Tre cappuccini.- ordinò Zayn, osservando attentamente il ragazzo.
-Tre cappuccini al tavolo delle signore, Mark.- urlò Harry, tornando al banco e ignorando le bestemmie del suo datore di lavoro che, non proprio educatamente, gli ordinava di fare poco lo stupido e mettersi al lavoro.
Louis rimase in silenzio, prima che Liam Payne cacciasse un piccolo urlo, attirando l'attenzione di tutti, compre-sa quella di Harry che, velocemente, stava preparando il loro ordine. -Che cosa è appena successo? Esigo sa-perlo, Louis Tomlinson. Adesso.- ordinò, senza vergogna, mentre Zayn ridacchiava e Louis arrossiva.
-Quello è Harry … - bisbigliò il maggiore, mentre Zayn si girava ad osservare il riccio in questione.
-Bella scelta, amico.- lo prese in giro il moro, facendolo arrossire.

La prima volta che Louis lo vede, Harry ha sedici anni ed è nel giardino di casa sua.
Solleva lo sguardo per vedere quale delle sue sorelle sia diventata improvvisamente così folle da prendere i suoi vecchi giochi, ma con sopresa non vede nessuna di loro; c'è un ragazzo, che è sicuro di aver già notato senza mai vederlo, ed è giovane ma bellissimo.
“Ciao” sorride il ragazzo, porgendogli una mano e rivolgendogli un sorriso così felice, così luminoso da far invidia al sole.
“Tu probabilmente non ti ricordi di me, ma io sì. Sono Harry” si presenta, stringendogli la mano, “e non sai da quanto sto aspettando che tu mi veda.”

Gli Styles sono una famiglia nobile, ricca e importante, ma Harry desidera la libertà e prova disgusto per ogni tipo di cerimonia o incontro galante con altri nobili. Ha un legame speciale con Liam Payne, suo migliore amico da anni e che ormai considera un fratello. Non è fidanzato e non prova interesse per nessuno, ma un giorno incontra Louis Tomlinson, ne rimane affascinato e farà di tutto pur di rincontrarlo, anche se questo potrebbe mettere a repentaglio la reputazione della sua famiglia.
[Larry Stylinson.]
SOSPESA.

[Larry]
[...] In quel momento si rese conto di aver capito cosa fare, ma, forse, una scelta l'aveva già fatta quando aveva accettato di essere il suo medico.
Forse l'aveva già fatta quando Harry gli aveva chiesto il nome, e lui aveva risposto, senza mandarlo al diavolo.
Forse l'aveva già fatta quando aveva visto due occhi verdi, troppo grandi per essere veri, guardare nella sua direzione.
Forse, in fondo, lo aveva sempre saputo.

Louis è un pendolare, ha 21 anni, ed è uno studente universitario. Nessun avvenimento straordinario, nessun amore all'orizzonte: il nulla assoluto. Si limita ad osservare le persone, le guarda, gli piace immaginare le loro vite, dove stanno andando, cosa stanno facendo in un certo luogo in un certo momento. E' un osservatore. E si è limitato per tanto tempo ad osservare la sua vita come seduto davanti ad un schermo, non ne ha mai preso in mano le redini.
Ogni giorno, stesso treno, stesse facce, stesse persone.
Stesso ragazzo che ha sempre gli occhi puntati sul suo blocco da disegno.
Stesso ragazzo che non alza mai lo sguardo da quei fogli di carta; il viso nascosto da un cappello con la visiera, a sua volta coperto dal cappuccio della sua felpa.
Stesso ragazzo di cui non ha mai visto veramente il volto, se non qualche scorcio rubato.
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“Certo che sei uno stronzo” disse una voce roca alle sue spalle, il rumore del fruscio di fogli che venivano raccolti e infilati nella borsa. Louis si bloccò un attimo, effettivamente quello sconosciuto non aveva tutti i torti a dargli dello stronzo, ma non aveva la testa per perdere altro tempo
[Harry/Louis] [Fede]

Testa pesantissima, bocca salata, occhi gonfi e collo che bruciava.
Louis? Che cosa ci faccio con Louis?
“L-Louis..cosa ho fatto?..c-cosa abbiamo fatto?” Mormora, disorientato, guardandosi intorno, gli occhi annebbiati dalle lacrime che li rendevano ancora più arrossati: si porta le mani sul viso, soffoca il dolore per non farsi sentire, il volto completamente solcato dai lacrimoni.
“Va tutto bene. Ci sono io con te.”
-Larry, Teacher!Louis, Student!Harry-