Inui non è elegante come un fuscello, non ha un corpo effeminato e volendo con un cazzotto sarebbe capace di spaccarti il collo, ma Kokonoi crede di non aver mai visto qualcuno stare così bene sui tacchi come Inupi.
La prima volta che gli ha visto portare dei tacchi rosso fuoco credeva fosse impazzito.
Lo guardava con gli occhi come una rana e osservava
quei centosettantasette centimetri di ragazzo portare nel modo più non-calanche del mondo un paio di tacchi a spillo. Che se se solo ci ripensa sente una strana sensazione alle caviglie, pronosticandole già spaccate in due.
Però una cosa è sicura, tutti i suoi ormoni da primo adolescente hanno fatto un salto carpiato nelle sue palle.

Eravamo l’uno di fronte all’altro. I tuoi occhi nei miei, i miei occhi nei tuoi. Stavamo fluttuando in un mare di nuvole sommerse dalla notte, calpestavamo le stelle senza nemmeno rendercene conto. Lì, lontano da chiunque altro, inglobati nella bolla dei nostri respiri, io ti baciai.
Taehyung è muto, Jimin è follemente innamorato di lui. La loro storia d’amore si dirama in una concatenazione di eventi che porteranno alla morte di un girasole.

“A Yoongi. Riuscirei a convincerlo a provare…cose nuove.” Tae guardava Suga da lontano, uno sguardo fisso, carico di tensione. Suga lo notò ma lo ignorò, continuando a parlare con il suo ragazzo. “Non penso tu ci possa riuscire, Yoongi hyung sa essere testardo su certe cose.” Disse Jimin. “Concordo. E poi io avrei paura anche solo ad aprire l’argomento con lui.” commentò Jungkook, ridendo con Jimin su quanto era vera quella cosa. “Beh, vi dico che io riuscirei a farmi pregare di fargli certe cose come...”
Soddisfare le sue fantasie era una prerogativa di Tae.
E stavolta Yoongi era il suo target.

Yoongi era sempre stato convinto di non averne bisogno, di non meritarsi una cosa tanto bella quanto quel sentimento.
Insomma, stiamo parlando di Min Yoongi, la sua unica vita è la musica, la sua musa era essa stessa e per lui non c'era nessuno oltre lei. Poi vide delle guance gonfie, degli occhi sottili e profondi e delle mani davvero piccole: fu così che scoprì una nuova parte di sé, una parte così nascosta da sembrare inesistente fino alla fine.

In quanto figlio del pastore della chiesa, fin da piccolo Kim Taehyung ha ricevuto un’educazione fortemente rigida, che lo ha portato a sviluppare interessi lontani dalla sfera sessuale, oltre ad una timidezza sconfinata.
Jeon Jungkook odia il paesino in cui è stato costretto a trasferirsi. Proviene dalla capitale, ha una mente brillante e un atteggiamento spavaldo che ammalia chiunque conosca.
E se sotto la maschera d’angelo che ostenta il nuovo arrivato si nascondesse un vero e proprio demonio?
«Nessun commento, recensione negativa, nient’altro da aggiungere?» calma piatta, nella voce di Jungkook traspariva solo questo. Nel remoto caso che Dio fosse esistito, quel giorno aveva deciso di aiutarlo sostituendo il pastore col suo delizioso figlioccio innocente.
Vide le labbra di Taehyung tremare. Le sue dita erano strette attorno al lettore per cassette, lo sguardo inchiodato al suo e boccheggiava insistentemente senza trovare però qualcosa da dire.
«Andiamo, hyung» un sorrisetto divertito, Jungkook si passò una mano fra i capelli, «Ora hai paura di me solo perché ho ammesso di volerti scopare? Che reginetta del dramma!».
(VKOOK; diabolic!Jungkook; innocent!Tae; bromance!Yoonseok; brothers!Yoonkook)

Il lavoro di Yoongi quindi consisteva nell’infiltrarsi nella scuola del ragazzo, fingendo di essere un nuovo alunno appena trasferitosi. Una volta all’interno della scuola avrebbe dovuto fare amicizia col ragazzo e proteggerlo nel caso fosse necessario, ma al contempo indagare sulle informazioni in suo possesso e sul suo ruolo in tutta quella vicenda.
Niente di troppo difficile, no?
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Yoonseok

Seokjin è un principe viziato, Namjoon un coglione tatuato che attenta alla sua sanità mentale. Un incontro casuale, sarcasmo pungente e scontri ad armi (im)pari che si concludono con i più piccanti degli esiti. E se questa guerra di sguardi sfociasse in lezioni d'amore? E se quel damerino patinato si rivelasse la fonte d'ispirazione per le mani di Namjoon, astro nascente della scultura coreana? E se quel demone dagli occhi neri diventasse l'unico capace di combattere il suo ostinato silenzio?
Namjoon lo fissava trionfante, quelle stesse labbra dannate ora erano inarcate in un sorriso soddisfatto.
Beccato, gli stavano sussurrando.
Stronzo, urlò invece il suo sguardo stizzito.
(NAMJIN ♥ sassy!jin; tattoed!rapmon; art!au)

Sgrano gli occhi puntando lo sguardo nel suo e lasciandomi poi cadere a peso morto nel letto...vorrei che m'inghiottisse come è successo a Johnny Depp in Nightmare 6...un po' meno splatteroso forse. Porto le mani a coprirmi la faccia, vorrei urlare tutta la mia frustrazione ma anche se lo facessi non servirebbe a niente. Sento il moro trafficare col cellulare per poi sospirare. *VMIN*

Seul, 2015.
La notte di Halloween era sempre stata un evento storico all'Anathema, la discoteca più in voga della città. Già non era un posto raccomandabile, ma in quella occasione raggiungeva apici scandalosi. Sorprendeva pure Jimin e lui di certo non era un santo. A meno che ai santi non sia permesso fare i ballerini nei club.
Jimin si sarebbe aspettato di tutto, tranne che essere coinvolto a sua insaputa in un esperimento. In effetti, non gliene si può fare un torto; da quando in qua le mele hanno incubi, gelosia e passione come effetti collaterali? E da quando in qua le maledizioni si trasmettono con un bacio?
I suoi amici non possono saperlo. Yoongi non vuole saperlo. Non vuole avere più niente a che fare con Park Jimin.

Si sente tanto sbagliato da pensare di non meritare neppure di stringere la sua mano – ma quando lo fa trova una stretta calda, decisa e confortevole. Osserva le loro man confuso e poi torna a guardarlo in volto, piacevolmente disorientato.
Quando Namjoon sorride sul suo viso compaiono due fossette profonde.
Le adora già.
O, la storia di come Namjoon e Seokjin trovarono il sole l'uno nell'altro.

Park Jimin lavora come cameriere in uno dei ristoranti più ambiti di tutta Seoul. La sua è una vita stabile, circondata da amici, divertimento ed un grande sogno nel cassetto: quello di diventare un ballerino professionista. Tutto cambia quando incontra Jeon Jungkook, figlio di un importante avvocato, ribelle, trasgressivo e con un forte desiderio di libertà. [Jikook _ accenni Namjin _ surprise!]

Jimin è un ragazzo viziato ed è anche la classica persona da cui è meglio tenersi alla larga se si vuole evitare di finire nei guai...Yoongi si finge apatico per allontanare le persone, tranne con Hoseok e Namjoon che sono gli unici che vuole attorno...

E' la notte di Capodanno, ma Jimin crede poco alle parole di Yoongi: "Voglio che questo sia il più bel capodanno della tua vita".
[Questa oneshot si ambienta dopo gli avvenimenti narrati in Quando Si Scioglie La Neve, può anche essere letta da sola volendo, ma ci sono cose che ovviamente costituiscono uno spoiler rispetto a quella storia.]

Vmin
Quello che doveva essere il giorno migliore della mia vita, si rivelò un totale fallimento. Ma quel giorno incontrai Park Jimin. Anche se il nostro primo incontro non fu propriamente dei migliori. (Cap I)
Avevo il corpo ancora dolorante, ma stavo bene.
Forse era grazie a quella vista meravigliosa.
Forse era perchè Jimin stava dormendo in quello stesso letto accanto a me. (Cap II)

L’ultima cosa che pensa sempre, prima che tutto sbiadisca, è che vorrebbe, ogni volta, che le mani di Yoongi facessero male tanto quanto la verità, ma non è così.
Lo lasciano sempre ferito, non spezzato.
[Yoonmin]