Recensioni per
Il Cronide
di piccolalettrice

Questa storia ha ottenuto 242 recensioni.
Positive : 242
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
13/12/11, ore 19:40

mah io direi perchè ti chiami piccolaeditrice che hai dai 15 ai 20 anni, questo di può dedurre all fatto che la tua non è una maestra(non hai piu di 9 anni XD) e che mi pare che tu vada all liceo lo letto nel primo capitolo comeunque continua cosi sei grande

Recensore Veterano
27/09/11, ore 22:08

Ok ahahahhha
Non ho mai recensito questo capitolo çç
Non so perchè.
Leggendolo la prima volta,piansi.
Rileggendolo questa seconda,mi sono scassata dalle risate ahahhaha
Non so perchè,di comico nn c'è nulla...ma nel Pov di Luke ahahhaa ....Talia era stuependa aahah
Sembri così vera ahaahaah
oddio stavo morendo socia ahahhaahaahahhah
*crepa malissimo*
Dai parte la recensione ewe
CITAZIONI PREFERITE.
< Niente aveva più senso, ormai.
Avrei potuto tornare il mostro che ero per quanto mi riguardava, tanto non avevo più nemmeno un briciolo di... lei.
Sì, perché quella parte di me che aveva voluto riscattarsi rendersi migliore lo aveva fatto solo per lei e con la sua morte anche io, in un certo senso, ero morto.
Fissai di nuovo quelle piantine delicate.
Non le somigliavano, non le rendevano giustizia.
Lei era bella, forte, unica... nulla a che vedere con il delicato bocciolo bianco che avevo tra le dita.
Ma lì era racchiusa la sua anima e quindi avrei conservato e curato quelle piantine a costo della mia stessa vita; erano tutto quello che mi rimaneva di lei.
Fortunatamente i miei compagni di viaggio avevano capito che dovevano lasciarmi in pace, nella mia tristezza.
Era stata una tortura rispondere “tutto bene” alle loro preoccupazioni.
Non era “tutto bene”, non lo era per niente.
Adesso che Morfeo era calato su di loro potevo annegare nel mio dolore.
La sua immagine mi era impressa nelle palpebre, così nitida da fare male.
Il suo nome mi assordava i timpani, sentivo solo e soltanto quel dolce suono.
Percepivo la sua stretta decisa sulla spalla, le sue mani affusolate che mi scrollavano dolcemente.
Il pensiero che era tutto quanto frutto della mia immaginazione mi faceva morire.
Inspirai, per sentire il suo profumo, sperando che la mia mente ne avesse conservato le note.
Ma evidentemente non era così; un odore pestilenziale di fogna mi bruciò le narici, facendo contrarre i miei lineamenti in una smorfia di disgusto.
Aprii gli occhi, sorpreso.
Ma quelli, infami, volevano continuare a guardare il suo ricordo, le orecchie volevano sentire la sua voce e la pelle voleva sentire il suo tocco elettrico.
“Luke, ti senti bene?”
Com’era bella, com’era reale.
Allungai una mano per sfiorarle il viso, e mi sorpresi nel sentire la scossa famigliare che prendevo ogni volta che la toccavo.
“Luke?”
“Talia... sembri così vera”
“sembro che?”
“sembri qui, davanti a me”
“sono qui davanti a te, idiota”
Era davvero un ricordo realistico.
Strizzai le palpebre, era un’immagine davvero troppo reale... e se lo fosse stato davvero?
“Talia? Sei tu?”
“e chi altro dovrei essere?”
Mi alzai di scatto, fissandola ancora per un istante, la pelle chiara, punteggiata di lentiggini, i capelli neri scompigliati e gli occhi di quel blu troppo intenso, che in quel momento mi guardavano straniti.
Era davvero lei.
Le preghiere fatte a mio padre l’avevano riportata da me.
“sei viva” dissi, in tono neutro, troppo sorpreso persino per manifestare tutta la mia incredula felicità.
“Direi di sì” fece mezzo passo indietro come se stesse parlando con uno squilibrato.
Alla fine non resistetti e l’abbracciai.
“sei viva” ripetei.
Lei si scansò per guardarmi negli occhi.
“Ti senti bene?”
“sei viva!”
In quel momento tutta la sorpresa che avevo dentro strabordò, rompendo ogni confine, ogni senso logico, ogni timor e ogni paura.
la abbracciai di nuovo, sollevandola da terra.
“LUKE, CHE STAI....?!”
Non le lasciai il tempo di finire che, troppo entusiasta di averla tra le braccia, la baciai.>>
Puahahhahahahaha il pov di luke hahahahahha
no ok sto letteralmente morendo ahahha
mi sento male..
la prima volta ho pianto ewe
*wwwwwwwwwwwwwwwwwwwwww*
L'HA BACIAAATAAAA *w*
Ho deciso..mi sa che alcuni capitoli me li rileggo..è troppo bella,sociaa!!
Cossy heheh
Baci.
Thalia_mangiatrice-di-chese-burger(SPOILER!)_Socia_Grace

Recensore Veterano
15/08/11, ore 19:37

Ommioddioooo!!Come finisce???Di Immortales devo correre a leggere "il Ricordo"...mi sono un po' confusa in questa ultima parte quindi spero di aver capito male sul fatto chd Percy..cioè hai capito no?Ommioddio!!Sto impazzendo devo vedere che succede,come continua.Prima però parto con la recenzione che,finita la storia,non può assolutamente mancare.
CITAZIONI PREFERITE:
< Forse fu tutto quel buio, forse fu colpa di quella strana voce che mi sembrava di sentire nelle orecchie, forse fu il suo sguardo preoccupato, ma ad un tratto mi chinai su di lei, incurante di mia madre che era appena dietro la soglia, e la baciai, perché in quel momento, non so perché, mi sembrava di vitale importanza farlo.
All’inizio fu un bacio leggero, lei si scostò subito, sorpresa, ma poi l’attirai a me e ripresi con più foga, come se volessi lasciarle impresso il sapore delle mie labbra.
“hai paura per la tua bella, Perseus?”
La strinsi di più, e continuai a baciarla, come aggrappandomi a lei per ore, o forse secondi.
Sentii vagamente qualcuno che si schiariva la voce e Annabeth che si allontanava di scatto.
“ragazzi... potreste... evitare?”
Alzai lo sguardo sul viso di mia madre, sui suoi occhi azzurri a metà tra lo sconcertato, il preoccupato, il sorpreso e il terrorizzato.
Stranamente non mi sentii imbarazzato, non mi importava quali filmini mentali si fosse fatta o si stesse facendo, non mi importava quanto avrebbe potuto pensare male, mi sorpresi di me stesso nel constatare che tutto ciò non aveva importanza.
Fissai i suoi occhi azzurri, limpidi, le sopracciglia corrugate in una smorfia di preoccupazione, il viso arrossato per l’imbarazzo... e, travolto da un impulso simile a quello di prima, l’abbracciai.
“Percy... cosa...?”
“paura anche per tua madre, piccolo dio?”
La strinsi forte per un interminabile secondo, quasi come a voler imprimerle nella pelle il segno delle mie braccia, poi la lasciai e senza degnare di una parola né lei né Annabeth entrai, mettendomi sotto le coperte e girandomi dalla parte del muro.
Ma cosa mi stava succedendo?
Mi rannicchiai fino quasi ad abbracciarmi le ginocchia con le braccia, sentendo sfregare i granelli di sabbia sui piedi nudi e rabbrividendo di freddo.
“sei patetico, figlio di Poseidone”
Rabbrividii ancora, ma per un motivo diverso da prima.
Rimasi sveglio non so quanto a contemplare le venature del legno invisibili per il buio, non sentii più la voce, ma l’eco di una risata sibilante persisteva.
Ero consapevole della posizione esatta dei miei amici e di mia madre nella stanza, sapevo per certo che nulla si sarebbe insinuato nella quiete dei loro sonni quella notte almeno tanto quanto ero consapevole che i miei non sarebbero stati tranquilli.
Mi girai fino ad osservare il profilo del viso addormentato di mia madre, poi lo strano riflesso delle corna di Grover, il russare di Clarisse e il respiro di Annabeth.
“patetico”
Mi addormentai cercando di imprimermi quell’immagine in tutti i suoi dettagli.
Pensando che, forse, il desiderio che avevo avuto di lasciare qualcosa a mia madre e ad Annabeth fosse più il macabro bisogno di imprimermi qualcosa di loro perché... perché cosa? Cosa stava succedendo? Cosa diamine era quella sensazione?
Tentai di rispondere a quelle domande, ma alla fine caddi tra le braccia di Morfeo.
Quando chiusi gli occhi, fin da subito cadde un buio, se possibile, ancora più fitto di quello che aleggiava fuori e dentro il bungalow e il sogno, che forse non era proprio tale, cominciò.
Poi, pian piano, la lontana eco della risata crudele che mi perforava i timpani si fece sempre più alta fino a diventare assordante, per poi mutare in parole.
“ricordi, Perseus, solo ricordi... tu vuoi solo ricordi, ma non li terrai con te a lungo...” un’altra risata “dimenticherai... perché dimenticare è giusto, dimenticherai di conoscere perché la conoscenza è sbagliata, ciò che conosci lo è.
Abbraccia l’oscurità, figlio di Poseidone, vieni da me”.
Rimasi immobile, troppo spaventato per fare qualcosa.
“vieni, Perseus”
Un’altra risata
“vieni”
non so dove trovai un briciolo di coraggio, di forza, di cui intersecai il mio urlo:
“NO!”
Un’altra risata, che, come prima, divenne da un bisbiglio, sempre più forte fino a far vibrare le pareti della mia testa, per poi diventare urla di dolore, intense.
Non riuscivo a capacitarmi di cosa fossero... di chi fossero. O meglio, ci riuscivo talmente bene da non voler ammetterlo a me stesso:
“lo riconosci, Perseus?” un altro urlo agonizzante “è proprio lui... già... sei così affezionato a questo rifiuto divino, vero?”
Le urla si inseguivano, instancabilmente.
Urla e pianto, ecco cos’erano.
Tyson.
“NO!”
“vieni a prendere tuo fratello, allora, figlio di Poseidone” rise ancora “svegliati, esci, vieni da me”
Mosso da un impeto di furia cieca dal desiderio di salvare o vendicare mio fratello, feci come mi era stato detto. Aprii gli occhi, alzandomi di corsa, senza nemmeno mettermi le scarpe, troppo istintivo per capire il suo gioco. Intanto nella mia testa c’erano solo urla, a cui si sovrapponeva una macabra canzone:
-svegliati, esci, vieni da me... ricordi... non avrai altro che ricordi... ricordi... svegliati,esci,vieni da me... ricordi... dimenticare è giusto... svegliati, esci, vieni da me, la conoscenza è sbagliata...-
E continuava, imperterrita, come sottofondo aveva le urla di Tyson, dentro la mia testa si susseguivano immagini, immagini di sangue.
Prima c’era Tyson, nel lago rosso, poi mia madre, poi Grover, Talia, Luke, Annabeth ed infine me stesso.
Non mi resi quasi conto del vento ghiacciato che sembrava voler spingermi indietro o del fatto che il mare si facesse strada sulla sabbia solitamente asciutta, fino a lambirmi le caviglie come a voler trascinarmi con sè, non mi resi conto di nulla, c’ero solo io, la rabbia, e il desiderio di proseguire.
Andai avanti, inesorabilmente, senza rendermi conto davvero di niente.
Alla fine mi ritrovai a faccia a faccia con la barriera invisibile.
Non potevo vederla eppure i miei occhi si posarono lo stesso su di lei, sul confine tra sicurezza e pericolo, tra vendetta e semplice desiderio di essa.
Fissai la barriera senza poter vederla per un interminabile secondo, poi le urla e la canzone tornarono a spingersi nella mia testa... o forse non solo lì:
“svegliati, esci, vieni da me... hai paura?... svegliati, esci, vieni da me... sei patetico... svegliati, esci, vieni da me... Perseus...”
Mossi un passo e la superai.
Poco più in là intravidi una luce argentea, quattro sagome nere.
La canzone, ormai non più solo frutto della mia immaginazione, ma latrata quasi, e le urla, che ne scandivano il ritmo erano sempre più insistenti.
“svegliati, esci, vieni da me...”
Feci scattare Vortice.
Altre urla.
Suoni confusi.
Paura.
Il colpo di una mezza luna, una delle sagome cadde a terra.
La canzone si interruppe con l’interrompersi delle grida.
“NO!”
Corsi incontro alle figure brandendo la mia spada, poi un clangore metallico, la luce argentea illuminò i tratti incavati di un viso pallido, dagli occhi neri e vacui, intrisi dell’oscurità ce ci attorniava.
Non si erano dimenticati, lui e suo padre.
Rimasi immobile, ipnotizzato dalla paura e dal pericolo di morte.
Cadde il silenzio.
Poi due paia di braccia intorno alle mie, altri versi della canzone sussurrati vicino alle mie orecchie.
Il sorriso del Cronide, sensazione di pericolo, paura, richiesta silenziosa d’aiuto, confusione, tutto si conseguì troppo velocemente per essere assorbito dalla mia mente.
Ritornai in me giusto un attimo prima.
Attimo in cui vidi tutto e niente passarmi davanti agli occhi.
Ricordi, avevo solo i ricordi.
Poi un colpo di luce malsana.
Infine neanche quelli, solo oscurità.>>
Questa è stata òla parte che ho preferito non ostante abbia amato tutto il capitolo.Anche questa storia è stata fantastica,complimenti!
VOTO AL CAPITOLO
Ti do un Triplo Woah e un 10.Brava mi è piaciuto moltissimo!
VOTO ALLA STORIA:
Ti do un Quintuplo Woah e un 10 e Lode.E' stata fantastica!!Non vedo l'ora di leggee il ricordo!Anzi ora corro a leggere il primo capitolo!Il capitolo dove ho pianto di più è stato quando Percy stava x morire,quando Thalia ha detto di amare Percy a Luke(poverino <3),quando Luke dice a Thalia per la prima volta "Ti Amo,Thalia" e quando Luke si fa quasi ammazzare.Ho pianto un oceano di lacrime.Bellissima storia comlimenti!!!Brava sei mitica!!Ora corro a leggere il ricordo,anche perchè sto scrivendo troppo!xD
Baci.
Thalia_Socia_Grace

Recensore Veterano
14/08/11, ore 12:15

Tu mi hai fatto morire Groveeeer??????Tu mi hai ucciso il MIO Groveeeeeer???Ma..ma...ma.....ma che ti ha fatto di tanto maleee????Dimmelo!! *si dispera* E Clarisse che è INNAMORATA di lui??Sembra innamorata..Comunque bel capitolo Socia...ma Grover....cioè non posso vivere con Grover morto....il mio bel satirello(?)..uff..poverino sto piangendo ci credi??Sul serio!Povero cucciolo di satiro!!
Okkei mi asiugo le lacrime e parto con la recenzione.Fatto.
CITAZIONI PREFERITE
Sarà un po' lunga perchè è la parte di Annabeth e quella di Clarisse e quella di Grover...Però le copioincollo perchè così faccio punti.(si oggi non le riscrivo tutte,oggi scrivo solo quella di Annabeth.
< Non poteva essere.
Dopo un secondo qualcosa tornò a bussare.
Io fissai Percy, incapace di muovermi... lui sembrava sorpreso e terrorizzato quanto me.
Ad un tratto la porta si spalancò lasciando entrare un forte vento.
Quello che vidi oltre la soglia fu terribile.
Talia con la mano protesa verso la porta, Silena e Backendorf che si guardavano le spalle, spaventati e alla fine, la parte che mi spaventò: Clarisse e Luke che sostenevano... Grover, ferito, esanime. Che non dava segni di vita.
“oh, dei... ma cosa?”
Mi districai dalle coperte arrivando davanti alla porta, Percy mi imitò fissando il suo migliore amico.
“ragazzi...? ma cosa diamine...?” fece Talia, sorpresa. “non eravate...?”
“Portatelo dentro!” urlai. Non c’era tempo per le domande.
La maglietta del satiro era rossa di sangue, sul collo aveva un taglio che valutai come profondo e le zampe erano anch’esse rossastre per il troppo sangue perso. Era livido.
Luke e Clarisse appoggiarono il satiro sul divano.
In quel momento Sally uscì dal bagno con i capelli bagnati:
“ragazzi, che succede?” fece, allarmata, guardando i presenti uno ad uno, quando quei suoi occhi grandi si posarono su Grover sussurrò:
“oh, cielo”
Mi girai verso la porta, che era rimasta spalancata. Percy era sulla soglia e fissava il satiro con uno sguardo indecifrabile.
“dov’è Tyson?”
Tutti si fermarono e nella stanza calò il silenzio.
“Percy...” disse Silena alzandosi e guardandolo negli occhi.
“dov’è?!” urlò lui, con uno sguardo da pazzo negli occhi.
“non siamo riusciti a... è rimasto indietro”
“indietro?” sussurrò poi, fissando la figlia di Afrodite.
“l’hanno preso, Percy” intervenne Talia con tono neutro. “mi dispiace”
Il viso del figlio di Poseidone si fece duro, poi guardò Grover, con aria interdetta.
Alla fine senza dire una parola si voltò verso il divano e si issò il peso del satiro al fianco.
Lo trascinò per alcuni passi, poi successe una cosa inaspettata: Clarisse andò in aiuto di Percy e sostenne il fardello.
Arrancarono insieme, velocemente, verso il mare.
Nessuno disse una parola, nessuno osò fare altro che dirigersi verso la riva, per poi fermarsi dove la sabbia era bagnata.
Percy e Clarisse lasciarono il corpo di Grover nell’acqua che si fece, pian piano rossa, creando un netto contrasto con il colore cupo dell’oceano.
Percy si inginocchiò accanto al satiro, poggiando le mani sulle sue spalle.
L’acqua coprì Grover come una coperta, la potevo quasi vedere insinuarsi tra le ferite, pulirle, tentare di rimarginarle...
Invano.
Se fino a un secondo prima in lui era rimasta una scintilla di vita ora... non c’era più.
L’acqua continuava a lambire il corpo morto di quello che era stato il mio.. il nostro Custode.
Clarisse cadde in ginocchio nel mare, al fianco di Percy, che continuava imperterrito nel suo tentativo di guarigione.
Lo vidi stringere gli occhi, moltiplicare gli sforzi.
Mi ritrovai a piangere, senza accorgermene le lacrime mi avevano rigato il viso, silenziose.
Anche gli altri al mio fianco piangevano.
Tutti tranne Clarisse.
Fissava il corpo livido del ragazzo.
“è inutile” sussurrò Backendorf avvicinandosi “è...”
“Non dirlo!” gli sibilò in risposta Clarisse “non dire quella parola!”
Tornò a fissare il satiro, scostandogli i ricci dal viso.
La sua mano si ritrasse al contatto con la pelle. Come se avesse preso la scossa.
“è freddo” disse, più a se stessa che a qualcuno in particolare.
Ad un tratto Percy scostò le mani dal torace del suo migliore amico e lo fissò.
Anche i suoi occhi divennero lucidi.
Rimanemmo in quelle posizioni per un’ora, o forse un secondo, il tempo necessario per capire realmente la situazione:
Era morto.
Quel mio pensiero era quello degli altri, lo sapevo. Tutti piangevamo la morte dell’amico più leale che avessimo mai avuto.
Ad un tratto Percy si alzò, e voltò le spalle a quella scena avviandosi verso il confine del malcapitato lido. Per la prima volta aveva i vestiti bagnati. Bagnati di rosso.
Stava per fare una cavolata, lo sentivo.
Mi presi un secondo per asciugare le lacrime, poi mi voltai anch’io.
Il vento era davvero fortissimo, mi era avverso e rendeva ogni mio movimento lento. Arrancai fino al cartello con la scritta camping, con i capelli e i vestiti che mi frustavano la pelle, quando arrivai a pochi passi dall’entrata scostai i capelli dagli occhi e uno spettacolo orribile si parò davanti ad essi: mostri, almeno un centinaio, che pressavano i margini della barriera invisibile, tentando di crearsi un varco. Trovai Percy con la spada sguainata ad un passo dal varcare il muro.
Corsi più veloce, sfidando il vento.
“Percy!” lui non si voltò neppure,fece roteare la spada e mosse un passo per lanciarsi alla carica.
Ero a pochi passi da lui, mi lanciai e gli afferrai il polso trascinandolo indietro.
“Percy, che stavi facendo?!”
Lui fissò i mostri, tentando di svicolare dalla mia presa.
“Percy!”
Fissò i mostri con sguardo truce, una specie di grido a metà tra l’agonia e la rabbia gli svicolò dalle labbra.
“Percy...”
“hanno ucciso mio fratello e il mio migliore amico!” sibilò tentando di divincolarsi di nuovo.
“Percy, è inutile... guardami!”
Prima che potesse fare qualcosa gli presi la spada dalle mani e la piantai nella sabbia, poi gli misi le mani sulle spalle e lo scrollai.
“ascoltami, è inutile... ormai non puoi fare più nulla...” le sue mani si strinsero a pugno, fissò la sabbia in cui affondavano i piedi nudi.
Le lacrime agli occhi.
Poco dopo le sue spalle iniziarono a tremare, e le guance si bagnarono di lacrime.
Mi parve fragile. Come se fosse tornato il ragazzino spaventato che avevo conosciuto due anni prima... e per questo la sua... la nostra tristezza era ancora più struggente.
Lo abbracciai e lui prese a singhiozzare sopra la mia spalla di un pianto pieno di dolore, pieno di disperazione.
E piansi anch’io.
Piangemmo insieme, sentendo le lacrime degli altri bagnare la stessa sabbia e cadere nello stesso profondo abisso di tristezza.>>
< Non avevo idea di quello che stavo per fare.
Ma sapevo che DOVEVO farlo.
Era giusto così.
Era giusto che lo salutassi come doveva essere salutato, lontano dagli occhi di tutti.
Mi sedetti sul pavimento spoglio e ruvido, accanto al suo sudario. Scostai il lenzuolo e fissai quel volto pallido, dagli occhi chiusi e infossati, adagiato sul pavimento di legno di un bungalow diroccato
Senza nemmeno rendermi conto delle mie azioni presi a sussurrare, senza controllo, quello che mi affollava la mente.
“ mi hai salvato la vita. L’hai salvata a tutti noi... ti sono debitrice.”
Sospirai. Era davvero difficile.
“Sei morto per noi, sei morto da eroe, Ragazzo-Capra.”
Guardai ancora quel viso, eternamente avvolto tra le braccia di Morfeo, ormai. E tirai fuori ogni pensiero che mi passava per la testa, certa che il mio interlocutore avrebbe capito.
“Non posso fingere di non aver provato un vuoto dentro.
Non posso fingere di sentirmi normale quando invece mi sento come se mi avessero tolto il respiro.
Di te non mi è mai importato nulla, mai.”
Strinsi le mani a pugno, affondando le unghie nel palmo della mano.
“E allora perché devo trattenermi dallo scoppiare a piangere?
Perché sto così male, Grover? Sai dirmelo?
Io non ho mai sofferto così. Mai.
Nemmeno quando mia madre è morta. Nemmeno quando ho capito che era morta per mano del ragazzo che credevo di amare.
Mai.
È stato il tuo modo di morire.
Sì, è stato il tuo modo di tirare fuori il coraggio, di usarlo per frapporti tra la morte e me.
Perché tu mi hai salvato la vita.
Malgrado non siamo mai riusciti a stare nella stessa stanza senza insultarci, malgrado cercassimo di renderci la vita impossibile a vicenda... tu mi hai strappato alle braccia della morte, facendo sì ch’ella prendesse te al mio posto.”
Gli sfiorai una mano gelida involontariamente. Ma poi, senza sapere come mi ritrovai a stringergliela.
Ma cosa stavo facendo? Stavo davvero parlando con un morto? era una cosa così stupida... ma mi sembrava quella giusta da fare.
Parlare era l’unico modo per fermare le lacrime, perché il vuoto non si occupa con altro vuoto quindi le parole mi servivano per colmare quell’ abisso.
“sono una stupida, lo so. Me l’hai sempre detto infondo, no?...
E mi sento ancora più stupida nel dirti che non mi sei mai stato più... vicino... che in questo momento.
Non so perché ti sto dicendo questo, ma in questo preciso istante mi sento vicina a te, più che a chiunque altro.
Non so perché ma credo che il mio dolore sia più forte che quello di Backendorf e Silena, più forte di quello di Annabeth, Talia e Luke, i tuoi protetti... forse più forte di quello di Percy, il tuo migliore amico.
Non so perché ma sento che è così.
Non avevo mai sentito tanto dolore come ora.”
Fissai di nuovo il volto esanime di Grover, e una sola, singola, solitaria lacrima mi sfuggì dall’angolo dell’occhio, scendendo sulla guancia e lasciando un solco bruciante sulla pelle.
Chiusi gli occhi, aggrappandomi alla mano gelida che tenevo tra le dita.
“Perché fa così male? Perché la tua mano mi sembra l’unica cosa viva di questo schifoso mondo mentre tu sei...” chiusi gli occhi, incapace di dire quella parola.
“Perché proprio tu?... perché mi dispero per te? Perché?!”
Le lacrime ormai scendevano copiose, sospirai, tentando di aprire gli occhi.
“perché sento quella sensazione? Quella troppo famigliare che ho odiato, che ti rende schiavo e padrone insieme? E perché la sento per te?... perché la sento per un morto?
Perché è tutto così veloce? La durata di una vita, il momento di una morte... il crescere di un sentimento. Perché ogni dannato secondo deve passare così velocemente?
Perché? Perché non sei più qui?”
Mi bloccai, sopraffatta dai singhiozzi.
Ero vagamente consapevole di star parlando come una pazza, ad un morto, ero vagamente consapevole che quello che dicevo non aveva senso e che non potevo provare qualcosa per lui, che neppure esisteva più.
Non potevo.
Eppure ero vagamente consapevole della realtà delle mie parole.>>
<<-Stupido, stupido idiota di un satiro- mi dissi, cercando di frenare la voglia di prendermi a pugni – ma perché? Perché il mio cervello è così poco sviluppato?! Perché?!”
Tirai un calcio alla poltrona davanti a me, facendomi regalare un’occhiata stizzita della vecchietta decrepita che vi era seduta sopra.
Ed ecco la fine di Grover, custode di Talia Grace, figlia di Zeus e Percy Jackson, figlio di Poseidone, per la seconda volta salvatore dell’Olimpo.
Mannaggia a me.
Ma perché diamine avevo deciso di fare l’idiota?!
Con tutti i bei momenti in cui avrei potuto fare il coraggioso avevo scelto proprio una fuga all’ultimo sangue?!
Avevo scelto proprio di proteggere, tra la vasta gamma di protetti che mi ritrovavo, l’unica persona che se la sarebbe potuta cavare da sola.
Clarisse.
Avevo fatto scudo con il mio corpo a Clarisse.
Oh, dei, quanto ero stato idiota.
Ed ero stato ancora più idiota a non farmi nemmeno centrare dritto al cuore, provocandomi quella morte lenta e dolorosa.
-complimenti Grover -
Ma cosa avevo mai fatto di male, io?!
Mannaggia, mannaggia a me!
La cosa più brutta era stata l’essere abbastanza lucido da vedere il dolore nello sguardo di coloro che erano stati i miei compagni, i miei amici.
Anche nel SUO sguardo.
Mi era quasi sembrato uno di quei video-game a cui giocavo insieme a Percy, prima che scoprisse chi era davvero.
Quelli dove alla fine esce la scritta rossa “game over” e tu ti ritrovi con il gioistic in mano e quella sensazione di aver sbagliato qualcosa e grazie a quel qualcosa di aver perso l’ultima chance per vincere.
Era la stessa cosa, solo che al posto del gioistic mi ritrovavo ricordi frammentati, e la sensazione di “irrisolto” era dannatamente e dolorosamente più grande... non dovevo vincere, ma vivere.
E in quel momento, negli studi di registrazione R.I.P e con quel senso immane di attesa, mi ritrovavo a crogiolarmi nei ricordi, in attesa che quell’idiota di Caronte la smettesse di lisciarsi la cravatta e che caricasse un po’ di anime in quello stramaledetto ascensore.
Quel pallone gonfiato intercettò il mio sguardo, sorridendo con aria sadica, come a dire “aspetta un paio di secoli, satiro”, io gli lanciai un’occhiataccia e mi spostai verso la parte opposta di quella stanza affollata.
Incrociai ogni tipo di persona e di sguardo, dalla vecchietta stizzita di prima alla bambina innocente lì a fianco, dal tipo nerboruto e tatuato con la divisa da carcerato all’uomo d’affari in giacca e cravatta.
Alla fine trovai un angolino solitario, dietro un grosso vaso dall’aria vagamente grecizzante e mi ci accomodai, perso nei ricordi e nelle canzoni di Hilary Duff che tanto adoravo, con la voglia di rimanere da solo.
“ehi!”
Mi guardai attorno scocciato, girando la testa, ma non vidi anima viva... o, meglio non vidi anima morta... va bè, non vidi nessuno e punto, pensai di essermi immaginato tutto, ed era possibile dato il posto in cui mi trovavo, e tornai a canticchiare.
“ehi!”
Bene, ora non ero più un satiro stecchito amante di Hilary Duff e basta; ora ero un satiro stecchito amante di Hilary Duff visionario.
Scossi la testa, pensando all’ennesimo scherzo che aveva prodotto la mente malata che mi ritrovavo.
“ehi, ma sei sordo o cosa?”
Fissai il grosso vaso, con aria stranita...
Forse non ero proprio visionario.
Era... un vaso parlante?
“ma vuoi rispondermi?! Sono millenni che sto chiuso qui e nessuno mi si avvicina... tanto meno un satiro!”
“co-come sai che sono un satiro?” chiesi accostandomi al vaso.
Ok, forse mi sarei dovuto chiedere perché un vaso parlava, ma quella fu la prima cosa che mi venne in mente.
L’oggetto rise:
“oh, lo sento... lo sento”
“lo... senti?”
“proprio così...”
“scusa... ma, di grazia, perché parli... insomma, non vorrei offenderti ma sei... bè, un vaso”
“un vaso?... ma quanto vi siete instupiditi voi satiri senza di me?”
“non capisco” confessai
“sono colui che ti ha dato la vita, satiro, sono colui che protegge gli animali, la natura e l’ambiente, sono il dio protettore della fauna e della flora, il dio delle selve, sono...”
“PAN!”>>
VOTO AL CAPITOLO.
Ti do 10 e lode con 6 Woah...anche se mi hai uccis la "satirella"...
Baci.
Thalia_Socia_Grace

Recensore Veterano
14/08/11, ore 11:37

Allora Socia....Non so che dire (anzi che scrivere) perchè è davvero molto bello come capitolo....ma sarò un po' scema iooo???Cioè Luke,e dico Luke Castellan,mi ha baciata così dolce tuti felici e contenti,e io?''Gli mollo una sberla???'Ma Dio santo!!Non esisteeeee!!!
Devo fare un dscorsetto con Thalia.. ;)
inizio la recenzione.
CITAZIONI PREFERITE:
<<“credo che dovremmo cercare un posto sicuro dove mettere le chiappe” dissi
“subito al dunque, eh?”
Ignorai la mezza battutina di Clarisse e ripresi:
“qualche idea?”
Ci guardammo, senza sapere come rispondere.
“il campo?” fece timidamente Silena
“non sappiamo com’è conciato... potrebbe anche essere occupato dai mostri di Time... meglio non rischiare”
“l’Olimpo?...insomma, gli dei dovrebbero offrire protez...”
“risparmia il fiato Grover, ci abbiamo provato, sono dei bastardi egoisti, di noi agli dei non importa nulla”
Rimasi scioccata, come tutti, a quelle parole.
Sapevo che gli dei tendevano ad essere un tantino menefreghisti ma quello che mi lasciò di stucco fu vedere come Luke ne parlava.
Credevo che gli fosse passata. Credevo che avesse perdonato gli dei.
Non era così.
In quel momento ebbi paura.
Paura che se ne andasse, paura che mi lasciasse di nuovo.
“vero, ci abbiamo provato” distolsi lo sguardo da gli occhi azzurri di Luke, dal suo sguardo emblematico e dal suo cipiglio pensieroso, per fissare Backendorf:
“che è successo?”
E mi raccontò tutto, dal tipo della reception all’odioso figlio di Apollo a come Luke si era fatto in quattro per cercarmi.
Tutto questo mettendo il nome “Luke” almeno cinque volte in una frase.
Il messaggio era chiaro: “voglio farti sentire in colpa perché ieri ti è venuto un ictus e hai preso a botte il tipo a cui sbavi dietro da un paio di mesi”
Come se ci volesse lui.
“wow” esclamò Grover “mentre noi eravamo nel cassonetto voi eravate lì? E pensavate che Talia fosse diventata una piantina?”
“Luke lo pensava”>>
Questa è stata la parte che decisamente ho preferito,ma tutto il capitolo è stato fantastico.
Vado a vedere come continua!.
Baci.
Thalia_Socia_Grace

Recensore Veterano
13/08/11, ore 13:43

Sono arrivata a questo capitolo.Complimenti fino a qui sono tutti bellissimi.Purtroppo devo lasciare il PC a mia sorella e quindi non posso andare avante,ma stasera continnuerò.Nel POV di Luke mi son messa a piangere.Descivi le cosee e i sentimenti troppo bene,specialmente per me che amo la Thalike.Davvero Socia sei miticia!Adoro te,come scirvi,quello che scrivi,le tue storie e questa serie.Davvero sei fantiastica!!T stimo e spero che questa storia non finisca mai (come fosse possibile poi).
E bella l'idea che Luke possa tornare buono,ma che dico,TORNARE?,non è mai stato cattivo secono me.Ma crono lo ha usato,lui era confuso ed arrabbiato,per questo ha fatto cattive amicizie.Purtroppo Riordannon ha avuto la tua bellissima idea...Purtroppo,no.Parto con la recensione.
CITAZIONI PREFERITE.
< Avevo giurato a me stesso che qualsiasi osa fosse successa non avrei lasciato la sua mano per nessun motivo al mondo.
E adesso non sapevo dov’era.
Me l’ero vista portar via, strappata dai fiumi di persone che cercavano di scappare, che battevano in ritirata.
Ovviamente non sapevo nemmeno che fine avessero fatto altre persone, come Grover e Clarisse o i miei fratelli, ma per lei era diverso.
E poi c’erano anche Percy e Annabeth. Volatilizzati.
Avevo visto Annabeth prima della battaglia, ma poi l’avevo persa di vista, di Percy, invece, nemmeno l’ombra.
Quando quella luce bianca aveva distratto i mostri, accecandoli, c’era stata una fuga di massa... (normalmente saremmo rimasti a combattere, ma eravamo già decimati e i mostri erano tantissimi, rimanere sarebbe stato un suicidio). Mentre correvo tenevo la mano di Talia, ed ero consapevole della presenza del satiro accanto a me, ma appena eravamo giunti fuori dal campo, in molti si erano precipitati per i boschi e tra gli spintona menti io avevo perso di vista Talia e gli altri, ritrovandomi in mezzo alla strada con un gruppo di persone e un ciclope piagnucolante.
Confidavo, però, che non fosse morta, altrimenti sarebbe successo qualcosa come quello che era accaduto quando Talia si era trasformata in pino: tuoni che sembravano volessero spaccare il cielo, nuvole scure su tutta l’America e anche su buona parte del resto del mondo, e poi l’apparizione di un pino, ma niente di questo era successo.
“Amico-che-era-cattivo-di-Percy può dire a Tyson dov’è Percy?” chiese per l’ennesima volta quella sottospecie di neonato che era con me.
“Tyson, per la centesima volta, mi chiamo LUKE!”
“ok, Amico-che-era-cattivo-di-Percy, ma Percy dov’è?”
“non lo so Tyson”
Non potevo vedere il suo grande occhio castano per via della foschia, ma lo immaginai pieno di lacrime.
“Tyson vuole Percy!” piagnucolò
Ed eccomi a consolare un ciclope, quando avevo i miei problemi a cui pensare e la mia tristezza in cui flagellarmi.
“su Tyson, tranquillo” gli disse la ragazza seduta davanti, una figlia di Afrodite, dandogli dei colpetti sulla spalla “Percy starà bene”
“sul serio?”
“ne sono certa” della serie “diamo false speranze a chi non può comprendere concetti complicati come la morte”, eh?
“Allora Tyson smette di piangere”
“bravo, Campione” la ragazza gli sorrise
“Percy chiamava Tyson Campione!” altri singhiozzi, sospirai.
“su, Tyson, se fai il bravo ti lascio usare i miei attrezzi quando torniamo” gli disse allora Backendorf, seduto accanto alla ragazza.
“Qu-quando torniamo?”
“sì, non appena torneremo”
“e ci sarà anche Percy?”
“certo, Campione”
Altri piagnistei.
Appoggiai la testa al finestrino ghiacciato dell’autobus, immaginando dove potesse essere Talia... se l’avessero presa... non so cosa avrei fatto a Time e a Crono.
Rimasi sorpreso nel constatare quanto dovessi a Talia, insomma, se non fosse stato per lei a quell’ora sarei stato al servizio di Crono a cercare di rintracciare tutti i semidei che erano riusciti a scappare... quella ragazza mi aveva davvero cambiato, mi aveva fatto conoscere cose che non avrei creduto possibili e mi aveva fatto provare dei sentimenti e delle sensazioni che non avrei mai pensato potessero appartenermi.
E non averla con me in quel momento era peggio di qualsiasi tortura.>>
Tutto il capitolo ma il POV di Luke è la parte che ho preferito..mi fa così tenerezza quel personaggio!
VOTO AL CAPITOLO
Ti meriti un Quintuplo Woah più 10 e lode dal quando ho smesso di recensire fino a questo capitolo.
Ora devo andare.Non vedo l'ora siano le 4 per chiamarti e stasera per continuare a leggere.
Bacini
Thalia_Socia_Grace


P.S:SOCIA TI ADORO!!

Sono arrivata fino a qui leggendo.Porca miseria ma è bellissimooooooo!!Wow mi sono appassionata tantissimo!!Ma tu sei mitica!!!Ma quanto ti stimooooo??Povero Percy..Non so perchè ma spero che Luke e Thalia...cioèsai che intendo!!Ossè!Socia sei mitica ea tutti i capitoli che non ho reensito,fino a questo do un bel quintuplo Woah pi10 e lode!!Complimenti mi piace davvero tantissimo!!
Corro a leggere il 10!
Baci.
Thalia_Socia_Grace

Recensore Veterano
13/08/11, ore 00:00

Oddioooo!!Che belloooo!!!!Luke è cotto di meee trallallero *stile bambian scassa minkia* Osssèèèèèè!!Che belloooooo!!Che belloooo!!

Cioè volevo dire cotto di Thalia..xD

Recensore Veterano

Puahahhaahahah!!Bellissimoooo..Davvero!!
CITAZIONI PREFERITE:
<<“Annabeth sono tre settimane che ci alleniamo praticamente ogni giorno...”
“ma i trabocchetti dei figli di Efesto...”
“credo che Clarisse ne sappia qualcosa...” disse Luke indicando una biga che aveva fatto tre capriole in aria prima di atterrare capovolta.
Da sotto ne uscì una Clarisse con l’elmo rivoltato.
Annabeth mugolò... “ormai, non si può più fare niente...ehi sapete che ci è successo questa mattina?”
E si lanciò in una descrizione minuziosa dell’accaduto.
“ wow... allora arriverà nella mia casa... non ho idea di dove potrei metterlo, siamo tutti lì ammassati...”
“puoi sempre metterlo a dormire nel lago... sarei più che felice di conciliargli il sonno...” dissi
“non ti sta molto simpatico, vero?”
“non si era capito?... vedete ho fatto un sogno questa notte...”
“Annabeth!”
“parli del diavolo...”
“ehi, ragazzi... qui è tutto troppo figo!” disse alzando una spada che per poco non mi finì nell’occhio.
“Attento che potresti fare male a qualcuno!” gli dissi in tono un tantino sgarbato.
“uh, sì scusa...”
“ciao, io sono Talia Grace... figlia di Zeus”
“wow... Zeus...io sono David Time, incrementato”,
“si dice indeterminato...”
“oh, sì... è tutto così nuovo per me!”
le strinse la mano... credo che se le avesse fatto il baciamano come con Annabeth, si sarebbe ritrovato a terra con un fulmine piantato in testa... e magari un caduceo nel sedere...
poi Luke si presentò.
“Luke Castellan, figlio di Hermes... tu starai nella mia capanna, mio padre è il dio anche dei viandanti...”
“e dei ladri” intervenne Talia e “se non vuoi ritrovarti senza mutande ti conviene stargli alla larga”
Luke sorrise con aria diabolica.>>
Puahhahaha quessta parte mi ha fatto ammazzare hahaaahh!!Bravissimaaa!!Il caduceo nel sedere!!Pahahah che doloreee!!Mi sa chee fa maleee!!ahahahaha!!
VOTO AL CAPITOLO
di do 3 Woah e un bel 10!!Bravaa!!
Vado a leggere il 4
Thalia_Socia_Grace

P.S:il resto del capitolo è bellissimo,Mi piace come metti in contrasto l'ilarità della prima parte con la serietà della secoda!!

Recensore Veterano
12/08/11, ore 22:38

Oghè..ho letto...in ritardo,ma ho letto e ora recensisco.Bene,questo David Time,mi sta un po' strano...mica sarà lui il Cronide verooooo??Oghè..se è lui....ci scommettevo..altrimenti..no!
CITAZIONI PREFERITE:
< “Percy?”
“che diamine...?” mi avvicinai al confine, Cerbero si mise a scodinzolare, e il puntino assunse la forma di una persona...
“Percy, guarda!” Annabeth indicò un punto indefinito oltre al ragazzo, tre cavalli correvano, al galoppo.
Perché scappava? Erano solo cavalli!
Cerbero ringhiò in direzione degli animali
“ehi, bello... sono solo cavalli!” dissi dando voce ai miei pensieri.
“cavalli?! Quelle sono le cavalle di Diomede!” esclamò Annabeth con la voce di un’ottava troppo alta... la guardai...
“Cavalle carnivore, Percy”
Ok, forse quel tizio era nei guai.>>
Mi ha fatta ammazzare!!Puahahah!
VOTO AL CAPITOLO
Massì dai,come primo capitolo ti do un bel Doppio Woah e un 9.Bravissima è davvero bellissimo!!Vado col secondo èh!!
Baci
Thalia_Socia_Grace

Recensore Veterano
12/08/11, ore 16:08
Cap. 1:

Ed ecco il Cronideeee!!Mammamia non vedo l'ora di leggere il primo capitoloooo!!Ho paura: KI E' 'STO CRONIDEEEEE???mica sarà Percy veroooo???
Baci.
Thalia_Socia_Grace

Recensore Veterano
21/07/11, ore 13:04

uhh eccoci all' ultimo capitolo, conglaturazioni a me e a te la rec numero duecento!!!
allora finalmente Thalia rinsanisce e lo bacia, però wow la storia dei colpi e dei pugni è stata grande, ce la vedo proprio e sai la tua Thalia è molto più ic della mia *piange*
comunque, grover è troppo forte e pan huu pan è the best, un dio più simpatico di così non potevi crearlo.
finalmente percy labbra di zucchero(ok oggi sono fuori) si è ripreso!!!  e la grovisse era troppo bella che cariniiiiiii afrodite ci cova dappertutto.
bene finito spero tu sia soddisfatta un bacione 
nedy_nadietta

Recensore Veterano
21/07/11, ore 12:55

allora, ecco un altro dei miei capitoli preferiti... si sono fissata ma se protesti cancello tutte le recensioni!!! e guarda ke sono tante.
Vediamo, Backendorf (si scrive cosi?) è ultra simpatico, fa di tutto per farla pagare a thalia e mi piace, adoro quando la irrita.
Thalia è veramente una masochista diciamocelo, fatemmi capire, voleva tornare ad avere le radici?? e menomale stavolta Luke è intervenuto trascinandola via, che bravo, però mi immagino quanto avesse potuto essere mansueta la figlia di Zeus, però sono sicura che Zeus non avrebbe mai fulminato Luke anche se stava portando via in modo brusco sua figlia, perchè la stava salvando.
la parte di Luke che le chiede delle spiegazioni altrettanto bella beh che dire, torno a recensire!!

Recensore Veterano
21/07/11, ore 10:25

bel capitolo, cahe carini luke e Thalia, ci sono rimasta male quando gli ha tirato una sberla, che idiota, comunque poovero cucciolo il mio Luke, voglio dire si è beccato una sberla perchè ha baciato Thalia, a proposito il sorriso più falso e tirato della faccia di madonna, bel paragone.
Però cavolo, il ciclope era il tipo perfetto, non so cercare qualcuno un po più piccolo? va beh vado a rec gli altri capitoli di Thalike, sisi lo so è che il mio cervello è in astinenza
=)

Recensore Veterano
21/07/11, ore 10:04

ormai ke sono venuta per inserire tre rec, e visto che i Thalike sono i miei preferiti, perchè non venire s leggere i cap ke ho amato di più (è x questo ke preferisco il cronide al ricordo e l' eroe, solo x loro due, altrimenti comehai detto tu è meglio il ricordo) alluora, grover che suno con il flauto mi piacerebbe tanto sentirlo, adoro quei due sempre a litigare, e poi dopo hehehe.
la reazione di Thalia non me la sarei mai aspettata che idiota :>/ cmq finalmente si sono baciati aleee ooo alee ooo cmq Hermes e i suoi vermiciattoli che ltigano sono immancabili W george e Matha.
ok scusa la rec penosa e caotica, ma sono ancora stordita dopo aver riletto i. bacio.
la Thalike mi fa questo effetto<3333

NN