Levi/Eren | Armin/Erwin
Armin era convinto che fosse un’occasione unica nella vita, ma Eren non vedeva altro che un ulteriore possibilità di fallire. Non poteva uscire niente di buono da un tirocinio in un soffocante ufficio alla Survey Corporation. Ad Eren sarebbe bastato star seduto ed aspettare che quello che restava del suo ultimo anno scolastico gli passasse davanti. Tuttavia, dopo un viaggio in ascensore, Eren si trovò a mettere in discussione quello che credeva di sapere sulla vita e su sé stesso.
*Traduzione dall'inglese di una delle più famose fanfic Ereri*

“Quali sono gli effetti dell’incantesimo?” chiese Ron. Quando Harry era stato colpito, lui e gli Auror erano come impazziti. A Ron era quasi venuto un infarto quando gli avevano comunicato che era stato rinvenuto svenuto nel giardino di una villa privata.
“Effetti minori, in effetti. L’incantesimo ha come scopo quello di confondere l’avversario, ma Harry deve averlo deviato in qualche modo, mitigandone gli effetti nel breve termine ed enfatizzando quelli nel lungo periodo; quindi, l’effetto peggiore sarà una amnesia temporanea.”
“Harry non si ricorderà più di noi? sbottò Ron veemente.
“Temporaneamente. E il suo corpo subirà un processo chimico per contrastare il dolore e il disorientamento. Avrà un bisogno costante di produrre ossitocina ed endorfine.”
“Che cosa consiglia, quindi?”
“Beh, riposo per cominciare. Poi molto sport all’aria aperta e tante coccole.”
Hermione e Ron sollevarono le sopracciglia in un’espressione piena di stupore.
“Il modo migliore per far produrre all’organismo ossitocina ed endorfine è lo sport e il contatto fisico con un’altra persona. Un abbraccio, una carezza… un rapporto fisico.”
“Quindi Harry dovrà passare le prossime settimane a riposarsi, fare sport e fare sesso” disse Ron. “Avrei voluto essere colpito io."

Felix, Changbin, Chan:
Un minuto semidio, un alchimista perso nelle nuvole, un soldato senza macchia e senza paura (forse).
A causa di un'arcana profezia, al secondo tocca uccidere il primo sotto la supervisione del terzo, ma non tutto andrà per il verso giusto...
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["Affinché nostra Madre Terra fiorisca
Felicità, ogni cent'anni, appassisca."]
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!!Chanlix/Changlix!!

Draco Malfoy e Harry Potter sono molto felici insieme.
A Hogwarts l’attrazione tra loro due era evidente a tutti, tranne che ai diretti interessati. Si sono sempre sfidati e punzecchiati e i loro amici più cari sospettavano che sotto ci fosse ben altro rispetto a una semplice rivalità. Alla fine dell’estate si sono incontrati a una festa del Ministero e da allora sono inseparabili. Si amano da morire e sono molto felici.
Questo è quello che sa l'intera Inghilterra.
A parte Harry Potter.

Sono passati cinque anni dalla fine della seconda guerra magica ed Harry Potter convive con colui il quale, ai tempi della scuola, era il suo acerrimo nemico: Draco Malfoy. Nonostante le difficoltà iniziali i due sono felici, un giorno però Harry riceve un invito: suo cugino Dudley si sposa e, al matrimonio decide di invitare Harry e il suo nuovo ragazzo Draco. Malfoy ovviamente non ne sarà entusiasta.

E' una verità universalmente riconosciuta che quando ti viene fatta notare una realtà sotto gli occhi di tutti, da quel momento non puoi più fare a meno di vederla. Ed è così che Harry Potter non può più ignorare la spaventosa cotta che Draco Malfoy ha per lui da almeno quindici anni. Anche se forse, in fondo, lo ha sempre saputo.

«E sai cosa? Non vedo l'ora di visitare Roma, Venezia e Firenze» trillò lei, con aria sognante.
«Non eri già stata a Roma con la tua famiglia, da piccola?»
«La Roma Babbana» specificò Hermione, con una certa ovvietà. «Non hai idea della Comunità Magica del Vaticano. Affascinante, dai tempi degli antichi romani fino al romanticismo. Ma prima vorrei fare un salto a Recanati a visitare la casa di Leopardi. Tu lo sapevi che era un Magonò? Harry!?»
Ma Harry non la stava più ascoltando dallo sproloquio sul Vaticano, troppo distratto da una figura conosciuta a pochi metri di distanza.
• Quando Harry aveva ricevuto l'invito ufficiale al banchetto di inaugurazione del nuovo impianto collaborativo tra il ministero italiano e quello britannico, non ne era rimasto affatto stupito. Non avrebbe potuto affatto immaginare che, proprio lì, avrebbe assistito all'apparizione di un fantasma di una persona praticamente morta dodici anni prima. •

«Vino elfico».
«Vino elfico? A fare queste vittime è del banale vino elfico?».
«Potter, so che per una mente come la tua la comprensione non è cosa immediata, ma abbi la decenza di non farmi ripetere dieci volte le stesse due parole».
Harry e Draco sono alle prese con un caso da risolvere, il primo in veste di Auror, il secondo in veste di pozionista. Non è facile seguire la pista giusta, soprattutto se al tuo fianco hai il tuo acerrimo nemico.
|Draco/Harry, post-guerra| Minilong (3 capitoli) | Ispirata ai primi tre prompt del #writober

“Mi stai dicendo che abbiamo un ex Mangiamorte in casa… in questo momento?”
Lei ebbe la decenza di arrossire, scostando lo sguardo. “Non sapeva dove andare”
Il che voleva dire sì. Hermione aveva portato a casa ogni genere di essere vivente bisognoso di aiuto. Cani e gatti randagi pieni di pulci, elfi domestici, una volta perfino un molliccio ferito. Ma questa volta si era davvero superata.
Harry sospirò sonoramente.
“E’ solo per pochi giorni. E poi… non sta bene” aggiunse lei con tono di voce più basso.
Perfetto, un ex Mangiamorte traumatizzato da Azkaban.

Riren | ModernAU | BDSM – Levi!dom; Eren!sub | Accenni JeanEren
Dal testo: “Abiti in latex, attrezzature degne di una sala delle torture medievale, oggetti dalla dubbia natura, frustini, corde, manette sia in acciaio che con pelliccia o pelle – ce n’è per tutti i gusti, Jean non si stanca mai di osservare la cura con cui è tenuto quel locale, la pulizia e la discrezione che aleggia fra i partecipanti a quelle serate sopra le righe."
O di quella volta in cui Jean, illuso, credeva di aver già visto di tutto in quelle serate a tema, ma Eren e Levi - che sono capaci di sorprenderlo ogni volta - riescono a farglielo venire duro anche con una semplice e banale rosa.

Settimo anno di Hogwarts per Harry Potter e i suoi amici. Molte cose sono cambiate. Molte altre cambieranno.
Un Grifondoro e una Serpe che si incontrano e scontrano, perchè per odio o per amore, sono sempre stati legati tra loro.

«Sto cercando un libro sui vampiri... qualcosa che parli di loro, della loro psicologia... qualcosa che non sia solo letteratura.» disse con una certa delusione interiore: nella sua testa suonava molto meno ridicolo. «Esiste qualcosa del genere?»
«Ovviamente esiste.» rispose lui, con uno sguardo che sembrava brillare di eccitazione. «Posso chiederti come mai ti interessa un argomento così singolare o è una domanda troppo intima per il primo incontro?»
«Mi interessano perché non ne so niente e ne devo prendere uno.»
Qualsiasi altra persona a quella frase avrebbe riso o l'avrebbe preso per matto, ma non quell'uomo, che sorrise se possibile ancora di più.
«Stai cercando quell'assassino, il Vampiro di West End.»

Voldemort sembra aver vinto. Indebolito e fragile, Harry Potter sa che la sua morte non tarderà ad arrivare, ma sa anche che il Signore Oscuro ha intenzione di farlo soffrire lentamente, prima di donargli una fine dolorosa.
Tra una prigionia e una fuga, Harry troverà per la prima volta il modo di avvicinarsi a Draco Malfoy, il quale si rende conto di aver fatto forse delle scelte sbagliate.
Perché adesso l’oscurità ha preso il sopravvento e non è più sicuro che la cosa gli piaccia.
E così, giorno dopo giorno, dalle ceneri della morte e del dolore nascerà qualcosa…
"Questa storia partecipa al contest "Chi ben comincia è a metà del prologo" indetto da BessieB sul forum di EFP".

Dopo una giornata lunga e faticosa, Harry Potter risponde a una chiamata di soccorso proveniente da Malfoy Manor. Un evento traumatico avvicinerà Draco e Harry, mostrando le fragilità di entrambi e instaurando un'effimera intimità, difficile da spiegare e da mantenere.

IN FASE DI REVISIONE
[Modern!AU] ||Mini-long|| |Ereri|
Trovare l’anima gemella è difficile quanto cercare un ago in un pagliaio, specie se il pagliaio è il mondo intero. In pochi hanno il coraggio di abbracciare il proprio destino, preferendo invece ignorare quella sensazione di mancanza che affligge il petto di ogni essere umano; e così ha fatto Eren. Ha vissuto, evitando di non pensare che da qualche parte sulla Terra ci fosse qualcuno che lo stesse cercando, che stesse aspettando solo il loro incontro. Ma Eren si era reso conto che quella era solo una scusa per sopravvivere, che adesso è più che deciso a vivere appieno la propria vita, e con ritrovato coraggio, decide di imbarcarsi in quella ardua ed estenuante ricerca.
[dal testo]
Eren non sapeva come ribattere. In fondo Jean aveva ragione: perché aveva continuato a frequentare quel ragazzo per un anno intero, mettendo da parte le paure e i timori ed affidandosi a lui completamente se non era la sua anima gemella? E poi Eren credeva davvero che un giorno avrebbe incontrato questa suddetta persona?