vi cambierò la vita

Thorin Scudodiquercia ha infine raggiunto Erebor e si prepara ad affrontare l'ultima grande battaglia.
In sottofondo "Guerriero", di Marco Mengoni.

Non è poi così male morire con la testa libera da ogni preoccupazione, insensibile al dolore; rende tutto più semplice da affrontare, come se un dolce sonno ristoratore stesse per accogliermi tra le sue braccia...
Da un altro prompt di ELIOTbynight, una storia ispirata alla canzone "Guerriero" di Mengoni, un po' in stile Haikyuu Quest/medievale, sperando che le piaccia!

Attenzione enormi spoiler sulla 3x20
leggete a vostro rischio e pericolo
La prima volta di Oliver e Felicity sulle note di "Guerriero" di Marco Mengoni

Song-fic basata sull'omonima canzone di Mengoni.
POV Saitama, Saitama/Genos.
Saitama viveva nella speranza di avere di più, sempre di più. Aveva dovuto affrontare tanti mostri spaventosi, sconfiggendoli con facilità, capendo solo in seguito che i mostri più terribili erano quelli che non si potevano né vedere né sentire.
«Ben fatto, Saitama-sensei. Hai sconfitto un altro essere misterioso. Non che avessi dubbi, ovviamente.»
Genos diceva sempre così. Gli era devoto e lo ammirava, in una maniera che inizialmente Saitama aveva trovato irritante. Mentre invece adesso gli faceva venire voglia di sorridere, ma non lo avrebbe fatto.
«Sì, se lo dici tu. Adesso però torniamo a casa» gli rispondeva sempre in modo scostante e annoiato.
Dimmi perché combatti, si chiedeva.
Perché adesso ha più senso.

Leonardo strinse la presa sulle due katane che lo avevano accompagnato in ogni combattimento, il suo corpo ancora inumidito dalla pioggia. Un rivolo di sangue scivolava piano sulla guancia del mutante, ma non ci fece molto caso, doveva raggiungere il suo obbiettivo.
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Un piccolo regalo per Helen, che oggi compie gli anni, anche quest'anno con la canzone "Guerriero" di Marco Mengoni.
E' una songfic ma purtroppo per motivi di HTML non ho potuto inserire il testo della canzone, quindi consiglio di leggerla ascoltandola o con il testo vicino, dovreste riuscire a riconoscere i pezzi della canzone.

Gli avengers e le loro dolci metà associate ad una strofa della canzone "Guerriero" di Marco Mengoni
1. Thor e Jane (Prima e ultima, considerando che normalmente shippo Thor e Sif, ma non riuscivo a contestualizzare con la canzone)
2. Clint e Laura
3. Steve e Nat (Romanogers a vita!)
4 Tony e Pepper
5 Wanda e Pietro (NO incesto, relazione fraterna)

Dopo la partita con la Karasuno dove vinse, L'Aoba Josai fu' sciolta, Iwaizumi e Oikawa erano ormai del terzo anno si dovettero dividere, infatti entrambi presero strade diverse nonostante andassero tutti e due all'università ma in città completamente differenti.

Un semplice oneshot incentrata su alcuni pensieri di Annie

Per questa volta preferisco non dare una descrizione, giusto per non influenzarvi.
Se vi va passate così scoprirete da soli di cosa si tratta, ringrazio in anticipo chiunque recensirà o semplicemente leggerà, grazie mille.

Giuro sarò roccia contro il fuoco e il gelo.
Veglio su di te, io sono il tuo…

Dedicata ad un padre. Come già detto precedentemente, in ogni famiglia ognuno ha il suo ruolo, e il padre è colui che ti insegna ad andare con le tue gambe, la forza, che non devi mollare perché arriverà il giorno in cui quello che ti ha insegnato ti sarà utile, e lo ringrazierai

uno che combatte per i suoi sogni, ma resta la stessa persona sadica, superba e arrogante che è sempre stata.

Dopo l'ennesima caccia, Sam e Dean, forse capiscono che non sono, poi, così misteriosi come pensano di essere!!!!

{Post-saga | Posy Hawthorne & Aris Shaw (OC, Distretto 2)}
“È una rosa?”
“Già. Come quella del principe nano o come si chiama…”
“Piccolo Principe” lo corressi, inginocchiandomi di fronte al muro. “Ci manca la campana di vetro, però.”
“La che?” mi chiese Aris, aggrottando le sopracciglia. “Ma che razza di fesserie ti leggi, tu?”
“Sei più grande di me, però non sai proprio niente!” dissi io, dopo aver sbuffato. “La campana di vetro serve a proteggere la rosa! Così nessuno può farle del male.”
A quel punto, Aris si chinò per potermi parlare a faccia a faccia e mi sorrise. Non era uno di quei sorrisi antipatici di chi ti vuole prendere in giro. Era un sorriso buono, da amico. Un sorriso che mi piaceva.
“Beh, a questa rosa qui la campana di vetro non serve” mi spiegò, battendo la mano sul muro. “Perché ci sono io a proteggerla.”
Questa storia partecipa all'ultimo turno del contest "1 su 24 ce la fa" indetto da ManuFury