-- dal chap: '-Finiscila-
-E dai, dai, dai, dai..-
-Beatrice!-
Una bella ragazza sui diciannove anni, con lunghi e ondulati capelli di un nero tanto scuro da parere oblio, rise di cuore, appoggiata al cornicione della finestra nella sua stanza.
Di fronte a lei stava appollaiato un soggetto assai curioso. Incappucciato, coperto da capo a piedi tranne che per la parte inferiore del viso, visibile alle luci oblique del sole, completamente vestito di bianco e qualche traccia di rosso. Una strana fascia a cingergli la vita, sormontata da un grosso simbolo d’argento significante chissà cosa.
La bocca piena e visibile, tracciata da una leggera cicatrice storta, era arricciata in un’espressione di palese fastidio.
Fastidio che Beatrice sembrava godersi.'

Quarta parte delle sei letterine indirizzate a Santa Claus e intercettate da me.
-- dedicata a mio padre, che una volta mi indirizzò un bigliettino firmato 'Babbo Natale'.
-- dal chap: 'Salve signor Santa Claus!
Come si sente oggi? Io sto benissimo, ho mangiato tanti biscotti da scoppiare!
Eheheheheheheheheheheheh.
Tutti al formaggio, ovviamente.
Eheheheheheheheheheheheh.
Come di certo il mio mitico, superbo, bellissimo, fantastico, supermegagalatticoalcubo, amico (amico!!!!!) James Potter le avrà detto, io sono Peter Minus.
Eheheheheheheheheheheheh.'

La ragazza sbadiglia, guarda l’orologio e si ricorda che il giorno dopo si deve svegliare presto. Ma non le importa di sembrare una zombie, ha voglia di scrivere. Una matta voglia di scrivere.
Si gratta il mento, con i gomiti appoggiati alla scrivania. Su chi può scrivere?
Be’, pensa alzando gli occhi al cielo, ma sui suoi idoli ovviamente! I Malandrini! E ha anche voglia di dedicarla alla sua amica Didi.
Ma si, scrolla le spalle e posiziona le dita sui tasti.
Innanzitutto, pensa, la cosa più importante da fare è cominciare con qualche bel prologo ad effetto.
‘Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni’
Ma si. Ci può stare.
Ora, un pizzico di ambientazione drammatica..
'Era una notte buia e tempestosa, con il vento che portava gli alberi a contorcersi su sé stessi e a graffiare i vetri delle abitazioni come alla ricerca di aiuto.’
-- Dedicata a Lenobia

'Ricordo quella notte in cui ridemmo a crepapelle, di poco o nulla.
Meglio che diventare pazzi.
Ricordo di quella notte in cui parlammo senza sosta, seduti sul letto del Dormitorio.
Meglio che non farlo.'

Terza parte delle sei letterine indirizzate a Santa Claus e intercettate da me.
-- dedicata a mio padre, che una volta si intrufolò in salone vestito di rosso.
-- dal chap:'Carissimo Babbo Natale,
come te la passi? Mica ti disturbo, vero? So che questo è un periodo parecchio.. impegnativo per te, e non voglio certo rubarti del tempo in più.
Quindi, se hai altro da fare, non mi arrabbio e accantona la lettera.
Ma, se invece ne hai, ci sarebbe una cosa che vorrei chiederti da tempo, ma che voglio tu mi dia solo se sono stato bravo. Ecco, io vorrei che tu spezzassi la mia maledizione.

-- storia classificatosi terza al contest "Hogwarts e Dintorni" indetto da malandrina4ever e Lellas92.
-- dal chap:"Una corsa. Una folle corsa. Verso cosa?
La libertà.
Uno scenario bianco latte, un lampo d’argento, un mare di sangue.
Tutto per la libertà.
[..]
Pandemonio. Delirio. Tutto si mischia in un vortice confuso che ti trascina con sé.
Per la libertà.
Inizi ad acquistare coscienza. No! Lui inizia a farlo! Corri, fuggi!

Seconda parte delle sei letterine indirizzate a Santa Claus ed intercettate dalla sottoscritta.
-- dedicate a mio padre, che ha deciso di esserci sempre.
-- dal chap: Ehilà Santy!
Come stai? No, aspetta, non mi interessa.
Come certamente saprai il qui presente undicenne che ti scrive è nientepocodimeno che Sirius Orion Black.
Si, proprio lui. Cioè, io.
Avevo detto a James che tu non esistevi, ma lui non mi ha dato retta! Quella capra.
Così, ho deciso di verificare di persona. Perché, insomma, se esisti ci sarebbero un paio di cose che mi piacerebbe avere.

Prima parte delle sei letterine indirizzate a Santa Claus ed intercettate dalla sottoscritta.
-- dedicate a mio padre, che non mi ha mai fatto smettere di sognare.
-- dal chap: Caro Santa Claus,
Ciao. Il mio nome è James Potter, ed abito in Inghilterra in un posto che non ho ancora imparato a memoria.
Come stai? Sei dimagrito? Perché ti ho visto un po’ sovrappeso.
Ma fai ginnastica? No, perché papà dice che è importante. Anche per il colesterolo.
Fai come Laura, dici di no a quel cattivone, anche se non so cos’è.

Questa cosa è durata troppo.
Lacrime, lacrime che cadono in un abisso di oscurità che continua a reclamarmi. E dove sei tu? Dove sei?
I miei pensieri mi soffocano.
L’unica persona che respingeva i miei incubi, la sola che fosse in grado di ricacciare indietro l’oblio. E’ caduta anch’essa.
Ne ho bisogno.
Un motivo per lottare. Un motivo per vivere. Perché, per farlo, me ne sono rimasti ben pochi.
Qualcosa in cui credere.
E’ questo il lato oscuro della mia anima.

Dimmi che ti dispiace.
Guardami e muovi quelle tue labbra da traditore.
Mi dispiace.
Mi sento un idiota. Un fottuto idiota.
Perché ho creduto in te sinceramente, perché ho fatto avanti e indietro davanti al tuo letto proteggendoti dai mostri.