[Dall'introduzione]
“Tanti auguri Shisui” mormorò l'anziana donna, schioccando un bacio tenero sulla tempia del ragazzino, che sorrideva da orecchio ad orecchio. Gli spinse tra le mani, ancora sporche di panna montata per averle affondate nella torta di compleanno, una bustina semplice di carta, senza fiocchi né fronzoli. Lui però ne fu entusiasta, e con la delicatezza di un bulldozer, fece volar via anche quello, per scovare il suo regalo.
“Cos'è nonna?” chiese mentre se lo rigirò tra le dita, notando solo allora il disegno sul ciondolo di legno. Ci passò l'indice sopra, tracciandone i contorni con aria curiosa.
La signora sorrise paziente, e prendendolo delicatamente lo legò attorno al suo collo, appoggiandolo sulla maglia chiazzata di tempera.
“È come un portafortuna. Tienilo sempre con te, ti proteggerà, indicandoti la via, quando arriverà il tempo” disse piano, stringendo le braccia attorno alla forma del nipotino, e dondolarlo con la sedia. Il piccolo si accoccolò meglio al suo petto, sorridendo piano, avvolto dal calore famigliare dal vago profumo di lavanda.
“Grazie nonna, mi piace! Che animale è? La maestra non ce lo ha mai fatto disegnare!”.
“Questo, pulce, è un'orca”.
[ItaShi]

Tema chiave: Achille e Patroclo visti in Hannibal e Will.
"Spero solo un giorno di rivederti nell' Ade, aspettando con le monete in mano la tua visita prima di dividerci io in Tartaro e tu nei Campi Elisi , si perché so che tu ci andrai, creatura meravigliosa, anche se mai smetterò di cercarti, in un mondo o in un' altro, perché Achille non è niente senza Patroclo e viceversa."

-Resteresti comunque con me, anche se io facessi qualcosa che i Jedi reputano sbagliato?
Sbatté le palpebre, stupito – non è quello che è già successo?
Ormai era scesa la notte. Sasuke avrebbe voluto capire perché si trovasse più a suo agio al buio, che alla luce del sole. Non aveva mai capito perché i Maestri chiamassero il lato Oscuro a quel modo; d’altronde soltanto al buio si poteva cogliere il bagliore delle stelle, e soltanto infrangendo le regole, Sasuke poteva sdraiarsi accanto a Naruto, amandolo in un modo che l’Ordine vietava.
-Hai ragione – replicò a bassa voce.
Star Wars AU

Sasuke non poteva credere che Naruto l'avesse tradito. Ma gliela avrebbe fatta pagare... il divorzio era solo l'inizio. Se c'è una cosa che un Uchiha sa fare è distruggere completamente qualcuno. E avrebbe ignorato le piccole fitte di rimorso, perché sapeva di aver ragione, giusto?

Naruto esultò quando venne avvolto da una nebbia spumosa e sottile, ignorando la punta di terrore che provava nel vederlo materializzarsi dal nulla come un fantasma. Lui neanche ci aveva mai creduto, nel paranormale, figuriamoci se avrebbe mai pensato che potesse rivelarsi così eccitante…ma adesso lui era lì, col bianco del suo incarnato e il nero dei suoi capelli a riempirlo di contrasti, con le ombre che gli sfumavano il volto in una maschera di mistero e seduzione.
Naruto protese la mano, senza neanche rendersene conto, verso la figura slanciata che si era materializzata a pochi passi da lui. Era talmente bello da risultare inquietante, minaccioso come la prima volta che lo aveva visto.
*
-Io sono Uzumaki Naruto. Siamo in Giappone, e io non so che posto sia Konoha.- ... -Adesso immagino che sarai arrabbiato, e spaventato, ma la morte fa parte della vita, e tu adesso devi andare verso la luce e trovare la pa…-
-Non sono morto, fottuto coglione!- inveì il ragazzo che, ancora ansimante, era piegato a terra, scosso da violente fitte alla testa che gli mozzavano il respiro.
-E allora cosa sei?-
...
-Uchiha Sasuke, shinobi di Konoha.-

Itachi non seppe resistere; non aveva molto tempo, ma un’ultima volta poteva concedersela. Chiuse gli occhi, rilassandosi, autoinfliggendosi quella dolce tortura: irretì la sua stessa mente in un genjutsu, quello in cui si crogiolava da anni cercando sempre di mantenere il controllo necessario per non smarrirsi e non restarvi intrappolato.
Chiuse gli occhi: l’unico modo che ormai aveva per vedere davvero.
*
-Sei in pessima forma.- sentenziò Shisui, puntandogli contro uno sguardo severo e soppesandolo dalla testa ai piedi.
-Non guardarmi così. Io sarò in pessima forma, ma tu sei morto.-
-E ho comunque una cera decisamente più bella della tua. Questo la dice lunga, amico.-
Itachi si sporse con uno scatto del busto, afferrò il viso di Shisui tirandolo a sé, ringraziando il potere di quel genjutsu che gli permetteva anche di sentire sui polpastrelli la sericità di quella pelle liscia, gli catturò la bocca rosata in un bacio rapido e urgente.
-Non sono tuo amico.- gli sussurrò sulle labbra, allusivo, ebbro del sapore dell’altro.
-No, hai ragione, sei il mio cuginetto sodomizzato.-

- Un incantesimo estremamente complicato...-
Peter lo sa almeno quanto James, ma Sirius non gli stacca gli occhi di dosso mentre parla. Si aspetta che si tiri indietro, che all'improvviso non voglia più farlo.
- Hai avuto il fegato di presenziare a questo discorso, Peter, hai già superato le mie aspettative. Adesso giura che manterrai il segreto, e sarà sufficiente.-
***
Sembra inerme tra le sue braccia, il Signore Oscuro, e Peter stringe suo malgrado la serpe che ha in pancia il destino del mondo.
Il feto di stoffa e male dorme poco, perché la fame lo sveglia e gli logora le viscere, lo rende schiavo dei suoi bisogno umani.
- Ancora, p-padrone?-

Si mise a scribacchiare al telefono. Sasuke lo guardò con un ghigno divertito, senza commentare.
Di certo Sachi-chan non sarebbe venuta, visto che non esisteva. Ma prendere per il culo Naruto fingendosi una ragazza su quella chat idiota, era un ottimo modo per sfogare la sua frustrazione. Per l’appunto, voleva bene a Naruto, ma i suoi commenti omofobi avevano acceso tutta la sua voglia di vendetta, così aveva creato quel profilo falso sulla chat a cui Naruto si era precedentemente iscritto, e aveva cominciato a scrivergli.
La parte più triste e al contempo divertente, è che non aveva finto di essere una persona adorabile, dolce e affettuosa. Come Sachi-chan scriveva ciò che voleva scrivere, chattava con Naruto così come avrebbe fatto normalmente, non aveva ammansito il suo carattere, né addolcito le sue parole taglienti, aveva solo usato un nome finto.
Eppure Naruto era rimasto comunque affascinato.

{Partecipa al contest “When love is not enough” || an Hozier&tropes contest di LVdevotee}
- Sai che ti dico, piccola stupida? Morire di freddo è troppo facile. Sei il nostro saltimbanco, ci fai divertire come un nano di corte. Sei la nostra brutta lepre addomesticata.-
E se Greyback avesse voluto prendersela, avrebbe significato che i suoi spettacoli stavano diventando noiosi. Sarebbe stata una fortuna per lei andarsene adesso, in silenzio come un colombo in bocca alla tormenta.
{...}
- Ecco qui, rum per la mia sgualdrina babbana.-
Scabior si accovacciò di fronte a lei, immobile tra le radici di una betulla rachitica, i piedi nudi affondati nel muschio come per riscaldarsi. Tentò di graffarlo con le sue unghie marcite mentre afferrava la bottiglia e beveva, beveva, beveva come se volesse dimenticare il bosco e l'aria e la vita intera.
{Ispirata alla canzone Cherry Wine di Hozier}

FF che si colloca temporalmente prima di "La Mandragola".
Dal testo:
- Dopo tanti anni, sei ancora così bella.-, le aveva scandito, languido, sussurrandole all’ orecchio.
In quale inferno l’ avrebbe scagliata, se gli avesse permesso di prenderla tra le sue braccia?
Ormai seduto, le avvolse i fianchi con un braccio per tirarla a sé, schiacciandole il seno col proprio petto quando si sporse per posare le labbra sottili sulla nuca di lei.
Era sempre stata sensibile lì: il dannato se lo ricordava.
- Lasciati andare, Tsunade. Questa volta sarò qui per sorreggerti.- Lo odiava, quando parlava in modo così credibile… talmente tanto che la sua sembrava una promessa, l’ ennesima, ma la prima dopo tanti anni.
Quanto altro dolore vi avrebbe istillato, se gli avesse di nuovo aperto il proprio cuore?
- Piangi tutte le lacrime che hai trattenuto finora. Adesso puoi farlo.-
Le labbra dell’ uomo si posarono, lenitive e delicate come farfalle, sugli zigomi e poi sull’ angolo della bocca, corsero a sigillare le palpebre chiuse e tremanti.
Quanto tempo le restava, prima di innamorarsi di lui una seconda, una terza, una centesima volta?

- N-no...basta, ti prego...-
Mio fratello è comparso sulla soglia della mia stanza. L'oscurità mi rende impossibile distinguere altro che non sia la sua sagoma: si sta ancora sistemando la cinghia dei pantaloni, anche se è notte fonda e non deve andare da nessuna parte. O forse sì. Ti prego, Dio, fa' che abbia da andare da qualche parte, fa' che abbia voglia di prendersi una boccata d'aria e accidentalmente cada dentro un fosso e si spezzi il collo. Sono stremata, esausta e non voglio più avere paura.
{La storia partecipa al contest "Are you mine?" di Mary Black}

Erano vivi, erano a casa, erano assieme.
«Andrà tutto bene», si dissero, con un sorriso.
E furono così convinti delle loro parole, che finirono col crederci entrambi.
[FF partecipante alla challenge indetta dal gruppo Facebook SASUNARU FanFiction Italia]
Prompt: Ferite di guerra, Bottega di un pittore, Mansarda parigina.

"Dove stiamo andando?"
"A cercare Tony."
"E dove sta, Tony?"
"Non lo so."
"E allora dove stiamo andando?"
"Non lo so."
In cui Tony sembra scomparire (uhm), Peter parla sempre a sproposito, Steve entra nel panico e ci sono flashback a caso. Più o meno.

"- Hashirama, se vuoi consolazione cercati una puttana. -
Madara si alzò e gli diede le spalle, corrucciato e concentrato a sistemarsi il colletto imbottito della casacca, nella speranza di non ammalarsi per l’ idiozia di Hashirama e per la propria che, ancora una volta, lo aveva portato inutilmente in quella grotta gelida.
Così, voltato, non vide il sorriso obliquo e scaltro che passò sul volto abbronzato dell’ altro.
- E perché mai, Madara? Cos’ ha una prostituta che tu non puoi darmi? - "

-No, è che è la prima volta che una persona che salvo si eccita a vedermi.
Sasuke si agitò un attimo – chiariamo una cosa, non era per te! È stata la paura e l’adrenalina! – puntualizzò infuriato a voce alta, arrossendo.
-Continua a ripetertelo – rispose sogghignando l’altro.
Doveva proprio essere salvato dal pompiere più irritante del mondo?