-Allora? Ci hai pensato?
La notte era scesa sul Bosco e le stelle brillavano sul palazzo degli elfi. E due di loro le scrutavano con avidità, sdraiati su un prato; l'uno le vedeva, l'altra sentiva l'infinito della volta celeste su di sé.
-A cosa?
-Al colore dei tuoi occhi.
-Azzurro-e-basta.
Aranel roteò gli occhi. -Sei una noia mortale.- lo apostrofò.
Lui sorrise.

[ COMPLETA ]
Occhi di smeraldo, capelli d'ebano e...faccia di bronzo. Riassumibile in due parole: Emerald Lancaster. E questo Kevin Mask lo sa bene.
Dal capitolo3.2:
"«io sono riuscita a convincere mio padre a lasciarmi percorrere la strada che desidero, ed anche a farmi aiutare, diventando tutt’altro da quel che lui avrebbe voluto e continuando comunque ad andare d’amore e d’accordo con lui; tu invece detesti ancora Robin Mask, ma hai finito per diventare, guarda caso, un wrestler della League» osò perfino sorridergli ironicamente «non sei uscito molto dal tracciato».
E poco le importava che l’aria di Kevin stesse diventando pericolosa, Emerald non cedette di un punto.
«né tu né nessun altro avete il diritto di giudicarmi. Chiaro?»
«cristallino. E ribatto col tuo stesso concetto, Kevin Mask; dare giudizi a qualcuno espone al rischio di essere giudicati, anche in modi che possono non piacere. Tienilo a mente, quando parli con me» gli disse lei «perché io non temo di dire le cose in faccia alle persone, anche quando sono due volte più alte e tre volte più pesanti»."

“Perché io?”
Loki si mise di fronte a lei, sempre sorridendo. La osservò bene, studiandone il viso. Le prese il mento e lo sollevò appena, delicatamente.
“Perché no, Sigyn?”
Perché a volte non è la scelta in sé ad essere significativa, ma chi la compie.

Scritta per il settimo p0rn festival, come prompt la canzone dei Rise Against "Whereabouts Unknown", da cui viene il titolo.
Iron Man proseguiva tra spirali di fumo, incurante degli ordini di Fury, diretto verso il centro della foresta, verso il centro dell’incubo. Non c’era niente che lui potesse fare per fermare quel disastro, se non trovare l’uomo che ne era responsabile. Il dio che si celava dietro quello sterminio, quell’apocalisse. Loki.

Seguito di PICCOLA CATASTROFE, ma anche se non sapete di cosa sto parlando leggete pure u.u
Loki alzò un sopracciglio, concedendosi un sorriso “Stai davvero cercando di convincermi che non hai accettato la sfida dei nostri figli a nascondino e ora non hai la benché minima idea di dove si siano cacciati?”

I Vendicatori (e non solo loro) si trovano ad affrontare un piccolo problema alla vigilia di Natale.
Ok, si trovano ad affrontare tre piccoli problemi.
Ok, tre problemi che di piccolo hanno solo la statura
“No, no e assolutamente no!” ripetè per l’ennesima volta il padrone di casa, ma oramai i tre piccoli mostri erano già belli che proprietari della (ormai non più)Stark Tower.
“Dai Tony. Sarà solo per qualche giorno” cercò di consolarlo l’altro.
“Solo per qualche giorno?! Solo per qualche giorno?!!! Fino all’epifania ti sembra “solo qualche giorno”?!?!?!”
Steve sbuffò “Una ventina di giorni, dai Tony, non farne una tragedia. Potrebbe essere ciò di cui hanno bisogno”
“Chi? I tre piccoli mostri? Dagli sangue, cioccolata e una partita a Risiko interattiva, non vogliono altro”
The Avengers-Supernatural- Le cinque leggende

{Dark!Tony}
«Pensavi che questa pezza, questo saio lercio che non ti sei guadagnato, potesse tenerti al sicuro dal resto del mondo, potesse nasconderti? Ti facevo più furbo, Rogers. Ma d’altronde, non sono stato l’unico ad averti sopravvalutato.» Lo disse tra i denti, Tony, mentre con uno scatto allungava il braccio ed incastrava le dita nel suo ciuffo biondo, stringendo i capelli nel pugno chiuso. «Carogna. Sei un infame, un traditore, un bugiardo. Potrei mozzarti la testa, in questo momento, e a nessuno importerebbe. Getterei il tuo cadavere in una fossa di letame a farti mangiare dai vermi. Nessuno piangerebbe la tua morte, perché sei niente, non esisti.»

Partecipa alla Red Week indetta da Sclero Stony.
Il medico si avvicinò, posandogli il bisturi sul petto, la lama fredda pronta a praticare il taglio a Y...
“Oddio no! No, no, no! Non sono morto, non farlo, non tagliare! Steve, diglielo tu che non sono morto, diglielo!” supplicava Tony, ma la sua voce non usciva, i suoi occhi non si muovevano, nessuno riusciva a sentirlo.
-Vuole assistere all’autopsia, capitano?- domandò il dottore.
Steve sospirò, incassando la testa nelle spalle, senza smettere di fissare i suoi occhi scuri, congelati in una perenne staticità artificiale. -E’ possibile avere cinque minuti prima? Vorrei dirgli addio.-
...L’uomo sparì dalla sua vista, e Tony sentì il rumore di una porta che si chiudeva.
Avvertimenti all'interno.

Piccola fanfiction ispirata al momento in cui Odino trova Loki.
Dalla storia:
Odino istintivamente lo tirò su, lo raccolse con gentilezza, premurandosi di tenere su la testolina. Non poté fare a meno di notare che al contatto con una fonte di calore il pianto si era leggermente calmato, anche la sua pelle stava abbandonando la fredda sfumatura azzurra mutando in un tenue rosa.
Un gigante di ghiaccio che temeva il freddo. Il Padre degli Dei scosse la testa: no, era solo un bambino che desiderava il calore di un altro essere vivente.

Questa è un piccola raccolta di oneshot ambientate nel Bosco Atro ai tempi dell'adolescenza di Legolas.
Verranno ripresi episodi familiari riguardanti Thranduil, Legolas ed Estel (fratellino inventato).
Dal capitolo 1: Improvvisamente un'idea lo illuminò. Un re non può più essere tale senza la sua corona. Se Thranduil non fosse più stato un re avrebbe avuto tempo per stare con lui e Legolas.
Sembrava davvero l'idea perfetta.
L'avrebbe presa e regalata a qualcun altro così il faticoso compito avrebbe gravato sulle spalle di un altro elfo.

Piccola storia leggera dedicata alle domande tenere dei bambini^^
“Madre perché Loki ha gli occhi verdi? Tu e padre vi amate perché avete tutti e due gli occhi azzurri e anche io” sentenziò il bambino come se si stesse lamentando di qualcosa di inevitabile.
“ “Gli occhi sono lo specchio dell'anima” lo dici sempre tu! Quindi io non potrò volere bene al mio fratellino?”

E corri via per davvero, corri via e speri di poter scappare dalla realtà.

Navigando su Internet è possibile trovare chat-room come quella, che raccolgono individui accomunati unicamente dal desiderio di porre fine alla propria vita: sono i "Suicide Pacts".
Sei persone ne hanno trovata una.
Un ex-bambino prodigio, un ragazzo con il complesso del sopravvissuto e una top-model creata artificialmente in sala trucco sono solo la metà degli individui che affollano di scritte colorate e nicknames fantasiosi la pagina nera dei loro computer. Tutti con un unico obiettivo: suicidarsi insieme.
Per sapere se succederà davvero? Per conoscere il come, il quando e il dove? Basta entrare nella chat.

–Sono uno Jotun, uomo di Asgard. Distogli lo sguardo da ciò che ritieni un orribile incubo e grida alle guardie di venirti a prendere, prima che ci ripensi.-
-Non lo farai. Hai riscaldato la cella, Loki… l’hai fatto per me. Mi hai salvato la vita.-
(Thunderfrost)

Era, in fondo, un modo come un altro per scaricare la tensione, la frustrazione.
Un modo per farsi un po’ male, per tagliarsi vicendevolmente a pezzettini l’anima e ricostruirla con un orgasmo.
Un modo per non pensare di essere intrappolati in un triangolo il cui vertice dorato guardava solo in alto, verso un cielo dello stesso colore dei suoi occhi, ignorando gli angoli troppo acuti.