è comprensibilissima anche senza la spiegazione.
Brian serrò le labbra mentre, congiungendo pollice e indice, passava la mano davanti alla bocca come se stesse tirando una cerniera per dichiarare che avrebbe fatto silenzio
Il gesto del tirare la cerniera è già abbastanza eloquente, non c’è bisogno di spiegarlo.
«Tutto a suo tempo», rispose Emmett, bloccando la ciotola di popcorn per afferrarne una manciata che accostò alla bocca.
«Buoni... dove li hai comprati?» chiese a Daphne, ma la voce di Ted lo esortò a non perdere il filo del discorso.
«Non strafogarti con quelle schifezze che ti fanno venire il culo grosso e prosegui».
Idem come sopra. Sarebbe bastato mettere il tag “disse Ted”, perché l’esortazione a proseguire col racconto è già presente nel discorso diretto, non necessita una introduzione.
E così via.
Tolte tutte queste “sbrodolature” il racconto e i dialoghi acquisteranno maggiore scorrevolezza e fluidità.
A cura di Fefy_07
Titolo - 5/5 punti: Ammetto che non sono molto brava a giudicare i titoli, ma ho trovato il tuo molto adatto alla storia, in quanto tutto si sviluppa attorno al gioco che hai descritto e mi sembra una scelta molto adeguata dare alla storia il nome di quel gioco come titolo.
Originalità - 10/10 punti: Non mi sembra di aver mai letto qualcosa di simile nella sezione di QAF e anche la scelta di Emmett come personaggio inquisito, piuttosto che di un personaggio più scontato come Brian o Justin, mi è piaciuta particolarmente. Tutta l’idea si è sviluppata in modo originale dall’inizio alla fine.
Caratterizzazione - 9/10 punti: Trovo tutti i personaggi perfetti, in particolar modo ho adorato il tuo Brian, sempre il solito stronzo ma con quel pizzico di dolcezza che mostra solo a Justin. I suoi commentini sono stati veramente un tocco in più. Mi sono piaciuti molto anche Daphne e gli altri, in un certo modo avevano tutti un loro spessore. L’unico che non mi ha convinta è Ben. Penso che sia stata una figura troppo “evanescente”, come una sagoma di cartone, ed è entrato anche nel gioco con poca partecipazione. Forse avresti dovuto farlo interagire un po’ di più.
Apprezzamento personale - media aritmetica: 8,5/10
Fefy_07 - 10/10 punti: La storia mi è piaciuta veramente tanto, è stata simpatica e spiritosa al punto giusto e, nonostante fosse veramente lunga, non mi ha mai annoiata. Merito tuo e dei tuoi personaggi, che mi hanno intrattenuta fino alla vera fine, che ho trovato molto dolce e mi ha lasciata contenta, perché Emmett è stato un po’ il protagonista e finire con lui, piuttosto che con il regalo di Brian, mi ha fatto apprezzare ancora di più il tutto. Complimenti.
vannagio - 07/10 punti: Questa storia mi è piaciuta perché hai saputo sfruttare con intelligenza il tema della prima volta imposto dal contest, traducendolo in un gioco di gruppo tipicamente americano. Avrei preferito, però, che le sette prime volte fossero raccontate al lettore tramite flashback: la narrazione sarebbe stata più diretta e vivida.
Totale: 39,5/45 punti (Recensione modificata il 26/09/2013 - 09:44 am) |