«La gente normale studia, la notte prima degli esami, o al massimo si fa prendere una crisi di panico»
«Noi non siamo gente normale, professor Watson» ti risponde soffiando sul tuo collo, senza staccare le labbra, senza smettere di baciarti, senza abbandonare la cintura dei tuoi pantaloni.
Affetta da Shipping compulsivo, partecipo all'iniziativa del forum « Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest

Che ne dici se facciamo un gioco?»
«ti ho già fatto notare in passato che le regole di cluedo sono profondamente sbagliate e surreali»
«no, no, un altro. Obbligo o verità.»
...
«obbligo» dico semplicemente, malizioso e speranzoso. Non parla, ma si avvicina a me con un passo lento e seducente e mi spinge con una lentezza inverosimile verso il letto finchè non mi ritrovo seduto proprio di fronte al rignofiamento nei suoi pantaloni da 1200 sterline.

L’orario poteva essere variabile, di solito notte fonda, o addirittura l’alba, ma quando il mondo taceva, il violino perdeva fascino e la comunità criminale di Londra riposava, Sherlock s’infilava nel letto di John.

John affronta il dolore in modo codardo, affondando in una routine quotidiana senza scopo. Almeno finché Sherlock non ritorna, e tutto diventa un continuo cercare di ritrovare la vecchia vita, le vecchie abitudini, tutte quelle cose che aveva smesso di fare perché faceva troppo male persino pensarci.
Ma c'è qualcosa che non va. John conta i mesi e calcola i giorni, i minuti, le ore, i secondi. C'è qualcosa che non va e non se ne rende conto, ma ne sente l'eco lontana. E la ignora.
[post-ritorno post-Reichenbach][Johnlock in una continua altalena fra bromance e pre-slash]

Dimostrazione di come la scienza, alla fine dei giochi, non è certo in grado spiegare tutto.
[Storia classificatasi prima al contest "Physicology" indetto sul forum Collection of Starlight]

Iniezione. Un piccolo dolore esplode nella vena del braccio destro per arginare un più grande dolore che pulsa nel fianco sinistro.
La novocaina, più comunemente conosciuta sotto il nome di procaina, è un anestetico ad uso locale.
È un alcaloide solido cristallino di colore bianco, derivato sintetico della cocaina con formula C13H20O2N2.HCl.
Tu hai freddo e le mani di John sono calde e l'anestetico ha azione rapida. Stringi gli occhi. Riesci quasi ad ignorare il gelo. Concentrati sulle mani.

C'è una questione legale che Sherlock vuole risolvere, peccato che John ne sia colto... alla sprovvista.
Note: questa follia mi farà perdere punti, lo so, ma ho avuto un attacco di idiozia oggi pomeriggio e vi prego di perdonarmi. Però ho riso tanto nello scriverla. Ogni tanto ce vò, no? Vabbè, leggete, se volete, e poi DIMENTICATE.
Disclaimer: nessun personaggio o situazione mi appartiene, nè lo farà mai.

Il contatto con l'erba mi fa solletico e vorrei sirgli di togliersi, di lasciarmi rivestire, e che queste cose si fanno al sicuro nella propria camera da letto, non in pubblico.
Ma chissà perchè non lo faccio.
Ah, già, forse perchè iniziato a fare dei piccoli ciuffetti di panna con la bombolettta spry sul mio petto e a farli sparire suademente tra le sue labbra.

In ordine, i precedentemente citati stati di frustrazione sono: rabbia di stato 1 (leggera), rabbia di stato 2 (mediamente pesante), rabbia di stato 3 (atomica), declamazione tramite pensiero di vari intenti omicidi (Moriarty sarebbe fiero di te e ti guarderebbe con occhi nuovi), rabbia di stato 4 (tendente al deprimente), altra declamazione tramite pensiero di intenti omicidi con l’aggiunta di varianti che prevedono metodi di tortura fisica e psicologica, rabbia di stato 5 (decisamente depressiva), sospiro rassegnato, principio di psicosi delirante, realizzazione della realtà, annichilimento emotivo.
[Johnlock e tanto fluff][post-ritorno-post-Reichenbach]

La porta si aprì con delicatezza e sulla soglia comparve ciò che in molti bramavano possedere con ardore. Legolas, il principe di Mirkwood, bello più che mai.

E' arrivata l'estate e forse c'è bisogno di cambiare aria. A causa di un litigio Severus decide che forse potrebbe prendersi qualche giorno di "ferie" dal bambino che gli mette a soqquadro il laboratorio e lo distrae dagli esami imminenti. Ma non sempre le cose vanno come le si erano prospettate e la lontananza genera sentimenti del tutto diversi da quelli attesi....

Subito dopo la violenta frenata, John si sentì staccare dal sedile. Non vedeva nulla a causa delle oscillazioni e delle scosse, tutto tremava compreso lui stesso, nelle orecchie aveva solo il terribile suono stridente e le urla dei passeggeri che viaggiavano con lui; le luci elettriche del vagone tremolarono insieme al convoglio, spegnendosi del tutto quando, con un rumore simile ad un risucchio nel vuoto, gli venne a mancare la terra sotto i piedi e si trovò per aria, la mano fermamente attaccata al palo di ferro accanto al sedile su cui si era inizialmente accomodato.
Si sentì sbalzare contro il soffitto, sentì un dolore sordo al fianco e chiuse gli occhi per istinto, aspettando la fine di tutto, o l’inizio del “dopo”.
[Johnlock][Potrebbe esserci del linguaggio un po' colorito]

Dopo gli eventi del Prigioniero di Azkaban, Dumbledore ha in serbo una piccola chiacchierata con Snape.
Prima delle sette storie della Tea Series (Severus/Harry | traduzione a cura di Unbreakable_Vow)

Sherlock aveva sempre saputo di non avere una vita lunga davanti a sé, ma non credeva che sarebbe finita così.
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Autore:Mad_Lori
traduzione: Charles

"Apro gli occhi solo quando ormai il mio sonno si è totalmente esaurito. Non ho idea di quanto sono stato sdraiato qui, ma credo che almeno un... sei, sette ore siano passate. Puntellandomi su un gomito, riesco a farmi forza e a mettermi seduto, guardandomi intorno per vedere se in casa sono solo. La risposta alla mia domanda non tarda ad arrivare, tempestiva e pressante.
-Volevo sapere cosa ne pensi del fatto che è più di un giorno che dormi. Non ti sembra esagerato e poco professionale? Non dovresti andare a lavorare, John?- strizzo gli occhi, passandomi una mano in faccia. Sbadiglio, stiracchiandomi.
-Lo so, Sherlock, lo so.-"