Mi voltai a guardarlo, osservandolo con attenzione scientifica, come se non lo avessi mai visto. Perchè stavo fissando il mio amico di sempre? Boh, pensai solo che era un gran bel ragazzo anche se un grandissimo cazzone.
Mi girai di scatto non appena vidi la sua testa fare un accenno di movimento, mi sentii arrossire ma continuai a pensar che potesse essere normale soffermarsi un po' di più sul tuo migliore amico una volta tanto!
«Alla salute Brian!», brindò lui sorridendo a trentadue bianchissimi denti, come era solito fare, e alzando in aria la bottiglia di birra già a metà. .
Feci un lungo sorso e poi Matt attirò ancora la mia attenzione, mi faceva segno di star zitto e indicava un punto indefinito della sala. Mi voltai a guardare la cassetta della birra e vidi una bottiglia sospesa ad una decina di centimetri da terra.
«Ma che cazzo...?!»
Ricadde.
Non ero impazzito vero? L'avevo vista!
No, non ero impazzito, l'aveva vista anche Matt!
E no, non ero ubriaco.
«Ma che ne so!»
Volevo avvicinarmi e dirgli che non era pazzo, tranquillizzarlo anche se non era nervoso, abbracciarlo solo per sentire il suo respiro caldo sfiorare la mia pelle...
...ma che cazzo sto dicendo?!

Lo avrei assalito pur essendo in mezzo ad amici, staff e... mogli.
Cavolo, ero sposato!
E anche lui.
Come avevo potuto ficcarmi in questo mare di merda? 
Mi ero innamorato del mio cantante, maledizione!

Frank e Gerard sono due amici che vogliono entrare in una scuola d'arte molto selettiva a New York per inseguire i loro sogni. Charlotte e Kathrine non si conoscono.La prima vuole fare della sua vita il cinema, la seconda vive all'ombra della madre prima ballerina e vuole riscattarsi sul palco. Nello stesso giorno quattro vite s'incrociano nella grande mela, ma il bivio per tutti i protagonisti sarà sempre una domanda "A chi appartiene il mio cuore? All'amore o all'arte?"

Il cantante, di rimando, scoppiò a ridere.
"Che stai facendo Haner? Zacky ti ha dato buca?"
Brian sbuffò indispettito, per poi decidere di spiegare il
tutto il prima possibile.
"Ehm.. Eiaculazione precoce. Esercizi. Vattene."

Mini-seguito di The Ghost Of You.
Mikey era nervoso ed agitato. Eppure era tutto perfetto.
Indossava l'abito scuro, la chiesa era addobbata a dovere, con profumati fiori colorati e nastri d'organza posizionati in ordine sui banchi e lungo tutta la navata. C'erano solo pochi intimi, i parenti e gli amici più stretti.
Gerard sorrideva a suo fratello, dal suo fianco. Era, insieme a Ray, il suo testimone di nozze. Aveva ripetuto a Mikey di stare calmo, fino a mezz'ora prima. Gli aveva detto che andava tutto alla grande. Donna Way guardava suo figlio sull'altare, con aria fiera. Stava diventando un vero uomo. Sorrise commossa. Ne aveva combinate tante, Mikey, ma doveva essere fiera di lui.
Frank era seduto nella prima fila di banchi. Si guardava intorno. Si sentiva a disagio, con quell'abito elegante e quei capelli sistemati. Guardava la piccola folla di invitati, poi l'entrata della chiesa. Poteva sembrare anche più nervoso di Mikey. Lanciò un'occhiata maliziosa a Gerard, pensando chi dei due, se mai si sarebbero dovuti sposare, avrebbe fatto l'entrata trionfale, e chi avrebbe atteso all'altare. Poteva scommettere che la parte della sposa sarebbe stata di Gerard. Ridacchiò tra sé, immaginando la scena.

Mi sforzai per leggere quelle lettere minute e in qualche modo raffinate:
Se stai leggendo questo messaggio, ti prego, rispondimi qua sotto. Basta un ‘sì’, un ‘okay’, ma ho bisogno di una risposta, ho bisogno di qualcuno. Ti prego, chiunque tu sia.

Questa è una schifezzuola nel vero senso del termine, abbiate pazienza!=_=
Improvvisamente Mikey se ne accorse.
C'era cascato.
Di nuovo.

« Quindi tu non suoni la chitarra.» deduco ripensando a quella povera e innocente chitarra nelle sue mani pallide.
« No, canto» sorride un pò imbarazzato.
« Mi piacerebbe sentirti.» ammetto ma me ne pento quando punta i suoi verdi occhi nei miei, merda.
3mila wat mi percorrono la schiena, i suoi occhi sono fottutamente stupendi, magnetici. non posso distogliere lo sguardo da lui.
Continuiamo a scrutarci e a volte a sorriderci, poche parole. La cosa dovrebbe essere imbarazzante ma non c'è un filo di imbarazzo nell'aria.

- Lui lo ama, B. Lo ama da sempre. E anche Frank. Non... non volevo essere io a dirti queste cose. Sapevamo che prima o poi l'avresti scoperto...
Bandit non disse nulla. Si sentiva piccola, si sentiva sola. Voleva vedere suo padre, voleva abbracciarlo, voleva chiedergli spiegazioni.
Bisbigliò un "Grazie zio Mikes", si voltò e camminò lentamente verso casa.
Le faceva male il cuore. Ormai lo aveva accettato, aveva capito come stavano le cose, si era arresa all'evidenza. Ma faceva male. Perchè non poteva avere una famiglia normale? Perchè non poteva essere come tutti gli altri ragazzini della sua età?
Pensò a Cherry e Lily, al fatto che loro sembravano convivere in modo leggero con quella situzione, per loro era semplice: si amano, quindi stanno insieme. Ma per lei no, non era così.
[Frerard]

Frank è ormai abituato a spostarsi da una città all'altra, ma sembra proprio che suo padre questa volta abbia deciso di rimanere.

***Leggimi, leggimi, sono importante!***
*Aggiornato al 31/10/2015*
Oh cazzo, dev’essere lo stress, sì, sicuramente, colpa dell’esame, colpa della White, dormo poco e bevo troppi caffè, è colpa della mia immaginazione, colpa della suggestione, devo smetterla di guardare quegli stupidi film horror con Mikey, assolutamente, da stasera basta televisione, a letto presto, e senza caffè!

Ecco una differenza sostanziale tra lui e Gee. Gee era un uomo, maturo, adulto, che ragionava come tale. Frank invece era al primo anno, era ancora un ragazzino infantile che non sapeva da che parte girava il mondo, che aveva ancora paura del giudizio degli altri. Che aveva ancora paura di essere guardato come se non fosse all’altezza di niente.
E forse era vero.
Io ti...

"Hai un asciugamano colorato? Così evito di macchiartene uno bianco, è difficile da mandare via."
Come è difficile mandare via te? No perché ormai son così bravo a cacciare via le persone che potrei riuscirci ad occhi chiusi.
"Non preoccuparti, la mia è una donna delle pulizie esperta." sorrido compiaciuto del mio doppio senso che tu chiaramente non riesci a cogliere, mi chiedo perché tutti pensino che tu sia un genio.
Tu un genio non lo sei mai stato, anzi, vivi di luce riflessa, tu.
Oscurando chi più di te merita di stare sotto alle luci della ribalta, guarda Ray, un genio con quella chitarra, guarda tuo fratello calcolato solo di striscio quando è vicino a te.
Oscuri tutti tu e ti cibi della luce altrui, sei un manipolatore con la tua voce gracchiante.
"Allora posso?" chiedi, insistendo su uno stupido pezzo di stoffa morbida.
"Si, Gee, puoi."
Mi guardi per un attimo, quasi spazientito dal mio tono sconsolato.
Ti porti l'unghia del pollice alla bocca, è un secondo, la togli subito, non sta bene non avere le unghie curate, Lyn-z te lo ripete sempre, perché ti ostini a mangiarle?
Perché cedi anche tu al nervosismo? Non puoi cedere anche tu, non puoi..

Frank è un ragazzo scapestrato e caotico che, spinto dal desiderio di racimolare qualche guadagno, decide di accettare il lavoro di modello per il disegno dal vero all'Accademia di belle arti.
Gerard è uno studente riflessivo e sognatore dall'incredibile vena artistica ma con un blocco psicologico che gli impedisce di esprimersi come vorrebbe.

"Ehi," Frank mormora quasi sulle mie labbra,mentre il suo indice traccia la linea della mascella " Non dobbiamo per forza... se non vuoi basta che me lo dici.''
"Non parlare, ok?" Gli dico cercando di sbarazzarmi dei miei pantaloni e posando gli occhiali nel comò li accanto. Frank mi bacia nuovamente, esitante, fà scivolare le braccia attorno alla mia schiena, continuando a baciarmi, prima di trascinarmi nell'ultima stanza che dava sul corridoio.
Frikey