Recensioni per
The Progress of Sherlock Holmes [traduzione di luciamondella]
di ivyblossom

Questa storia ha ottenuto 326 recensioni.
Positive : 326
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
05/05/13, ore 15:31

dio mio, che tristezza :( Mary sulla scena del crimine con Sherlock e John? Cos'è il terzo incomodo? Maledetta. Grrrrrr ma perché la loro situazione dev'essere sempre così complicata?! (se no non sarebbe bella.) e triste e immancabilmente appassionante? li adoro *_* la coppia perfetta. Allora anche mister 'io sono etero, non può andare bene' sente la mancanza del nostro consulente investigativo preferito eh? Ma bene! facci soffrire tutti maledetto! cacca. Prima o poi se ne renderà conto dell'errore che sa facendo con Mary vero? T_T al prossimo capitolo! continua così:3
un bacio,
Ari

Recensore Master
05/05/13, ore 15:12

mamma mia :') un capolavoro di capitolo! Sei riuscita ad esprimere alla perfezione le emozioni provate da Sherlock e John..poi mi sono piaciuti particolarmente i pensieri di SH all'inizio quando fa ipotesi sul rosso del tramonto..e John! Si preoccupa per il suo 'migliore amico' e cerca di fargli capire cosa succederebbe se avesero una relazione..tremendamente dolce :3 Sherlock che gli misura il polso e lo definisce Consulente per le relazioni amorose! ahahahahah geniale xD spero che ci arriveranno alla conclusione: perfetti l'uno per l'altra, nessun pericolo, solo soddisfazione u.u Ma John cosa va a pensare? :( Sherlock schifato? va bene che è la prima volta, ma se avete questi sentimenti non sarà certo una brutta esperienza! mah u.u ci si legge al prossimo capitolo! scusa se ho interrotto le recensioni per un pò ma la scuola offre molti impedimenti -.- brava.come al solito, davvero :')
un bacio,
Ari

Recensore Veterano
19/04/13, ore 17:04

Una scena del crimine davvero niente male. E' difficile trovare delle storie in cui vengano descritte bene. Personalmente dubito riuscirei nell'impresa. Comunque loro sono adorabili e Anderson è il solito idiota, Greg è rimasto un po' in disparte poverino, ma il capitolo è perfetto così.

Recensore Veterano
18/04/13, ore 16:32

Oh no! Non ci posso credere, faranno davvero finta che non sia mai successo? Scommetto che John crede che lo abbia fatto solo perché era sotto effetto delle pillole, e Sherlock bo' lui non so mai che pensa. Il capitolo è bellissimo, complimenti!

Recensore Veterano
16/04/13, ore 18:22
Cap. 1:

Dopo aver letto solo il primo capitolo sento già di adorare questa storia! I miei complimenti all'autrice ma anche a te per averla tradotta.

Recensore Junior
16/03/13, ore 14:19

Non ho molto da dire. È già scritto tutto lì. (Bellissimo, distintivo e quasi commovente.)
Ho già sproloquiato a sufficienza sullo stile del componimento, ma mi sento obbligata a ripetermi, perché ancora una volta ha fatto centro.
È facile nelle scene esplicite cadere nel “già visto” (noioso...), e forse ancor più spesso anche nel volgare (“oh, God! Avrei preferito non avere un'immagine così dettagliata in testa di certe parti del corpo!), e qui, assolutamente non è accaduto niente di tutto ciò.
(Eppure i dettagli ci sono! Ma appaiono straordinariamente curati ed efficaci nel contesto.)
Il lato introspettivo di Sherlock è palpabile, intenso, amplificato come un'eco. Piacevolissimo da leggere. (E lo sai che ancora una volta è merito tuo, si?! *Grin!*)

Recensore Junior
11/03/13, ore 19:16

Ah! Assistere al risveglio delle sinapsi! È primavera! (*Stappa lo champagne!* John, alla tua salute!)
L'atmosfera è assolutamente romantica (non ci sono scuse!), bellissima. Il suono del violino (Čajkovskij è magnifico! *Ti tengo d'occhio, Sherlock!*), lo struggente scivolare dei minuti, della musica e poi le parole di John, la sua seduzione straordinariamente elegante...
(John, che “ritorno” trionfale! Non sei mai stato tanto stupendo!)
E Sherlock... Sherlock è così bello, così confusamente pieno, traboccante di sentimenti! (E rimane IC! Assolutamente coerente al personaggio!)
Insomma, il momento è perfetto da ogni sua prospettiva. (Questo è senza dubbio uno dei miei capitoli preferiti).
E la traduzione l'hai fatta tu! Sii ne fiera!

Recensore Junior
11/03/13, ore 13:45
Cap. 13:

Tutti i nodi vengono al pettine e i cocci sono tutti di John! (*Lancia coriandoli senza motivo e ne va fiera! In realtà è solo una sadica terribile...*)
John pieno di tormenti (totalmente giustificati, finalmente!) che a notte fonda si rifugia da Sherlock...
L'ho trovata una scena dolorosamente delicata (come intagliata nel cristallo, ad un movimento più brusco anche l'aria potrebbe andare in frantumi...).
Sherlock è estremamente umano, bellissimo, e dimostra un tatto, una sensibilità che è difficile da paragonare.
(È questo l'angst che preferisco! Perché se ci si deve fare del male bisogna farlo per bene!)
Il Lapsus Freudiano di Mary dopo, è quasi innocente alla fine (così John impara a portarsela sempre in c*lo!). (Sono terribile, terribile... John quando ricomincerai a far funzionare il cervello, io ricomincerò a difenderti a spada tratta...ehm...forse...)
John soffre come un cane, rimanendo tutto sommato abbastanza dignitoso (s'intravede forse un raggio di speranza, all'orizzonte? Il suo matrimonio è l'incubo di un film dell'orrore, altrimenti detto: come sprecare preziosi anni della mia vita lontano da ciò che voglio e che è addirittura ad un passo da me...)
Che sia un punto di svolta? (Un anno l'hai già sprecato, John, che vogliamo fare ancora? Errare è umano, perseverare è diabolico...)
*Metticela tutta, dottor Watson!*

Recensore Junior
11/03/13, ore 12:58

Sherlock Holmes “agghindato” da studente universitario con lo scopo di pedinare Mary Morstan è stato un risvolto inaspettato. Non avrei mai pensato che sarebbe sceso a servirsi di un tale diversivo. (Non è che lei sia la sospettata di un delitto). Quando poi inizia a scambiarsi in contemporanea messaggi con John la situazione diventa quasi surreale (la nonchalance di Sherlock mentre risponde, continuando a pedinare, a sua totale insaputa, sua moglie, è fantastica).
E va peggiorando (cioè migliorando, o insomma ingigantendosi!). Mycroft che lo controlla a vista d'occhio (inquietante...) e riesce a indovinare esattamente cosa abbia intenzione di fare (inquietante di nuovo...), pensando bene, infine, di farglielo sapere tramite cellulare attraverso i suoi indesiderati consigli, è impagabile!
(E la risposta di Lestrade al suo messaggio, che confuso, scatena la domanda *James Carstairs... Cosa ha fatto?* a cui poi Sherlock non presta più attenzione?! Poverino!)
Mi sono divertita tanto a leggerlo!
(Ammetto di aver provato anche un po' di pena per John alla fine (ma non troppa!) perché, insomma, qui fa proprio la parte dello scemo del villaggio! Tutto il mondo pare sapere che la moglie gli mette le corna tranne lui!)
Per quanto riguarda Mary (dato che il capitolo sarebbe incentrato su di lei...) non sono affatto sorpresa, le premesse c'erano già tutte, e curiosamente, follemente, non mi ha ispirato alcuna particolare reazione (forse un po' di pena anche lei perché, andiamo, che vita fa? Non sono neanche convinta della sua intelligenza, voglio dire, è ovvio che conosce il gioco a cui sta giocando, ma personalmente non ci vedo niente di così brillante. Se la sua soddisfazione si riduce ad una cosa così squallida e totalmente priva di alcun significato (se non quello di provocare dolore a terze persone) è lei stessa che perde valore come persona. Diventa vuota e, per me, totalmente spoglia di attrattiva. Ciò non significa comunque che non mi abbia divertita leggere del suo “balletto” con il miserabile di turno... il mondo è vario...)
La volontà di Sherlock nello scegliere di “proteggere” John, non rendendolo partecipe di ciò che ha scoperto (in questo caso al costo della verità), è dolce (trattandosi di lui) ma allo stesso tempo discutibile. La sincerità non dovrebbe mai essere vista come qualcosa di unilateralmente dannoso (al massimo la si può ponderare, “smussare”) perché anche quando ferisce prima o poi guarisce, mentre così rimane un male latente (perché la realtà non cambia comunque, e l'ignoranza non è la vera salvezza dal dolore, ma solo un comodo negativo, almeno per me).
Infine io ti devo fare ancora (si, ancora!) i complimenti per la traduzione di questa storia. Hai avuto una pazienza e una passione, nonché abilità encomiabili. Bravissima.

Recensore Junior
11/03/13, ore 00:00

Non riesco proprio a concepire in che modo John abbia potuto pensare, anche solo lontanamente, che invitare Sherlock a presenziare ad una cena, all'interno del suo squallore matrimoniale fosse una buona idea.
(E ancora una volta la dimostrazione della sua totale assenza di garbo mi lascia sconcertata. Ma è sempre stato così?! No davvero, se Sherlock riesce a vedere la sbavatura del rossetto di Mary è ovvio che possa vederla anche lui, quindi perché non lo fa presente alla sua adorata e sciatta mogliettina e la rimanda a rifarsi il trucco?! (Non mi sembra una deduzione difficile, a meno che non sia nel frattempo, mentre nessuno guardava, diventato anche cieco oltre che estremamente stolido e dimentico che la persona che ama veramente sta arrivando, e che è anche abbastanza intelligente per capire esattamente anche in che posizione ha appena finito di rigirarsi tra le lenzuola!) Stesso discorso potrebbe essere fatto per quello rimasto sulla sua mandibola, ma Mary l'ha fatto apposta, come il trovare indispensabile di realizzare l'intimità coniugale appena prima che l'ospite giunga nell'orario precedentemente stabilito...)
Devo ammettere, a malincuore, che in questo capitolo ho provato molto più risentimento verso John che verso Mary. Si, lei è una bugiarda e un'adultera, ma non deve niente a Sherlock e la sua battuta, per quanto infelice (ancor di più considerando le sue colpe) è anche un po' giustificata. Lei è sua moglie (e sapere che il proprio marito ama qualcun altro non deve essere facile).
John invece, forse, anzi, sicuramente senza rendersene conto (o almeno non del tutto) appare molto egoista. “Mary è la mia distrazione ideale ma non posso realmente rinunciare a te, Sherlock, voglio fingere che vada bene così e non fermarmi a chiedermi se la situazione che ho creato sta facendo soffrire te”. Mi sembra che il suo comportamento dica questo.
Sicuramente gli importa molto poco anche di Mary ed è per questo che magari non riesce a cogliere alcun segnale che potrebbe aprirgli gli occhi su diversi argomenti.
(Sherlock deve costruire un monumento all'onore per il suo palazzo mentale (seriamente), dalle pareti solide e affidabili, perché se fosse stato una persona comune sarebbe risultato molto più difficile affrontare il tutto con una così tanta ed encomiabile forza d'animo...)
Infine, dopo questo prolisso trafiletto, non posso comunque dire che il bacio che Sherlock e John si scambiano alla fine non mi abbia fatto battere forte il cuore (insomma, non ho smesso neanche per un secondo di adorarli insieme! E in quella scena, presa da sola, sono davvero bellissimi), ma non è abbastanza.
È una situazione orribile, un sentimento d'amore non può essere vissuto così (così è in gabbia, non può aprire le ali e spiccare il volo verso la felicità suprema! E invece deve!).
*John riesamina le tue priorità! Niente scuse, in fretta!*

Recensore Junior
10/03/13, ore 23:54

La struttura di questo capitolo mi piace molto. Ho apprezzato particolarmente il modo in cui viene gestita la zoppia di John. (E l'idea di per sé molto originale e ben congegnata).
Sherlock si ammala (*è mal d'amore e mal d'amore!* John la zoppia e Sherlock la polmonite. A ognuno il suo!) e John giustamente fa il medico!
Il loro rapportarsi ora, sembra quasi un gioco, un balletto. Nessuno se n'è tirato fuori veramente, niente volta pagina (anzi, forse sono anche più coinvolti di prima...). Sono ancora incatenati a ciò che provano l'uno per l'altro (ma continuano a non parlarne apertamente, assurdo!), ed è una situazione che non potrà durare per sempre.
Il bacio che si scambiano alla fine è estremamente dolce... e comunque, amaro. (La tentazione al frutto proibito. John è un marito adesso, anche se non mi pare sia entrato troppo nel ruolo...)
(Lo so, non riesco proprio a vedere la luce! Argh!)

Recensore Junior
09/03/13, ore 23:30

L'evitare di affrontare degli argomenti (delicati e personali che siano) non fa sparire i “problemi” e tanto meno li risolve. Sinceramente, lo studiato stratagemma di Sherlock, dedito a mettere sotto il naso di John la cruda realtà dei fatti, si è rivelata totalmente inappropriato nonché inutile. (Andiamo, Sherlock! Al bando “non è il mio campo”! Certe cose sono inevitabili e la discrezione è un'altra cosa! Senza contare che tu ami il tuo coinquilino e vuoi assolutamente evitare che si leghi matrimonialmente a un'altra persona!)
L'ultima notte insieme, prima delle nozze, mi ha fatto malissimo, benché oggettivamente siano entrambi da biasimare (se Sherlock ha deciso di “abbandonare” John alla sua decisione, non avrebbe dovuto neanche pensare di avvicinarsi alla porta della sua camera e se John ha deciso di passare il resto della sua vita in una relazione amorosa -o presunta tale- con un'altra persona, non avrebbe dovuto accogliere il suo coinquilino nel proprio letto).
È come un addio.
In modi diversi (John sposandosi, Sherlock rimanendo immobile a guardarlo sposare), entrambi si sono praticamente scelti la propria infelicità.
La cerimonia nuziale è descritta brevemente e forse anche per questo mi è apparsa fredda e bruttina (soprattutto il vestito di Mary -esistono molti altri colori sostituibili al bianco, il verde è un'opzione molto strana). (Mycroft, invece, ovunque sia è sempre *immenso*!)
John zoppica lievemente mentre si avvia alla sua nuova vita coniugale? Beh, penso potrebbe rivelarsi il male minore, comparato al tormento emotivo che ne deriva...

Recensore Junior
09/03/13, ore 23:25
Cap. 8:

Ho amato questo capitolo alla follia! Adoro l'interazione tra i fratelli Holmes!
I metodi di Mycroft sono sempre e comunque discutibili ma credo che per un tipo come Sherlock siano quelli che servono. Solo con Mycroft può avere un confronto paritario. Naturalmente, Sherlock non si lascia manipolare facilmente, e invece di trarre il “buono” dalle parole di Mycroft, le riveste di negatività e non le ascolta fino in fondo. (Non ne trae ispirazione! Ah!)
Le conversazioni, l'ambientazione casalinga che prende spessore attraverso la forza espressiva dei personaggi, niente poteva essere più appropriato.
(“Lui non vuole”. - “Ah. Allora forse quei due si meritano a vicenda”).
(Giusto, Mycoft! Sono pienamente d'accordo con te!)
Non ho molto altro da aggiungere, a parte che grande merito della piacevolezza della lettura va ancora una volta al tuo lavoro, talmente pulito e fluido che ci si scorda sia una traduzione. Davvero.

Recensore Junior
09/03/13, ore 23:22

Sembra quasi assurdo come l'atteggiamento di John si trasformi così negativamente alla presenza di Mary. Non ho apprezzato il suo improvvisarsi gita turistica sulla scena di un delitto. (Un delitto, anzi, duplice assassinio, Vero. Reale. (Prove contaminate). Seriamente, Lestrade, perché non hai sbattuto la civile fuori a calci?! Magari la prossima volta mi preparo un thermos pieno della mia bevanda preferita e mi unisco alla scampagnata, non dovrebbero esserci problemi, no?!)
Se John non voleva separarsi dalla sua amata fidanzata, l'amore della sua (oh, quanto è diventata squallida!) vita, la pupilla dei suoi occhi, avrebbe semplicemente dovuto rimanersene a languire nel tedio, sotto le coperte di Mary. Non ci voleva molto, visto che l'unica cosa da fare sarebbe stata non fare niente! (Magari, se proprio aveva voglia di sforzarsi, poteva mandare un messaggio a Sherlock *scusa, adesso non è il momento*... La vita è fatta di scelte, è ora che John ne prenda atto e relativa responsabilità... Non puoi averli entrambi, John! E comunque cosa è andato a fare, oltre a mostrare le sue “faccende amorose”, consolare l'assassina e poi tornarsene da dove è venuto?)
La dubbia intelligenza di Mary (indubbia la sua capacità logica, niente da dire) è comunque mal indirizzata, considerando la formazione del suo carattere, per cui non mi ha poi così impressionata. Per adesso, mi ispira antipatia (ma tiepidamente, come per una compagna di scuola particolarmente frivola).
(La logica di John invece è andata -ahimè- smarrita. Chiunque riesca a trovarla, lo contatti al più presto al 221B di Baker Street, per favore. Tre matrimoni falliti, e nessun campanello d'allarme che risuona all'interno della scatola cranica? Non c'è peggior cieco di chi non vuol vedere... e ciò non è imputabile a Mary.)
Sherlock traballa lungo la sottile linea che separa la testa dal cuore. (Sto iniziando a pensare che sia interiormente molto masochista, e ami seriamente sguazzare nell'angst...)

Recensore Junior
09/03/13, ore 13:19

Lo dico subito, così mi tolgo il pensiero: qui, il caro John Watson è davvero ma davvero detestabile.
Avendo già appurato, nel capitolo 4, di quanto sia umano, e quindi spaventato, e sofferente, perché è innamorato di Sherlock ed è sicuro che provare a coltivare quel sentimento non gli porterebbe altro che dolore a palate, indi per cui la decisione di rimanergli soltanto amico, senza implicazioni sentimentali/carnali di alcuna sorta, che potrebbero risultare sconvenienti, il suo spudorato flirtare con una sconosciuta, proprio davanti a Sherlock (stanno praticamente respirando la stessa aria!) non è comunque assolutamente giustificabile!
Sembra un pesce attaccato all'amo, e aggrapparsi alla prima che passa che gli mostra un po' d'attenzione, quasi fosse realmente un'ancora di salvezza, è patetico. (Esatto, è questo il sostantivo che scelgo!)
(Voglio dire, ma quanto tempo sarà passato da quel benedetto capitolo 4? E fingere che non sia successo -la dichiarazione a Sherlock, John. Si, l'hai fatta!- non significa che non sia successo! E questa cosa con Mary-la-sconosciuta-che-ha-smarrito-il-padre-sei-anni-fa non può succedere! E sicuramente non ora e non con tale indelicatezza! Guarda! Sherlock è esattamente davanti a te!)
Bene, è ovvio che io adesso non riesca a recensire...
Okay, ci provo.
Come sempre la scena è impostata in maniera magistrale, lo scambio delle battute, le deduzioni di Sherlock e le osservazioni personali sul soggetto Mary Morstan, calzano a pennello nella collocazione.
Oltremodo interessante quanto il personaggio di Mary appaia spiccare, e quanto se ne riesca a conoscere proprio attraverso gli occhi di Sherlock.
Nient'altro da aggiungere su John, che non fa praticamente niente se non sorridere a tempo perso, sbattendo di tanto in tanto le palpebre, cosicché le sclere oculari rimangano ben inumidite...
(Ah, si, ogni tanto parla ma lo fa a monosillabi e non dice niente di arguto, per cui...)
Infine, le ultime frasi mi hanno accartocciato lo stomaco. (Mi ero quasi dimenticata della soluzione al 7% di Sherlock.) Aspettare qualcuno che non arriva, è una delle cose più dolorose.
La traduzione è perfetta come sempre.
(Perdona questo ibrido. All'inizio volevo davvero che fosse una recensione sensata, e l'unico motivo per cui non la cambio, è che ho già riletto questo capitolo più volte e la sensazione che il comportamento di questo John mi lascia addosso non cambia...)
A presto!