Mike odiava il proprio lavoro. Fare il commesso da Starbucks poteva andare bene se avevi sedici anni e ti serviva un lavoretto dopo scuola, ma se di anni ne avevi quasi venticinque e vivevi ancora con i tuoi… beh, era imbarazzante.
Dedicata a Dada88, perché gliel'avevo promessa.

“Sherlock!” esclamò sorpreso, tirando un sospiro di sollievo, “Cosa ci fai qui? Ecco dov’eri scomparso, stamattina…”
Lo prese in braccio ma quello si rifiutò di starci e zompò sul tavolo, guardandolo arrabbiato. John ricambiò lo sguardo assottigliando gli occhi.
“Il vostro gatto è qua da quando abbiamo aperto. Forse vi aspettava, non ha fatto che agitarsi e guardare fuori dalla finestra.”
“Questo spiegherebbe la sua faccia arrabbiata.”

"Ci sono certe giornate, d’inverno - specialmente dopo essersi arrampicati per le scale antincendio di mezza Londra o essere stati aggrediti alle spalle con un tubo d’acciaio o, in una memorabile occasione, essere caduti nel Tamigi -, in cui la ferita alla spalla torna a fargli male."

Io, che mi stavo preparando a raccogliere l’ennesimo tassello del mio mosaico, avevo appena trovato il mattone che l’avrebbe mandato in frantumi.
Ma al tempo non lo sapevo, non potevo neanche sospettarlo.
I miracoli non hanno biglietti da visita.

[Storia classificata V al contest "Psicolabili a Vita" indetto da DominoWhite sul forum di EFP] Merlin non avrebbe mai creduto di arrivare ad un tale senso di follia. Non avrebbe mai creduto che un giorno tutto il mondo si ribaltasse in quel modo.

Lo so, penso, a quello c’ero arrivato anche io: ma d’altra parte quelle mutande erano una cosa che nessuno avrebbe avuto l’ardire di aspettarsi dal mondo.
Se sei una persona tranquilla, fin troppo tranquilla, quasi paranoica, l'inaspettato ti costringe sempre a improvvisazioni tra cui non sai bene come districarti. E Arthur è una variabile impazzita.

Merlin ha una cotta per il suo coinquilino e il suo coinquilino ha una sorellastra che si rifiuta di passare San Valentino, nonché il proprio compleanno, con lui.
Arthur/Merlin, Leon/Morgana

Richiesto il suo aiuto in un caso riguardante una giovane cameriera assassinata in una ricca tenuta, Sherlock si ritrova ad investigare nel bel mezzo di segreti, fantasmi, un'inopportuna influenza, e John. (Rielaborazione in chiave moderna de "L'enigma di Reigate". Sherlock/John pre-slash. Traduzione a cura di Madame Butterfly.)

Piccola flash comica scritta a tempo perso fra una pagina e l'altra del manuale universitario XD Jude col raffreddore. E boh, c'è poco da dire, è proprio scema XDDD

"I preparativi per il matrimonio di Arthur Pendragon, nuovo Re di Camelot, stavano per giungere al termine. Da due settimane, ormai, era stata prefissata la data del matrimonio e la servitù si era immediatamente organizzata per far sì che quell'evento diventasse indimenticabile. Tutti (o quasi) , la vigilia del grande giorno, erano davvero emozionati. Finalmente Camelot avrebbe avuto una regina equa e giusta. Ma non tutti riuscivano a gioire. Merlin vagava per il castello con aria assente, con una strana sensazione di oppressione allo stomaco e con la voglia di lasciarsi tutto alle spalle.
Qualcosa cambierà nel suo rapporto con Arthur, il loro vero ed unico destino, è quello di essere assieme. Sempre."
[scritta per il 4#p0rn_fest con il prompt 'domani ti sposi', ma di p0rn ha proprio poco... giusto una scena finale.]
[la fic era nata come una one shot, ma per questioni di lunghezza, è stata suddivisa in capitoli. Ad ogni modo è già completa.]

[Implied slash]
“Perché parli così piano, al buio? Chi credi che ci sia, nell’ombra, che non devi disturbare?”