«No, hai ragione.» Fa una pausa in un cui aspira un lungo tiro di sigaretta. So che sta per dirmi qualcosa. Ricordo ogni suo modo di fare. «Voglio vederti. Uno di questi giorni. Voglio vederti.»
«No. Siamo sposati.»
«Ti prego, Kris.»
[...]
Robert afferra la mia mano nello stesso istante in cui io faccio la stessa cosa con la sua. Le mie dita, incastrate alle sue.
In un attimo, siamo di nuovo noi.
In un attimo, siamo di nuovo quelli che si perdonano.
In un attimo, questa diventa nuovamente quella storia che non racconti, quella che hai cercato di dimenticare, di seppellire, di lasciarti alle spalle.
In un attimo, questa diventa nuovamente l'altra storia di noi.

Dal primo capitolo:
Lei si tolse gli occhiali, si passò la mano tra i lunghi capelli castani e si sedette, la luce che entrava prepotentemente dalla finestra le illuminò uno sguardo magnetico marrone, profondo caldo, cioccolato fuso. Mi rapì, la fissai, con il rischio di sembrare veramente sfacciato:
< Che altro sai di me, oltre che sono un insopportabile scocciatore, un peso, a volte anche un pazzo e evidente anche dopo una fugace occhiata … un malato … - lo dissi sottovoce.
< Ti osservavo prima, mentre parlavi con Jasper, sotto gli occhiali … - rise – sei molto bello!
< Niente mezzi termini! A dispetto di quest’aspetto così mite!
Devo dire che anche tu non sei male, anche tu mi piaci Bella – risi.

Cos'è l'amore? E' quel brivido che ti attraversa la spina dorsale nel momento in cui incroci i suoi occhi, nel momento in cui ti sfiora? No, l'amore è sofferenza, sono lacrime versate, è dolore. L'amore è solo un'illusione che ti aiuta ad andare avanti, a crescere e a diventare la persona che sei o sarai un giorno.
La professoressa Isabella Swan decide di tornare a Forks, dopo precisamente quattordici anni. Tutto è cambiato nella sua vita, lei per prima. E' convinta di essersi lasciata tutto alle spalle, anche se gli occhi di sua figlia la riportano troppe volte indietro nel tempo. Ma cosa succederà quando, in un tranquillo giorno scolastico, non saranno gli occhi di sua figlia a farle ricordare, ma il soggetto stesso dei suoi ricordi?

La vita di Edward Masen si interseca con quella di Bella nel ristorante dove mangia ogni venerdì a mezzogiorno. Lui è bello, arrogante ed evita l'amore a tutti i costi. Lei non si lascia impressionare dalle cose che di solito fanno cadere le donne ai suoi piedi.

Kristen è una ragazza che vive nella periferia di Baltimora, nello Stato del Maryland, e il suo più grande sogno è quello di diventare una ballerina, infatti, ogni mattina, prima di andare a scuola (Kristen ha 17 anni) si allena in camera sua; tutto all’insaputa della madre.
Proprio in questa città c’è una delle più rinomate scuole di arti sceniche dello stato, così Kristen farà di tutto per poter ottenere l’audizione.
Comunque, in questa scuola si imbatte in Robert, il ragazzo più ambito dalle ragazze che studiano lì. Però non ha un viso proprio sconosciuto. Lei è sicura di averlo visto almeno una volta.
Robert ha ventunanni e non ha molto rispetto delle ragazze. Le tratta come se fossero merce di scambio e fa quello che vuole con loro.
Non tiene a nessuno, tranne ai suoi migliori amici e alla sua famiglia, che è poi quella che gli permette di vivere da riccone quale egli è.
Kristen si sforza parecchio per riuscire a ricordare chi sia.
Chi sarà questo ragazzo che la sua mente conosce ma si rifiuta di ricordare?!
Spero di avervi incuriosito xD Spero leggerete il primo capitolo!! ^_^

La favola di Cenerentola, vista da me..
"-No. N-non mi hai spaventato- balbettai.
Lo vidi rilassarsi e sorridermi leggermente. Di nuovo fece capolino quel suo strano sorriso storto, così particolare e al tempo stesso così dolce.
-Sono felice di saperlo- disse ancora. Allungò una mano verso di me e rivolse il palmo in alto, in attesa che io ci poggiassi sopra la mia. -E.. se non è chiedere troppo.. posso sapere il tuo nome?- domandò dolcemente.
Allungai la mia mano e la posai sulla sua, grande e forte. Sentii subito le sue dita stringere leggermente la presa.
-Isabella. Il mio nome è Isabella..-
Il sorriso sul suo volto si allargò a dismisura, felice per quello che gli avevo detto. Lentamente e sempre mantenendo il sorriso sulle labbra, si chinò sulla mia mano e lasciò un bacio delicato sul dorso.
-È un piacere fare la vostra conoscenza, Isabella. Io mi chiamo Edward..-"