Sousuke Yamazaki non ha sogni; Rin Matsuoka sogna abbastanza per entrambi.
Entrambi i ragazzi si imbarcano, appena tredicenni, sul mercantile Pryce - nella speranza di ottenere gloria e fortuna; ma ciò che spetta loro è un mondo di orrori e violenze, che non bada a risparmiare neanche gli innocenti.
Pirate/Fantasy!AU
- Mi stai dicendo che sarò ammesso sulla tua nave, Capitano? -
- Certo. - Aveva sorriso. - E sarà un onore, quindi preparati. -
Parlava spesso anche di quello: quando Rin sognava, sognava in grande. Non voleva essere un semplice mercante, ma entrare a far parte della Marina e avere una nave tutta sua, e si perdeva in lunghe descrizioni di come sarebbe stata. Poco importava che fosse bloccato su un mercantile.
- Avrà quattro alberi maestri, alti il doppio di questi. - Spiegava; ma era un dettaglio che sarebbe cambiato alla prossima descrizione, e Sousuke non vi badava. - E navigherò per conto di Re e Regine fino alla fine del mondo! -
E Sousuke sorrideva, e i sogni di Rin erano scivolati dentro i suoi.

L'amore ha mille e più modi per giungere a noi. Può assumere la forma di un sorriso, di un gesto gentile; può essere una frase o uno sguardo mai innocente, mai del tutto inconsapevole.
Per Rin fu una vista, come non ne aveva mai vedute in vita sua prima di allora. Una schiena grande a proteggerlo, e braccia spalancate a fargli da ulteriore barriera – come se al ragazzo che gli stava di fronte e fissava i loro compagni di scuola con uno sguardo che avrebbe potuto sciogliere anche l'acciaio non bastasse porsi di fronte a lui; come fosse nato solo per fare quello.
Dieci momenti in cui le vite di Rin e Sousuke si sono intrecciate, dalla loro infanzia fino all'età adulta. Angst & Fluff & Smut.

Anche in quel buio, vede la testa di Sousuke alzarsi debolmente verso la fonte del rumore. Il suo petto si alza e si abbassa lentamente, al ritmo di un respiro stanco e spossato; la bocca è aperta, le labbra arrossate da tutte le volte che deve averle morse nelle ultime ore. Rin è tentato di avvicinarsi e baciarle per soddisfare il desiderio di vederle arrossarsi ancora di più, di vedere Sousuke tremare anche con quel semplice tocco – ma si costringe a pazientare, superandolo per appoggiare lo zaino sulla propria scrivania e per scostare le tende quel tanto che basta a illuminare la stanza e lo spettacolo che è Sousuke.
O, quella in cui Sou non vede l'ora di provare cose e Rin è felicissimo di accontentarlo.

È un'esplosione nel deserto ciò che unisce per sempre le vite di Levi Ackerman ed Erwin Smith, rispettivamente soldato senza fissa dimora e medico devoto alla propria professione, durante una missione in Iraq. Quando Erwin salva Levi da morte certa, ancora non sa che sarà proprio lui l'uomo che renderà reale il suo sogno di una vita: qualcosa che nessuno dei due ha mai avuto, e che entrambi desiderano più di ogni altra cosa al mondo.
Una famiglia. La più grande, stramba e unita delle famiglie.
Ci fu di nuovo una pausa, questa volta più lunga; tanto che la voce di Erwin tornò a riempire gli altoparlanti. - Posso dirlo io, se preferisci. -
- No. - Levi scosse la testa senza giustificare il suo silenzio, tornando a guardare in camera con quanta più intensità possibile; e per la prima volta da quando il video era cominciato, i dodici spettatori riconobbero in quello sguardo l'uomo che aveva combattuto mille guerre senza arrendersi. L'uomo che aveva cresciuto tutti loro.
- La priorità della nostra famiglia. - ogni parola di Levi era carica di forza distruttiva. - È sopravvivere. Assieme. -

Remember all their voices,
remember all their faces,
everything is different the second time around.
Levi ed Erwin sono sposati appena da qualche mese quando arriva il mandato d'arresto per Levi.

[Eruri Week] Day 1: Past/Memories
Levi fissa l'abisso senza battere ciglio. Non è quel nero profondo e sconfinato a spaventarlo, ma la luce dell'unica torcia appesa alla parete di fronte a lui. Lentamente riporta lo sguardo dal corridoio buio da cui è arrivato all'uomo accasciato contro la parete illuminata, fissandolo con occhi gelidi.
È di lui che ha paura.

Basta così poco a sconvolgere un'esistenza, a cambiare la sorte di un individuo. La scomparsa di Marco Bodt dalla battaglia di Trost segna profondamente la vita di Jean Kirschtein. Marco non è da nessuna parte, niente indica che sia quasi mai esistito. Jean può solo presumere che sia morto, e onorare la sua memoria unendosi alla Legione Esplorativa, la divisione di soldati che affronta i Titani nel loro campo.
Sono passati vent'anni dalla morte di Marco, quando il suo fantasma torna a tormentarlo.
- Se mi fate Comandante, morirete tutti. -
Rivaille si alzò dal divano, frugò nella tasca della propria giacca scura – la giacca del Comandante, realizzò Jean – e vi tirò fuori un oggetto, che lanciò al ragazzo biondo.
Jean lo afferrò curioso. Era il ciondolo di Erwin, il segno che il Consiglio Centrale rilasciava ai Comandanti delle tre divisioni. Viola ametista per Dot Pixis, rosso rubino per Nile Dawk, verde smeraldo per Erwin. Il verde dei prati infiniti fuori dalle mura, il verde delle cappe sulle loro schiene. Il verde della speranza.
- Sopravvivere non è mai stata un'opzione, in ogni caso. - dichiarò Rivaille, fissandolo.

Quando quella lettera arriva a casa loro, c’è un silenzio denso come fango a pesare sopra le loro teste. Mentre Daichi la scarta, Sugawara sa benissimo che, da qualche parte prima della fine della giornata uno dei due crollerà - Daichi, probabilmente - e che l’altro dovrà stare lì a fare da spalla e far finta che non faccia male.

Dove Sousuke è all'impasse e il mare aperto è lo scenario che indugia dietro alle palpebre chiuse.
«Ti manca nella maniera in cui ti manca il respiro quando, per puro diletto, trattieni il fiato solo per vedere quanto tempo puoi sopravvivere senza il bisogno d’ossigeno – senza Rin – e i polmoni ardono nell’implacabile agonia del fuoco e i muscoli della gabbia toracica si tendono fino allo spasmo mentre li costringi a restare immobili, a sottomettersi, salvo poi cedere di schianto quando il bisogno diventa impellenza e quindi ordine biologico inviolabile. È proprio così che ti manca Rin, è così che brucia, così che fa male, ma un male che è tangibile, che ti stringe le viscere e le annoda per spingerle in gola e soffocarti poco alla volta.»

SouRin | post episodio 13 | probabile OOC.
"Le relazioni a distanza non sono impossibili, basta solo volerlo davvero.
Inconsciamente, sfiora con il pollice la sottile fascetta d’argento che porta al mignolo della mano destra e avverte la tensione dissiparsi appena, alleggerirgli le spalle e consentirgli di riprendere a respirare con regolarità – nonostante il leggero fastidio che sente ai polmoni gli ricordi che l’apnea non è del tutto finita, non ancora. È freddo sotto i polpastrelli – Rin prende a farlo ruotare appena, sovrappensiero, mentre la sua mente torna alla sera in cui quella piccola ma inestimabile promessa gli è stata infilata al dito. "
[..]
"Ormai manca talmente poco che quella distanza irrisoria che ancora li separa sembra quasi più ingombrante e insormontabile dell’oceano che vi era prima."

Il suono cupo che ne deriva si protrae per pochi istanti, finché le pareti non lo assorbono, complici.
Non si era nemmeno accorto di stare ansimando.
“Suona, Shintarou.”
[Akamido - dub-con]

Si sente perso, e se molla il viso di Kiyoshi, non si ritroverà mai più.

Qualcuno c'era, nella vita di Erwin. Si chiamava Marie. Ne parlò a Levi durante un turno di sera, mentre sostavano presso un distributore di benzina a bere acqua frizzante. "Mi spiace non potere essere a casa stasera. C'è il film preferito di Marie in tv" silenzio, a cui rispose, "Sai, mia moglie."
Levi non gli chiese da quanto fossero sposati, né fece osservazioni sulla mancanza della fede al dito. "Qual è il suo film preferito?"
*
*
Due anime che si trovano nel posto sbagliato al momento sbagliato.
[Policeman!Eruri AU; One shot] [Dedicata a Uny ♥]