Rey aveva ancora molto da metabolizzare di quello che era successo, e isolarsi da tutto le era sembrata l'unica alternativa per accettare l'inevitabile e per trovare un motivo per andare avanti, senza di lui.
Ormai era una lotta continua con se stessa e non sapeva se sarebbe riuscita a vincerla. O forse, non era sicura di volerla vincere.
Aveva dovuto accettare delle verità atroci, sulle sue origini, sul suo abbandono e sul destino tragico dei suoi genitori, e adesso, almeno da quel punto di vista, aveva raggiunto una serena consapevolezza.
La sua ricerca disperata e forsennata di un'identità, di un'appartenenza, l'aveva portata a fare una scoperta orribile. Eppure era riuscita ad andare oltre. Aveva accettato di essere Rey, solo Rey, fautrice del proprio destino, e ora non rispondeva più con rammarico e tristezza quando le veniva chiesto "Rey chi?"
In lei scorreva il sangue dei Palpatine ma, come suo padre prima di lei, aveva capito che non contava nulla il cognome che si era costretti a portare per diritto di nascita, ma la persona che si sceglieva di essere seguendo i propri ideali, ribellarsi e combattere per essi, se necessario.
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Post The Rise of Skywalker

Sei mesi fa, la famosa serie tv space opera Lost Galaxy ha fatto l’impensabile: ha reso canonica la controversa ship nemica MattKira. Questo sarebbe già abbastanza brutto di per sé, ma poi la famosa anti blogger Rey trova una fanfiction MattKira rebloggata sulla sua dashboard.
La sua soluzione? Odiarla e iniziare a leggerla solo per poi pubblicare commenti su quanto sia brutta sul suo blog.
C’è solo un problema.
La fic è, in realtà, abbastanza buona.
E poi l’autore, KyloRen, le manda un messaggio…
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Questa storia non mi appartiene. È la traduzione in italiano in una fanfiction in inglese pubblicata su AO3, pubblicata qui con il permesso dell’autrice originale. Si prega quindi di leggere il disclaimer e le note a inizio capitolo.
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Ship presenti: Reylo [Kylo Ren ǀ Ben Solo/Rey], sfondo Stormpilot [Finn/Poe Dameron]
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La storia è stata già tradotta integralmente, aggiornamenti previsti ogni lunedì, mercoledì, venerdì e uno doppio il sabato.

[Reylo | SPOILER DI TROS | Fix-it | 6394 parole]

"Rey chi?"
"Rey Skywalker."
Mastica la parola, e ha un sapore diverso rispetto a quando la diceva accompagnandola con maestro. Non le piace particolarmente e si morde piano la lingua.

Moulin rouge AU!
Aziraphale x Crowley (Human AU)
Parigi, 1899 - Moulin Rouge
Il consueto spettacolo del Can Can della sera, ha come étoile della serata la splendida Satine, che intrattiene centinaia di uomini con le sue curve e la sua vivacità.
Ma in un angolo, un ballerino dai capelli neri e ricciolini si muove con altrettanto entusiasmo, truccato e ben vestito dalla testa ai piedi, dando l’impressione quasi di esser donna.
Un giovane dai grandi occhi marroni e un completo elegante è seduto ad un tavolo e lo osserva da lontano, con un sorriso.
E ha solo un pensiero in mente. Conoscere quel ballerino.

Questa storia partecipa alla Red Challenge indetta dal gruppo facebook Il Giardino di Efp.
Prompt scelto: 32. “Di solito non frequento locali come questo…”
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Aziraphale non era assolutamente abituato ad ambienti del genere, e chiunque, posando gli occhi sul suo abbigliamento in stile ottocentesco, avrebbe potuto ben confermarlo.
Non sapeva nemmeno lui perché si trovasse lì.
Beh, in realtà lo sapeva bene; si era lasciato convincere dai colleghi a passare una serata allo strip club gay più famoso della città, il rinominato “Angel of Hell”. Ma oltre ad indossare abiti non proprio conformi all’occasione, era un uomo d’altri tempi anche nell’animo, quindi era arrivato con ben un’ora e mezza in anticipo.

Seguito di "Ineffables baby-sitter".
Clara adesso ha cinque anni, ma questo non vuol dire che renda la vita facile al suo angelo e al suo demone preferiti...
«Posso chiedere una cosa?»
«Certo tesoro. C’è una parola che non capisci?» chiese gentilmente Aziraphale, ma Clara scosse il capo.
«Ma i bambini da dove vengono?»
Silenzio. E subito panico. L’angelo arrossì di colpo, guardando Crowley come per cercare silenziosamente aiuto in lui, peccato che il demone avesse assunto la tipica espressione da: “Puoi vedertela da solo”.
Non poteva spiegare certe cose ad una bambina innocente, e poi lui non era il più adatto, non era abbastanza delicato.
«Crowley… caro…da dove vengono i bambini?» gli sorrise nervoso e incoraggiante l’angelo.
Tirami fuori da questa situazione.

“Sai angelo, il sesso mi piace. Mi piace l’ adrenalina, sentire il cuore che batte a mille, il calore sulla pelle, la passione che ti travolge, che ti consuma... Due corpi nudi che si scontrano l’ uno con l’ altro, che si cercano, in una foga quasi animalesca, violenta e primordiale.”
Il viso di Azraphel era sempre più caldo, mentre immaginava ogni parola nella sua mente.
Si scoprì a pensare al corpo nudo di Crowley, sopra il suo.
Ai suoi capelli rossi tra le mani, alle sue labbra che gli mordevano la pelle chiara.
Al suo bacino che spingeva contro il proprio, mentre il respiro diveniva urlo.
“Ma… Il bacio… Ecco Azraphel, quello non sono mai riuscito a comprenderlo. Non ti provoca un’ orgasmo un bacio. E’ solo… Fine a sé stesso. Una cosa che fai, senza nessuno motivo in particolare. In un giorno qualsiasi, in mezzo alla gente, durante una passeggiata. Non porta a niente, se non all’ atto stesso di appoggiare le labbra su quelle di un’ altra persona, solo per riconoscerne il sapore.
E’ intimo, profondo… Non lo so, forse non ho mai voluto quel grado di intimità con nessuno.”
“Io ti bacerei, Crowley...”

“Amo questa musica!” Esclamò Azraphel raggiante.
“Un branco di scimmie suonerebbe meglio.” Replicò Crowley nauseato.
“Amo tutte queste luci!”
“Sono fastidiose!”
“Amo tutte queste persone gioiose.”
“Odio tutti quanti.”
“Amo queste stelle!”
“Sono sopravvalutate.”
“E amo te!”
“C-che cosa?” Esclamò Crowley, sputando la sua birra su di un ignaro passante.
“Io… Credo di aver appena detto che ti amo!”
Il demone si guardò intorno, e non trovando di meglio, si appropriò di una bottiglia di quella che sembrava vodka a buon mercato.
Il ragazzo, derubato della sua fonte di divertimento, protestò vivacemente.
“E’ un’emergenza!” Gli urlò lui, attaccandosi poi alla bottiglia.
“Senti angelo… Esattamente cosa intendi con ti amo? Insomma, vuoi dire che mi ami come le stelle e la musica e tutto il resto?”
“Io… No. Intendo che ti amo, davvero. Sai, mi sento molto più leggero adesso! Era da così tanto tempo che volevo dirtelo…”
Azrpahel sorrise raggiante, poi si avvicinò a lui, con il chiaro e minaccioso intento di baciarlo.
Crowley fu preso da quello che, nel mondo femminile è comunemente chiamato:
“Paura delle relazioni e conseguente attacco di panico.” O anche “Attacco di stronzaggine acuta.”
QUELLO CHE SUCCEDE DOPO, DOVRETE SCOPRIRLO!

Aziraphale voltò il capo verso di lui, gli occhi azzurri che brillavano alla luce dei lampioni. Si fermò sul marciapiede e Crowley si fermò con lui.
Lentamente, la mano calda di Aziraphale strinse la sua.
Crowley esalò un lungo, esausto sospiro.
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Ideale seguito di Someone to love, ma può essere letta anche da sola.

Lo scambio di corpi tra Aziraphale e Crowley porta l'angelo ad avere pensieri impuri, e ad aggiungere qualche peccato in più alla sua lista.

Crowley e Aziraphale si conoscono da millenni, hanno sventato l'Apocalisse, si sono sposati e sono ufficialmente disoccupati.
Sono entrambi felici della loro quotidianità, ma Crowley rimane pur sempre un demone tentatore, e in un moto di noia proporrà al suo angelo un bizzarro esperimento.
Dopotutto, da quando hanno ricevuto i loro involucri sono sempre stati degli uomini. Mai delle donne.
Come prenderà questa proposta Aziraphale? Accetterà di buon grado o sarà riluttante?
Crowley non vede l'ora di scoprirlo.

«Crowley, mio caro, temo che dovrai portarmi fuori per colazione. Le crepes sono un disastro…» Aziraphale contemplò desolato i grumi dorati, poi sollevò il capo fissando il suo compagno con l’accenno di un broncio. Ma i suoi occhi ridevano

"Ehi? Ci sei angelo?" Aveva ripetuto accendendo le luci della sala principale.
Ma non sentendo nessuna risposta, camminò spazientito verso la porta che conduceva al luogo in cui Azraphel viveva quando non si occupava della libreria.
"Che tonto, ha lasciato il grammofono acceso e si sarà addormentato" si disse togliendosi gli occhiali e mettendoli in testa.
Mise la mano sulla maniglia e la tirò verso di sé, sentendo la musica classica farsi meno ovattata.
Una volta che ebbe la panoramica della stanza, spalancò gli occhi rimanendo senza fiato e con il cuore in gola.
Piccola One-shot, spero vi piaccia ^^

Non era cosa da tutti i giorni ricevere una proposta di matrimonio, gli umani lo sapevano bene.
Ed era ancor più insolita una proposta di matrimonio da parte di un demone per l’angelo del quale era innamorato. Beh, questa cosa era a dir poco fuori dal comune, un evento unico nella storia, Aziraphale lo sapeva benissimo.
I due amanti si trovavano nel retro bottega della libreria A. Z. Fell & Co., troppo presi a baciarsi con trasporto per dare importanza a qualsiasi altra creatura al di fuori di loro due, compresi i potenziali clienti che leggevano con sgomento la parola “CLOSED” dal marciapiede, nonostante fosse il pomeriggio di un giorno feriale.
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Questa fan fiction si ricollega ad un altro mio racconto, intitolato "Non proprio un matrimonio".

Sul finire del diciottesimo secolo Crowley fa una scoperta terribile. Scopre che Aziraphale, il SUO Aziraphale, si frequenta in modo decisamente equivoco con un umano, un tal Oscar Wilde.
Per ripicca, il demone decide di trovarsi anche lui un umano famoso con cui farlo ingelosire, ma lo troverà solo un centinaio di anni dopo, in un palcoscenico…
 
Con la straordinaria partecipazione di Oscar Wilde e Freddie Mercury