Allyn torna con una storia a capitoletti un po' particolare!
Una serata al pub per festeggiare fu l'inizio di tutto.
Un Sasuke ancora vergine e confuso che nega l'evidenza.
Regole a cui il nostro eroe viene immancabilmente meno, con conseguenze disastrose per la sua reputazione e sanità mentale.
Tra risate, ricatti, gelosie, scatti di demenza, riusciranno i nostri eroi a mettersi insieme?
NaruSasuNaru un po' folle e comica, a tratti romantica, a tratti calda, per giocare con i nostri due eroi preferiti, per prendere un po' in giro quella papera di Sasuke, per dire ancora una volta, anche in una AU, che quei due SI AMANO

- La … “squadra del grande Uzumaki”?
- Certo! Ho io il comando.
Lo fissò scettico e strafottente. – Sì. Certo. Come se qualcuno si potesse fidare delle tue doti analitiche e strategiche al punto da darti il comando di una qualsiasi cosa più difficile dell’ordinare del ramen.
- Teme!!! – berciò, dimenticandosi la maschera a metà strada - Io diventerò Hokage! E a quel punto vedrai quanti cessi ti farò pulire con quella tua lingua caustica!
- Impossibile. – decretò convinto, recuperando la maschera e fissandosela sul volto con gesti un po’ impacciati. Perché non la sentiva come un’azione abituale? Avrebbe dovuto esserci abituato … - Nel momento stesso in cui qualche folle ti eleggesse Hokage, io prenderei il mio conto in banca e il mio equipaggiamento e mi trasferirei il più possibile lontano da Konoha per evitare di trovarmi nel caos che ne seguirebbe.

"Era ironico che fino a quando aveva inteso distruggere la propria città natale, gli incubi che ora lo tormentavano non lo avessero neppure sfiorato. Ironico, sì. E così dannatamente ingiusto che avrebbe digrignato i denti da mattina a sera, se non fosse stato “chi” in effetti era.
Avrebbe dovuto andarsene, e vivere senza rimpianti e libero, in una qualche città meno ipocrita con gente che non lo additava per strada come se fosse un fenomeno da baraccone. Trovarsi una donna, e ricostruire il clan, come aveva in mente da ragazzino, quando le conseguenze delle proprie azioni erano solo una vaga consapevolezza da accantonare per poter conquistare la vendetta."

Sono passati anni da quando Sasuke è tornato a casa. Naruto è riuscito a strapparlo alla droga e al baratro in cui era piombato. Ora finalmente sta rimettendo a posto la sua vita, la sua istruzione, il suo rapporto con Itachi e le sue amicizie. Tutto sembra essere tornato alla normalità e lui finalmente ha il tempo di sdebitarsi con il suo migliore amico per non averlo abbandonato. A volte però, la riconoscenza è solo una scusa, che nasconde ben altri sentimenti.

RACCOLTA.
Inserirò qui dei racconti con un'ambientazione comune e relativamente brevi, dove i nostri eroi si muoveranno in diverse situazioni di vita quotidiana, suppongo ... Nessuna trama comune, solo un vago futuro dove tutti sono moderatamente felici. Non progetto di inserirci particolari drammi.
Se nel caso dovessi rendermi conto che i testi necessitano di un ordine, nel progredire, mi riservo la libertà di modificare l'ordine di quelle già pubblicate.

Stava andando tutto male.
Perché stava andando così? Perché? Qualcuno glielo sapeva spiegare? Un secondo prima era intento a bisticciare con quel Teme silenzioso che infestava la sua vita da un’eternità, l’attimo dopo stavano fuggendo. Fuggendo! Loro!!
Loro, che erano i più forti in assoluto!
Non esisteva. Assolutamente! Non poteva! Si erano allenati fino a sputare sangue, avevano sacrificato … un sacco, per arrivare dove erano. Un ENORME sacco. Un sacco così grande che avrebbe potuto starci dentro tutta la famiglia di Choji. E stava parlando mentafornica … metafarica … metaforonicamente – annuì a se stesso, soddisfatto – perché era ovvio che nella realtà il sacco sarebbe stato un sacco più grande.

Un regno allo sfascio è fatalità, ma quando è il mondo intero ad essere minacciato è l'Armagheddon.
Come fa un cacciatore di "streghe" a liberarsi di una spina nel fianco?

[Prima classificata al contest "Amarsi: non solo a S. Valentino", indetto da Tomoko_chan sul forum di EFP; Vincitrice del Premio Originalità]
Ama fino a che tutto ciò che resta del tuo amore – tutto ciò che resta di te - è solo follia.
[SasuNaruGaa; AU.]
Due ragazzi a un bivio: lasciarsi consumare da un amore che è disperazione o rinunciavi per se stessi?
Una storia che punta dritto al cuore, senza preoccuparsi di passare per il cervello.
Perché l'amore è pura irrazionalità e non conosce freni, nemmeno quelli che noi stessi vorremmo imporgli.
Tematiche delicate appena sfiorate, presenti in maniera velata, ma ci sono.
- Piccoli accenni anche a NaruSaku e SasuHina -

Guardi come il passato va in fumo
Fingi un sorriso, tu, menti e dici
Che stai meglio ora più che mai e la tua vita è okay
Ma non lo è, no
Stai facendo tutte queste cose per disperazione
Stai passando per i sei gradi di separazione.
L'amore è il più attivo dei tempi.
Non sei tu che ami, è l'amore che decide quando e chi farti amare. Io (lo) amo, egli (mi) ama.
Non te ne accorgi, ma tu sei il passivo. Ti lasci amare gli altri, ti affezioni, ti leghi indissolubilmente a qualcuno quel tanto che basta da nutrire quel sentimento ingordo e quasi non vedi l'ora che se ne vada tanto crea impiccio.
Ma distaccarsi da un'abitudine è difficile quanto approcciarvisi.
Perciò, se ti innamori, cosa fai quando l'amore si stufa di farti amare?
Ti stufi a tua volta?
Smetti di amare?
Bastano sei passi per decidere.
Bastano Naruto e Sasuke per contarli.
[SasuNaruSasu][Accenni lievi SasuSui/NaruSora]
[Rating rosso per Angst/Violenza e scene boyxboy esplicite]['Song-fic' perché ispirata dalla canzone Six Degrees Of Separation - The Script]
Mini-Long. Buona lettura!

Avete presente il classico di Shakespeare? Ecco, in quel momento mi sentivo tanto come quello stoccafisso di Romeo che fa la corte alla sua Giulietta da un balcone di una reggia elegante. Solo che quella non era una reggia, chi stava affacciato al massimo era il mio Giulietto ed io ero il Romeo più ubriaco che la storia avesse mai visto. Per non dire patetico, nonché sull'orlo di una crisi nervosa con scoppio di pianto e risata sconnessa uscita da chissà quale tunnel della mia gola. Tecnicamente non sapevo neanche com'è che ero finito lì, sotto il portico della persona che volevo dimenticare. Ed ecco perché ero patetico.
Anche da sbronzo, Sasuke era il mio punto di riferimento.
La cosa peggiorò quando cominciai con quella che doveva essere una serenata.
«Oh, Naruto, Naruto. Che mai ho fatto di male per essermi tu capitato?» recitò con finto melodramma.
Mi hai fatto innamorare di te, mia bella Sasuko.
Il corsivo indica la frase d'esordio alla mia condanna.
Lo dissi davvero.
Ad alta voce.
[SasuNaru][Au/Comica/Romantica]
Incontro casuale, destino sleale. Per Sasuke e Naruto farà così male?
Sì, la pianto. Buona lettura!

"Aveva scolpito una lapide, imprimendoci sopra i loro nomi. L’aveva posata in giardino e vi aveva piantato davanti un cespuglio di rose bianche, non volendo vedere quando queste avevano assunto la tonalità rossa del sangue su cui erano piantate.
Il sangue di Naruto. Il sangue di Sasuke.
E il suo, di sangue? Avrebbe dovuto incidere anche il suo, di nome, su quella dannata lapide. Perché aveva deciso di estraniarsi da quel dolore? Anche sapendo che sarebbe comunque rimasto là a piantare le spine nella sua carne?
Si era proibita di provarlo. Si era vietata di consolarlo.
Ma non aveva fatto un singolo passo per andare oltre, quel dolore.
Era rimasta semplicemente a fissare il cespuglio, fingendo che fosse candido.
Ora però lo vedeva. Vedeva il rosso violento delle rose contrastare spaventosamente col verde delle foglie. E non lo avrebbe ignorato."

“Mi stai dicendo che tu sei innamorato di...” della mia, di storica cotta — o meglio dell'intera popolazione femminile che abbia avuto l'onore di avere un contatto diretto con l'essere in questione — rinunciando alla tua per...
“Sasuke, Sasuke! Perché credi sia tanto disperato? Sono innamorato di Sasuke!”.
E Sakura aveva già aperto la bocca per riesumare le sue teorie sull'omicidio mai compiuto ne La vendetta del ramen, la mancata corriera o la scoperta caustica di sua madre del suo porno nascosto; ipotesi così idiote lo avrebbero distratto un po', magari calmato.
“La prossima volta, fa almeno finta che la cosa non ti sconvolga tanto”.
E Naruto si sarebbe anche potuto calmare.
Se quella fosse stata la voce di Sakura e non il consueto tono apatico di Sasuke.
[SasuNaru][Raccolta/Demenziale/Romantica *rabbrividisce* Vagamente p0rn! a tratti]
• Per Hibei, che ha l'eccezionale autorizzazione di avanzare pretese di testo quand'è di compleanno. {Auguri dallo Staff del Pasticcio Casalingo ♥}

[Tutti hanno il proprio vizio.
Quell'abitudine comunemente negativa che spinge l'uomo ad un normalmente ripetitivo comportamento nocivo.
Che uccide, lentamente o con rapidità, ma alla fine non c'è molta differenza.
Ma che prima di uccidere è capace di riscuotere l'anima dal suo stato di torpore e di apatia, anche solo per pochi minuti.
Eppure basteranno sempre, quei minuti. Che siano dieci o anche uno solo.
Al pari delle virtù, i vizi non derivano altro che da un ciclo abitudinario di azioni che si ripete fino a generare assuefazione nell'individuo, direzionandolo verso un determinato modo d'essere.
Ma essendo vizi e non virtù, tali abitudini non fanno altro che distruggere l'essere dall'interno, un pezzo alla volta o tutto insieme.
Ancora e ancora.
Aristotele descriveva i vizi come abiti del male.
Kant li vedeva come espressione della tipologia umana o di una parte del carattere.
A Naruto basta conoscerne un paio, Sasuke invece ne ha sperimentati un po' di più.
Insieme arrivano a sette]
[Capitolo 1: Superbia]
[Capitolo 2: Invidia]
[Capitolo 3: Gula]
[Capitolo 4: Luxuria]
[Capitolo 5: Avaritia]
[Capitolo 6: Iracundia]
[Capitolo 7: Acedia]
[mini-long, SasuNaru, angst, contenuti forti]

“Desideravo che l’Amore tornasse a regnare su di me”[...]
"La vita mi aveva cambiato. Ero giunto a un punto troppo lontano del mio essere per essere compreso. Avevo abbandonato tutti. La strada dell’odio e della solitudine mi aveva portato a un’esistenza malsana, marcia, in cui l’odore del sangue mi ricopriva da capo a piede."
Breve introduzione:
La storia, dopo un prologo, viene narrata attraverso i ricordi di Sasuke, il giovane ragazzo che aveva scordato come Amare. Dopo anni di odio, una canzone riesce a farlo riflettere sulla situazione e sui suoi sentimenti, precisamente la canzone degli Who “Love Reign o’er me” portandolo davanti ad una cruda verità. Il flashback successivo, introduce la tragica storia dell’Uchiha, e le sue vicende, combaciando con l’idea del causa-effetto, impegneranno una lotta con la causa del suo odio, e il suo peggior nemico: se stesso.
Sono una sega con le trame, ma la storia di Sasuke aspetta lo stesso. E io aspetto vostri commenti!