«La ami, ma non riesci ad ammetterlo a te stesso.»
-
Mi scrutò attentamente, allontanandosi di qualche centimetro dal mio viso «Cosa vuoi che faccia?» Sfiorò con naso il mio, facendo scontrare i nostri corpi.
Gli morsi il labbro inferiore «Baciami.» Sillabai. Non rispose, sorrise appoggiando le sue labbra sulle mie, legandole in un bacio profondo.

Mi affrettai a seguirla, sfoggiando un sorriso quando mi ritrovai al suo fianco.
"Ti ricordi quando, all'inizio, pensavo ti chiamassi Sky?"
Scarlett continuò per la sua strada, senza degnarmi di uno sguardo, sostenendomi; ma notai la smorfia che assunse la sua faccia. Così mi precipitai ad aggiungere "Ti giuro! Ero serio!" ridacchiando, ma da solo.
Evidentemente era cambiato anche il suo sarcasmo.
Quando ormai eravamo al principio delle scale che ci avrebbero portati al piano inferiore, finalmente si girò verso me, parlandomi.
"Ti ricordi quando ti ho detto di andare a fanculo?"
Aggrottai la fronte, appoggiando la mano sullo scorrimano della scala, arrestandomi immediatamente.
Prima le donne; in questo ero ben conosciuto.
"Ti giuro! Ero seria!"
____________________ ____________________ ___________________
"Senti Harry. -Scar si voltò nella mia direzione, forse più nera in volto di me- Nemmeno a me piace questa situazione di tenere i figli di Mad e Liam per qualche giorno; ma vedi di collaborare o ti farò vedere io le stelle nel mio metodo personale." mi intimò puntandomi un dito dritto al petto.
Rimasi per qualche secondo senza fiato e senza parole, al dire il vero. Dovevamo tenere chi?

Ci guardiamo senza trovare il coraggio di parlare.
E’ il gioco del silenzio.
Una sola parola e tutto andrà a farsi fottere.
Rimaniamo lì impalati, uno di fronte all’altro.
Io non oso aprir bocca, perché so che inizierei ad urlare.
E’ Niall a cedere per primo.
-Dio mio Hope, che cazzo hai fatto?- mi chiede.
E’ scioccato, ha la bocca spalancata e nei suoi occhi color tempesta vedo una fievole luce di emozione, forse la prima da quasi due anni.
Ma davvero non se n’è accorto per tutto questo tempo?
Davvero non ha notato che stavo crollando pezzo per pezzo?
Davvero non è riuscito a captare i segnali che il mio stesso corpo mandava ogni singolo giorno?
No, non ci credo. Lui mi conosce troppo bene.
E questo mi fa arrabbiare ancora di più.
Abbasso la manica fin quasi alla punta delle dita, come se così facendo io possa cancellare quei tre segni sul mio braccio.
Trapasso i suoi occhi con i miei.
-Credo che la domanda giusta sia: che cazzo mi hai fatto tu.-

Ad opera compiuta, feci qualche passo indietro leggendo quei due nomi dentro un cuore, soddisfatta.
Louis mi affiancò, storcendo le labbra in una smorfia. Non gli piaceva?
"Cosa c'è?" Chiesi confusa.
Lui si avvicinò al disegno, cancellando il mio nome. Il mio cuore perse un battito.
Affondò anche lui due dita nella vernice e si avvicinò nuovamente alla parete, scrivendo qualcosa.
'LOUIS + PIZZA'
Ma che...?

E costantemente, ogni volta che li vedeva assieme, ogni volta che lei lo abbracciava, ogni volta che lei rideva delle sue battute, il suo mondo cadeva a pezzi. Mille frammenti della sua anima si depositavano nel fondo, mille frammenti di quei sentimenti d'amore che non si erano mai veramente spenti ardevano in lui, provocandogli centinaia di ustioni indelebili e inguaribili.
Mille frammenti di quei dannati ricordi continuavano a vacillare, senza però sparire definitivamente.
- Missing Moment di "Change My Mind" incentrato su Zayn -

“Come ti chiami?” le chiesi, per la seconda volta da quando ce l'avevo in casa.
“Non ha senso che ti dica il mio nome. Non te lo ricorderesti. Tra una settimana lo dimenticherai, Liam” mi disse, lasciandomi solo in camera. Quella ragazza era più complicata di quanto avessi mai potuto immaginare. E per di più, in continuo conflitto con i fantasmi del suo passato. Quel calore, bruciava sempre di più dentro me. Ardeva. Volevo aiutarla, dovevo aiutarla. E non semplicemente perchè ne avesse un disperato bisogno. Ma perchè volevo essere io a farlo, essere io a vederla sorridere spensieratamente ancora e ancora, essere io a estirpare le sue insane paure. Essere io a pronunciare il suo nome così tante volte, da farle capire che mai l'avrei dimenticato.

Dal primo capitolo:
Varcai la soglia del cancello e 5 ragazzi che si muovevano molto lentamente mi vennero incontro.
-Tu devi essere quello nuovo. Disse un ragazzo moro e scuro di pelle.
Quello nuovo? Oh bhe si, con una differenza io sono una ragazza.
-Guardatelo, porta anche la matita. Ma tranquillo vieni con noi! Disse il ragazzo riccio, quello più alto di tutti.
Mi presero sotto braccio, senza neanche farmi rispondere o dargli il tempo di spiegare chi ero veramente. Mi portarono in un posto dietro la scuola.
Il biondo m sferrò un pugno in pancia facendomi piegare in due dal dolore. Poi il ragazzo scuro mi diede uno schiaffo.
-Cosa diamine vi ho fatto? Mi fate schifo! Dissi sputando sangue.
Non mi sarei mai aspettata un benvenuto così. Non mi era mai successo nelle altre scuole, semplicemente mi facevo i cazzi miei.
-Sei il nuovo! E i nuovi devono imparare chi comanda qua! Disse il biondo, aveva un accento strano, aveva l’accento irlandese.
--------------------------------------------------------------------------------
Dal capitolo tre:
Pagò tutto e poi uscimmo fuori.
-Hai intenzione di non parlarmi per tutto il pomeriggio? Chiese Louis.
-No! Risposi secca
Intrecciò le mie dita con le sue, poi si fermò di colpo e mi fece girare su me stessa, dopo il giro mi attirò a se facendomi finire sul suo petto. Alzò il mio viso mi diede un bacio sulla fronte e poi disse: -Lo vuoi capire o no che l’unica che ora mi interessa sei tu?.
Quelle parole mi provocarono un rossore alle guance e un uragano nello stomaco: Vomito Pensai. Peccato che il cuore i diceva Amore.
Abbassai lo sguardo, lui lo rialzò e poi mi diede un bacio che inizialmente era dolce ma poi si trasformò in qualcosa di meno casto.
-------------------------------------------------------------------------------
Ecco a voi la mia quarta FF molto diversa dalle altre.
Leggete oltre il 3 capitolo, la storia potrebbe prendere una piega che nemmeno immaginate :)

Oltre quella porta vidi i corpi privi di conoscenza di due uomini. Mi spaventai, stringendo più forte la mano di chi me la stava porgendo. Quella stretta non fu molto discreta perchè la mia guida si fermò e si girò verso di me guardandomi negli occhi. Il fiato mi si strozzò in gola. Era lui. Era il ragazzo con gli occhi del mare.

-Mi chiamo Louis. E tu sei...-
-Bonnie- dico e lui ricomincia a ridere.
-Cosa vuoi ora?- chiedo piuttosto alterata.
-Sembra un nome da coniglio!- Ma vaffanculo.

-A quando le nozze?- scherza Steve con in mano un vassoio.
-A presto- rispondo abbracciando il mio futuro marito, felice.

Presi uno spartito lì vicino, smettendo per un secondo di suonare, e lo lessi velocemente, riconoscendo un po’ a fatica le note che avrei dovuto suonare.
Your Song era una delle canzoni che avrei voluto imparare da bambina, poiché mio padre me l’aveva fatta sentire milioni e milioni di volte, facendomene innamorare.
[...]
«Sai che sarà di nuovo tutto più difficile, adesso?» dissi, cercando di trattenere le lacrime.
Poggiò una mano sulla mia guancia, costringendolo a guardarlo nuovamente negli occhi, anch’essi lucidi.
«Niente sarà difficile, finché ti amerò».
Maya/Harry.